L'Intelligenza Artificiale sta uccidendo il modello di business del Web: lo dice Cloudflare

L' ondata delle intelligenze artificiali trasforma l'uso dei motori di ricerca, erodendo il traffico verso i siti: secondo il CEO di Cloudflare serve un nuovo modello economico
di Andrea Bai pubblicata il 09 Maggio 2025, alle 14:26 nel canale WebCloudflare
L'avvento dell'Intelligenza Artificiale ha innescato un profondo cambiamento del modello economico del web, che da almeno quindici anni si è appoggiato sulle ricerche online: il motore di ricerca (qualunque esso sia) è stato il punto di partenza di pressoché ogni attività compiuta dagli utenti sulla Rete. Ogni ricerca genera traffico, visite e ricavi pubblicitari. Ma qualcosa sta cambiando, proprio con la diffusione dell'uso delle IA generative. Non è solo una percezione, ma qualcosa di concreto: a darne contezza è Matthew Prince, CEO di Cloudflare.
Prince osserva che dieci anni fa effettuando una ricerca su Google, il rapporto tra pagine scansionate dal motore di ricerca, e visita effettiva di un utente ad una pagina era di 2:1. In altri termini, un visitatore cliccava su un link nella pagina di ricerca ogni due pagine scansionate da Google. Questo rapporto di due pagine per un clic ha costituito di fatto l'equilibrio tra le attività dei crawler (i bot che indicizzano le pagine web) e il traffico reale.
Quel rapporto oggi è cambiato: nonostante non sia variato il tasso di scansione di Google, adesso un utente si dirige su un sito esterno ogni sei pagine scansionate prima che un utente si diriga su un sito esterno al motore di ricerca. Ciò avviene perché, spiega Prince, il 75% delle ricerche ottiene una risposta già direttamente nella pagina dei risultati, senza che l'utente abbia la reale necessità di cliccare su alcun link, avendo già soddisfatto il suo bisogno di informazione.
Già da questi dati esposti dal CEO di Cloudflare è immediatamente intuibile come il fenomeno sia ancor più marcato con i modelli di intelligenza artificiale generativa. Se si adotta la stessa logica di analisi, OpenAI registra un rapporto di 250:1 mentre Anthropic addirittura di 6000:1. I modelli LLM estraggono, rielaborano e offrono risposte esterne alle fonti di informazione, sottraendo loro ulteriore traffico.
"Per questo motivo il modello di business del web non può sopravvivere senza un cambiamento, perché sempre più spesso le risposte alle domande che ci poniamo non ci condurranno alla fonte originale, ma a un suo derivato. E se i creatori di contenuti non riescono a trarre valore da ciò che fanno, allora non creeranno più contenuti originali" sottolinea Prince.
Il CEO di Cloudflare osserva che le grandi aziende IA comprendono questa dinamica, ma egli ritiene anche che esse non possano sostenere da sole il costo dei contenuti, mentre gli altri partecipanti del web, anche gli utenti stessi, ne fruiscono gratuitamente. Da qui, secondo Prince, la necessità di trovare un nuovo modello di business.
Cloudflare, che fornisce servizi di distribuzione dei contenuti, è in una posizione unica per poter cogliere queste dinamiche del funzionamento della rete. Vale la pensa osservare che poco più di un mese fa la società ha lanciato il suo servizio "AI Labyrinth", uno strumento che ha il preciso di ostacolare l'azione degli scraper IA che passano al setaccio siti web senza autorizzazione per raccogliere dati di addestramento per i modelli linguistici di grandi dimensioni.
6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoTutto questo non va contro il business stesso di Google?
Tutto questo non va contro il business stesso di Google?
Esattamente. Praticamente nella maggior parte dei casi ti da la riposta che cerchi e tanti saluti ai siti web !
Tutto questo non va contro il business stesso di Google?
E' la stessa cosa che ho pensato anch'io.
Probabilmente viviamo in un transitorio iniziale in cui si deve abituare più utenti possibili alla comodità dell'IA per poi metterla a pagamento in un secondo momento (o infilarci pubblicità da visionare prima di avere una risposta).
Ma potrebbe anche essere una questione di concorrenza, se google non mette il riassunto fatto con l'ia la gente potrebbe usare un motore di ricerca che lo fa..
A me l'IA da praticamente sempre risposte non soddisfacenti / errate e quindi devo comunque andare a cercare fra i link di risposta tradizionali.
La maggior parte delle volte che cerco qualcosa io la risposta di Gemini è sbagliata o incompleta. Ormai non la guardo più, scrollo direttamente sotto.
E comunque vado su google solo dopo aver provato su ddg.
Non che i siti stessi siano molto meglio, spesso devi aprirne tre o quattro prima di farti un'idea completa, e giostrarti tra cookie banner e altre amenità sempre più odiose.
Tutto questo non va contro il business stesso di Google?
no perchè? che gli frega a google se non vai sui siti linkati?
dici per la pubblicità? si vede che ormai ha abbastanza introiti da altre attività di profilazione...
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