Basta fili: Powermat rivoluziona la ricarica

Sfruttando l'induzione Powermat dice addio a fili e cavi: ora si possono ricaricare iPhone, Blackberry e console portatili semplicemente appoggiandole a una base
di Roberto Colombo pubblicata il 12 Ottobre 2009, alle 12:32 nel canale TelefoniaiPhoneBlackBerryApple
"Basta fili" è lo slogan con cui Powermat arriva in Italia pochissimo tempo dopo (solo alcuni giorni) dal lancio negli USA, avvenuto nei primi giorni di ottobre, mettendo in chiaro l'obiettivo di questa soluzione: liberare dalla schiavitù dei fili per la ricarica di cellulari, lettori multimediali, console di gioco portatili. Sfruttando il fenomeno dell'induzione, infatti, Powermat è in grado di fornire la corrente necessaria alla ricarica delle batterie dei dispositivi elettronici senza fili e senza contatto diretto, sfruttando il trasferimento per induzione a breve distanza.
Per sfruttare la tecnologia al momento è necessario dotare i dispositivi di un ricevitore dedicato, integrato nei casi dei dispositivi BlackBerry nella cover della batteria e nel caso di iPhone e console portatili in un case esterno, contenente la bobina e la circuiteria per trasferire l'energia dalla base all'accumulatore interno. La base, che esiste anche in versione portatile pieghevole, offre tre postazioni di ricarica e supporta la ricarica contemporanea di diversi dispositivi, intergrando anche una uscita USB per aggiungere un quarto dispositivo in carica, questa volta però tramite cavo.
La ricarica inizia semplicemente appoggiando il dispositivo dotato di ricevitore sulla base in una delle tre postazioni, dove una guida magnetica aiuta nel corretto posizionamento: grazie alla tecnologia RFID si instaura una comunicazione tra base e dispositivo per garantire i corretti parametri di ricarica e lo spegnimento della postazione una volta che essa è completata.
Non intergrando contatti elettrici Powermat è sicura e può operare anche in caso di superfici umide o bagnate. Per chi non volesse aggiugere al proprio cellulare una cover aggiuntiva o diversa esiste anche PowerCube, caricatore universale che però chiede l'attacco dell'apposito connettore al dispositivo da ricaricare. L'efficienza di Powermat è dichiarata pari all'82%, ossia migliore o uguale a quella dei caricatori a filo più perfomanti e sicuramente migliore degli alimentatori di vecchia generazione.
Al momento sul mercato sono disponibili la base Home&Office e quella da viaggio (rispettivamente €89,90 e €99,90) con ricevitori per iPhone, iPod (case esterno per iPod Touch e basi per gli altri modelli), Nintendo DS e DSI, Blackberry, a prezzi compresi tre €34,90 e €39,90. La tecnologia Powermat può essere utilizzata non solo per i dispositvi a basso voltaggio come quelli visti fino ad ora, ma è già pronta anche ad entrare nel mondo dei portatili, delle telecamere e macchine fotografiche e più in là nel futuro in quello degli elettrodomestici.
Interessanti gli scenari dipinti da Stefano Godio, Amministratore Delegato di Homedics Italy, distributore di Powermat per l'Italia, la cui intervista trovate qui sopra: da una parte Powermat è vicina ad un accordo con RIM per l'integrazione della tecnologia all'interno dei BlackBerry, in modo che sia utilizzabile senza ricevitori aggiuntivi (e senza quindi modifiche all'estetica), dall'altro gli accordi sono in costruzione anche nel mondo dei laptop, ma soprattutto in quello dellarredamento. Se questi ultimi andassero in porto un giorno, neanche troppo lontano, potremmo avere Powermat integrato nella scrivania o nel tavolo di casa, e il "mettere in carica il cellulare" potrebbe divenire solo un lontano ricordo.
110 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infose devo metterci quella roba attorno ingigantendo un telefono o appesantendo una console, preferisco il caro vecchio cavo.
La tecnologia l'è una bella cosa però..
se devo metterci quella roba attorno ingigantendo un telefono o appesantendo una console, preferisco il caro vecchio cavo.
La tecnologia l'è una bella cosa però..
Quoto in pieno...
più peso sul dispositivo da caricare e una sorta di tavola da skate mi sembrano un tantino più scomodi di un caricabatterie a filo...
vedremo chi sarà a fare il primo passo
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