Fortnite fuori da App Store e Google Play. Epic denuncia Apple e Google: cosa sta succedendo
Epic Games ha deciso di andare allo scontro con Apple e Google sulle commissioni del 30% per gli acquisti in app. La software house ha proposto in Fornite un metodo di pagamento diretto che aggira le politiche di App Store e Google Play, portando Apple e Google a rimuovere il titolo. Epic Games ha avviato cause legali contro i due colossi.
di Manolo De Agostini pubblicata il 14 Agosto 2020, alle 09:02 nel canale TelefoniaFortniteAppleEpicGoogleiOSAndroid
È guerra totale tra Epic Games, Apple e Google. L'azienda creatrice di Fortnite ha infatti deciso di sfidare Apple e Google su un tema spinoso e da anni al centro di polemiche: la commissione del 30% che i due colossi del settore smartphone intascano per ogni transazione in app, che si aggiunge a quella, sempre del 30%, per ogni app acquistata sui rispettivi store. Vi anticipiamo subito la conclusione: in seguito alle azioni di Epic Games, Fortnite è stato rimosso sia da App Store che Play Store, ed Epic Games ha ribattuto denunciando Apple e Google. Come si è arrivati a questo punto? Riavvolgiamo il nastro.
Nelle scorse ore Epic Games ha annunciato il "Fortnite Mega Drop", uno sconto permanente del 20% attivo su tutte le piattaforme (non solo mobile, anche console, PC, Mac..) sul prezzo tradizionale di V-Buck e acquisti con soldi reali usando metodi di pagamento selezionati. Ed è proprio il "metodo di pagamento" ad aver fatto scattare il ban di Fortnite mandando Apple e Google su tutte le furie.
Epic Games ha infatti introdotto su iOS e Android il pagamento diretto, cosa non consentita dalle policy dei due store, che impongono il passaggio tramite i rispettivi sistemi. "Usando le opzioni di pagamento di Apple e Google", spiega la software house sul proprio sito, "Apple e Google trattengono una commissione del 30% e la riduzione del prezzo fino al 20% non si applica". Per 1000 V-Bucks lo sconto del 20% equivale a spendere 7,99€ più IVA anziché 9,99€ più IVA, non male per i giocatori.
Epic Games è da tempo molto critica rispetto alle commissioni imposte da Apple e Google sulle transazioni in app, ed è in buona compagnia se pensiamo a Spotify e molte altre realtà che nel corso degli anni si sono lamentate. Epic Games sapeva che il suo tentativo di forzare la mano avrebbe portato a delle conseguenze e forse era proprio quello che voleva: portare le luci dei riflettori sul tema, magari inducendo Apple e Google a ridiscutere le loro politiche oppure facendo dirimere la questione a un tribunale.
A ogni modo, prima Apple e in seguito Google hanno rimosso Fortnite dai rispettivi store, portando la software house non solo a rispondere con una denuncia ma anche ad avviare una campagna con l'hashtag #FreeFortnite con tanto di video che scimmiotta l'iconico video 1984 di presentazione del Macintosh. La casa di Cupertino ha ribattuto affermando che Epic ha "attivato una funzionalità nella sua app che non è stata rivista o approvata da Apple, e l'hanno fatto con il chiaro intento di violare le linee guida dell'App Store riguardo i pagamenti in app che si applicano a ogni sviluppatore che vende beni digitali o servizi".
"Epic ha accettato i termini e le linee guida dell'App Store liberamente e siamo felici che abbiano costruito un business di così grande successo sull'App Store. Il fatto che i loro interessi commerciali li portino ora a spingere per un accordo speciale non cambia il fatto che queste linee guida creano condizioni di parità per tutti gli sviluppatori e rendono il negozio sicuro per tutti gli utenti. Faremo ogni sforzo per collaborare con Epic al fine di risolvere queste violazioni in modo che possano riportare Fortnite sull'App Store".
Per quanto riguarda Google, la rimozione dal Play Store è aggirabile in quanto gli utenti Android possono ancora scaricare Fortnite tramite il launcher di Epic, distribuito online e accessibile via browser. "L'ecosistema aperto di Android permette agli sviluppatori di distribuire le app tramite diversi app store. Per gli sviluppatori di giochi che scelgono di usare il Play Store abbiamo politiche coerenti che sono giuste per gli sviluppatori e mantengono il negozio sicuro per gli utenti. Sebbene Fortnite rimanga disponibile su Android, non possiamo più renderlo disponibile su Play Store perché viola le nostre norme. Tuttavia, accogliamo con favore l'opportunità di continuare le nostre discussioni con Epic e riportare Fortnite su Google Play".
Al momento chi ha già scaricato Fornite su iOS è ancora in grado di accedere al gioco ed è persino possibile usare il sistema di pagamento di Apple o Epic per l'acquisto di V-Buck. Apple ha tuttavia bloccato la possibilità di distribuire aggiornamenti quindi i giocatori iOS non potranno giocare a Fortnite Chapter 2 - Season 4 previsto per il 27 agosto. Secondo Epic i giocatori potranno continuare a divertirsi con l'attuale versione di Fortnite, ma non potranno accedere a nessun contenuto della nuova stagione.
A ogni modo, Epic Games non è rimasta inerme è ha denunciato Apple e Google negli Stati Uniti, e nei documenti delle cause si parla dell'App Store come di un monopolio e della necessità di un provvedimento ingiuntivo per "consentire una concorrenza leale" nella distribuzione di app. "Epic Games non sta cercando un risarcimento economico da questa Corte per i danni subiti, né un trattamento di favore per sé stessa, ma un provvedimento ingiuntivo che consenta una concorrenza leale in questi due mercati chiave (la distribuzione delle app e gli acquisti in app, ndr) che interessano direttamente centinaia di milioni di consumatori e decine di migliaia, se non di più, di sviluppatori di app di terze parti".
Secondo Epic, Google avrebbe inoltre forzato OnePlus a non siglare un accordo che avrebbe portato alla preinstallazione di uno speciale launcher di Fortnite sui suoi telefoni e avrebbe chiesto a LG di abbandonare intenzioni simili perché l'azienda sudcoreana aveva un accordo per bloccare il download fuori da Google Play Store per l'anno in corso. Più in particolare Epic riporta che l'accordo originale con OnePlus avrebbe reso disponibile il launcher in tutto il mondo, ma Google "chiese a OnePlus di non implementare l'intesa con Epic, eccezion fatta per i telefoni venduti in India".
Adesso rimane da capire come si ricomporrà questa frattura. Apple ha recentemente concesso ad Amazon un'esenzione dalla commissione del 30% per la vendita di show TV e il noleggio di film tramite la sua app Prime Video, cosa che secondo la società è consentita solo per alcune piattaforme di streaming video. Apple ha però affermato che non vuole fare accordi simili con Epic. Appare evidente che il primo obiettivo di Epic sia scardinare le politiche di Apple in vigore fin dalla creazione dell'App Store e che Google sia finita dentro per "effetto collaterale". In genere questi scontri si risolvono con accordi extragiudiziari, ma conoscendo Apple non crediamo intenda fare un accordo speciale che minerebbe l'intera architettura del suo store. Insomma, prepariamoci a botta e risposta continui e colpi di scena inattesi.
62 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoper quanto mi sembra assurdo pagare commissioni del 30% a uno store mi pare sia una strategia usata da praticamente tutti i maggiori store (xbox, playstation, nintendo), poi steam ha una percentuale variabile che parte comunque dal 30%
ma il problema è proprio questo la quota che e quasi un usura rispetto al prezzo da pagare. Gli altri store hanno vari livelli di commissioni mentre apple vuole tutto e subito.
Non ne sono troppo convinto.
Se una azienda mette a disposizione uno store , si occupa di pagamenti , del download , della pubblicità , assistenza e altre cose , deveavere un margine di guadagno.
Che sia troppo il 30% si può discuterne , ma che non debba guadagnare nulla no.
Se nel mio negozio devo tenere i tuoi prodotti e non guadagnarci niente ,non ce li tengo. Venditeli da solo.
Su Apple é piú complicato , perché non si possono installare app senza passare dal loro store.
Se una azienda mette a disposizione uno store , si occupa di pagamenti , del download , della pubblicità , assistenza e altre cose , deveavere un margine di guadagno.
Che sia troppo il 30% si può discuterne , ma che non debba guadagnare nulla no.
Se nel mio negozio devo tenere i tuoi prodotti e non guadagnarci niente ,non ce li tengo. Venditeli da solo.
Su Apple é piú complicato , perché non si possono installare app senza passare dal loro store.
una cosa è guadagnare un altra guadagnare centinaia di miliardi di dollari senza fare nulla ma imponendo regole super stringenti che limitano al 100% l'autonomia degli sviluppatori. (se guardi i bilanci vedi che il "margine di quadagno" sullo store per apple è pari a infinito).
Tutti gli store sono a pagamento ma se guardi nessuno ha i costi e le regole dello store apple.
Anche epic ha lo store ma se sei un piccolo sviluppatore (come me) il motore unreal engine 4 te lo da gratuito al 100% compreso il supporto e l'accesso al 100% dei sorgenti e tutti gli asset disponibili in rete gratuitamente. SU apple se vendo un gioco e incasso 100€ si tiene 30€ in qualsiasi caso che sia io o un titolo AAA. Mente altri hanno vari livelli di ingresso che vanno dal gratuito in avanti.
Apple è monopolista nel suo mercato questo è un fatto .
I cinesi dovrebbero pensarci a questa mossa
Tutti gli store sono a pagamento ma se guardi nessuno ha i costi e le regole dello store apple.
Anche epic ha lo store ma se sei un piccolo sviluppatore (come me) il motore unreal engine 4 te lo da gratuito al 100% compreso il supporto e l'accesso al 100% dei sorgenti e tutti gli asset disponibili in rete gratuitamente. SU apple se vendo un gioco e incasso 100€ si tiene 30€ in qualsiasi caso ceh sia io o un titolo AAA. Mente altri hanno vari livelli di ingresso che vanno dal gratuito in avanti.
per quanto riguarda i videogame sono tutti allineati i produttori di console (microsoft, sony, nintendo): 30%. poi le regole nel dettaglio dei singoli non le conosco ma penso siano molto simili
Tutti gli store sono a pagamento ma se guardi nessuno ha i costi e le regole dello store apple.
Anche epic ha lo store ma se sei un piccolo sviluppatore (come me) il motore unreal engine 4 te lo da gratuito al 100% compreso il supporto e l'accesso al 100% dei sorgenti e tutti gli asset disponibili in rete gratuitamente. SU apple se vendo un gioco e incasso 100€ si tiene 30€ in qualsiasi caso che sia io o un titolo AAA. Mente altri hanno vari livelli di ingresso che vanno dal gratuito in avanti.
Apple è monopolista nel suo mercato questo è un fatto .
come ho detto si puo discutere sul fatto che guadagnino troppo , ma niente non è possibile.
si potrebbe anche discutere sul fatto che si è creato un monopolio mondiale del web in mano a google dove regalando roba a tutti ( android , maps browser ecc) poi si è imposta con il suo store e la suia pubblicità in maniera monopolistica.
ma su android almeno se non vuoi pagare google ti apri il tuo negozio , lo pubblicizzi , ti assumi i rischi dei pagamenti clonati , e assistenza e lo puoi fare anche da subito.
riguardo ad apple , vabbè chi si piglia un iphone ha i soldi da buttare,quindi che sta a guardare i 2 euro?
Ma anche no. Se accetti di vendere su una piattaforma, devi stare alle regole di quella piattaforma e non ti metti a fare quel cavolo che vuoi. Possano piacerti o meno, ma violarle implica la violazione del contratto. Se non ti piacciono esci dalla piattaforma, punto. Non le violi sapendo di farlo perché tanto ci sono i soldi e ci si può permettere di far il casino legale che si vuole.
E' praticamente come se tu ti metti come venditore terzo su Amazon o ebay, ma invece di usare il sistema di vendita/aste vai a fare offerte dirette ai clienti che osservano la tua vetrina, bypassando la piattaforma e incassando tutto. Ti sbattono fuori in quattro e quattro otto.
Ma anche no.
Se c'é un contratto e lo si accetta, per quanto assurdo lo si deve rispettare. EPIC ha avuto la faccia tosta anche di denunciarli.
Spero pagherá il doppio. Bene APPLE e GOOGLE. Ora fossi in loro imporrei un 50% se vuole tornare sui suoi passi.
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