Google, abuso di posizione dominante nella portabilità dei dati: Antitrust apre istruttoria
Secondo l'Autorità, Google avrebbe ostacolato l'interoperabilità nella condivisione dei dati con altre piattaforme, in particolare con l'app Weople, gestita da Hoda, operatore attivo in Italia che ha sviluppato una banca di investimento dati.
di Manolo De Agostini pubblicata il 14 Luglio 2022, alle 09:51 nel canale WebL'AGCM, l'Autorità Garante della Concorrenza, è molto attiva in questo periodo e dopo la multa a Xiaomi ha messo nel mirino Google. L'Antitrust rende noto di aver avviato un'istruttoria nei confronti di Google ipotizzando un abuso di posizione dominante in violazione dell'articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione europea. Nella giornata di ieri sono stati condotti accertamenti ispettivi nelle sedi di Google, avvalendosi della collaborazione della Guardia di Finanza.
Stando all'AGCM, Google "avrebbe ostacolato l'interoperabilità nella condivisione dei dati presenti nella propria piattaforma con altre piattaforme, in particolare con l'app Weople, gestita da Hoda, un operatore attivo in Italia che ha sviluppato una banca di investimento dati".
Secondo l'Autorità, il comportamento di Google è in grado di comprimere il diritto alla portabilità dei dati personali, disciplinato dall'articolo 20 del GDPR, e di limitare i benefici che i consumatori potrebbero trarre dalla valorizzazione dei loro dati. La condotta contestata determina una restrizione della concorrenza perché limita la capacità degli operatori alternativi a Google di sviluppare forme innovative di utilizzo dei dati personali.
"In particolare, Hoda ha rappresentato all'Autorità gli effetti negativi della condotta di Google sulla sua iniziativa volta a valorizzare i dati personali con il consenso del titolare degli stessi e che offre opportunità di utilizzo innovative e prospettive merceologiche ancora inesplorate".
La portabilità dei dati "offre ad operatori alternativi la possibilità di esercitare una pressione concorrenziale su operatori come Google, che fondano la propria dominanza sulla creazione di ecosistemi basati sulla gestione di quantità tendenzialmente illimitate di dati, funzionale solo al proprio modello di business".
"Inoltre il diritto alla portabilità, se accompagnato da effettivi meccanismi di interoperabilità, può offrire agli utenti la possibilità di conseguire il massimo potenziale economico dall'utilizzo dei dati personali, anche attraverso modalità di sfruttamento alternative a quelle attualmente praticate dall'operatore dominante", conclude la nota dell'AGCM.
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