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#1 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2000
Messaggi: 11113
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Contratti CO.CO.CO - > Progetto
La legge è cambiata e i tanto vituperati contratti CO.CO.CO. sn diventati a Progetto, mi sapete dire più o meno cosa cambia ? In che termini vengono inquadrati sti rapporti a progetto ?
Diritti del lavoratore ? Durata ? ![]()
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#2 |
Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Messaggi: 991
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http://www.welfare.gov.it/RiformaBia...to/default.htm
Il contratto di lavoro a progetto è un contratto di collaborazione coordinata e continuativa caratterizzato dal fatto di: -essere riconducibile a uno o più progetti specifici o programmi di lavoro o fasi di esso -essere gestito autonomamente dal collaboratore in funzione del risultato, nel rispetto del coordinamento con l'organizzazione del committente e indipendentemente dal tempo impiegato per l'esecuzione dell'attività lavorativa La disciplina prevista in materia di lavoro a progetto è finalizzata a prevenire l'utilizzo improprio delle collaborazioni coordinate e continuative e a tutelare maggiormente il lavoratore. |
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#3 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2000
Messaggi: 11113
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Ti ringrazio
![]() Il contratto a Progetto può essere abbinato ad un lavoratore che svolge supporto utenti in un' azienda, 5 giorni alla settimana con orario fisso di entrata e uscita ? ![]()
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#4 |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 1999
Città: Falconara M.ma - Ancona
Messaggi: 257
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È cambiata la legge?
Pensa che fortuna, e io che non me ne ero accorto. Vuoi sapere qual è la differenza? Nessuna, sei un precario con il co.co.co, sei un precario con il progetto. Non ti pagavano un cavolo col co.co.co e non ti pagano col progetto. Non avresti mai preso una qualsiasi pensione col co.co.co e non la prenderai mai col progetto. Non avevi il TFR col co.co.co e non l'avrai col progetto. Nessuno ti avrebbe mai concesso un finanziamento col co.co.co e nessuno ti concederà mai un finanziamento col progetto. Il co.co.co avrebbe potuto durare all'infinito e anche il progetto potrebbe durare all'infinito. Conclusioni. Scordati qualsiasi acquisto che richieda l'accensione di un prestito, a meno che tu non voglia che il finanziamento venga concesso ad un tuo genitore (bello!!!! Poi si lamentano che nessuno consuma). Scordati una pensione. Scordati anche una pensione "privata", lo stipendio del progetto, così come del co.co.co è lo stesso, anzi più basso, di quello di un contratto da dipendente, nonostante il costo aziendale sia circa un buon 33% inferiore (forse anche di più), se riesci a farti una pensione privata sei un fenomeno. Insomma, dimenticati di far girare l'economia.
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c'avemo i moscioli, c'avemo i moscioli, c'avemo i moscioli e ce piace el vì..el vì roscio de morro è bono, è bono, è bono, ma tigne un bel pò...cavalier banana: " miseria, morte, terrore. Per la miseria parlate con me...".La bandiera a stelle e strisce ti conquista e ti rapisce, puoi macchiarla anche di sangue poi la lavi e non sbiadisce. La bandiera a stella e strisce sei buono e ti colpisce e non avrà pietà |
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#5 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Roma
Messaggi: 372
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Re: Contratti CO.CO.CO - > Progetto
Quote:
Non è altro che la legalizzazione del CO.CO.CO, noto contratto di merda inserito dalla sinistra nel 1998, ma che doveva essere usato per tutt'altro scopo, ovvero consulenti professionisti dovevano lavorare per aziende senza alcun vincolo di subordinazione, quindi niente orari, niente capi, niente ferie niente malattia, niente di niente, le aziende invece hanno preso la palla al balzo ed in 2 anni hanno assunto 2.000.000 circa di lavoratori con questo contratto truffa in cui si hanno i diritti di un cococo cioè zero nada, e i tutti doveri di un dipendente normale. Col cococo vecchio contratto, ogni contratto poteva diventare una vertenza sindacale, moooolti i lavoratori romborsati dal ladrocinio, quindi bene hanno pensato gli attuali governanti, di porre fine allo scempio delle vertenze e hanno legalizzato il cococo, sempre la solita merda, niente ferie, niente malattia, con gli stessi doveri di un dipendente, ma sei vai dal sindacato adesso ti dicono, non possiamo fare nulla è tutto a norma di legge. Progetti? ![]() P.S. per rispondere alla domanda iniziale. diritti? 0 (si dice addirittura che alcune aziende colte da pietà concedano ben 1 giorno di ferie al mese). durata? non ci sono limiti può durare anche a vita Ultima modifica di parax : 21-09-2004 alle 16:31. |
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#6 | |
Bannato
Iscritto dal: Apr 2004
Città: Non riesco a trovare il giusto aggettivo dispregiativo per descriverla... STATUS: In stand-by, aspettando il peggio. AUTO: Fiat Grande Punto 1.4 T-Jet. MOTO: Honda cbr600rr 2003. MUSICA PREFERITA: In Trance I Trust!
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Re: Contratti CO.CO.CO - > Progetto
Quote:
Diritti di chi, scusa? ![]() Ultimamente ho lavorato due mesi scarsi con questo tipo di contratto e alla fine, io mi sono preso un calcio nel sedere, mentre i soliti "noti paraculati" (con voglia di lavorare < 0) hanno avuto un rinnovo di 3 anni...alla faccia della meritocrazia. W L'italia del paraculismo. ![]() |
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#7 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2000
Messaggi: 11113
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Scusate ma il contratto a progetto deve avere un progetto da affrontare e terminare, se copre un lavoro di routine, ciclico, appunto supporto utenti... che caz@o di progetto è ?
M'interessa perchè sto azzo di contratto è sulla bocca di tutti i datori di lavoro ![]() Che mondo ladro ![]()
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#8 | |
Bannato
Iscritto dal: Apr 2004
Città: Non riesco a trovare il giusto aggettivo dispregiativo per descriverla... STATUS: In stand-by, aspettando il peggio. AUTO: Fiat Grande Punto 1.4 T-Jet. MOTO: Honda cbr600rr 2003. MUSICA PREFERITA: In Trance I Trust!
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Sto azzo di contratto interessa eccome ai datori di lavoro, risparmiano parecchio sia di tasse che di contributi. ![]() |
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#9 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Roma
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Quote:
ci ho lavorato un anno, ho cambiato 3 progetti, mi mancava solo il rifacimento dei cessi ed ero apposto, , tutte le segretarie erano a progetto, di attività inerenti la creazione di un archivio dei contatti dell'azienda, 6 mesi. la fantasia dei datori di lavoro in certi casi non ha limiti. E certo che è sulla bocca di tutti, oltre al tuo netto non devono pagare un cazzo, pochissima INPS, ed ancora meno IRPEF e tasse, è una truffa bella e buona e per ora le aziende stanno facendo "carne di porco" come si dice a Roma, ma fra un po che esploderà la bomba i governanti se ne accorgeranno. 150 anni di lotte sindacali buttate nel cesso dalla mattina alla sera. Ultima modifica di parax : 21-09-2004 alle 16:49. |
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#10 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2000
Messaggi: 11113
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![]() Secondo me è uno scandalo che esista una roba del genere, ma li vogliamo proteggere o no i giovani che lavorano ? Ma come fanno a crearsi un futuro, a stare tranquilli se non possono contare su un contratto di lavoro serio ? L'Italia delle banane, ma davvero delle banane ![]()
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#11 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
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Quote:
E' la flessibilità caro mio, o meglio la flessibilità a 90 gradi. |
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#12 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
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doppio
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#13 | |
Senior Member
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![]() Chi scrive queste frasi in un sito istituzionale o è un disonesto oppure un inetto. La verità è stata crudemente riassunta da Master_of_Puppets e parax (e da tutti gli altri) Ciao Federico |
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#14 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
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![]() Ci tengo a puntualizzare che questa forma di lavoro in nero legalizzato è un caso unico in Europa, neanche gli USA hanno un obbrobrio del genere, e Cina e Thailandia offrono maggiori tutele del cococo. Ultima modifica di parax : 21-09-2004 alle 17:10. |
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#15 | |
Bannato
Iscritto dal: Apr 2004
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#16 |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 1999
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L'altro giorno mi sono recato all'ufficio di collocamento con la speranza di beccare un lavoro da dipendente (prima di aprirmi un pub
![]() ![]() Ormai lo usano per qualsiasi cosa. Manca solo il progetto di mandare a cagare quanti hanno voluto queste vergogne e quanti le considerano come una grandiosa rivoluzione del mondo di lavoro.
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#17 |
Senior Member
Iscritto dal: May 2001
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Semmai è proprio il contrario.
La definizione del vecchio contratto co.co.co permettava l'abuso di questa forma contrattuale. I vincoli sull'autonomia, sulla continuatività e sulla possibilità di rinnovo erano scarsi. Così il contratto veniva usato per inquadrare un impiego permanente a tutti gli effetti. La riforma Biagi ha eliminato i contratti co.co.co. e i introdotto i contratti a progetto, che hanno requisiti molto più stringenti nella definizione del progetto e della durata e dell'autonomia. Basta confrontarli. Non è il paradiso dei proletari? Ovvio, quello è in URSS. Ma è sicuramente un passo avanti nella direzione giusta: ora gli abusi sono molto più difficili, se un lavoro è veramente a progetto si può fare un contratto a progetto (come è bene che sia); se invece è un impiego permanente è ben difficile realizzarlo con contratti a progetto rispettando la legge, quindi per essere in regola con la legge è necessario trasformare i co.co.co. in contratti a tempo indeterminato. Il caso dei Co.co.co. Telecom e le posizioni della Cgil sui risultati della riforma La legge Biagi spiazza tutti sul nodo dei precari di PIETRO ICHINO Se esiste un inferno per i faziosi, lì rischiano di finire, dopo il giudizio universale, s'intende, almeno un giornalista dell'Unità e due alti dirigenti della Cgil. Motivo della condanna: il modo in cui sull'Unità del 25 maggio hanno presentato e commentato l'accordo sindacale stipulato il giorno prima alla Telecom, col quale circa 4 mila lavoratori, finora precari e non protetti, sono stati «promossi» lavoratori subordinati regolari. La notizia vera è questa: la riforma del settembre scorso che va comunemente sotto il nome di legge Biagi (ma, a sinistra, «legge Maroni») non consente più le collaborazioni coordinate e continuative (i co.co.co); e la Telecom, per mettersi in regola con la nuova norma, ha dovuto negoziare con Cgil, Cisl e Uil l'assunzione come dipendenti regolari di migliaia di co.co.co. del call centre del gruppo. Non occorre essere esperti della materia per sapere che, senza quella legge, nessun sindacato avrebbe tolto quei lavoratori da quella scomoda posizione; anche perché, prima d'ora, nessun sindacato aveva mosso un dito perché questo avvenisse. Vediamo invece come dà la notizia l'Unità : sotto il titolo a tutta pagina «Il call centre esce dal precariato», il sottotitolo recita: «Un accordo che aggira la legge Maroni» (aggira??). Segue l'articolo, nel quale l'accordo sindacale viene presentato come frutto, nientemeno, di una «scelta di merito rivoluzionaria»: «la vera novità è che le parti sociali scelgono la prospettiva della qualità e stabilità del rapporto di lavoro». E prosegue: «nonostante una legislazione particolarmente negativa, l'accordo conferma l'impostazione scelta dalla Cgil»; «in barba alla controriforma Maroni, la vertenza... sembra destinata ad aprire strade nuove anche in un ambito di lavoro da sempre precarizzato come quello dei call centre». Subito sotto, un commento di due segretari nazionali della Cgil intitolato «Un passo nella giusta direzione»: e anche qui l'accordo è presentato come frutto esclusivo della mobilitazione del sindacato, senza una sola parola sulla nuova norma che impone questa soluzione. Già, perché quella legge - l'odiatissima «legge Biagi» - è stata presentata per tutto lo scorso anno dall'Unità e dalla Cgil, e tuttora viene presentata, come una scelta di «liberalizzazione selvaggia», di «destrutturazione del tessuto produttivo», di «mercificazione del lavoro». Si capisce che ora, per chi quegli slogan ha proclamato con accorato sdegno nelle piazze e nelle assemblee sindacali, sarebbe molto imbarazzante dover riconoscere che ai quattromila co.co.co. della Telecom le porte della cittadella del lavoro protetto sono state aperte proprio da quella legge. Qualche cosa di analogo, del resto, sta accadendo anche altrove, pur se in modo più graduale. Nel marzo scorso un accordo sindacale ha disposto un differimento di due anni della regolarizzazione delle decine di migliaia di co.co.co. del settore dei call centre, in cambio dell'anticipazione di alcune, peraltro assai modeste, protezioni. Scelta, questa, probabilmente necessaria per attutire l'impatto della riforma, per evitare il rischio di licenziamenti o di fughe nel lavoro nero; ma, anche qui, onestà avrebbe imposto di dire che la nuova legge, almeno per questo aspetto, lungi dallo smantellare il diritto del lavoro, è fin troppo rigida nella protezione offerta ai lavoratori più deboli, tanto che il sindacato deve intervenire ad «ammorbidirla». E invece la Cgil si fa bella con le penne del pavone, presentando sulla propria rivista Rassegna sindacale quei modesti miglioramenti di trattamento come un successo della propria iniziativa e glissando sul ruolo decisivo svolto dalla nuova legge nella vicenda. Altrove, peraltro, le cose non stanno andando altrettanto lisce. In tutti i casi - e sono la maggior parte - nei quali i vecchi co.co.co. dipendono da imprese meno forti, queste non riescono ad assorbire il brusco aumento del costo della regolarizzazione del rapporto. Non è facile eliminare dall'oggi al domani un grande polmone di flessibilità, che, insieme a quello del lavoro nero, nei decenni passati si era sviluppato proprio per compensare l'eccesso di rigidità del settore del lavoro regolare. Il governo, accortosene troppo tardi, ora medita di fare marcia indietro. Ma se lo farà, farà male: il problema non si risolve ricacciando i lavoratori più deboli nel ghetto del precariato e del lavoro irregolare. Lo si risolve eliminando gli eccessi di rigidità là dove ci sono e così dando vita a un sistema di protezione capace di essere davvero universale. Questa era la parte più importante del disegno di Marco Biagi; e su questa strada c'è ancora moltissimo da fare: al di là delle dichiarazioni propagandistiche di sinistra e di destra, ben poco di quegli eccessi di rigidità è stato intaccato dalla nuova legge. |
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#18 |
Bannato
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Mestre
Messaggi: 886
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mah, tra pietro ichino che canta le lodi della legge e ne approfitta per attaccare l'unità, la cgil e l'"eccesso di rigidità del mercato del lavoro" e parax che mi dice "nella mia ex-azienda hanno semplicemente passato i 60 cococo a 60 contratti a progetto, anche le segretarie hanno un progetto.... " non so perchè ma tendo a credere che sia più realistico quanto dice parax...
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#19 |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2000
Città: La città più brutta della Toscana: Prato
Messaggi: 6704
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il progetto lo si inventa samu... quando entrarai nel mondo del lavoro forse ti sveglierai
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#20 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Messaggi: 991
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Quote:
Non mi piace discutere con chi apostrofa. Se vuoi continuare a discutere con me evita di scrivere "forse ti sveglierai", altrimenti mettimi tranquillamente in ignore list, così leggi solo ciò che conferma le tue opinioni precostituite e sei contento, ok? Ultima modifica di SaMu : 21-09-2004 alle 18:21. |
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