L'intelligenza artificiale non sta uccidendo i siti web: Google risponde e respinge le critiche

L'intelligenza artificiale non sta uccidendo i siti web: Google risponde e respinge le critiche

Liz Reid, responsabile della ricerca di Google, ha contestato le indagini che hanno evidenziato un calo del traffico web causato dalle AI Overviews. L'azienda sostiene che il volume di clic rimane stabile e che alcuni siti web beneficiano delle nuove funzionalità

di pubblicata il , alle 08:31 nel canale Web
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Le polemiche sui presunti effetti negativi dell'intelligenza artificiale sul traffico web hanno spinto Google a uscire allo scoperto con una difesa pubblica delle proprie funzionalità di ricerca basate su AI. Liz Reid, capo della ricerca di Google, ha pubblicato un post sul blog ufficiale per confutare le accuse secondo cui le AI Overviews starebbero riducendo significativamente il numero di visite ai siti web.

Google AI ricerca traffico web

Secondo i dati interni dell'azienda, il volume dei clic dal motore di ricerca si mantiene "relativamente stabile" rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente. La posizione di Google emerge in un momento in cui diverse testate, tra cui Business Insider, The Washington Post e HuffPost, hanno registrato cali di traffico significativi dall'introduzione dei chatbot AI come ChatGPT, Gemini e Copilot. Le conseguenze si sono tradotte in licenziamenti del personale e difficoltà operative per numerose pubblicazioni online.

Secondo Google AI Overviews non sta uccidendo i siti web

Reid ha criticato apertamente la validità dei rapporti di terze parti che documentano il declino del traffico web, definendoli "spesso basati su metodologie imperfette". La posizione di Google, però, appare in contrasto con diversi studi, tra cui quello di Pew Research che aveva evidenziato come gli utenti fossero "meno propensi" a cliccare sui collegamenti quando venivano presentati nella panoramica realizzata da AI Overviews all'interno del motore di ricerca di Mountain View.

L'argomentazione dell'azienda di Mountain View si concentra sulla qualità piuttosto che sulla quantità dei clic: Reid sostiene che, sebbene alcuni utenti possano non cliccare sulle citazioni all'interno delle AI Overviews, coloro che decidono di farlo tendono a trascorrere più tempo sui siti web per approfondire gli argomenti. "Una risposta dell'intelligenza artificiale potrebbe fornire la conformazione del terreno, ma le persone fanno clic per approfondire e saperne di più, e quando lo fanno, questi clic sono più preziosi", ha dichiarato la dirigente.

L'analisi di Google rivela una redistribuzione del traffico web piuttosto che una sua diminuzione generalizzata. I siti che ospitano forum, video, podcast e contenuti caratterizzati da "voci autentiche" risultano tra i principali beneficiari di tale cambiamento, così come le piattaforme che pubblicano recensioni approfondite, contenuti originali e analisi dettagliate registrano un incremento delle visite.

Oltre a AI Overviews, Google ha recentemente introdotto la AI Mode per tutti gli utenti statunitensi, funzionalità che rappresenta l'ultimo capitolo della strategia di Google per reinventare l'esperienza di ricerca. L'azienda sta inoltre testando una nuova pagina dei risultati di ricerca completamente curata dall'intelligenza artificiale, evidenziando come l'impiego dell'intelligenza artificiale nelle ricerche non sarà una questione temporanea, ma rappresenterà anzi un impegno a lungo termine verso una trasformazione radicale del proprio motore di ricerca principale.

La questione rimane controversa nel settore dei media digitali, dove molti editori continuano a segnalare difficoltà nell'adattarsi ai cambiamenti algoritmici di Google. La difesa pubblica dell'azienda rappresenta un tentativo di rassicurare l'ecosistema web, mantenendo però la promessa di "continuare a inviare miliardi di clic ai siti web ogni giorno" e preservare quello che definisce "lo scambio di valore della ricerca con il web".

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