La NASA finanzierà una Stazione Spaziale costruita da società private

La Stazione Spaziale Internazionale (ISS) non è eterna. In tanti stanno pensando a come superare questo problema e se la Cina lancerà la sua stazione spaziale nei prossimi mesi, la NASA ha pensato a un approccio diverso. Attraverso i privati.
di Mattia Speroni pubblicata il 29 Marzo 2021, alle 17:41 nel canale Scienza e tecnologiaNASASpaceXBoeingVirgin GalacticVirgin OrbitBlue Origin
Sappiamo che la ISS (Stazione Spaziale Internazionale) è un progetto unico nel suo genere ma che ha costi alti e che non potrà durare in eterno. Per questo si stanno cercando alcune soluzioni alternative! Per esempio la Cina costruirà la sua stazione spaziale, invece NASA potrebbe aver trovato un altro approccio. L'idea è quella di "sfruttare" le nuove società private del settore (per esempio SpaceX, ma non solo) per realizzare una nuova stazione spaziale.
La NASA e la nuova stazione spaziale
Il nome del progetto è Commercial LEO Destinations (CLD) ed è stato reso noto negli scorsi giorni. Si tratta di finanziare società private con un budget che potrebbe raggiungere i 400 milioni di dollari per lo sviluppo di una nuova stazione spaziale privata. Saranno scelte quattro società che potrebbero già iniziare a lavorare sul finire del 2021.
Il finanziamento della NASA servirà come "base" per poi potersi garantire l'accesso a servizi che potranno fornire le varie società private. Come spiegato dall'agenzia spaziale, si vorrebbe applicare lo stesso approccio dei rifornimenti alla ISS e il trasporto degli astronauti fatti da società private (come SpaceX e, in futuro, Boeing).
L'obiettivo è avere una stazione spaziale che sia "abitata" continuamente da almeno due membri dell'equipaggio. Questi dovranno condurre test riguardanti la biologia, la fisica, la ricerca in campo medico e altro per permettere la profittabilità dell'operazione.
Secondo quanto scritto nell'annuncio, la NASA rilascerà una prima bozza dell'annuncio ad Aprile raccogliendo la risposta del settore. A Maggio invece ci sarà la proposta definitiva per potersi accaparrare il contratto e i soldi. Inoltre, come precisato "la minima richiesta da parte del governo di diritti sui dati e la proprietà intellettuale incoraggerà ulteriormente gli investimenti privati". L'agenzia spaziale invece potrà avere servizi a un costo inferiore permettendo così di investire sulle missioni verso la Luna e Marte (Artemis).
Un elenco delle società che potrebbero aver interesse a partecipare è apparso in Rete. Tra i nomi si possono leggere SpaceX (Elon Musk), Blue Origin (Jeff Bezos) ma anche Airbus (divisione USA), Boeing, Collins Aerospace, Firefly Aerospace, General Dynamics, ispace, Lockheed Martin, Moog, Nanoracks, Northrop Grumman, Raytheon, Redwire Space, RUAG Space, Sierra Nevada Corporation, Virgin Galactic e Virgin Orbit, Voyager Space Holdings, e York Space Systems. Non resta che attendere e vedere quali saranno le informazioni rilasciate il prossimo mese.
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11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoGia' mi immagino la Russia...
"E noi avremo la nostra con babushkas e vodka!"
Cina:
"Abbiamo copiato le vostre tanto i progetti segreti USA e Russia sono sempre tutti made in Taiwan!"
Dal punto di vista degli USA la cosa è a loro vantaggio, al momento hanno i lanciatori più economici ed anche quelli con maggior payload, quindi possono accaparrarsi buona parte del business del lancio di satelliti ed al tempo stesso iniziare a sviluppare nuovi business spaziali senza che la NASA debba esporsi direttamente se alcune delle iniziative finiscono male.
Non credo che lo scopo del finanziamento sia coprire l'intero costo (che ovviamente sará molto piú alto). Sarebbe una iniziativa privata e quindi pagata con capitali privati, la Nasa darebbe il suo contributo per via degli interessi scientifici che avrebbe in un tale progetto.
E secondo me sarebbe l'approccio giusto e che sostengo da anni. Con l'interesse per lo spazio manifestato dalle societá private (a scopo scientifico, turistico etc), e con il successo di SpaceX, lasciare fare ai privati e limitarsi ad aiutarli potrebbe essere un modo per avere comunque l'accesso allo spazio ma senza spendere altri 10 miliardi.
E comunque, prima o poi, la palla deve in ogni caso passare alle societá private.
--Ci risiamo, invece di unirsi per tagliare i costi e ricominciata la corsa per essere il primo.
Non credo sia questo il caso: ormai abbiamo avuto svariate stazioni orbitanti di cui ovviamente la piú spettacolare e duratura é stata la ISS. Ma ormai il tempo potrebbe essere maturo per passare da una fase "pioneristica" ad una piú commerciale: invece che mettere insieme i paesi, mettiamo insieme le industrie.
E poi non credo che se la ESA vuole contribuire non possa farlo.
Una collaborazione internazionale tipo LHC o ISS pootrebbe invece essere necessaria per una base lunare. E poi, tra 15 anni, una seconda base lunare, privata, sostituirebbe la prima mentre una collaborazione internazionale ne costruirebbe una su marte etc.
Per esempio il BFR di SpaceX potrebbe portare su moduli della dimensione della Starship che consentirebbe di realizzare ambienti molto più confortevoli per chi sta nello spazio. Anche un solo modulo credo possa fornire un'abitabilità meglio dell'intera SSI.
Anzi... ho guardato ora: 800 metri cubi abitabili della SSI contro 1000 di Starship, oltretutto meglio organizzati. E immagino potrebbero aumentare in un modulo non pensato per il viaggio ma come elemento di una stazione spaziale.
E poi non credo che se la ESA vuole contribuire non possa farlo.
Una collaborazione internazionale tipo LHC o ISS pootrebbe invece essere necessaria per una base lunare. E poi, tra 15 anni, una seconda base lunare, privata, sostituirebbe la prima mentre una collaborazione internazionale ne costruirebbe una su marte etc.
Capisco il tuo discorso ma visto che si parla di luoghi nuovi preferirei ci si arrivasse/vivesse come Terrestri e non come Americani/Cinesi/Russi/...
Credo gli basterebbe avere un modulo abitativo Bigelow dimensionato per sfruttare al massimo la versione cargo di Starship per piazzare in orbita in un colpo solo un modulo da 2000..4000 metri cubi.
I moduli della Bigelow sono descritti come "gonfiabili", ma in realtà sono "espandibili" (liberando al loro interno gas inerti oppure una miscela respirabile in base alle esigenze) e sono pure più semplici da riparare/rinforzare da dentro.
In teoria sarebbe possibile costruire con essi una stazione spaziale enorme rispetto all'attuale ISS (che farebbe anche da banco di prova per moduli "gonfiabili" da usare per costruire degli orbiter da usare per missioni verso Marte (con 2..3 Starship agganciate all'orbiter che fanno da lander su Marte).
Si ma... perchè avere un modulo un po' più piccolo e un secondo stadio da riportare giù quando puoi direttamente lasciarlo li pronto per essere abitato?
Certo, l'idea del modulo espandibile rimane validissima.
Volendo sognare un po' di fantascienza, considerando però che con la starship avresti già un diametro notevole (9 metri) sarebbe interessante se fossero espandibili in lunghezza: con un certo numero di moduli si potrebbe pensare di realizzare una stazione circolare per simulare un po' di gravità per forza centrifuga (a botte di 100-150 metri, potrebbe diventare un traguardo non impossibile), anche se un esperimento tanto costoso sarebbe inverosimile (al netto degli altri problemi legati alla rotazione).
Si ma... perchè avere un modulo un po' più piccolo e un secondo stadio da riportare giù quando puoi direttamente lasciarlo li pronto per essere abitato?
Perché un singolo modulo BA 2100 (che espanso fornisce un volume pressurizzato di circa 2250 metri cubi) se non sbaglio può essere trasportato "chiuso" da una starship cargo (riutilizzabile per ulteriori lanci) ed è molto più sicuro e durevole (regge meglio l'impatto con micrometeoriti ed è più facile da riparare).
Per avere lo stesso volume utile servirebbero due lanci "a perdere" di starship, quindi è decisamente più conveniente.
BA 2100 era stato progettato per essere lanciato da un missile Atlas IV, modificandolo in modo adeguato dovrebbe anche essere possibile lanciarlo usando il booster della Starship con un modulo ascensionale ridotto al minimo giusto per dargli la spinta rimanente per farlo entrare in orbita.
In pratica con tre..quattro lanci si potrebbe assemblare in orbita una stazione orbitale enorme e pure impiegabile come orbiter riutilizzabile per missioni lunari.
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