Il 'Centro italiano per il design dei circuiti integrati a semiconduttore' prende forma dietro le quinte

Spuntato nell'ultima legge di bilancio, il "Centro italiano per il design dei circuiti integrati a semiconduttore" sta prendendo forma. Secondo il Corriere della Sera, la fondazione - ribattezzata in codice ChipsIT - potrebbe sorgere a Pavia con diramazioni in altre parti d'Italia.
di Manolo De Agostini pubblicata il 03 Aprile 2023, alle 12:01 nel canale MercatoIl "Centro italiano per il design dei circuiti integrati a semiconduttore", inserito all'interno dell'ultima finanziaria, inizia a prendere forma. Come riportato dal Corriere della Sera, la fondazione che nasce per promuovere la progettazione e lo sviluppo di circuiti integrati ha già un nome in codice: ChipsIT.
Tra i tanti obiettivi di questa fondazione c'è quello di "rafforzare il sistema della formazione professionale nel campo della microelettronica e assicurare la costituzione di una rete di università, centri di ricerca e imprese che favorisca l'innovazione e il trasferimento tecnologico nel settore".
Secondo il Corriere, ChipsIT dovrebbe sorgere a Pavia con "una ramificazione a Bologna e a Catania, ma anche questo è in fase di determinazione e dipenderà dalle scelte del governo Meloni e dagli equilibri sia politici che territoriali".
A Bologna trova casa il Cineca, il più importante centro di supercalcolo italiano, a Catania c'è STMicroelectronics, mentre Pavia "ha conservato gli insegnamenti del professor Vito Svelto (padre dell'attuale Rettore), considerato uno dei padri della microelettronica italiana".
Rispetto a quanto circolato a fine 2022, le risorse finanziarie a disposizione della fondazione sarebbero maggiori, pari a 225 milioni di euro distribuiti da qui al 2030. Non molti ma nemmeno pochi per una fondazione che, seppur di diritto privato, partirà con fondi pubblici e dovrà cercare poi investimenti da parte di terzi.
"È attesa in queste settimane la fase di start up con la condivisione dello Statuto. Per importanza, in prospettiva, si tratta di una mossa simile a quanto venne fatto con lungimiranza nel 2003 da Vittorio Grilli e Giulio Tremonti con la nascita dell'Istituto Italiano di Tecnologia a Genova o, ancora, da Matteo Renzi con lo Human Technopole a Milano dopo l'Expo del 2015. Trasferimento tecnologico, scienze della vita, microprocessori. In una parola il futuro", scrive il Corriere.
Nel frattempo, per l'Italia e i semiconduttori rimane un enorme punto di domanda sul potenziale investimento di Intel nel nostro Paese, un avvenimento - con tutto il rispetto - d'importanza ben maggiore e cruciale di ChipsIT.
Tutto tace, ma la maggiore richiesta di sussidi da parte del colosso statunitense alla Germania non depone certo in favore di un buon andamento delle trattative, viste le finanze limitate a disposizione del governo. Secondo il Corriere, "il progetto di una fabbrica Intel in Veneto è ormai considerato se non tramontato, molto improbabile", ma al momento nessuna delle parti si è ancora espressa in via ufficiale.
8 Commenti
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Certo... bisogna attrezzarsi per produrre chips nostrani.
Saranno utili anche per tank, missili, droni... non si sa mai
.
Secondo te chi fara' questa cosa avra' la minima idea di cosa sia un chip, di come sia fatto, delle competenze che ci vogliono per realizzarlo etc? Ovviamente sara' realizzato da incompetenti raccomandati per incompetenti raccomandati, sulla falsariga della societa' per il ponte sullo stretto.
si hanno notizie dei risultati di queste 2 strutture?
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