Google vara nuovo piano di investimenti per le energie rinnovabili

Google vara nuovo piano di investimenti per le energie rinnovabili

Google lo definisce il più grande acquisto aziendale nella storia di energia rinnovabile. L'acquisto è costituito da una serie di accordi per 1.600 megawatt (MW), con l’inclusione di 18 nuovi accordi energetici, e la costruzione di nuove infrastrutture energetiche per oltre 2 miliardi di dollari

di pubblicata il , alle 19:21 nel canale Scienza e tecnologia
Google
 

18 nuovi accordi energetici che accresceranno il portfolio mondiale di Google in termini di produzione di energia solare ed eolica di oltre il 40 percento, così da arrivare a 5.500 MW. Lo rende noto Sundar Pichai, CEO di Google, attraverso un blog post. "Una volta che tutti questi progetti saranno attivati, il nostro portfolio di energia carbon-free produrrà più elettricità di una zona come Washington D.C" scrive Pichai.

Questi accordi daranno anche inizio alla costruzione di nuove infrastrutture energetiche per oltre 2 miliardi di dollari, con l’inclusione di centinaia di turbine eoliche e milioni di pannelli solari distribuiti su tre continenti. "Non acquistiamo forniture da infrastrutture di energia solare o eolica esistenti, ma ci impegniamo in accordi di lungo periodo che permettono lo sviluppo di nuovi progetti" spiega Pichai, che definisce questo tipo di politica con il termine “addizionalità”.

"Considerato il nostro obiettivo di usare energia carbon-free 24x7 - 24 ore su 24, 7 giorni su 7 - per tutte le nostre operazioni, è fondamentale portare energia rinnovabile sulla rete elettrica in cui consumiamo energia, in modo incrementale".

Google energie rinnovabili

Gli accordi riguardano sia la produzione di energia da impianti fotovoltaici sia negli Stati Uniti che in Europa, così ripartita: Nord Carolina (155 MW), Sud Carolina (75 MW), e Texas (490 MW) e ulteriori 125 MW di capacità di energia rinnovabile alla rete già esistente che rifornisce i data center di Google in Cile. Quasi la metà (793 MW) della nuova capacità di energia rinnovabile acquistata sarà localizzata in Europa, in particolare in Finlandia (255 MW), Svezia (286 MW), Belgio (92 MW) e Danimarca (160 MW).

"Fino a oggi, la maggior parte dei nostri acquisti di energia rinnovabile negli Stati Uniti sono stati legati all’eolico, ma il costo decrescente dell’energia solare (diminuito di oltre l’80 percento negli ultimi dieci anni) ha reso questo tipo di risorsa sempre più conveniente" sottolinea il CEO di Google.

Non è l'unica iniziativa annunciata da Google in termini di investimenti per le energie rinnovabili, perché aggiunge a tutto questo un finanziamento da 500.000 dollari a Renewable Energy Buyers Alliance (REBA) negli Stati Uniti, mentre in Europa, RE-Source riceverà 200.000 dollari.

"Stiamo anche investendo in intelligenza artificiale e altre tecnologie come Google Earth Engine per allargare i nostri sforzi all’esterno dell’organizzazione. Il nostro obiettivo è assicurarci che la tecnologia possa portare benefici a tutte le persone - così come al nostro pianeta. Con l’annuncio di oggi, siamo un passo più vicini a questo obiettivo" chiude Pichai che rimanda al Report sull'Ambiente 2019 perfezionato recentemente da Google.

Gli annunci di Google si iscrivono all'interno della recente tendenza, da parte dei grossi colossi del mondo della tecnologia, di investire sulle fonti di energia rinnovabile. L'uso sempre più diffuso di strumenti tecnologici, che riguarda ormai anche il settore dell'automotive, richiede necessariamente la disponibilità di erogazioni di energia sempre crescenti. Google, così come Tesla, è costretta a investire in questa direzione per alimentare lo sviluppo delle sue soluzioni tecnologiche. A tal proposito, invitiamo alla lettura dei riscontri di una recente ricerca commissionata da BNP Paribas secondo la quale le auto elettriche contribuiranno a rendere il petrolio sempre meno fondamentale attraverso lo sfruttamento di energia elettrica generata proprio da fonti di energia rinnovabile.

4 Commenti
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Obelix-it21 Settembre 2019, 10:16 #1
Fantastico. Da domani, pialliamo via la foresta equatoriale e lastrichiamo tutto con panelli solari e ventilatori giganti.

Very trendy.
mr.cluster21 Settembre 2019, 11:17 #2
Originariamente inviato da: Obelix-it
Fantastico. Da domani, pialliamo via la foresta equatoriale e lastrichiamo tutto con panelli solari e ventilatori giganti.

Very trendy.


Che esagerazione. Abbiamo già tutto il Sahara spianato, senza contare il deserto di Atacama, la death Valley, e molte altre fosse tettoniche. Inoltre nella foresta piove quasi tutti i giorni, mentre nel Sahara solo 2 ore ogni 10 anni, o i 30 minuti di pioggia per secolo del deserto del Cile. E questo rende le produzioni molto più convenienti, costanti ed affidabili.
the fear9022 Settembre 2019, 17:07 #3
Originariamente inviato da: mr.cluster
Che esagerazione. Abbiamo già tutto il Sahara spianato, senza contare il deserto di Atacama, la death Valley, e molte altre fosse tettoniche. Inoltre nella foresta piove quasi tutti i giorni, mentre nel Sahara solo 2 ore ogni 10 anni, o i 30 minuti di pioggia per secolo del deserto del Cile. E questo rende le produzioni molto più convenienti, costanti ed affidabili.


Tranne per le tempeste di sabbia che coprirebbero tutto nel giro di poco tempo .
Notturnia23 Settembre 2019, 14:26 #4
mi fa piacere che abbiano investito molto in eolico.. quello ha senso.. il fotovoltaico in certi deserti di pietra non va male anche se parlando di cambiamenti climatici sia eolico che fotovoltaico hanno già dimostrato ( e proprio in America) che possono influire anche negativamente sulla desertificazione.
ogni cosa che si fa genera un cambiamento.. poco da fare..

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