App Android su Windows 11: ecco perché Microsoft avrebbe deciso di terminarne il supporto
Un ex dipendente di Microsoft, Andrew Clinick, ha condiviso interessanti informazioni sulle ragioni dietro l'insuccesso di Windows Subsystem for Android (WSA), gettando luce sulla complessità dell'integrazione di ecosistemi software diversi.
di Nino Grasso pubblicata il 07 Marzo 2024, alle 16:41 nel canale Sistemi OperativiMicrosoftWindows 11
Il recente annuncio di Microsoft di porre fine al supporto per il Windows Subsystem for Android (WSA) dopo marzo 2025 ha segnato la conclusione di uno degli sforzi più ambiziosi dell'azienda per portare le app Android sui dispositivi Windows. Nonostante le buone intenzioni, WSA non è riuscito a raggiungere il successo sperato, principalmente a causa della mancanza di supporto per i servizi di Google Play, componente fondamentale per parecchie app Android.

Andrew Clinick, che ha lavorato per quasi 30 anni in microsoft e ha collaborato con l'azienda in qualità di Partner Group Program Manager per WSA, ha condiviso approfondite informazioni sulle ragioni dietro l'insuccesso di questa iniziativa. Secondo Clinick, in breve, la mancanza di entrate dal negozio di app ha reso insostenibile economicamente il progetto a lungo termine.
WSA, iniziativa interessante ma insostenibile economicamente
"Le entrate dello store pagano le bollette e gli stipendi del team WSA", ha spiegato Clinick. "WSL (Windows Subsystem for Linux) si basa su Azure e Visual Studio e quindi ha una fonte di profitto. WSA senza un negozio è fantastico, ma non aiuta dal punto di vista finanziario". Clinick ha sottolineato che l'assenza di Google Play Services ha gravemente compromesso l'esperienza utente: "Poi si tiene conto del fatto che Google Play Services non c'è. È difficile trovare un'app con un vasto pubblico che non utilizzi i servizi di Google Play", ha affermato.
L'importanza dei servizi di Google Play non può essere sottovalutata nel mondo delle applicazioni Android. Questi servizi forniscono funzionalità cruciali come l'autenticazione, la gestione degli acquisti in-app, la pubblicità e l'integrazione con altri servizi di Google. Senza di essi, molte app Android popolari non funzionano correttamente o perdono funzionalità essenziali, caratteristica che ha allontanato parecchi utenti potenzialmente interessati alla funzionalità. C'è poi da dire che Amazon Appstore offre una vetrina di app ben inferiore rispetto al totale disponibile sulla piattaforma di Google, e il catalogo su Windows 11 era ancora più ristretto.
Installare le app via sideload del file apk era ed è tuttora possibile, ma si tratta di un sistema troppo difficile da attuare per la maggior parte degli utenti e questo ha decretato la morte di un'iniziativa interessante, ma al contempo insostenibile economicamente.










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6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMicrosoft ha sancito la fine del suo ecosistema nel momento in cui ha cassato windows mobile.
Quella è stata la sua fine.
Che si occupi solo di sistemi operativi e tutto quello che gli ruota attorno.
Non è Apple che ha OSX e ha sviluppato IOS e tutti gli altri gadget attorno ad un unico sistema centrico.
WSL chi lo paga? I vari notepad, paint, ecc. chi li paga? Telefono? e tutte le altre app/minchiate che MS cerca di rifilarci a forza?
Perchè non c'era il Play store? perchè G non voleva un concorrente e lo ha "sabotato" non rilasciando i play services e il play store su wsa, ed ha funzionato.
Ms non vuole ammettere un altro fallimento perciò si inventa la balla che non è redditizio...
IMHO
Basterebbe aggiungere il modulo telefonico......e avremo un vero PC in tasca
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