Thermal Grizzly: il meglio dell'ingegneria tedesca e la soluzione ai connettori fusi di NVIDIA

Thermal Grizzly ha mostrato la sua nuova gamma di prodotti al COMPUTEX 2025 che presenta un'importante novità: i waterblock saranno prodotti completamente in Germania. Allo stand era presente anche un adattatore per risolvere la fusione del connettore delle GeForce RTX 4090 e 5090
di Vittorio Rienzo pubblicata il 29 Maggio 2025, alle 08:01 nel canale PerifericheThermal Grizzlygaming hardware
Thermal Grizzly ha sicuramente saputo ritagliarsi uno spazio tra i fanatici del raffreddamento estremo che non accettano compromessi. Da piccola startup, oggi l'azienda offre una discreta varietà di prodotti e al COMPUTEX abbiamo avuto modo di conoscere tutte le novità in arrivo, ma non solo. Abbiamo visto da vicino anche la soluzione elaborata dalla società per l'annoso problema dei connettori fusi delle GeForce RTX 4000 e 5000.
Alla fiera, Thermal Grizzly ha dato maggiore spazio ai pad termici e ai composti TG Putty, soluzioni efficaci e accessibili anche a chi si approccia al mondo del raffreddamento estremo per la prima volta. Prodotti ormai ben noti alla community dei videogiocatori e degli overclocker che trovano nell'azienda un punto di riferimento.
Più interessanti, però, sono state le nuove proposte che includono waterblock completamente rinnovati. Allo stand era presente la nuova gamma Delta Mate, in particolare uno per CPU Ryzen basate sul socket AM5 e uno per la scheda video ASUS GeForce RTX 5090 ROG Astral.
A caratterizzare la nuova serie di waterblock è la manifattura 100% tedesca. I nuovi sistemi sono realizzati in una fabbrica nei pressi di Berlino e presentano una qualità costruttiva, secondo il produttore, superiore a qualsiasi altro proposto dalla concorrenza la cui produzione viene affidata a soggetti esterni. Nel caso della gamma Delta Mate, la produzione è direttamente supervisionata da Thermal Grizzly, il che dovrebbe garantire dispositivi ai limiti della perfezione, così come sono stati concepiti.
Inoltre, i nuovi waterblock sono i risultati di anni di esperienza. Come abbiamo accennato parlando di EK by LM TEK, alcune figure chiave della vecchia EK Waterblock hanno portato le proprie competenze in Noctua e, appunto, Thermal Grizzly. Non si tratta, quindi, di una naturale evoluzione della gamma precedente, ma di una proposta ingegnerizzata da zero.
Come accennato in apertura, Thermal Grizzly ha anche sfoggiato la sua soluzione alla fusione dei cavi che affligge le schede video di fascia enthusiast di NVIDIA, in particolare GeForce RTX 4090 e 5090: WireView.
Si tratta sostanzialmente di un adattatore da installare nel connettore di alimentazione della GPU che integra una ventola e un display per il monitoraggio della potenza e della temperatura. Il WireView è stato sviluppato pensando alla nuova gamma GeForce RTX 5000, ma è perfettamente retrocompatibile anche con la generazione precedente.
Infine, abbiamo dato uno sguardo al Der8enchtable, una via di mezzo tra un case e un tradizionale banchetto di prova. Chi per lavoro si trova spesso a testare l'hardware, come nel nostro caso, conosce perfettamente la comodità di poter sfruttare un banco di prova al posto di un tradizionale case. La ragione è facilmente intuibile: è completamente aperto e l'hardware viene disposto in orizzontale, il che semplifica la gestione dei cavi e la sostituzione dei componenti.
L'azienda di Der8auer ha quindi cercato di coniugare la praticità di una piattaforma di test, con la funzionalità e – parzialmente – l'estetica di un normale case desktop. Il Der8enchtable, infatti, non è solo un telaio su cui fissare i componenti, ma include un PCB con diverse connessioni per la gestione delle ventole o dell'illuminazione, ad esempio. Il fondo, d'altronde, è circondato da una striscia di LED sincronizzabili con la scheda madre.
Attualmente non sappiamo quando saranno disponibili le novità presentate dall'azienda, né sono stati condivisi i prezzi che ci aspettiamo tutt'altro che accessibili. In ogni caso, ci aspettiamo che ulteriori informazioni vengano condivise nei prossimi mesi.
5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoC'era la lowara,ora xilem che faceva pompe ma in realtà le fabbriche le ha in Polonia per le pompe 12V.
Con elevata automazione,ad esempio,converrebbe produrre ad esempio radiatori in rame fatti in Italia?
I waterblock?
Insomma tutto il necessario?
C'era la lowara,ora xilem che faceva pompe ma in realtà le fabbriche le ha in Polonia per le pompe 12V.
Con elevata automazione,ad esempio,converrebbe produrre ad esempio radiatori in rame fatti in Italia?
I waterblock?
Insomma tutto il necessario?
No, l'energia è troppo cara in Italia
Puttanate, quasi tutti miei clienti energivori hanno il fotovoltaico, che copre un gran bella parte dei costi.
E chi non ce l'ha, è perché il capannone è in affitto, e la proprietà non vuole spendere.
La delocalizzazione all'estero è iniziata ben prima della speculazione energetica...
I "padroni" dell'epoca si sono sempre e solo lamentati del costo del personale.
Già
E oggi si lamentano che non vendono più.Chissà come mai.
Per rispondere alle domande sopra: in Italia è la manodopera ad essere cara, rispetto a Cina, Polonia, Romania, ecc. Soprattutto quella degli operai. Dovresti diventare la Noctua dei water block: paghi, ma hai qualità quasi inarrivabile e supporto pressoché infinito
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