Sunbird di Pulsar Fusion: il razzo nucleare che promette di portarci su Marte in metà tempo
La startup britannica Pulsar Fusion sta lavorando su Sunbird, un razzo a fusione nucleare che potrebbe dimezzare il tempo necessario per raggiungere Marte. Il cuore del progetto è il Dual Direct Fusion Drive (DDFD), un motore a fusione nucleare che funziona fondendo elio-3 e deuterio.
di Manolo De Agostini pubblicata il 07 Aprile 2025, alle 10:01 nel canale Scienza e tecnologiaUn razzo a fusione nucleare in grado di portarci su Marte in metà tempo e su Plutone in appena quattro anni: sembra fantascienza, ma per Pulsar Fusion è un obiettivo concreto. L'azienda britannica, finanziata anche dall'Agenzia Spaziale del Regno Unito, ha recentemente svelato il suo progetto più ambizioso: Sunbird, un concept rivoluzionario di razzo spaziale alimentato da fusione nucleare.
Al centro della tecnologia di Sunbird c'è il Dual Direct Fusion Drive (DDFD), un motore compatto che sfrutta la fusione di elio-3 e deuterio. Questa combinazione, se realizzata in condizioni estreme di calore e pressione, libera una quantità enorme di energia. Ma la vera innovazione sta nel fatto che Sunbird utilizza direttamente le particelle cariche generate dalla fusione per la propulsione, senza passare attraverso la classica conversione in elettricità. Si prevede che questo approccio renderà il sistema più efficiente e in grado di fornire una spinta maggiore.

Una delle specifiche tecniche chiave del Sunbird è il suo elevato impulso specifico, che varia tra 10.000 e 15.000 secondi. L'impulso specifico è una misura di quanto efficientemente un razzo usa il suo propellente, e queste cifre suggeriscono che il Sunbird potrebbe raggiungere missioni di lunga durata con un consumo minimo di carburante. Il motore è anche progettato per produrre fino a 2 megawatt (MW) di energia elettrica, che potrebbe essere utilizzata per supportare i sistemi di bordo o gli strumenti scientifici durante le missioni.
Pulsar Fusion sostiene che il razzo potrebbe spingere un veicolo spaziale carico di circa 1.000 chilogrammi - l'equivalente di 12 adulti americani - fino a Plutone in appena quattro anni. Per confronto, le attuali tecnologie a propulsione chimica richiederebbero oltre un decennio per compiere lo stesso viaggio. Per Marte, invece, i tempi si dimezzerebbero.
"È molto innaturale fare la fusione sulla Terra", ha dichiarato Richard Dinan, fondatore e CEO di Pulsar Fusion, in un'intervista alla CNN. "La fusione non vuole funzionare in un'atmosfera. Lo spazio è un luogo molto più logico e sensato per farla, perché è lì che vuole accadere comunque".
Certo, Sunbird rimane per ora un concetto teorico. Ma l'azienda punta in alto: un test statico a terra del motore è previsto per quest'anno, seguito da una dimostrazione in orbita nel 2027. Se tutto andasse secondo i piani, un prototipo operativo potrebbe essere pronto entro il 2032.
Tra i principali ostacoli, però, spiccano due sfide: la realizzazione stabile della fusione controllata e l'approvvigionamento dell'elio-3, un isotopo raro sulla Terra ma potenzialmente estraibile dalla superficie lunare. A ciò si aggiungono le preoccupazioni regolatorie e di sicurezza, considerando che si parla pur sempre di tecnologia nucleare nello spazio.
Nel lungo periodo, Pulsar immagina un vero e proprio ecosistema orbitale: stazioni di rifornimento sparse tra la Terra e Marte, dove le navette possano "spegnere" i motori a combustione e affidarsi alla fusione per le tratte più lunghe. "Idealmente, avresti una stazione vicino a Marte e una in orbita terrestre bassa", ha spiegato Dinan. "E i Sunbird farebbero semplicemente avanti e indietro".
Con una lunghezza di circa 30 metri e una corazza "tipo carro armato" per proteggerlo da radiazioni cosmiche e micrometeoriti, ogni Sunbird potrebbe costare intorno ai 90 milioni di dollari.










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4 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoe c'è già una campagna di crowfunding*, per chi volesse partecipare
* non ho idea, l'ho inventato, ma potrebbe pure esistere considerando l'avifauna bipede mondiale
ciao ciao
Invece di pensare a Marte, facciamo funzionare le cose qui...
il valore dichiarato da sunbird come "impulso specifico"
in realtà è l' "impulso specifico in secondi"
ovvero (per dirla in modo molto semplificato)
"per quanti secondi con un certo propulsore si riesce a produrre 1 g di ACCELERAZIONE utilizzando un kg di propellente con un certo propulsore".
Ad esempio 15000 Isp(s) significa che un 1kg di elio3+deuterio può produrre 1 g di accelerazione per 15000 secondi (oppure 10g per 1500 secondi ecc.).
Per fare un confronto il propulsore principale dello Space Shuttle aveva un Isp(s) di circa 500.
Notare bene che l'Isp tiene conto anche del "motore", ad esempio un turboreattore GE CF6 usato sui Boeing 747 in condizioni ottimali ha un Isp(s) di circa 6000.
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