Google salva tutto quello che dici allo smartphone: ecco come riascoltarsi a distanza di mesi

C'è una pagina in cui è possibile riascoltare tutte le proprie ricerche vocali effettuate con Google Now che vengono salvate appositamente in remoto dalla stessa Google
di Nino Grasso pubblicata il 14 Ottobre 2015, alle 12:42 nel canale TelefoniaOk, Google. Con queste due parole è possibile attivare Google Now, l'assistente virtuale di Big G. È disponibile sui cellulari Android spesso integrato nativamente, ma lo troviamo anche su iOS attraverso applicazione dedicata ed infine anche su desktop, via Chrome. Dopo aver dettato "Ok, Google" è possibile effettuare una ricerca vocale di qualsiasi tipo ma quello che molti utenti non sanno è che tutte le ricerche vengono salvate online e giacciono per parecchio tempo all'interno di un server remoto.
Google non solo ascolta le tue ricerche vocali ma le immagazzina per utilizzarle in un secondo momento per vari scopi. Ragionando in maniera benevola, le ricerche vocali possono servire a migliorare la stessa comprensione delle parole da parte del servizio grazie agli algoritmi di machine learning, mentre se si vuole essere maliziosi si può pensare che Google sfrutti quanto appreso spesso ad insaputa dell'utente per profilarle in maniera più efficace e poi servirgli pubblicità ancora più mirate.
Bisogna comunque sottolineare che Google è fra le società più trasparenti a fare quello che fa. È infatti possibile accedere a tutte le ricerche vocali compiute con Google Now all'interno di questa pagina dopo aver effettuato il log-in con il proprio account Google. Nella schermata possiamo riascoltare tutte le ricerche effettuate con l'assistente vocale e, se vogliamo, anche cancellarle per sfuggire - forse - agli occhi indiscreti degli algoritmi di Big G. Certo è che ascoltare le nostre ricerche a distanza di mesi può fare paura.
Voice & Audio Activity è disattivabile, tuttavia l'audio verrà comunque processato e immagazzinato sui server di Google. In sostanza, per evitare che la propria voce finisca in qualche server remoto l'unica cosa che si può fare è non utilizzare l'assistente virtuale.
Ricordiamo comunque che il problema è comune a tutti gli assistenti vocali. Anche Apple registra la voce degli utenti di Siri e tiene immagazzinati i file audio nei propri server per un periodo massimo di un anno e mezzo. L'obiettivo ufficiale è quello del testing, ovviamente anonimamente, della funzione offerta e del suo miglioramento. Quello non ufficiale, se esiste, non ci è dato saperlo.
97 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLo step successivo sono nanomacchine installate direttamente a livello biologico ... e ci arriveremo. Con la scusa della salute e della prevenzione si saprà tutto (e veramente tutto ...
in ogni caso, grazie all'articolo io ho sospeso tutto. app, video, location, cronologia.
Link Corretto
https://history.google.com/history/...utm_source=helpSi e quali?
Il piccione viaggiatore?
Io credo che ci sia una gran bella fetta di gente che si tira paranoie pazzesche con sta privacy.
Ma cosa nascondono in casa? La decima meraviglia del mondo?
Seriusity...Attualmente gli assistenti vocali non capiscono certe "sfumature" quanto un essere umano.
Lo step successivo sarà proprio quello di renderli quasi perfetti e per farlo devono per forza di cose raccogliere dati visto la molteplicità di lingue, dialetti e modi di dire che esistono al mondo.
Disattivate tutto..Bravi..Poi torniamo anche alle caverne.
Lì al massimo ci spia qualche animale feroce per sbranarci...
Be', non è che se Google fa porcate allora anche Microsoft è autorizzata, eh.
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