LulzStorm, arriva l'attacco alle università italiane

Un attacco alle università italiane avrebbe portato, in mano al gruppo LulzStorm, una importante mole dati, inclusi e-mail e password di molti studenti
di Gabriele Burgazzi pubblicata il 07 Luglio 2011, alle 10:20 nel canale MultimediaLa scorsa notte le principali università italiane hanno subito un attacco informatico senza precedenti. Il bollettino è decisamente grave e non lascia spazio e incertezze: rubati i dati sensibili di 18 atenei, tra cui anche indirizzi e-mail e password.
Un attacco congiunto che ha coinvolto le principali università italiane tre cui il Politecnico di Milano, la Bocconi ma non solo, anche le università di Torino, Bologna, Pavia e Roma. Un attacco portato avanti con successo visto che, secondo quanto riportato dallo stesso gruppo Hacker, i dati sarebbero stati immediatamente condivisi attraverso popolari servizi di sharing torrent (Mininova) e filesharing (Mediafire).
La rivendicazione di LulzStorm arriva direttamente su twitter dove affermano: "Si tratta di un grande giorno per tutti noi e di uno pessimo per le università italiane. I loro siti sono pieni di falle. Alcuni di loro pensano di essere sicuri. E voi italiani, fornite a questi idioti i vostri dati? Si tratta di uno scherzo? Cambiate le password. Cambiate il concetto di sicurezza e rivedete il vostro sistema, università. Avremmo potuto diffondere molti più dati e avremmo potuto anche distruggere l'intera mole dati dei database e del network".
Un messaggio che tuona come un avviso ma che cade, forse non a caso, poche ore dalla notizia dell'arresto di alcuni utenti della rete Anonymous di cui ci siamo occupati ieri con questa notizia. I dump dei database sono online, e LulzStorm propone i link per il download sul proprio account twitter.
Gli archivi attaccati con successo dal gruppo hacker sono riportati a seguire: unisi.it, unisa.it, uniroma1.it, anotonianum.eu, econoca.it, uniba.it, unibocconi.it, unifg.it, unime.it, unimib.it, uniurb.it, unibo.it, unipv.it, unina2.it, unile.it, unito.it., unimo.it .
Secondo le prime informazioni avute dalle università, gli attacchi avrebbero però intaccato una piccolissima parte dell'infrastruttura: l'ateneo Bicocca di Milano infatti afferma che il sistema di autenticazione non è stato violato. Quello che è certo è che l'attacco, qualche risultato l'ha portato: che serva da esempio?
131 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSpero che qualche banda di ladri scassini casa di questi individui e la svuoti e poi pubblichino sui loro blog l'avviso di usare porte, finestre e sistemi di allarme più efficenti.
Nel mio piccolo me ne sono andato all'estero e studio solo certificazioni di aziende almeno quel poco che so lo so bene
Vergogna!!! Poi si lamentano che Gelmini gli taglia i fondi, io le chiuderei proprio
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