I server basati su processori ARM rappresenteranno il 22% del mercato entro il 2025

I server basati su processori ARM rappresenteranno il 22% del mercato entro il 2025

Un report di TrendForce prevede una forte crescita dei chip basati su architettura ARM nel comparto server sulla base dell'andamento degli ultimi anni trainato da AWS. Gli analisti sostengono che entro il 2025 ARM raggiungerà il 22% del mercato, diventando così una spina nel fianco per AMD e Intel.

di pubblicata il , alle 08:01 nel canale Server e Workstation
ARMAWS
 

L'architettura ARM domina incontrastata il mercato degli smartphone, ma lo stesso non si può dire per quanto concerne l'ambito dei datacenter che, in larga misura, si affida ai processori x86 di Intel o AMD. Le soluzioni di ARM, tuttavia, stanno maturando e trovando maggiore consenso, tanto che secondo TrendForce l'adozione dall'architettura ARM continuerà a crescere nei prossimi anni raggiungendo una quota di mercato del 22% nel 2025.

I fornitori di servizi cloud hanno aumentato progressivamente l'impiego di chip ARM nelle loro infrastrutture, interessati a sfruttarne alcune caratteristiche peculiari, almeno tre secondo gli analisti di TrendForce. Innanzitutto, i chip ARM "possono supportare carichi di lavoro diversificati e in rapida evoluzione e sono più scalabili e convenienti".

In sostanza, i processori basati sull'architettura ARM hanno un rapporto prezzo/prestazioni migliore a fronte di una forte versatilità che consente di adattarli ad ogni campo di applicazione. TrendForce, infatti, aggiunge come secondo vantaggio la possibilità di modificarli per adattarli anche a mercati di nicchia. Il terzo vantaggio riguarda le dimensioni, decisamente contenute, in grado di soddisfare le esigenze dei micro datacenter, sempre più diffusi.

Una forte spinta alla crescita di ARM nel mondo dei datacenter è giunta in questi anni da AWS (Amazon Web Services). La società ha fatto grande uso dell'architettura per i suoi server, arrivando a usarla nel 15% dei server installati nel 2021 e, probabilmente, supererà il 20% nel 2022. Le mosse di Amazon hanno chiaramente attirato l'attenzione di altre realtà, inizialmente scettiche al pensiero di passare su una nuova architettura, ed è per questo motivo che TrendForce prevede una maggiore diffusione di ARM nel mondo datacenter da qui al 2025.

Solo per allora le CPU ARM dovrebbero iniziare a rappresentare un vero concorrente per le CPU x86, anche grazie alla spinta di realtà come NVIDIA che dal 2023 cercheranno di guadagnare spazio nel settore datacenter con soluzioni come "Grace Hopper Superchip" e "Grace CPU Superchip". Intel e AMD sono avvisate.

5 Commenti
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CrapaDiLegno30 Marzo 2022, 09:25 #1
Per tutti quelli che credono che gli E-core di Intel siano una sciocchezza che avrà vita breve...
supertigrotto30 Marzo 2022, 09:29 #2
AMD e Intel stanno cominciando a pensare una diversificazione,infatti AMD ha già lavorato su Arm ed è interessata a risc-V ,pure Intel si sta già muovendo velatamente su questo discorso,non penso che Intel e AMD falliranno domani perché c'è Arm.
CrapaDiLegno30 Marzo 2022, 11:25 #3
Originariamente inviato da: supertigrotto
AMD e Intel stanno cominciando a pensare una diversificazione,infatti AMD ha già lavorato su Arm ed è interessata a risc-V ,pure Intel si sta già muovendo velatamente su questo discorso,non penso che Intel e AMD falliranno domani perché c'è Arm.


Mah, se AMD e Intel cominciano a fare CPU per server ARM based perdono il loro vantaggio monopolistico sul set di istruzioni x86 e si mettono allo stesso piano di tutti gli altri player nel mercato.
Nessuno vieta a un CippaLippa qualsiasi si sfornare CPU ARM migliori di quelle che fanno AMD o Intel, vedi le capacità di Apple di sfornare roba di qualità suprema. E nel mercato server non serve una capacità produttiva come quella di Intel per coprire una buona fetta del mercato.
Ricordo che la realizzazione di SoC ARM è alla portata di quasi tutti, e infatti come dice anche la news, Amazon se li fa in casa, ma non è l'unica: Google, Facebook e MS se li fanno pure loro. Questo significa che vanno a comprare meno roba sul mercato da terzi e se li vuoi convincere a comprare qualcosa da te devi offrire loro roba molto migliore o completamente diversa da quella che si producono in casa.

La mossa di Intel, giusta o sbagliata che sarà, è l'aver realizzato dei core più simili a quelli ARM per competere nei server many core dove ARM sta avanzando.
AMD ha detto che farà lo stesso con un core semplificato di Zen4, senza passare dalla architettura ibrida, ma dedicato a agli EPYC.

A mio parare Intel a AMD hanno già perso la guerra perché non possono competere con la flessibilità dei core ARM in grado di adattarsi molto meglio a tutti i mercati in cui vengono usati, da quello embedded a quello server.
E in efficienza l'architettura ARM batte 3 a 1 quella x86, anche se semplificata. Ricordiamo il disastro Atom vs ARM nel mercato mobile nonostante ai tempi Intel usasse un PP molto migliore.
Oggi che il PP migliore ce l'hanno proprio i produttori di SOC ARM la rincorsa è impossibile. Intel dovrebbe sfornare un miracolo di PP insieme ad una revisione completa dell'architettura x86 per riuscire a rintuzzare l'avanzata di ARM.

Questo non vuol dire che AMD e Intel falliranno domani né tra 5 anni.
Significa che i mercati in ci operano si ridurranno nella spazio che viene loro offerto. Il mercato server per ora è in forte espansione tirato dalle ricerche su crittografia e dalle nuove simulazioni AI based.
Per i prossimi 5-10 anni ci sarà posto per tutti, poi si comincerà a fare selezione.
LMCH30 Marzo 2022, 14:42 #4
Originariamente inviato da: CrapaDiLegno
Intel dovrebbe sfornare un miracolo di PP insieme ad una revisione completa dell'architettura x86 per riuscire a rintuzzare l'avanzata di ARM.


Per ora gli x86 hanno ancora il vantaggio legato alla retrocompatibilità con le applicazioni già sviluppate per Windows (anche se piano piano sta svanendo anche quel vantaggio) ed il fatto di offrire un ecosistema hardware e software "standard di fatto" (ma che è meno vantaggioso per un sacco di applicazioni di nicchia che sono il cuneo con cui ARM si fa strada nell'infrastruttura del cloud).

E' specialmente per questo che Intel di fatto vuole rendere indipendente la sua divisione foundry perchè prima bastava la produzione di cpu a tenerla in piedi ed ora deve per forza fare molta più produzione per conto terzi se vuole avere una massa critica di chip da produrre che possano ripagare progressivamente i vecchi investimenti e finanziare almeno in parte quelli nuovi che dovrà fare.
Intel lavora già per conto terzi ma non viene percepita come "neutrale" se quello che si vuole produrre è qualcosa in competizione diretta con le sue cpu (a cui almeno per ora da sempre la priorità rispetto agli "esterni".

Poi a parte ARM, c'è Risc-V che in modalità stealth sta guadagnando spazio nel settore embedded e si prepara al debutto in altri settori.
Se guardate a cosa stanno lavorando quelli di Risc-V Foundation, si vede che oltre a nuove estensioni standard c'è molto lavoro nel completare le specifiche per i profili e le piattaforme per supercomputing e desktop/server.
Tempo un anno ed anche il grosso dei profili e delle piattaforme standardizzate saranno utilizzabile per realizzare prodotti "standard" sia a livello di ISA che di ecosistema software (indipendentemente dallo specifico produttore).
Piedone111330 Marzo 2022, 16:13 #5
Originariamente inviato da: LMCH
Per ora gli x86 hanno ancora il vantaggio legato alla retrocompatibilità con le applicazioni già sviluppate per Windows (anche se piano piano sta svanendo anche quel vantaggio) ed il fatto di offrire un ecosistema hardware e software "standard di fatto" (ma che è meno vantaggioso per un sacco di applicazioni di nicchia che sono il cuneo con cui ARM si fa strada nell'infrastruttura del cloud).

E' specialmente per questo che Intel di fatto vuole rendere indipendente la sua divisione foundry perchè prima bastava la produzione di cpu a tenerla in piedi ed ora deve per forza fare molta più produzione per conto terzi se vuole avere una massa critica di chip da produrre che possano ripagare progressivamente i vecchi investimenti e finanziare almeno in parte quelli nuovi che dovrà fare.
Intel lavora già per conto terzi ma non viene percepita come "neutrale" se quello che si vuole produrre è qualcosa in competizione diretta con le sue cpu (a cui almeno per ora da sempre la priorità rispetto agli "esterni".

Poi a parte ARM, c'è Risc-V che in modalità stealth sta guadagnando spazio nel settore embedded e si prepara al debutto in altri settori.
Se guardate a cosa stanno lavorando quelli di Risc-V Foundation, si vede che oltre a nuove estensioni standard c'è molto lavoro nel completare le specifiche per i profili e le piattaforme per supercomputing e desktop/server.
Tempo un anno ed anche il grosso dei profili e delle piattaforme standardizzate saranno utilizzabile per realizzare prodotti "standard" sia a livello di ISA che di ecosistema software (indipendentemente dallo specifico produttore).


Tutto bello e giusto, anche se da parte mia mi aspetto più una rev 2.0 di x86/64 ottimizzata con l'esclusione di alcune funzioni in hardware e nuove estensioni, piuttosto che un mollare l'osso e sviluppare cpu exnovo Arm o RiscV col rischio concreto che dopo aver contribuito non poco a raggiungere una massa critica di mercato nuovi player ti soffino i clienti con cpu dal rapporto prezzo/consumi/prestazioni più favorevole

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