Perseverance, le foto di Marte arrivano sulla Terra grazie a Intel Atom

Un modulo COMEX-IE38 realizzato dall'israeliana CompuLab, che vede al centro un vecchio processore Intel Atom, è il responsabile della gestione degli scatti fotografici e dei video che da Marte raggiungono la Terra.
di Manolo De Agostini pubblicata il 03 Maggio 2021, alle 10:41 nel canale Scienza e tecnologiaAtomIntelNASA
Il rover Perseverance e il drone-elicottero Ingenuity sono meno potenti del vostro smartphone, ma per svolgere i compiti per cui sono stati mandati su Marte non serve che abbiano chissà quale potenza, l'hardware deve essere efficace e soprattutto stabile, e questo significa resistere alle forti radiazioni che colpiscono la superficie del Pianeta Rosso.
Non c'è nessuna CPU Ryzen con 16 core a muovere il dinamico duo, a gestire uno dei tanti strumenti per svolgere analisi scientifiche o semplicemente a permetterci di vedere e studiare a distanza un mondo che, in un tempo remoto, forse era molto simile alla Terra, seppur in miniatura.
A bordo di Perseverance c'è invece un vecchio processore Intel Atom. Ne dà notizia la stessa azienda statunitense, sottolineando il ruolo del suo SoC nell'archiviazione e invio di foto e video sulla Terra da parte del rover. Il processore di Intel è al centro di un modulo COMEX-IE38 messo a punto dall'israeliana CompuLab, dove vediamo anche un controller Phison. Il tutto è gestito da un sistema operativo Linux.
Il processore Atom è precisamente una soluzione nome in codice Bay Trail, un dual-core della serie E3800 prodotto a 22 nanometri (risale all'anno 2013). Accanto al chip ci sono 8GB di memoria DDR3 e 64GB di storage, insieme alla connettività Gigabit Ethernet, PCIe, SATA, USB e UART.
Tutte le fotografie e i video in arrivo da Marte - dalla discesa ai paesaggi - "sono gestiti da un paio di unità di archiviazione dati, o DSU (data storage unit)", spiega Intel. "Ogni DSU è alimentata da uno dei moduli COMEX-IE38 basati su Atom. Una DSU è all'interno del ventre del rover Perseverance, l'altra era a bordo dello stadio di discesa, che è stato sparato sulla superficie marziana a circa 1000 metri di distanza". I moduli con chip Atom inviati su Marte sono quindi due, per una spesa complessiva per la NASA di 300 dollari: il COMEX-IE38 costa infatti 150 dollari cadauno.
"Il rover Perseverance è dotato di 23 telecamere. I dati di ciascuna telecamera vengono inviati in formato raw alla DSU tramite Ethernet, quindi compressi dal modulo COMEX-IE38 e salvati su un'unità a stato solido da 480 GB per l'uplink agli ingegneri della NASA sulla Terra".
Oltre alla potenza adeguata allo scopo, anche il consumo è stato un elemento che ha deposto in favore della piattaforma Atom. Maayan Ronen, a capo delle vendite per la divisione Internet of Things israeliana di Intel, ha spiegato che la richiesta energetica contenuta è stata decisiva per la selezione del vecchio SoC, ma anche le caratteristiche ambientali del Pianeta Rosso hanno giocato un ruolo: l'atmosfera è il 99,4% meno densa di quella della Terra. "La densità dell'atmosfera è così bassa, la dissipazione del calore è molto più difficile", ha spiegato il dirigente, sottolineando come un chip che scaldi poco sia l'ideale per Marte.
La cosa curiosa, per concludere, è che né Intel né CompuLab avevano idea che il modulo COMEX-IE38 con processore Atom fosse a bordo di Perseverance; sapevano solo che la NASA ne aveva acquistati un paio, ma ne sono venuti a conoscenza solo dopo l'atterraggio, quando la NASA ha condiviso tutti i dettagli tecnici della missione.
15 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPerchè comunicare la destinazione d'uso? Sapendo che andavano nello spazio magari avrebbero campato storie sulla necessità di particolari lavorazioni e avrebbero richiesto 1000+$ per ogni scheda
Perchè comunicare la destinazione d'uso? Sapendo che andavano nello spazio magari avrebbero campato storie sulla necessità di particolari lavorazioni e avrebbero richiesto 1000+$ per ogni scheda
la cpu principale attuale usata dal rover è decine di volte più lenta e costa 280.000$ credo che se aumentavano il costo a 1000€
comunque ne potevano comprare qualche migliaia
Il TDP e' da 5W a 10W e in quel formato certamente consuma meno di quello che consumerebbe in ambienti portatili o fissi.
Immagino comunque sia una versione custom perche' leggevo sulla pagina Intel che quella serie di SoC ha un range industriale di funzionamento tra i -40° e i +110° e su Marte mi pare leggere che le temperature variano tra i -140° e i +20°, non proprio le condizioni ottimali..
Il TDP e' da 5W a 10W e in quel formato certamente consuma meno di quello che consumerebbe in ambienti portatili o fissi.
Immagino comunque sia una versione custom perche' leggevo sulla pagina Intel che quella serie di SoC ha un range industriale di funzionamento tra i -40° e i +110° e su Marte mi pare leggere che le temperature variano tra i -140° e i +20°, non proprio le condizioni ottimali..
il soc è standard, viene tenuto dentro il rover dove il motore a radioisotopi scalda i componenti elettrici per mantenerli in funzione in un range di temperatura accettabile
Interessante, immaginavo in alternativa qualcosa del genere anche se ne ha da scaldare. Tra l'altro considerando il problema della temperatura tendenzialmente molto bassa direi che il problema di dissipazione e' al contrario, serva passivamente a scaldarlo forse piu' che a raffreddarlo.
il rover usa un generatore termoelettrico a radioisotopi (RTG) un progetto vecchio di decenni, genera circa 120W e il calore rimanente viene incanalato nella parte centrale per mantenere caldi i sistemi elettrici altrimenti tempo 1 notte marziana e tutto andrebbe e rovinarsi.
Nel caso invece di Ingenuiti (il drone) circa 3/4 della batteria presente non si usa per il volo ma solo per mantenere la temperatura decente durante la notte, quando la batteria diventerà meno efficiente il drone morira
Il e Voyager 1 usa lo staso motore ( ma di dimensioni completamente diverse) e funziona dal 1977, nel 2025 si prevede che smetterà di produrre energia sufficiente, ma oltre 40 anni di energia continua non la poteva generare nessun altro sistema.
* lo so che il sistema op. non è Windows...
E comunque quelle CPU non hanno bisogno di update del microcode... Possono stare tranquilli..
Una soluzione potrebbe anche essere aumentare le quote di CPU vendute imbarcando le su razzi e sonde per giungere là dove nessun virus, exploit, attacco AIM (Alien In the Middle) sono ancora pervenuti prima, e... Dopo per ancora molto tempo
Nel caso invece di Ingenuiti (il drone) circa 3/4 della batteria presente non si usa per il volo ma solo per mantenere la temperatura decente durante la notte, quando la batteria diventerà meno efficiente il drone morira
Il e Voyager 1 usa lo staso motore ( ma di dimensioni completamente diverse) e funziona dal 1977, nel 2025 si prevede che smetterà di produrre energia sufficiente, ma oltre 40 anni di energia continua non la poteva generare nessun altro sistema.
Grazie della spiegazione, non mi era capitato di dover approfondire il loro sistema di alimentazione. Certamente 40 anni di energia e' impressionante per la longevità di una missione.
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