Herbig-Haro 211, la giovane stella ripresa dal telescopio spaziale James Webb
L'ultima immagine pubblicata tra quelle catturate dal telescopio spaziale James Webb ha come soggetto la protostella Herbig-Haro 211 (o HH 211) che si trova a circa mille anni luce dalla Terra rivelando i dettagli della sua struttura.
di Mattia Speroni pubblicata il 15 Settembre 2023, alle 18:33 nel canale Scienza e tecnologiaNASAESA
Il telescopio spaziale James Webb è uno strumento versatile nelle mani degli scienziati permettendo di catturare un'infinità di dati per fare nuove scoperte, confermare o confutare ipotesi e teorie e mostrare la bellezza dell'Universo anche per i "non addetti ai lavori". Recentemente è stata annunciata la rilevazione di metano e anidride carbonica nell'atmosfera di un esopianeta, ma quei dati (per quanto importanti) forse non attirano l'attenzione come l'immagine della giovane stella Herbig-Haro 211 (HH 211) pubblicata nelle scorse ore.
Click sull'immagine per ingrandire alla massima risoluzione
Già in passato il JWST ha dato prova delle sue capacità e della bellezza che è capace di catturare come con la Galassia Vortice M51 o la Nebulosa Anello e anche Herbig-Haro 211 è sicuramente un grande capolavoro in termini di resa estetica (oltre che consentire di avere ulteriori dati a disposizione per gli scienziati). Questo è quello che sappiamo su questo oggetto celeste.
La stella Herbig-Haro 211 e il telescopio spaziale James Webb
Come riportato da NASA ed ESA nell'ultimo comunicato stampa, il telescopio spaziale James Webb ha catturato il 28 agosto 2022 un'immagine della giovane stella Herbig-Haro 211 (HH 211) mostrando chiaramente dei getti che si allontanano dalla zona dei poli viaggiando nello Spazio interstellare a velocità elevatissime. Questo oggetto celeste si trova a mille anni luce dalla Terra, nella costellazione del Perseo, con l'immagine completa che copre un'area di 2,06 x 2,30 arcominuti.
Come scritto poco sopra, una delle parti più appariscenti e spettacolari della nuova immagine del JWST sono i getti che si espandono nello Spazio. Trattandosi di un oggetto relativamente vicino si tratta di un grande possibilità di osservazione per il telescopio spaziale, permettendo di cogliere molti dettagli e quindi migliorare la sua analisi.
Ancora nascosta da una coltre densa di polvere, la protostella di Classe 0, emette forti getti di gas che si scontrano con altri gas e polveri che si trovano nella regione di Spazio vicina creando queste scene spettacolari. In particolare Herbig-Haro 211 (HH 211) è una stella molto giovane che potrebbe essere associabile a quello che era un tempo il Sole.
In quelle regioni sono state rivelate molecole come idrogeno molecolare, il monossido di carbonio e il monossido di silicio che emettono luce infrarossa osservabile con strumenti come NIRCam del JWST (non è la prima volta che HH 211 è osservata, ma non con questo dettaglio). In particolare sono stati impiegati i filtri F162M, F164N, F210M, F323N, F335M, F460M, F466N e F470N attribuendo diversi colori per rendere l'immagine comprensibile.
La zona coperta dalla polvere non permette di avere dettagli diretti su quanto sta avvenendo, ma grazie allo studio dei getti e delle loro oscillazioni è stato possibile intuire che HH 211 potrebbe essere un sistema binario non completo (i sistemi stellari binari non sono una rarità nell'Universo).
I getti, nella sezione più interna, avrebbero velocità di deflusso pari a circa 80 km/s o 100 km/s e sarebbero quindi più lenti rispetto a stelle simili ma più anziane. Lo studio di come le onde d'urto ad arco interagiscono ha permesso ai ricercatori di capire che la loro composizione è principalmente di molecole riducendo l'energia emessa e quindi i loro effetti su altre molecole circostanti (che non vengono scisse in atomi e ioni). Com'è intuibile, studiare un oggetto come Herbig-Haro 211 (HH 211) con il telescopio spaziale James Webb permette idealmente di capire come il Sistema Solare è nato e si è evoluto e quindi migliorarne la nostra comprensione. L'ESA ha reso disponibile l'immagine ad alta risoluzione da 99 MB per chi volesse immergersi nei dettagli.
4 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoQuesto satellite, grazie proprio ai suoi nuovi strumenti sta scoprendo molto per i vari elementi presenti nei corpi celesti, come ora si riesce a vedere attraverso dove prima non si poteva e molto altro, ecc..
Ma non aprire l'articolo e leggere del nuovo iPhone è così difficile?
Chi ti costringe a venire qui anche se non te ne frega niente? Dimmelo che vado a casa sua e gli tiro una pappina sulla coppa!
per GuardaKeTipo
Evidentemente per te anche Galileo perdeva tempo scrutando il cielo con il suo cannocchiale e facendo disegni a mano di ciò che osservava.Altrettanto evidentemente l'appellativo di "Homo Sapiens-Sapiens" non vale per tutti gli esseri umani
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".