Amazon, 3 nuovi depositi di smistamento in Veneto: 240 posti di lavoro tra diretti e corrieri

Amazon ha annunciato l'apertura di tre nuovi depositi di smistamento in Veneto a Vicenza, Treviso e Riese Pio X (TV). Amazon creerà oltre 60 posti di lavoro a tempo indeterminato a cui si aggiungeranno oltre 180 autisti tra i fornitori di servizi di consegna.
di Manolo De Agostini pubblicata il 15 Aprile 2021, alle 09:21 nel canale MercatoAmazon
Amazon ha annunciato l'apertura di tre nuovi depositi di smistamento a Vicenza, Treviso e Riese Pio X (TV). Le nuove strutture saranno operative a partire dal prossimo autunno e serviranno i clienti residenti a Vicenza, Treviso e nelle aree limitrofe. Il boom dell'ecommerce è sotto gli occhi di tutti e l'azienda di Jeff Bezos continua la sua espansione in Italia per velocizzare le consegne e aumentare la sua capillarità. Solo un mese fa Amazon annunciava l'apertura il prossimo autunno del suo primo centro di distribuzione in Lombardia a Cividate al Piano, in provincia di Bergamo.
Con le tre aperture, Amazon investe nuovamente in Veneto, dove ha già creato oltre 550 posti di lavoro a tempo indeterminato grazie alla presenza di un centro di distribuzione situato tra i comuni di Castelguglielmo e San Bellino, in provincia di Rovigo, e due depositi di smistamento a Verona e Vigonza (PD). Nei depositi, Amazon creerà oltre 60 posti di lavoro a tempo indeterminato. Inoltre, Amazon Logistics lavorerà con diversi fornitori locali di servizi di consegna e si prevede, in tal senso, l'assunzione di oltre 180 autisti a tempo indeterminato.
Sono già aperte le selezioni per le posizioni manageriali, tecniche e per le funzioni di supporto a cui è possibile candidarsi accedendo al sito amazon.jobs. Le selezioni per gli operatori di magazzino saranno invece disponibili nelle prossime settimane.
I dipendenti saranno assunti al quinto livello del Contratto Nazionale del Trasporto e della Logistica con un salario d'ingresso pari a 1.550 euro lordi e diversi benefit che includono sconti per i dipendenti su Amazon.it e un'assicurazione integrativa contro gli infortuni. Amazon offre inoltre ai propri dipendenti ulteriori opportunità come il programma Career Choice, che copre fino al 95% del costo delle rette e dei libri di testo per chi desidera specializzarsi in un ambito specifico frequentando corsi professionali per quattro anni.
I corrieri, invece, saranno assunti da fornitori di servizi di consegne al livello G1 del CCNL Trasporti e Logistica con un salario d'ingresso pari a 1.644 euro lordi al mese per i dipendenti a tempo pieno, oltre a 300€ netti mensili come indennità giornaliera.
Per questi nuovi depositi, Amazon è alla ricerca di imprenditori che vogliano entrare a far parte del programma Delivery Service Partner e avviare la propria azienda di consegne di ultimo miglio. Nell'ambito di questo programma, gli aspiranti imprenditori potranno creare e gestire la propria attività di servizi di consegna direttamente dal deposito di smistamento Amazon della loro città, avvalendosi di un pacchetto di servizi offerti da fornitori terzi specializzati a condizioni economiche dedicate e della tecnologia e dell'esperienza logistica di Amazon.
Inoltre, Amazon ha recentemente annunciato un'iniziativa a sostegno della parità di genere nel settore della logistica, grazie allo stanziamento di un fondo di 500.000 euro rivolto alle donne, le aspiranti imprenditrici potranno beneficiare di incentivi supplementari per coprire i costi di avviamento, in aggiunta alle agevolazioni già previste dal programma.
30 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info- prima il mega parco fotovoltaico fatto da schiavi Portoghesi pagati una miseria e stivati nei container per fare la grande centrale fotovoltaica, con i ricavi che vanno a una multinazionale Britannica e i costi pagati dai talioti in bolletta;
- poi il mega centro logistico di una nota catena di Ipermercati dove sono finiti a lavorare i Portoghesi che hanno fatto il parco fotovoltaico adiacente a 1200 € da lunedì alla domenica;
- adesso è arrivata anche Amazon che si è portata dietro una flotta di schiavi da tutto l'italianistan (gente DALLA SICILIA al basso Veneto), gente in camper, nei bed and breakfast e in appartamenti sovraffollati, il tutto per contratti a chiamata e stipendi da fame.
Un mega mercato degli schiavi legalizzato dai vari ricchi di stato che hanno svenduto un paese interno 30 anni fa.
P.S: Io non ce l'ho con la redazione, ci mancherebbe, ma essere "della zona" per cui "vedere e sapere" e poi leggere certe cose (qui, come in qualunque altra redazione) è dura e fa male ragazzi.
Sto paese deve esplodere e basta.
- prima il mega parco fotovoltaico fatto da schiavi Portoghesi pagati una miseria e stivati nei container per fare la grande centrale fotovoltaica, con i ricavi che vanno a una multinazionale Britannica e i costi pagati dai talioti in bolletta;
- poi il mega centro logistico di una nota catena di Ipermercati dove sono finiti a lavorare i Portoghesi che hanno fatto il parco fotovoltaico adiacente a 1200 € da lunedì alla domenica;
- adesso è arrivata anche Amazon che si è portata dietro una flotta di schiavi da tutto l'italianistan (gente DALLA SICILIA al basso Veneto), gente in camper, nei bed and breakfast e in appartamenti sovraffollati, il tutto per contratti a chiamata e stipendi da fame.
Un mega mercato degli schiavi legalizzato dai vari ricchi di stato che hanno svenduto un paese interno 30 anni fa.
P.S: Io non ce l'ho con la redazione, ci mancherebbe, ma essere "della zona" per cui "vedere e sapere" e poi leggere certe cose (qui, come in qualunque altra redazione) è dura e fa male ragazzi.
Sto paese deve esplodere e basta.
Se Amazon ti porta il lavoro dovrebbero solo ringraziare anzichè scioperare da neoassunti e per giunta in periodo di crisi.
Gli schiavi sono ben altri !
Per ogni centro amazon, un negozio chiude.
Per ogni negozio aperto, un artigiano chiude.
Per ogni artigiano aperto, un centro di baratto chiude.
Quindi che facciamo, restiamo all'eta della pietra? Il commercio evolve come è sempre stato dalla notte dei tempi, o ti adatti o chiudi. Sarà cinico ma lo è da sempre. Se rifiuti la realtà della gente che ormai acquista online e ti lamenti invece di adattarti finisci semplicemente fuori mercato.
Amazon da visibilità e ci sono un sacco di piccoli negozi che vendono grazie al portale. Se non vuoi adattarti all'era digitale ne avrai vantaggi e svantaggi. E non c'è amazon che tenga, perchè se non era amazon era ebay, se non era ebay era alibabà. Non è amazon il problema, sono i tempi che cambiano, e manco lo definirei problema.
Quindi non si tratta di evoluzione ma di distruzione.
Tra qualche anno nessuno acquisterà più su Amazon perchè non avrà che i soldi per comperarsi pane e latte. Amazon semplicemente se ne andrà dal nostro paese per aprire in altri stati.
Per ogni negozio aperto, un artigiano chiude.
Per ogni artigiano aperto, un centro di baratto chiude.
Infatti...
Negli anni 80-90 la mia città era piena di:
negozi di dischi musicassette, alcuni di un imponenza maestosa.
negozi di video audio & c. noleggi.
negozi di informatica spicciola.
Ora sono praticamente spariti !
E' il mercato che si evoluto verso altre forme.
Quindi non si tratta di evoluzione ma di distruzione.
Tra qualche anno nessuno acquisterà più su Amazon perchè non avrà che i soldi per comperarsi pane e latte. Amazon semplicemente se ne andrà dal nostro paese per aprire in altri stati.
Non è che la legge la fa amazon eh... Se commercianti, artigiani ecc... ecc... votano un parlamento a cui evidentemente va bene così non è colpa di amazon e tanto meno di google, microsoft ecc... ecc...
Detto ciò Amazon non è che paga così tanto male e dire che l'Italia diventerà un paese di morti di fame mi sembra del tutto fuori luogo o perlomeno se lo diventerà non sarà certo colpa di Amazon ma semmai dell'assistenzialismo scriteriato che ci ha indebitato ormai a livelli indescrivibili e che ci ha reso per niente competitivi in uno scenario globale.
stiamo sottovalutando questa cosa
Amazon ha un modello di business insonstenibile per il nostro territorio, almeno in pianura dovrebbero obbligare mezzi non inquinanti e raggruppamento delle corse, non è normale che arrivino 6 corrieri differenti per un ordine di 6 prodotti da pochi spiccioli l'uno. Hai voglia a spuntare di raggruppare le spedizioni.I nostri politicanti dovrebbero darsi una svegliata, in lombardia questi centri (non solo amazon) hanno teturpato territorio e viabilità, trasporto su ruota, mezzi vecchi e inquinanti, strade distrutte, lunghe percorrenze....
un incubo da cui non riusciamo a svegliarci
L'incubo però è iniziato con la Rivoluzione industriale più che con la logistica avanzata.
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