Cina, in arrivo 143 miliardi di dollari per supportare il settore dei semiconduttori locale

Un trilione di yuan, circa 143-144 miliardi di dollari: sarebbe questa l'entità del pacchetto di sostegno che Pechino si appresterebbe a riversare sul settore dei semiconduttori locale a partire dal 2023. A rivelarlo l'agenzia Reuters.
di Manolo De Agostini pubblicata il 15 Dicembre 2022, alle 06:21 nel canale MercatoMessa all'angolo dalle manovre statunitensi sulle esportazioni tecnologiche, la Cina sarebbe pronta a mettere sul piatto un pacchetto di supporto all'industria dei semiconduttori locale da 143 miliardi di dollari. La cifra, quasi tre volte superiore al CHIPS and Science Act statunitense (52 miliardi di dollari), è stata svelata da Reuters, entrata a conoscenza dei dettagli del piano di Pechino.
Si tratterà di uno dei più grandi pacchetti di incentivi fiscali mai lanciati dalla Cina, una somma che verrà stanziata in cinque anni principalmente sotto forma di sussidi e crediti d'imposta per rafforzare la produzione di semiconduttori e le attività di ricerca in patria.
Il piano dovrebbe iniziare a trovare attuazione sin dal primo trimestre del prossimo anno, secondo le confessioni di due fonti. La maggior parte dello stanziamento verrebbe usata per sostenere la messa in opera di nuovi impianti produttivi tramite l'acquisto di macchinari per la produzione di chip sviluppati in patria. Le società avrebbero diritto a un sussidio del 20% sul prezzo degli acquisti, affermano le tre fonti.
I beneficiari della somma saranno sia imprese statali che private del settore, in particolare aziende che sviluppano macchinari e tecnologie per produrre semiconduttori come NAURA Technology Group, Advanced Micro-Fabrication Equipment Inc China e Kingsemi.
Raggiungere l'autosufficienza tecnologica è uno degli obiettivi principali del presidente Xi Jinping, come indicato durante il Congresso del Partito Comunista di ottobre. Il termine "tecnologia" nel suo discorso ricorse ben 40 volte, rispetto alle 17 volte del congresso del 2017.
Le sanzioni statunitensi decise a ottobre impediscono a molte realtà hi-tech USA e non solo di rifornire realtà cinesi come YMTC e SMIC di macchinari e tecnologie fondamentali per la produzione avanzata di chip. Gli USA citano la sicurezza nazionale come motivazione per queste azioni, giocando sui rapporti spesso opachi delle società cinesi con l'apparato militare di Pechino, ma in realtà c'è anche la volontà di frenare la rincorsa tecnologica della superpotenza asiatica, impedendole di ottenere le tecnologie necessarie per la produzione con processi produttivi avanzati, ovvero sotto i 16/14 nm.
Inoltre sono stati messi paletti sull'esportazione di processori e acceleratori di IA dotati di determinate caratteristiche o una certa potenza. È delle scorse ore la voce secondo cui, proprio a causa delle norme applicate da USA e UK, ARM avrebbe desistito dal concedere in licenza le sue ultime architetture ad Alibaba. Proprio per questi motivi la Cina ha avviato una disputa commerciale presso l'Organizzazione mondiale del commercio contro gli Stati Uniti.
Nel frattempo, anche la Cina sembrerebbe aver applicato delle restrizioni commerciali. Come riportato dal quotidiano russo Kommersant, Pechino avrebbe vietato l'esportazione di processori Loongson basati sull'architettura LoongArch alla Federazione Russa. La decisione sarebbe stata motivata con l'importanza strategica della tecnologia e il suo impiego nel complesso militare-industriale. Il divieto di esportazione sarebbe generale, ma al momento starebbe colpendo in particolare la Russia.
Presa di mira dalle sanzioni occidentali, la Russia aveva riposto le proprie speranze nelle soluzioni cinesi per compensare, almeno in parte, la perdita di processori di AMD e Intel. Dallo scoppio della guerra russo-ucraina le CPU a stelle e strisce non sono più commercializzate in Russia, se non tramite l'importazione parallela.
12 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoE questo in che modo impedirebbe di spostarli in seguito?
L'articolo parla di CPU non di macchinari. Se la Cina ottiene la tecnologia scambia quel che produce secondo la celata mutua assistenza tra kommy. Una volta era il contrario Mao dava il riso all'Unione Sovietica in cambio di macchine industriali. Son cambiate un po' di cose... La Russia rimane dipendente x la tech vedi storia della turbina texana vado a memoria...
Esiste una sola ditta al mondo che produce i macchinari per la produzione di CPU e sono costruiti su ordinazione, non è che puoi comprarli al supermercato, sono estremamente costosi e ingombranti e richiedono anni di messa a punto.
Questo settore costituisce effettivamente un collo di bottiglia per la produzione di chip avanzati, bloccare le esportazioni di queste macchine è un modo estremamente efficace per strangolare le possibilità di sviluppo.
Non è che spostare una fabbrica sia esattamente come fregarsi una TV
Anche perché le aziende che ricevono questi macchinari sono tutte ben conosciute e controllate ( sotto i 14nm ci sono TSMC, Intel, Samsung e IBM, mi sono dimenticato qualcuno? ) e sono tutte in nazioni che aderiscono all'embargo.
Ammesso che si possa impacchettare una fab intera, metterla su un paio di navi e portarla in Cina, il tutto senza che nessuno si accorga nei mesi che richiede l'operazione che un impianto avanzatissimo del valore di svariati miliardi viene smontato chi riuscirà a rimetterla insieme e farla funzionare ?
La soluzione cinese è sempre la solita, buttare un mare di soldi e ordinare alle aziende di riuscire a fare quello che viene chiesto.
Il problema è invece sempre quello, la Cina è una tigre di carta, con poche eccellenze, una marea di aziende a bassa tecnologia e una consistente fetta di popolazione che vive coltivando la terra coi buoi.
La Cina riesce benissimo a fare la quantità ma pecca sempre in qualità, per un motivo semplice e banale, la struttura politico economica è fatta apposta per tarpare le ali all'innovazione, come in tutte le dittature le posizioni di controllo sono assegnate in base alla fedeltà e non alla competenza, per fare carriera è richiesto uno stretto conformismo e quindi le persone con idee nuove vengono messe in galera invece che premiate.
Jack Ma è un esempio di come essere bravi in Cina non premia, se vuoi fare carriera e soldi la strada è prendersi la tessera del partito e leccare sederi, ma questo non aiuta certo l'innovazione.
Tutti fornitori essenziali di hardware necessario per la produzione di chip.
Anche perché le aziende che ricevono questi macchinari sono tutte ben conosciute e controllate ( sotto i 14nm ci sono TSMC, Intel, Samsung e IBM, mi sono dimenticato qualcuno? ) e sono tutte in nazioni che aderiscono all'embargo.
Ammesso che si possa impacchettare una fab intera, metterla su un paio di navi e portarla in Cina, il tutto senza che nessuno si accorga nei mesi che richiede l'operazione che un impianto avanzatissimo del valore di svariati miliardi viene smontato chi riuscirà a rimetterla insieme e farla funzionare ?
Una volta che le attrezzature sono in Cina non le controlli più.
MI sa che sei rimasto un pelo indietro. Ormai primeggiano nelle telecomunicazioni in particolare il 5G, dove l'80% dei brevetti è cinese. Sono primi costruttori al mondo di batterie per auto elettriche e competono con gli USA per il quantum computing ecc ecc ecc.
E non mi sembrano settori a bassa tecnologia.
E come fanno ad arrivare in Cina ?
Qualcuno in USA, UE, Taiwan, Giappone o Corea del sud passa nottetempo, smonta la macchina, la impacchetta e la mette su una nave che va in Cina ?
Hai idea di cosa siano queste "attrezzature" ?
Link ad immagine (click per visualizzarla)
A parte questo, i tecnici olandesi che dovrebbero metterle in azione ci vanno in Cina a sistemare una macchina rubata ?
E non mi sembrano settori a bassa tecnologia.
Molto fumo negli occhi
Qualcuno in USA, UE, Taiwan, Giappone o Corea del sud passa nottetempo, smonta la macchina, la impacchetta e la mette su una nave che va in Cina ?
Hai idea di cosa siano queste "attrezzature" ?
Forse non mi sono spiegato, io mi riferisco alle attrezzature arrivate [U]prima[/U] del blocco USA e già presenti in territorio cinese. Quelle le spostano come gli pare.
Ma veramente è tutto facilmente verificabile.
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