Azione-Italia Viva, Calenda avanza proposta di legge per vietare i social agli Under 13

La proposta di legge di Azione-Italia Viva per limitare l'utilizzo dei social contiene il divieto assoluto per gli under 13, con il previo consenso dei genitori per chi tra 13 e 15 anni. Secondo il leader Calenda, circa 100mila ragazzi tra 11 e 17 anni soffrono di dipendenza da social network.
di Manolo De Agostini pubblicata il 09 Giugno 2023, alle 15:41 nel canale WebInstagramFacebookTwitter
Il gruppo parlamentare di Azione-Italia Viva ha avanzato una proposta di Legge per limitare l'utilizzo dei social per gli Under 15. I relatori Carlo Calenda, Mara Carfagna, Matteo Richetti, Giulia Pastorella e Elena Bonetti hanno spiegato che circa 100mila ragazzi tra gli 11 e i 17 anni soffrono di dipendenza da social network con gravi conseguenze per la loro salute fisica e mentale: depressione, disturbi dell'alimentazione e del sonno per arrivare al cyberbullismo.
"Ieri abbiamo presentato una proposta di legge per regolamentare l'uso dei social da parte degli adolescenti che di fatto sostanzia divieti già esistenti nella legge italiana e nei codici di autoregolamentazione delle piattaforme. Una proposta peraltro in linea con quanto prescritto dall'UE e varato dalla Francia", ha dichiarato Calenda sul suo profilo Twitter.
"Molte reazioni (sui social) ribadiscono la ferma aderenza al principio 'vietato vietare'. Ma i divieti sono ovunque intorno a noi e quando sono ragionevoli aiutano a regolare la vita di una comunità e fanno parte dell'educazione che impartiamo ai nostri figli tutti i giorni", aggiunge Calenda, secondo il quale "la libertà illimitata si traduce nell'assenza di vincoli di comunità e nella legge del più forte".
L'utilizzo eccessivo dei social media da parte degli adolescenti comporta numerosi rischi per la loro salute. Non possiamo lasciare le famiglie da sole a gestire queste situazioni. Abbiamo, quindi, presentato una norma che vieta di accedere ai social sotto i 13 anni e di… pic.twitter.com/Qyt8fJevG7
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) June 8, 2023
"Se persino il divieto usato a protezione dei minori, e fondato su evidenze scientifiche vastissime, viene vissuto come una vessazione insopportabile, non ci rimane che arrenderci all'idea di un individuo (anche minore) che può tutto. Io penso che questa sia la grande malattia dell'Occidente. I desideri trasformati in diritti; l'assenza dei doveri; il rifiuto dell'idea stessa di etica come ricerca di ciò che è giusto. Gli effetti sono intorno a noi e conducono a un pericoloso nichilismo", conclude Calenda.
Una normativa per limitare l'accesso ai social in Italia c'è già, si richiedono almeno 14 anni. Il punto è che i controlli sono aggirabili e limitati. "Di qui la nostra proposta: vogliamo vietare l'accesso ai social ai minori di 13 anni; permetterne l'utilizzo tra i 13 e i 15 anni solo previo consenso dei genitori; infine, vogliamo stabilire un processo di certificazione dell'età, mediante un meccanismo che confermi in modo sicuro la presenza dei requisiti anagrafici dell'utente per l'accesso alla piattaforma (tale meccanismo sarà utilizzabile anche per tutti gli altri siti a maggior rischio per i minori). Sono previste anche sanzioni: del resto, il Regolamento Ue in merito prevede multe fino al 4% del fatturato globale delle aziende sviluppatrici che non rispettano la normativa".
60 Commenti
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Ad ogni modo gli under-13 ad ogni modo se ne fregano altissimamente dei divieti.
Genitori il più delle volte, non pervenuti.
A 8-9 anni, quando va bene, già hanno il profilo su ogni social possibile.
E spesso smartphone "personale".
Basta cercare notizie per rendersi conto di come sono lasciati a loro stessi, non sempre, ma il più delle volte.
La vedo dura che cambierà mai qualcosa, con buona pace per Calenda.
É come per l'alcool o il sesso...ci vuole di dare ai ragazzi una corretta educazione e soprattutto star loro dietro come figli, a quell'età ogni divieto è una sfida da vincere. Figurarsi...
Io spesso in luoghi tipo i ristoranti vedo bimbetti che hanno da poco imparato l'uso delle mani che brandiscono e usano smartphone !
Siam sicuri? In un forum (questo poi, tecnicamente anni 90) puoi solo scrivere messaggi asincroni, sperando che qualcuno ti risponda
Ben diverso da Instagram, Facebook, Twitter, TikTok, lo stesso Youtube, Reddit, ecc
Genitori il più delle volte, non pervenuti.
A 8-9 anni, quando va bene, già hanno il profilo su ogni social possibile.
E spesso smartphone "personale".
Basta cercare notizie per rendersi conto di come sono lasciati a loro stessi, non sempre, ma il più delle volte
Infatti un genitore decente, anche se non ne esistono più dagli anni 90 circa, non compra un cellulare al figlio, se lo compra lui quando è maggiorenne e avrà i soldi, e se si lamenta calci nel sedere, tanti, e non metaforici.
Proprio come quando da minorenni si acceda ai siti XXX e il messagio di benveuto ti chiedeva se avevi almeno 18 anni 🤣
Io spesso in luoghi tipo i ristoranti vedo bimbetti che hanno da poco imparato l'uso delle mani che brandiscono e usano smartphone !
Eh...troppi ne ho visti, anche in casa, già a loro agio a età poco superiori al biberon...è normale per loro.
Ben diverso da Instagram, Facebook, Twitter, TikTok, lo stesso Youtube, Reddit, ecc
Si, è un social anche questo forum. (aridaje co' sti anni 90)
Ecco andiamo subito da un eccesso all'altro. Non avevo dubbi.
p.s. esistono genitori decenti anche in quest'era, non esageriamo.
Proprio come quando da minorenni si acceda ai siti XXX e il messagio di benveuto ti chiedeva se avevi almeno 18 anni ��
Io ho sempre avuto 18 anni, è da quando esiste Internet che ho 18 anni.
Sono assolutamente d'accordo, meno sicuro che con questa "configurazione politica" una simile proposta di legge non possa attecchire.
Poi di fatto ribadisco, non se la filerebbe assolutamente nessuno, all'atto pratico (social, siti web).
Figuriamoci.
I genitori che se ne fregano continueranno a fregarsene e della proposta di identificare i minori non ne parliamo proprio...
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