La sonda spaziale Hope degli Emirati Arabi riprende le aurore su Marte

La sonda spaziale Hope lanciata dagli Emirati Arabi e che si trova in orbita intorno a Marte ha rilevato delle aurore create dall'interazione tra la radiazione solare e l'ossigeno atomico che si trova nell'atmosfera, seguendo poi i campi magnetici.
di Mattia Speroni pubblicata il 02 Luglio 2021, alle 15:20 nel canale Scienza e tecnologiaNelle ultime settimane, quando si è parlato di Marte ci si riferiva solitamente alle missioni statunitensi (come Perseverance o Curiosity) oppure a quella cinese (con Zhurong e Tianwen-1). Ma c'è un'altra missione che sta orbitando intorno al Pianeta Rosso: la sonda spaziale Hope degli Emirati Arabi.
Questa missione, che non prevede lander o rover, sta raccogliendo dati sull'atmosfera marziana mostrando nuove immagini nel corso dei mesi. Grazie agli strumenti di bordo è stato anche possibile analizzare un fenomeno come quello delle aurore discrete che rivelano informazioni sull'atmosfera e sul campo magnetico del pianeta.
Le informazioni su Marte raccolte dalla sonda spaziale Hope
Secondo quanto riportato dal sito ufficiale della missione, le aurore discrete di Marte non emettono radiazioni nello spettro del visibile. Per poterle osservare è stato impiegato uno strumento in grado di rilevare gli ultravioletti.
Come accade anche sulla Terra, queste aurore sono create quando particelle cariche che arrivano dal Sole incontrano il campo magnetico di Marte. Quest'ultimo è creato da grandi distese di minerali carichi magneticamente che si trovano nella crosta del pianeta.
L'emissione avviene grazie all'ossigeno atomico presente nell'atmosfera del Pianeta Rosso con una lunghezza d'onda di 103,4 nm. Le immagini sono state catturate il 22 Aprile, 23 Aprile e il 6 Maggio. Queste mostrano aurore discrete nell'ultravioletto estremo che non erano mai state rilevate in precedenza (ma che sono visibili grazie allo strumento Emirates Mars Ultraviolet Spectrometer (EMUS).
Le aurore sono rilevabili solo quando la sonda spaziale Hope si trova nel lato non illuminato dal Sole. Per far comprendere meglio cosa avviene sono anche state realizzate alcune immagini artistiche. Queste riprendono cosa vedrebbe un astronauta se si trovasse su Marte e se le aurore estendessero le proprie emissioni anche nel visibile.
A Maggio 2021, sempre lo strumento EMUS aveva rilevato la luce riflessa dall'idrogeno atomico che si trova nell'atmosfera di Marte. Questo elemento si origina grazie alla radiazione solare che scinde le molecole d'acqua dell'atmosfera inferiore del pianeta. L'idrogeno liberato a quel punto sale verso gli strati alti dell'atmosfera arrivando fino a 20 mila km di quota. Per via della sua orbita di 20 mila x 43 mila km solamente la sonda degli Emirati Arabi può riprendere questo genere di fenomeni da questa distanza.
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2 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoche ci vanno a fare allora?
capisco che è un deserto come quello nella penisola arabica, anzi: MOLTO DI PIU' e che richiama senz'altro i loro luoghi terrestri, ma un deserto senza petrolio è improprio...
diverso se avessero fatto atterrare una trivella-rover e si fosse messa a carotare e quindi trovare il petrolio...
o anche il metano
per ora l'esplorazione è poco connaturata ai loro obiettivi, penso
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