Anche Samsung si prepara a produrre chip a 5 nanometri per dispositivi mobile

L'azienda coreana pronta con il nuovo processo produttivo a basso consumo con tecnologia a 5 nanometri, indicato per la produzione di chip compatti ma potenti quali quelli dei dispositivi mobile
di Paolo Corsini pubblicata il 02 Novembre 2020, alle 17:51 nel canale ProcessoriSamsungTSMCAppleKirinHiSiliconHuawei
Sono iniziate nel corso del terzo trimestre 2020, come emerge dal rendiconto finanziario trimestrale dell'azienda coreana, le spedizioni dei primi chip prodotti dalle fonderie Samsung utilizzando tecnologia produttiva a 5 nanometri. Nello specifico si tratta del processo 5LPE, Low Power Early, che rappresenta una evoluzione di quello 7LPP (7 nanometri low power performance).
Le caratteristiche di questo processo, basato su litografia di tipo extreme ultraviolet (EUV), permettono di ottenere un incremento di circa il 10% delle prestazioni in termini di frequenza di clock a parità di complessità del chip e di potenza applicata, o una riduzione del 20% della potenza richiesta a parità di complessità e di frequenza di clock. Nel passaggio da 7nm a 5nm si ottiene anche una riduzione della superficie di circa il 25%, ovviamente a parità di complessità del chip.
Il nuovo processo produttivo sarà utilizzato per la produzione dei SoC destinati agli smartphone di fascia più alta, storicamente i primi prodotti a beneficiare dell'adozione di una nuova e più sofisticata tecnologia produttiva. Lo stesso del resto può essere detto della taiwanese TSMC, che utilizza il proprio processo a 5 nanometri per la produzione di nuovi chip tra i quali l'ultimo SoC Kirin di HiSilicon (Huawei) e quello adottato da Apple per la nuova generazione di smartphone iPhone.
Non solo: Samsung prevede di espandere nel corso del quarto trimestre 2020 la produzione di chip con il processo HPC a 8 nanometri. Si tratta di quello con il quale Samsung produce i chip utilizzati nelle schede video NVIDIA GeForce RTX 3000 basate su architettura Ampere.
Mancano dettagli numerici riferiti all'incremento di chip ad elevate prestazioni che Samsung intende consegnare in volumi maggiori ai propri partner nel corso degli ultimi 3 mesi del 2020, ma è auspicabile che buona parte di questi siano proprio le GPU NVIDIA della famiglia GeForce RTX 3000. La rapidità con la quale le schede video della famiglia Ampere sono state vendute in pochissimo tempo, lasciando a mani vuote la maggior parte degli appassionati, lascia infatti pensare che i volumi produttivi garantiti da Samsung siano stati inizialmente troppo ridotti.
6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPer altro se l'8nm è così deficitario ne hanno di strada da fare.
magari a 1750 si.. ma oltre i 2000...
magari a 1750 si.. ma oltre i 2000...
Già li produce, dovrebbe semplicemente produrne di più.
TSMC con AMD lo fa, che lo facciano anche loro.
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