Stabilimento TSMC in Germania, trattative avanzate: si cerca di smarcare il nodo dei sussidi
Si torna a parlare della possibile costruzione di un impianto produttivo di TSMC in Germania: secondo le fonti di Reuters le trattative tra Sassoni, governo federale e società taiwanese sarebbero avanzate, ma c'è un punto da sciogliere di non poco conto: i sussidi.
di Manolo De Agostini pubblicata il 17 Marzo 2023, alle 12:01 nel canale MercatoTSMC
Le trattative tra TSMC e lo stato della Sassonia (Germania) per costruire un impianto produttivo di chip si troverebbero a uno "stadio avanzato", secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Reuters. Dell'interessamento per l'Europa del colosso della produzione di chip per conto terzi si è parlato a più riprese in passato, tra conferme e smentite, ma adesso si starebbe arrivando al nodo più importante di tutti: la mole dei sussidi governativi.
Qualora le parti dovessero trovare l'intesa, in Germania sorgerebbe il primo impianto di TSMC nel Vecchio Continente, a oggi presente solo in Asia e Stati Uniti. Lo stabilimento dovrebbe essere dedicato alla produzione di chip con processi produttivi maturi, quelli usati dall'industria dell'auto e non solo: per intenderci, non verranno realizzati lì i processori di AMD o le GPU di NVIDIA. L'impianto dovrebbe sorgere in quel di Dresda, già cuore di realtà come Infineon e GlobalFoundries.
I sussidi saranno fondamentali per sbloccare l'operazione, in quanto i costi della produzione, del lavoro e dell'energia superiori all'Asia devono essere mitigati per convincere TSMC a varare il progetto. Come noto, l'Unione europea ha architettato lo European Chips Act che facilita la vita dei governi nel fornire agevolazioni per ospitare impianti produttivi di semiconduttori e non solo. L'obiettivo dell'Europa è tornare a una quota di mercato nel settore dei semiconduttori pari al 20% entro il 2030.
Secondo una fonte, però, sebbene il governo federale tedesco e quello locale della Sassonia siano ben disposti a fornire i sussidi necessari, avrebbero bisogno di "ulteriori fondi europei". "Senza sussidi nessuno verrà", ha dichiarato una fonte di Reuters.
Non resta che attendere sviluppi, senza dimenticare che la Germania è impegnata anche nella gestione della "questione Intel", ovvero il progetto di due megafab produttive a Magdeburgo. Anche in quel caso l'investimento sarebbe strettamente legato alla quantità di sussidi forniti a Intel: secondo le ultime notizie, la richiesta del colosso statunitense avrebbe superato i oltre 10 miliardi di euro.
25 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMa magari, altro che sostenibilità lavoro assicurato per i prox 30 anni.
Sono dieci anni che ogni anno riparliamo di Ilva e cosa fare, forse sarebbe la volta buona che per due/tre decadi era sistemata
Sono dieci anni che ogni anno riparliamo di Ilva e cosa fare, forse sarebbe la volta buona che per due/tre decadi era sistemata
La mia era una battuta ma per farlo,prima di tutto bisognerebbe bonificare l'area e fare tanti altri lavori, però,a livello di spazio ci sarebbe molto e anche di competenze,al sud Italia (sono di Valdagno,provincia di Vicenza) ce ne sono in abbondanza, altrimenti realtà come la STM di Catania non esisterebbero,sarebbe una bella cosa per il sud,darebbe una spinta di dignità a quel territorio spesso bistrattato.
P.S. tutti credono che il successo di questa azienda di taiwan sia loro. Vi invito a vedere i dati: 2/3 del personale tecnico sono europei e americani. Le macchine litografiche che stampano i chip sono tecnologia UE (olandese). Questi da soli non avrebbero stampato nemmeno un loaker. Siamo noi la chiave del loro potere e ora lo usano come vogliono.
Veramente la nuova Gigafab TSMC in Arizona dovrebbe essere operativa entro la fine del 2024 e produrrà con processi N3 e N2. Questa si aggiunge all'impianto della sua controllata WaferTech nello Stato di Washington entrato in produzione nel 1998. Di che cosa stai scrivendo quindi?
Wafertech è nata da una joint venture a cui TSMC ha partecipato fin da subito per poi rilevare le quote di maggioranza dagli altri partner!!
Per il resto credo che tu stia semplicemente farneticando perchè quanto hai scritto qui ed in altri post non ha un minimo di fondamento plausibile!!
P.S. tutti credono che il successo di questa azienda di taiwan sia loro. Vi invito a vedere i dati: 2/3 del personale tecnico sono europei e americani. Le macchine litografiche che stampano i chip sono tecnologia UE (olandese). Questi da soli non avrebbero stampato nemmeno un loaker. Siamo noi la chiave del loro potere e ora lo usano come vogliono.
abbastanza d'accordo.
Nè Taiwan nè tantomeno gli USA vogliono che siano prodotti semiconduttori altrove.
il giorno che si producessero fuori taiwan, questa verrebbe subito invasa dalla cina e nessuno si scomoderebbe più di tanto.
I chip sono la polizza assicurativa di taiwan contro il rischio concretissimo di essere fagocitata dalla Cina senza che nessuno si scomodi ad impedirlo...
Nè Taiwan nè tantomeno gli USA vogliono che siano prodotti semiconduttori altrove.
il giorno che si producessero fuori taiwan, questa verrebbe subito invasa dalla cina e nessuno si scomoderebbe più di tanto.
I chip sono la polizza assicurativa di taiwan contro il rischio concretissimo di essere fagocitata dalla Cina senza che nessuno si scomodi ad impedirlo...
Qualcosa non torna, stai commentando una notizia in cui si parla di uno stabilimento TSMC in Germania e Intel l'anno scorso ha annunciato piani a lungo termine in Europa: https://www.intel.it/content/www/it...22-release.html
Nel frattempo si sta muovendo anche il parlamento europeo: https://www.europarl.europa.eu/news...-chips-industry
Nè Taiwan nè tantomeno gli USA vogliono che siano prodotti semiconduttori altrove.
il giorno che si producessero fuori taiwan, questa verrebbe subito invasa dalla cina e nessuno si scomoderebbe più di tanto.
I chip sono la polizza assicurativa di taiwan contro il rischio concretissimo di essere fagocitata dalla Cina senza che nessuno si scomodi ad impedirlo...
La volontà della Cina di " papparsi " Taiwan è a prescindere dalla sua industria dei semiconduttori. Anzi, per certi aspetti, il capitale umano di questa industria potrebbe diventare una motivazione in più per procedere all'unificazione forzata.
La Cina vuole abbandonare la sua veste di assemblatore di hardware per diventare, a tutti i costi, la prima produttrice di semiconduttori avanzati al mondo per poter poi sfruttare la sua posizione di superiorità in maniera strategica.
Assemblare hardware in serie non richiede un capitale umano particolarmente formato, al contrario progettare e miniaturizzare nuovi tipi di transistor, nuove architetture, nuovi processi produttivi, si! E TSMC di cervelli ne ha allevati e formati tanti in questi anni per arrivare ai picchi di oggi.
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