Huawei e ZTE: nuovo divieto in USA dalla Federal Trade Commission

Huawei e ZTE: nuovo divieto in USA dalla Federal Trade Commission

Le due compagnie prese di mira nello specifico: i fornitori di servizi di telecomunicazione americani non potranno usare le tecnologie cinesi sfruttando i finanziamenti dei fondi federali

di pubblicata il , alle 08:21 nel canale Mercato
HuaweiZTE
 

Nel corso della giornata di ieri la Federal Communication Commission statunitense ha votato all'unanimità per vietare agli operatori di servizi di telecomunicazione l'uso di tecnologia Huawei e ZTE all'interno di progetti finanziati dall'Universal Service Fund della FCC stessa.

Prima una premessa: l'Universal Service Fund eroga circa 8,5 miliardi all'anno ed è sostenuto dai cittadini americani tramite le tasse sulle bollette telefoniche. All'interno dell'Universal Service Fund si trovano altre iniziative: il Connect America Fund, che finanzia i provider di servizi di connettività ad allestire l'accesso a banda larga nelle aree rurali del paese, il programma Lifeline, per sovvenzionare l'acquisto di telefoni e servizi a banda larga per i meno abbienti, il programma E-Rate per la connettività di istituti scolastici e biblioteche e infine un programma di accesso alla connettività per i fornitori di servizi sanitari in aree rurali.

Il divieto interessa inizialmente i futuri progetti sostenuti da fondi USF e l'uso di fondi federali per mantenere le apparecchiature esistenti. Ma la FCC sta inoltre già muovendosi per portare avanti un altro piano che prevede lo smantellamento di apparati Huawei e ZTE dalle reti che già sono state costruite. L'ordine della FCC stabilisce un processo per l'identificazione di altre compagnie la cui tecnologia potrebbe essere soggetta allo stesso tipo di divieto.

Huawei e ZTE sono i primi bersagli del divieto dal momento che, secondo le parole del presidente della FCC Ajit Pai, "hanno stretti legami con il governo comunista della Cina e con l'apparato militare". Sempre secondo il presidente della Commissione, "entrambe le compagnie sono soggette alle leggi cinesi che obbliga loro a collaborare con qualsiasi richiesta provenga dai servizi di intelligence del paese, e a mantenere segrete queste richieste". E ancora: "Queste compagnie sono state coinvolte in episodi di furto di proprietà intellettuale, abuso d'ufficio e corruzione".

L'ordine emanato dalla Federal Communication Commission avrà validità immediata non appena sarà pubblicato nel Registro Federale. Huawei ha già rilasciato una posizione ufficiale, descrivendo il nuovo divieto come "illegale" dato che prende di mira due compagnie nello specifico e senza alcuna prova, basandosi su una comprensione erronea della legge Cinese.

Un ordine che potrebbe avere ripercussioni significative sul territorio americano, mettendo in difficoltà i fornitori di servizi di piccole dimensioni che spesso si affidano a fornitori cinesi proprio per ragioni di contenimento dei costi. Il governo dovrebbe accollarsi l'onere dell'eventuale sostituzione degli apparati Huawei/ZTE con altri ottemperanti al nuovo ordine, ma per i piccoli provider potrebbe risultare difficile se non proibitivo sostenere i costi di aggiornamento futuri quando si renderà necessario un ammodernamento delle reti.

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