Acquisizione Motorola da parte di Google, anche l'antitrust cinese dà l'ok

Dopo che nei mesi scorsi aveva ottenuto il consenso da parte dell'antitrust europeo e statunitense, nel corso delle ultime ore, anche la Cina ha dato il proprio consenso per la definitiva acquisizione del produttore americano Motorola da parte del colosso di Mountain View, Google.

Una delle condizioni principali, imposta dagli organi di approvazione orientali e, a quanto pare accettata da Google è che il sistema operativo Mobile della compagnia californiana, ovvero Android, rimanga comunque liberamente e gratuitamente accessibile a tutti almeno ancora per i prossimi 5 anni.

I portavoce di entrambe le parti si sono detti soddisfatti dell'accordo stipulato. "Siamo lieti che l'accordo ha ricevuto l'approvazione in tutte le giurisdizioni e ci aspettiamo di chiudere all'inizio della prossima settimana," ha dichiarato l'esponente di Motorola Jennifer Weyrauch-Erickson, seguita dal portavoce di Google che ha così commentato l'ormai prossimo compimento dell'affare: "Il nostro atteggiamento quando abbiamo deciso di acquisire Motorola non è cambiato, e non vediamo l'ora di mettere una firma sull'accordo definitivo".

La specifica richiesta da parte delle autorità cinesi di mantenere libero il sistema operativo Android almento per i prossimi 5 anni è d'altra parte la naturale conseguenza della preoccupazione destata da quelle che potrebbero essere le sorti di un sistema operativo sul quale molte compagnie orientali stanno provando a costruire la propria fortuna.

Una preoccupazione legittima che tuttavia Google ha già provato ad alleviare dichiarando più volte che l'acquisizione del produttore Motorola non porterà comunque nessun cambiamento riguardo le possibilità di accesso al proprio OS. Non tutti ne sono convinti, autorità cinesi in primis.