Arianespace ha lanciato il satellite europeo ESA Biomass con un razzo spaziale Vega-C

Nelle scorse ore Arianespace ha lanciato il satellite europeo ESA Biomass con un razzo spaziale Vega-C. Questo satellite permetterà il monitoraggio delle foreste e una migliore comprensione del ciclo del carbonio a livello globale.
di Mattia Speroni pubblicata il 29 Aprile 2025, alle 18:48 nel canale Scienza e tecnologiaESAArianeGroupArianespaceAvio
Nella giornata di ieri avevamo riportato dello static fire del booster P160C che sarà impiegato per i vettori europei Ariane 6, Vega-C (Block 2) e Vega-E. Attualmente invece è utilizzato il modello P120C sia come booster laterali per Ariane 6 ma anche come primo stadio di Vega-C, evoluzione del precedente Vega. Proprio un razzo spaziale Vega-C ha portato in orbita il satellite europeo ESA Biomass nelle scorse ore permettendo così, in futuro, di raccogliere dati sul ciclo del carbonio in ambienti come quelli delle foreste a livello globale.
Il decollo del razzo spaziale europeo per la missione VV26, realizzato anche grazie all'italiana Avio, è avvenuto alle 11:15 di oggi (ora italiana) dallo spazioporto europeo di Kourou nella Guyana francese. Questo vettore era tornato a volare a dicembre 2024 dopo un fermo legato a un problema verificatosi durante la missione VV22 con la perdita del carico utile.
ESA Biomass: il satellite europeo per il monitoraggio delle foreste
Secondo quanto riportato dall'agenzia spaziale europea, il satellite ESA Biomass si è separato dallo stadio superiore del razzo meno di un'ora dopo il lancio, con l'European Space Operations Centre che ha ricevuto il primo segnale da parte del satellite intorno alle 12:28, confermando la buona salute dell'unità che potrà iniziare le operazioni nelle prossime settimane.
Nei prossimi giorni gli ingegneri potranno dispiegare il riflettore a rete che ha una larghezza di ben 12 metri e che è supportato da un braccio di 7,5 metri. Si tratta del primo SAR, radar ad apertura sintetica, a lavorare in banda P nello Spazio che permette di superare l'ostacolo delle chiome degli alberi analizzando la parte dove si trovano rami e tronchi. Questo sistema è fondamentale per la raccolta dei dati da parte del satellite ESA Biomass ed è un'operazione critica per la piena funzionalità dell'unità.
Simonetta Cheli (Direttrice del programma di osservazione della Terra dell'ESA) ha dichiarato "con Biomass, siamo pronti a ottenere nuovi dati vitali su quanto carbonio è immagazzinato nelle foreste del Mondo, contribuendo a colmare le lacune chiave nella nostra conoscenza del ciclo del carbonio e, in ultima analisi, del sistema climatico terrestre".
Come ricordato dall'ESA "le foreste svolgono un ruolo vitale nel ciclo del carbonio della Terra assorbendo e immagazzinando grandi quantità di anidride carbonica, contribuendo a regolare la temperatura del pianeta". Per questo il loro monitoraggio e l'analisi della loro evoluzione è fondamentale sotto diversi punti di vista, non solo per gli ecosistemi naturali ma anche per l'interazione tra le grandi aree boschive e forestali e il clima.
La deforestazione e gli incendi, in particolare nelle zone equatoriali, rilasciano grandi quantità di anidride carbonica che va a impattare sul cambiamento climatico, peggiorando la situazione attuale. I dati raccolti da ESA Biomass consentiranno di creare modelli più accurati e quindi di prendere decisioni migliori per il futuro dell'umanità.
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