Stampa 3D senza sprechi e senza rifiuti? Ecco la resina riciclabile all'infinito

Stampa 3D senza sprechi e senza rifiuti? Ecco la resina riciclabile all'infinito

Un team dell’Università di Zhejiang ha sviluppato una resina per stampa 3D riciclabile all’infinito, grazie a una reazione "foto-click reversibile". La nuova resina mantiene intatte le prestazioni grazie alla ricostruzione della struttura molecolare

di pubblicata il , alle 16:24 nel canale Periferiche
 

Se siete appassionati di stampa 3D, avete indubbiamente provato quella magnifica sensazione di totale libertà creativa. Al contempo, però, avrete anche notato la notevole quantità di rifiuti che produce ogni stampa. Ebbene, l'Università di Zhejiang potrebbe essere riuscita a trovare una soluzione definitiva al problema.

La ricerca, guidata dal Professor Xie Tao ha portato allo sviluppo di una resina per la stampa 3D che, molto semplicemente, può essere riciclata all'infinito. Il team, infatti, ha spiegato che la resina è più agevolmente riciclabile attraverso quella che viene definita "thermally reversible photo-click reaction". Che cosa vuol dire?

In buona sostanza, attraverso un processo simile a quello che consente di solidificarla, la resina può essere riciclata infinite volte grazie alla ricostruzione della sua struttura molecolare da zero, come se fosse un prodotto completamente nuovo. Questo garantisce un risultato irraggiungibile nella maggior parte dei processi di produzione: zero scarti, zero sprechi.

Questo approccio rappresenta un significativo passo avanti rispetto alle attuali soluzioni, che prevedono una riciclabilità solo parziale e con processi complessi. Le stampanti a resina, che utilizzano fasci di luce per solidificare il materiale liquido strato dopo strato, sono ampiamente diffuse tra hobbisti e professionisti, ma finora non avevano potuto contare su un materiale davvero sostenibile.

Oltre ai vantaggi ambientali, la nuova resina introduce anche benefici economici: il suo riutilizzo contribuisce a ridurre i costi a lungo termine e si inserisce nel paradigma dell’economia circolare, offrendo ai maker un materiale affidabile, prestazionale e rigenerabile.

Naturalmente, al momento il nuovo materiale si trova ancora in fase sperimentale. Tuttavia, il suo arrivo sul mercato potrebbe rendere i servizi di stampa sensibilmente più economici aprendo il mercato a un pubblico molto più vasto che ha voglia di sperimentare, ma senza dar fondo ai propri risparmi.

7 Commenti
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Notturnia29 Luglio 2025, 18:52 #1
la cosa è certamente carino visto che lo scarto va da un minimo di un 5% ad un massimo del 30% con i progetti multi colore il problema sta nei costi..

per comprare un sistema di trafilazione e riciclo del PLA/ABS si spendono quasi 2 mila euro.. difficile pensare che un appassionato spenda 2 mila euro per recuperare qualche kg di filo anche perchè con 2 mila euro compri tranquillo 120 kg di filamento PLA.

se poi migliorano la qualità di filamento e non impatta sui costi ben venga altrimenti si prosegue a buttare gli scarti o, come faccio io, a stoccarli in attesa di trovare un modo migliore per usarli in futuro.

ma il costo per il riutilizzo è folle oggi come oggi
Mo4229 Luglio 2025, 19:04 #2
Quello che nessuno ha il coraggio di ammettere è che anni e anni di ricerca e sviluppo nel comparto plastico sono stati buttati nel ces(tino) per creare filamenti più sensibili al calore e fondere meglio (e prima).
Dispiace dirlo, ma il 90% delle stampe 3D in plastica sono di qualità più bassa di quella dei giocattoli che si trovavano nelle uova di Pasqua tarocche.
!fazz29 Luglio 2025, 19:54 #3
penso che l'articolo parli di stampanti sla non fdm
Mo4229 Luglio 2025, 20:09 #4
Originariamente inviato da: !fazz
penso che l'articolo parli di stampanti sla non fdm


Sì, il mio era un commento a quello che mi precedeva. Ho dimenticato di citarlo.
Notturnia29 Luglio 2025, 20:31 #5
Originariamente inviato da: Mo42
Quello che nessuno ha il coraggio di ammettere è che anni e anni di ricerca e sviluppo nel comparto plastico sono stati buttati nel ces(tino) per creare filamenti più sensibili al calore e fondere meglio (e prima).
Dispiace dirlo, ma il 90% delle stampe 3D in plastica sono di qualità più bassa di quella dei giocattoli che si trovavano nelle uova di Pasqua tarocche.


beh.. dipende dal filamento usato.. il PLA è bioecologgico.. e purtroppo è quello che va per la maggiore ma lo rende ingiallente e se stampato non con le stampanti giuste anche fragile e brutto da vedere

l'ABS sarebbe meglio ma è tossico e costa mediamente di più e quindi molti non lo usano e via discorrendo sugli altri.. in realtà si stampa bene fra i 230 e i 350 gradi a seconda del filamento usato però..

p.s. rettifico quanto detto prima.. sto stampando un prodotto che ha il 70% di scarto :-(
v1doc29 Luglio 2025, 22:11 #6
Scusate ma ogni plastica ha i suoi pregi e difetti (PLA, PETG, ABS, ASA, TPU, ...), IMHO la qualità ottenibile con le moderne FDM è decente, ovviamente se volete la qualità TOP ad esempio per stampare i modellini andate su una SLA.
Io non so esperto quindi di solito stampo usando PLA e PETG, ho usato anche l'ASA me preferisco il PETG perchè mi da molti meno problemi in fase di stampa.
P.S.
Se volete migliorare la resistenza esiste la ricottura:
https://blog.prusa3d.com/it/come-mi...mpratura_31088/
Jack.Mauro31 Luglio 2025, 10:57 #7
Ecco il masterizzatore con cd riscrivibili in versione stampante 3D

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