Raspberry Pi, un futuro costellato da buone e cattive notizie

Eben Upton, CEO della Raspberry Pi Foundation, ha fatto il punto sul futuro della famosa board per hobbisti e non solo: dopo anni di scarsa disponibilità per via dello shortage dei chip, il 2023 segnerà un ritorno alla normalità. Ma c'è anche una brutta notizia...
di Manolo De Agostini pubblicata il 13 Dicembre 2022, alle 16:42 nel canale PerifericheRaspberry
L'industria dei semiconduttori ha vissuto, e sta ancora vivendo, momenti molto difficili in questi anni di forte domanda e capacità produttiva limitata. Un problema che ha colpito tutti, trasversalmente, anche la Raspberry Pi Foundation e la sua famosa board per hobbisti e ricercatori. Finalmente, però, arriva una buona notizia, condita da una un po' meno buona.
Sul blog dedicato, il CEO della Raspberry Pi Foundation, Eben Upton, ha spiegato che in questa stagione natalizia le board Zero W, 3A+ e le varianti con 2 e 4 GB del Raspberry Pi 4 saranno ampiamente disponibili: sono infatti poco più di 100 mila le unità prodotte e pronte a raggiungere i rivenditori. "Anche se non siamo ancora del tutto fuori pericolo, le cose stanno sicuramente migliorando", ha commentato Upton.
"Per una serie di motivi, lasciamo il 2022 con una visibilità molto migliore del nostro futuro approvvigionamento di silicio rispetto a quella con cui l'abbiamo iniziato. Di conseguenza, possiamo affermare con sicurezza che, dopo un primo trimestre scarno, prevediamo che l'offerta torni ai livelli pre-pandemia nel secondo trimestre del 2023 e che sia illimitata nella seconda metà dell'anno". Nel corso dell'anno torneranno a macinare buoni numeri anzitutto le board Zero e Zero W, seguite da soluzioni come il Raspberry Pi 3A+ e, infine, le varie versioni di Raspberry Pi 4.
Purtroppo c'è anche una brutta notizia, ovvero i costi di "praticamente tutti i componenti" dei Raspberry Pi sono saliti, dal PCB ai connettori. Per questo motivo, la Raspberry Pi Foundation, dopo aver cercato di assorbire i rincari ritoccando solamente i listini di Raspberry Pi 4 2 GB e Compute Module 4, si trova costretta a rivedere verso l'alto il listino dei Raspberry Pi Zero, su cui i margini erano già estremamente risicati.
"Se mantenessimo il vecchio prezzo subiremmo una perdita su ogni Zero venduto. Abbiamo quindi deciso a malincuore di aumentare il prezzo di Zero da $5 a $10 e Zero W da $10 a $15", ha spiegato Upton. Nel 2023, però, ci sarà una piccola svolta: con l'aumentare della produzione cadrà il vincolo sull'acquisto limitato a un pezzo per ordine, caratteristica che ha accompagnato la vendita delle board Zero fin dal 2015.
11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoInzomma, comprando da Aliexpress (dove pure il pi 5 da 4GB costicchia) eviterei roba cinese per il loro controllo qualità (come sui loro dac audio: alcuni stupendi nelle specifiche, ma i rischi di incappare in problemi vari entro l'anno di uso non sono remoti, anzi, ne leggo sempre di peggio), supporto, ecc.
Imho meglio, molto meglio, andare sui coreani di odroid (se non si cercano le migliori prestazioni date da un Rockchip RK3588S), c'è un supporto secondo solo alla comunità raspberry, oltre ad essere più flessibile di Raspberry sugli OS supportati ed emmc.
Imho meglio, molto meglio, andare sui coreani di odroid (se non si cercano le migliori prestazioni date da un Rockchip RK3588S), c'è un supporto secondo solo alla comunità raspberry, oltre ad essere più flessibile di Raspberry sugli OS supportati ed emmc.
Peccato che poi fra spedizione e dogana i prodotti ODROID vengano a costare quasi il doppio del prezzo sul loro sito, il che fa perder loro buona parte della competitività.
Mah, io li prendo sempre in europa e per me valgono di più (supporto per svariate versioni di linux, android, ecc. e affidabilità
Dove?
Su odroid.it, che dice di essere il distributore europeo, il C4 costa 78 comprese s.s. esclusa IVA, il che significa ca. 95€, che come per quello importato, sono sempre vicini al doppio dei 54$ sul sito di Hardkernel.
Seee
Io manco lo conoscevo odroid.it; personalmente mi tengo sempre lontano dall'Italia, non è quasi mai conveniente acquistarci per queste robe e non certo per l'iva al 22%, ma perché oltre Alpi sono più flessibili nelle piattaforme (in uno dei miei sbc collegati alla rete 24h, ho un programmino python che interroga tre volte al giorno 4 specifici negozi europei e con quasi tutti mi è permesso farlo comodamente tramite api Rest) e sinceramente più svegli: nel caso di sbc, meglio prezzi leggermente più bassi e puntare sui volumi.
Bella coincidenza, proprio a 95€ con iva e s.s. a settembre ho acquistato il mio secondo N2+ 4GB. E sono comunque cari, il C4 a 78€ (incluso iva e s.s.) è il prezzo più alto che ho pagato per un C4, e questo nella settimana prima del black friday. Stessa cosa per il N2+4GB a settembre, 95€ (sempre incluso iva e s.s.) è la cifra più alta mai pagata.
È comunque vero che da dopo il Black Friday/Cyber Monday i prezzi sono aumentati ancora di più.
Diciamo che fra una bugia e la solita grettezza avrei preferito la prima, per quanto una sia solo leggermente più penosa dell'altra.
Bugia? Oh sì, certo, tanto che quello che si trova nella zona accennata è pure distributore ufficiale raspberry (lo conoscono in tanti pure in italia). Comunque, no problem.
No non ha scritto che sei bugiardo ma che ti sei comportato in maniera gretta ma visto che hai scarsa comprensione dell'italiano:
"2. agg. Meschino, limitato, spiritualmente arido e angusto:"
Cioè prima ti vanti di averlo potuto acquistare a poco, quando ti chiedono dove però ti tiri indietro perché vuoi tenerti il link tutto per te... facevi più bella figura a startene zitto.
Ma no, la questione prezzi l'ho tirata fuori solo dopo quello che ha scritto e cioè "Peccato che poi fra spedizione e dogana i prodotti ODROID vengano a costare quasi il doppio del prezzo sul loro sito, il che fa perder loro buona parte della competitività".
Ora, certi negozi europei li ho trovati esclusivamente con motore di ricerca, non è una questione di vanto o di passaparola. Se poi uno non sa come usare correttamente certi strumenti o se ne sta appollaiato prevalentemente nell'internet italica, sono i famosissimi cazzi suoi, che ci creda o meno non me ne può fregar de meno.
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