Ingegnere Microsoft ruba 10 milioni di dollari all'azienda: ecco come ha fatto

Un ex-ingegnere Microsoft è riuscito a rivendere crediti dello store online, ottenendo in cambio Bitcoin. Una truffa da milioni di dollari che gli ha permesso di compiere acquisti dal valore ben più elevato rispetto alle sue presunte possibilità economiche
di Nino Grasso pubblicata il 11 Novembre 2020, alle 20:21 nel canale Sistemi OperativiMicrosoftWindows
Un ingegnere software in passato alle dipendenze di Microsoft è stato condannato a nove anni di carcere per aver rubato più di 10 milioni di dollari di credito dal negozio online dell'azienda. Dal 2016 al 2018, Volodymyr Kvashuk ha lavorato per Microsoft come tester, effettuando ordini online per assicurare alla compagnia che tutto funzionasse senza problemi. Il software impedisce in automatico la spedizione di prodotti fisici ai tester ma questo non avviene con i buoni regalo virtuali, ed è qui che è avvenuta la truffa da parte di Kvashuk.
Il ventiseienne dell'Ucraina ha così gabbato i sistemi di Microsoft, scoprendo che poteva usare il suo account di prova per acquistare crediti da spendere nello store per acquistare prodotti reali. Kvashuk è riuscito così ad acquistare inizialmente un abbonamento a Office e un paio di schede grafiche ma, scoprendo che nessuno si opponeva a quei piccoli acquisti, è divenuto sempre più audace: tra la fine del 2017 e l'inizio del 2018 l'ingegnere ha infatti rubato crediti del valore di milioni di dollari rivendendoli online in cambio di Bitcoin, incassati in seguito via Coinbase.
I pubblici ministeri statunitensi affermano che ha incassato almeno 2,8 milioni di dollari, usati in parte per acquistare una Tesla da oltre 150 mila dollari e una casa da 1,6 milioni di dollari. Kvashuk ha ottenuto proventi di gran lunga inferiori rispetto al maltolto, dal momento che ha potuto rivendere il credito per lo store Microsoft a cifre molto più basse rispetto al loro reale valore.
Ingegnere Microsoft ruba 10 milioni in crediti per lo store online
L'ingegnere non ha fatto molto per oscurare i primi acquisti ma, man mano che la somma complessiva estorta aumentava, ha iniziato a prendere precauzioni più valide utilizzando ad esempio account creati in precedenza da colleghi (condivisi in documenti online) per eseguire i nuovi furti. Nel tempo ha anche utilizzato indirizzi e-mail usa e getta, e ha iniziato a collegarsi via VPN per nascondere ogni traccia delle proprie attività online. Prima di incassare i Bitcoin li ha inviati a un servizio di coin mixing per nascondere le loro origini sostenendo che fossero un regalo del padre.
A processo Kvashuk non si è dimostrato pentito di quanto fatto. I pubblici ministeri hanno portato diverse prove che collegavano Kvashuk ai furti, come l'uso della stessa connessione VPN - quindi lo stesso IP - per collegarsi a diversi account, consentendo a chi ha svolto le indagini di stabilire connessioni tra i suoi account e quelli utilizzati per furti successivi. Il rilevamento di impronte digitali sui dispositivi ha fornito ulteriori prove che hanno collegato Kvashuk ai furti di maggiore entità. Inoltre, gli investigatori hanno dichiarato che "il valore dei bitcoin depositati sul conto Coinbase di Kvashuk era generalmente correlato al valore del credito Microsoft acquistato e riscattato".
Kvashuk è stato condannato pertanto a pagare 8,3 milioni di dollari in restituzione a Microsoft, ma sembra improbabile che sarà mai in grado di farlo. Una volta scontata la pena in prigione, inoltre, l'ingegnere potrebbe essere mandato in esilio dagli Stati Uniti.
21 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCol capo chino sul PC, seriamente impegnati tutti i giorni nel portare avanti i progetti dell' (contro l')azienda.
Col capo chino sul PC, seriamente impegnati tutti i giorni nel portare avanti i progetti dell' (contro l')azienda.
@microsoft fanno il continuato ?
se po' magna' un panino ?
mi sfugge il senso di questo passaggio.. la vpn non è proprio il mezzo con cui NON far comparire sempre il medesimo ip ??
non è l'acqua calda ma quasi
Non è l'acqua calda perché comunque questo mette in cattiva luce MSFT, visto che prova sia un'azienda non atttenta alla sicurezza in generale e cmq scadente. Ma questo se non lo avevate capito dallo shift che ha fatto negli ultimi anni da sofware house a service provider ed estrattore di informazioni allora è colpa vostra.Cmq il fenomento del DUMPING è una cosa fatta tantissimo da gentaglia che sta in tantissime aziende anche in italia straniere o italiane italiane.
Praticamente prendi gli oggetti di un'azienda o i servizi e li vendi CONTRO la tua azienda o un collega che lavora in un altro mercato, nel suo mercato ad un prezzo piu basso...
DUMPING: si fanno milioni di euro così e sono difficili da tracciare ma se ti beccano finisci male... vabbe poi hai chiuso a meno che non sei amico di qualcuno.
Il fenomeno del dumping è dovuto alla brama di denaro che le persone hanno... si sa che dopo tutto siamo solo animali. Finitela con queste storie delle razze e della superiorità, fate solo schifo, lo dico così in generale perché ci sono tante scimmie tra di noi che si credono chissà cosa
hai ragione, tuttavia quando scrivi certe cose per essere corretto dovresti includere pure te stesso.
Diversamente stai "discriminando" gli altri e poi partono le segnalazioni con le ovvie conseguenze.
P.s. al momento [U]io[/U] non ho segnalato e non lo farò
Infatti questa è una delle controversie dei servizi di VPN che dilagano online e millantano sicurezza. Sì, il tuo IP è camuffato per l'endpoint a cui ti colleghi (tipo un sito), ma i servizi di VPN lo sanno e alcuni li salvano. E se l'autorità guidiziaria glieli richiede potrebbero essere obbligati a comunicarli
no, fa comparire un IP diverso dal tuo, ma può variare (anche come locazione geografica) come può rimanere sempre lo stesso; dipende dal servizio VPN (e comunque è limitato negli IP e sono riconducibili allo stesso servizio).
se ti venisse in mente di fare una cosa del genere dovresti usare una connessione satellitare bidirezionale (quelle che prendono dati da satellite, ma che mandano anche dati al satellite), possibilmente rubata o affittata con generalità false.
in questo modo sei rintracciabile solo per la zona coperta dal satellite (praticamente un continente).
a quel punto puoi usare vari servizi VPN per variare l'IP di uscita e non far sorgere sospetti (dovrebbero prima fare una rogatoria per sapere il vero IP dietro ad ogni comunicazione e vedere se alcuni coincidono sullo stesso IP, o gruppo di IP dello stesso servizio VPN).
lo puoi fare anche con la telefonia mobile, ma dovresti avere SIM usa e getta e viaggiare molto, in modo da non usare sempre lo stesso identico ponte radio (e comunque dovresti fare viaggi in totale anonimato, il che diventerebbe difficile).
se non usi il SAT bidirezionale sei rintracciabile anche con TOR.
Il fenomeno del dumping è dovuto alla brama di denaro che le persone hanno... si sa che dopo tutto siamo solo animali. Finitela con queste storie delle razze e della superiorità, fate solo schifo, lo dico così in generale perché ci sono tante scimmie tra di noi che si credono chissà cosa
La storia ci racconta che i soldi piacciono a tutti, nessuno escluso...un discorso è amare il denaro, discorso diverso è derubare e truffare qualcuno per milioni di dollari, ancora peggio, se questo è qualcuno è l'azienda per cui lavori (configurando aggravanti variegate sul reato), due volte peggio se l'azienda per cui lavori è una multinazionale dalla risonanza mediatica globale pari a quella di Microsoft.
Non temere..quando derubi dalle casse di un azienda come Microsoft, ai cui vertici c'è uno dei primi nomi della lista Forbes...la sola ed unica speranza...per poter tornare a lavorare è che la giuria ti assolva dal reato, ingiungendo quindi a Microsoft di pagare un danno di immagine che ti riabiliti oppure trovare qualcuno che ti permetta di cambiare identità e ti faccia trasferire altrove...
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