AMD prende le distanze da Taiwan? Sparisce dalle CPU l'indicazione del Paese in cui viene prodotto il die

L'assenza sull'heatspreader delle ultime CPU Ryzen 7000 dell'indicazione del luogo di produzione del die (Taiwan) ha fatto pensare a un "regalo di AMD" a Pechino. La società, interpellata, smentisce e fa chiarezza sulle sue decisioni.
di Manolo De Agostini pubblicata il 22 Gennaio 2024, alle 15:11 nel canale ProcessoriEPYCThreadripperRyzenAMD
AMD prende le distanze da Taiwan? È la domanda che sorge osservando gli heatspreader dei processori Ryzen 7000 realizzati di recente, dove la scritta "Diffused in Taiwan" è totalmente sparita, lasciando uno spazio vuoto. A far notare questo particolare, poi rilanciato da Tom's Hardware USA, è stato l'account Twitter MEGAsizeGPU.
Secondo i dietrologi, all'origine di questa scelta ci sarebbe la regia della Cina, la quale farebbe pressioni affinché i prodotti creati a Taiwan vengano etichettati come "Made in China". Non è un mistero che la Cina reputi Taiwan un suo territorio, secondo la dottrina politica "Una sola Cina".
Dietro a questo cambiamento, però, non ci sarebbe alcuna posizione politica di AMD sulla questione, né la volontà di ingraziarsi Pechino.
"AMD ha rimosso il Paese di diffusione da tutte le nuove CPU e APU nel 2023 per allinearsi al processo di contrassegno degli altri nostri prodotti", ha detto un portavoce di AMD, spiegando che la società non serigraferà più i processori consumer o server con il Paese in cui è stato prodotto il die della CPU. Come noto, tutti i processori più recenti di AMD sono realizzati da TSMC a Taiwan.
Con il termine "Diffused" si vuole indicare il processo di produzione del die (incisione, maschere, ecc.), cioè tutto quello che porta al chip finito. In particolare, "Diffusion" è una parte del processo in cui si va a modificare la capacità conduttiva del silicio. "Made In", invece, indica il posto in cui è stato posizionato il die sul PCB e poi rifinito con il montaggio dell'IHS (Integrated HeatSpreader).
Secondo indiscrezioni raccolte da Tom's Hadware USA, la decisione di AMD è stata presa in conseguenza del riassetto della produzione dopo l'acquisto di Xilinx. "I prodotti Xilinx non sono contrassegnati con il Paese di diffusione e questo cambiamento introdurrà uniformità nell'intero stack di prodotti dell'azienda", spiega il sito.
Sebbene AMD contrassegni i chip diversamente per ragioni interne non legate a questioni politiche, non c'è dubbio che in Cina questa decisione non possa che piacere. In passato vi sono stati casi in cui i produttori hanno rimosso i riferimenti a Taiwan dai prodotti destinati al mercato cinese.
Altri produttori non forniscono informazioni su dove sono fabbricati i loro chip. Quando si parla di packaging, invece, queste indicazioni si ritrovano con maggiore frequenza. Intel, ad esempio, non scrive sui propri IHS tali informazioni.
Le CPU Ryzen 7000 e Ryzen Threadripper 7000 giunte in redazione lo scorso anno non presentano alcuna riga vuota, ma hanno scritte come "Diffused in Taiwan", "Made in China" e "Made in Malaysa", quindi il cambiamento visibile dallo screenshot su X è senz'altro più recente.
38 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSe potete evitate prodotti come notebook o schede video di multinazionali con sede a Taiwan come Gigabyte o Msi. Preferite altri marchi più sicuri come Samsung, Apple, HP o Dell. Spiace dirlo ma è la cruda verità
P.S. e la colpa è anche della forte ingerenza degli Usa nella politica interna di Taiwan che ha provocato tantissimo le recenti reazioni di Pechino. L'incidente Pelosi è uno dei più gravi (e non solo quello).
Se potete evitate prodotti come notebook o schede video di multinazionali con sede a Taiwan come Gigabyte o Msi. Preferite altri marchi più sicuri come Samsung, Apple, HP o Dell. Spiace dirlo ma è la cruda verità
P.S. e la colpa è anche della forte ingerenza degli Usa nella politica interna di Taiwan che ha provocato tantissimo le recenti reazioni di Pechino. L'incidente Pelosi è uno dei più gravi (e non solo quello).
Cioè consigli di non comprare prodotti taiwanesi e poi consigli di comprare prodotti fatti a taiwan.
Ogni thread spara le sue cavolate complottistiche e poi sparisce, per ricomparire nel successivo...
Bah...
Se potete evitate prodotti come notebook o schede video di multinazionali con sede a Taiwan come Gigabyte o Msi. Preferite altri marchi più sicuri come Samsung, Apple, HP o Dell. Spiace dirlo ma è la cruda verità
P.S. e la colpa è anche della forte ingerenza degli Usa nella politica interna di Taiwan che ha provocato tantissimo le recenti reazioni di Pechino. L'incidente Pelosi è uno dei più gravi (e non solo quello).
E' arrivato Silvano.
Ha appena finito di succhiare dalle mammelle di Gigiping
Quindi MSI come non ci fosse un domani.
Comunque ha ragione...nel senso...
...L'atomica anche a Taiwan, così da levarsi dalle scatole quegli scocciatori di Comunisti
Nel 2012 ce la siamo cavata per questione di giorni, il prossimo ciclo è nel 2025
Alle ultime elezioni, dove ha vinto il candidato filo americano, il distacco non e' statoi piu' come anni fa, ha vinto con il 40% VS 33% con un affluenza che non arrivava neanche all' 80%.
Purtroppo la % si assottiglia sempre di piu' e prima o poi qualche candidato filo cinese andra' al potere.
Quello che pero' mi lascia perplesso e' che nei paesi occidentali si DORME, cioe' se Pechino dovesse prendere il sopravvento su Taiwan e limitare LORO le scorte a noi dove caxxo andremmo a produrre ? Sarebbe necessario che ogni continente sia capace di fabbricare da solo quello che TAIWAN fabbrica per "tutti" oggi. Se non erro Trump all'epocca cerco' di far rientrare alcune produzioni sul territorio nazionale proprio in previsione di questo.
Alle ultime elezioni, dove ha vinto il candidato filo americano, il distacco non e' statoi piu' come anni fa, ha vinto con il 40% VS 33% con un affluenza che non arrivava neanche all' 80%.
Purtroppo la % si assottiglia sempre di piu' e prima o poi qualche candidato filo cinese andra' al potere.
Quello che pero' mi lascia perplesso e' che nei paesi occidentali si DORME, cioe' se Pechino dovesse prendere il sopravvento su Taiwan e limitare LORO le scorte a noi dove caxxo andremmo a produrre ? Sarebbe necessario che ogni continente sia capace di fabbricare da solo quello che TAIWAN fabbrica per "tutti" oggi. Se non erro Trump all'epocca cerco' di far rientrare alcune produzioni sul territorio nazionale proprio in previsione di questo.
Il partito filocinese negli ultimi 10 o 15 anni è passato dal 15 allo 0,1% dei voti, l'alternanza è Azzurri\Verdi, con i primi che formalmente non vogliono un distacco dalla Cina e una completa indipendenza ma in realtà non hanno il minimo intento di consegnarsi a Pechino (Politica dei 3 No).
A breve e medio termine non c'è nessuna possibilità che possa esserci una riunificazione con un'operazione politica, solo manu militari.
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