Pochi chip per le auto: le difficoltà continueranno per tutto il 2022
Una strategia per ovviare agli shortage di chip è quella di diminuirne il numero complessivo richiesto per i prodotti complessi come le auto: processo che il gruppo Volkswagen sta portando avanti per le proprie vetture
di Paolo Corsini pubblicata il 20 Ottobre 2021, alle 17:01 nel canale ProcessoriVolkswagen
La ridotta disponibilità di chip utilizzati per la produzione di una grande serie di dispositivi, dai prodotti di elettronica di consumo ai device mobile sino alle automobili, sta creando da tempo notevoli difficoltà ai produttori e ai consumatori finali.
I primi non riescono a far fronte alla domanda dei propri prodotti; i secondi sono spesso costretti a lunghe attese, vittime anche di prezzi che si spostano al rialzo come dinamica economica naturale nel momento in cui la disponibilità di un bene è inferiore alla domanda di mercato.
Una soluzione a tutto questo è legata ad una produzione che si sposti quanto più rapidamente possibile ad un volume tale da bilanciare la domanda del momento, oltre a gestire lo stock di richieste accumulate in questi mesi. Cosa non facile da realizzare, in quanto le fonderie operano a piena produzione e poterne espandere la capacità è operazione che richiede un arco temporale nell'ordine di anni se implica la costruzione di nuove fabbriche.
Una progressiva uscita da questo scenario potrebbe verificarsi nel corso del 2022, ma non prima della seconda metà dell'anno: è questa l'opinione di Scott Keogh, a capo del gruppo Volkswagen in Nord America espressa in occasione del Reuters Automotive Summit.
Cosa insegna lo scenario attuale in ottica futura? A sviluppare veicoli che siano costruiti con un numero inferiore di chip così da non dover dipendere così fortemente da una loro relativa scarsità. Scenario teorico perfetto ma molto difficilmente raggiungibile in pratica, vista la crescente complessità dei veicoli che richiedono un numero elevato di componenti basati su silicio non solo in caso di soluzioni elettriche ma anche per le tradizionali vetture termiche. E' indubbio però che si possano implementare delle economie, con singoli chip che possano gestire le funzioni che sino ad oggi sono state svolte da più componenti in parallelo.
In prospettiva, stando a come si sta muovendo il mercato dell'automobile, le difficoltà future nella produzione di vetture elettriche saranno legate sia allo shortage dei chip sia alla necessità di avere una produzione di batterie adeguata alle richieste di veicoli elettrici. Per questo motivo un po' tutti i gruppi automobilistici stanno investendo per implementare una propria capacità produttiva indipendente.
11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoQuello è il giochetto scemo che hanno quelli del marketing quado c'era la sovrapproduzione altrimenti dovevano chiudere delle fabbriche.
Se ti serve un macchina devi andare e concludere subito non aspettare il momento buono perchè quando ci sono i bonus stranamente tutto aumenta per andare in tasca ai concessionari
C'è sicuramente un calo della domanda (almeno di auto termiche) ma poi non riescono a produrre abbastanza ?
Qualcosa "mi puzza" ....
Tanto tra un pò si compreranno on-line (come tutto il resto) ....
Cosa insegna lo scenario attuale in ottica futura?
Insegna che quando la Magneti Marelli faceva le (poche per allora) componenti elettroniche per le auto in Italia il problema non c'era.Poi hanno voluto delocalizzare per guadagnare di più e queste sono le conseguenze, insieme ad una miope visione europea (ed italiana in particolare) sull'argomento.
Hai voluto l'outsourcing ?
Ed ora "goditelo" ...
QUOTO, schermi GIGANTI brutti da vedere e totalmente inutili all'uso originario ovvero GUIDARE. Già ci costringeranno a viaggiare sulle macchinine elettriche come quando si era bambini, adesso pure i chip per i mega tablet interni... rivoglio le vere auto!
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