Si è conclusa correttamente la missione spaziale privata Polaris Dawn

La missione spaziale privata Polaris Dawn si è conclusa questa mattina quando l'equipaggio di quattro persone è ammarato correttamente in una zona del Golfo del Messico vicino alle coste della Florida.
di Mattia Speroni pubblicata il 15 Settembre 2024, alle 14:19 nel canale Scienza e tecnologiaSpaceXStarlink
Quando in Italia erano le 9:37 di oggi, si è conclusa correttamente la missione spaziale privata Polaris Dawn, in linea con quanto anticipato in precedenza. La navicella spaziale Crew Dragon C207 Resilience è ammarata nel Golfo del Messico in sicurezza con l'equipaggio composto da Jared Isaacman, Scott Poteet , Sarah Gillis e Anna Menon è stato estratto dalle squadre di supporto così da poter tornare sulla terra ferma.
Watch the @PolarisProgram’s Polaris Dawn astronauts return to Earth aboard Dragon → https://t.co/WpSw0gzeT0 https://t.co/wC8cUNSBie
— SpaceX (@SpaceX) September 15, 2024
La missione era stata lanciata il 10 settembre con un razzo spaziale Falcon 9 (codice B1083) di SpaceX dalla Florida, dopo una serie di rinvii, prima per un guasto ai sistemi di terra e poi per il maltempo nella zona di recupero. La società di Elon Musk ha deciso di ammarare in una zona vicino all'isola di Dry Tortugas dove il mare e il meteo erano in condizioni più accettabili rispetto all'Oceano Atlantico e più al largo nel Golfo del Messico.
Splashdown of Dragon confirmed! Welcome back to Earth, @rookisaacman, @kiddpoteet, @Gillis_SarahE, @annawmenon pic.twitter.com/nILpMQh2sR
— SpaceX (@SpaceX) September 15, 2024
Prima dell'ammaraggio, quando erano circa le 8:30, la capsula della missione Polaris Dawn ha rilasciato il trunk (zona posteriore di carico non pressurizzata) che si dovrebbe disintegrare al rientro. Questo componente era stato modificato per ospitare il terminale per la connettività laser di Starlink. Per il rientro i motori Draco sono stati accesi per alcuni minuti ed è stato chiuso la copertura anteriore che nasconde il portello d'accesso.
Come raccontato da SpaceX e dal programma Polaris, la connettività Starlink ha permesso, prima del rientro, di effettuare una videochiamata di oltre 40 minuti senza interruzioni con il centro di Hawthorne (in California) anche quando i propulsori Draco erano in funzione. Questo dettaglio è importante perché dimostra come la megacostellazione potrà essere utile in future missioni per fornire supporto alla comunicazione con gli equipaggi a bordo delle capsule o dei futuri vettori come Starship.
Mentre erano a bordo della navicella, l'equipaggio della missione Polaris Dawn ha raccolto dati riguardanti 40 esperimenti scientifici (soprattutto in campo biomedico) ed effettuato anche la prima "passeggiata spaziale" privata utilizzando le nuove tute spaziali realizzate da SpaceX. Queste tute spaziali non erano mai state impiegate in precedenza e rappresentavano un rischio importante. Tutto si è comunque svolto come previsto aprendo la strada a nuove EVA private in futuro. All'inizio della missione è stata poi raggiunta una quota di 1400 km, altitudine che non era stata superata sin dalle missioni Apollo verso la Luna.
In futuro è prevista una nuova missione del programma (chiamata Polaris II) che prevederà ancora l'utilizzo di una capsula Crew Dragon modificata. Qui dovrebbero esserci ulteriori sviluppi per quanto riguarda le attività extraveicolari oltre che nuovi esperimenti scientifici. Infine ci sarà la missione Polaris III che utilizzerà per la prima volta una Starship per portare in orbita l'equipaggio.
3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPer Hubble lo space shuttle si avvicinava in una certa maniera e lo catturava con il braccio a distanza, per poi avvicinarlo. Inoltre aveva tutta la stiva di carico da usare come "laboratorio" per la riparazione.
Hanno già detto che Crew Dragon si avvicinerebbe troppo e sporcherebbe la lente frontale dell'obiettivo, oltre ad avere altri problemi come lo spazio fisico per portare su pezzi di ricambio o le tute provate in questa missione, che non hanno l'autonomia di quelle NASA.
Che Hubble venga recuperato o rimesso in sesto è una cosa che speriamo tutti! Sfortunatamente Hubble e lo Space Shuttle erano letteralmente fatti l'uno per l'altro
Fai prima, e costa meno, tirarlo giù e mandarne su un altro, più grande, potente e moderno...
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