Centro italiano per il design dei circuiti integrati a semiconduttore: la novità della Legge di Bilancio

La manovra finanziaria arriva in Senato con in dote l'istituzione di una fondazione denominata "Centro italiano per il design dei circuiti integrati a semiconduttore". Sull'onda dello European Chips Act, e con alle porte un importante investimento di Intel, il governo punta a creare un ambiente favorevole all'industria dei chip.
di Manolo De Agostini pubblicata il 27 Dicembre 2022, alle 10:59 nel canale MercatoIn attesa di scoprire dove sorgerà lo stabilimento produttivo di Intel in Italia, l'ultima manovra finanziaria approvata alla Camera e da oggi in Senato, prevede l'istituzione di una fondazione denominata "Centro italiano per il design dei circuiti integrati a semiconduttore".
Di cosa si tratta? Secondo il provvedimento di iniziativa governativa, la fondazione nasce "al fine di promuovere la progettazione e lo sviluppo di circuiti integrati, rafforzare il sistema della formazione professionale nel campo della microelettronica e assicurare la costituzione di una rete di università, centri di ricerca e imprese che favorisca l'innovazione e il trasferimento tecnologico nel settore".
A plasmare la fondazione il Ministero dell'economia e delle finanze, il Ministero delle imprese e del made in Italy e il Ministero dell'università e della ricerca. La vigilanza sulla fondazione è attribuita al Ministero delle imprese e del made in Italy, ma già si prevede il contributo di soggetti privati e altri enti pubblici.
Per la costituzione della fondazione è stata approvata la spesa in conto di capitale di 10 milioni di euro per l'anno 2023 e 25 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2030. Per il funzionamento della fondazione è stata autorizzata, inoltre, la spesa di 5 milioni di euro annui dal 2023 fino al 2025.
Con questa iniziativa l'Italia prova a rafforzare la propria posizione nel mondo dei semiconduttori creando un ambiente più favorevole agli investimenti stranieri, creando competenze all'interno del piano European Chips Act che mira a raddoppiare l'attuale quota dell'UE nel campo della produzione di semiconduttori entro il 2030, portandola dal 10% al 20%.
Quella della Legge di Bilancio non è l'unica azione recente in sostegno del comparto dei chip: è stata approvata dall'UE una sovvenzione diretta da parte dello Stato italiano di 292,5 milioni di euro per sostenere un investimento pari a 730 milioni di euro da parte di STMicroelectronics per la costruzione di uno stabilimento di wafer di carburo di silicio (SiC) a Catania.
Insomma, l'Italia vuole provare a giocare un ruolo da protagonista in questo "Rinascimento Tecnologico" varato dall'Europa, magari dando vita a tante piccole realtà fabless sulla scorta di quanto avvenuto in Asia e negli Stati Uniti nei decenni passati. E mentre sono in molti a dire che lo EU Chip Act è "troppo poco, troppo tardi", da qualche parte sarà pur necessario partire. O no?
5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCambiano i governi, ma mai la macabra usanza di elargire mancette quì e là per riempirsi la bocca di paroloni e concetti quali "Investire", "fare", "crescere".
Come al solito.......
Pensa che per rimanere in tema ciarlatranaggine, hanno inserito nella decreto bilancio, una modifica alla o alle norme riguardo il controllo della fauna selvaggia.
Con 10 milioni di euro tiri su (tra spese locazione, di energia, stipendi, macchinari avanzati, ecc, ecc) un laboratorio con una decina di persone a dir tanto.
Roba forte!!
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