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#1 |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2002
Messaggi: 251
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Vajont 40 anni fa...
"Siamo arrivati a Longarone........che soltanto da un'ora il Toc era calato nel lago al di la della diga..........Poca la gente e gli automezzi..........Dei vigili del fuoco con qualche ambulanza, una jeep dei carabinieri, il furgone della polizia stradale. Su questo un milite gridava ostinato, nel microfono, l'identico messaggio: che suonassero le campane di tutti gli abitati, che accorressero tutti, presto, presto, per l'amor di Dio. Di Longarone non erano rimaste che macerie e i feriti dovevano contarsi a centinaia. Furono lo sgomento e il concitato esprimersi di quell'agente ad offrirci l'intuizione della tragedia.......... Ci accorgemmo allora del biancore che vagolava entro la conca oscura del Piave, del vento che tirava, come impedito da nessun ostacolo, del buio nel quale stava immerso lo spazio per solito animato dalle luci del paese (........) ci accodammo a due della stradale.......... Procedevamo sul legname, la melma, i calcinacci........... Entravamo ogni tanto nelle abitazioni alzando grida acute. Nessuno rispondeva. Lo scorrere del faro svelava stanze vuote, spogliate da ogni masserizia. Tutte coi pavimenti colmi di terra limacciosa, le pareti schizzate d'acqua e fango nero....... Intanto, qualcuno che si avvicinava, ci urlò che nelle case era inutile cercare. Che si corresse avanti, avanti, dove i feriti aspettavano d'essere aiutati........ Oltrepassato l'immobile del cinema, di botto cessarono le file delle costruzioni. E ci trovammo davanti il vuoto: un vuoto oscuro ed irreale. Fu un attimo percepire che bisognava credere nella sparizione del paese.........."
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#2 |
Bannato
Iscritto dal: Oct 2003
Messaggi: 30
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E il TG5 di stamane, testuale, "40 anni fa crollava la diga del Vajont"... che ignoranza...
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#3 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Messaggi: 2629
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Quote:
oggi ci andrà ciampi e sicuramente la inquadreranno, forse resteranno stupiti nel vederla ancora in piedi... l'avete mai vista di notte la diga, dalla strada che sale verso il cadore, con i fari che l'illuminano?
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Benedetto sia il Signore,la mia Roccia,che insegna alle mie mani a fare la guerra e alle mie dita a combattere Meglio 1 giorno da Zeman che una vita da Elkann ( qualsiasi ![]() Ciao pierpo! |
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#4 | |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2000
Città: Mi-Co
Messaggi: 145
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#5 |
Bannato
Iscritto dal: Sep 2003
Città: Firenze
Messaggi: 29
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ciao ragazzi,
una tragedia veramente immane; il problema come sempre è che la gente dimentica e si occupa sempre e solamente di quello che succede nell'imminente per cui abbiamo avuto il black out e adesso bisogna costruir centrali, che ce ne frega se deturpiamo il mondo e ammazziamo gente. Recentemente mi sono trovato ad una discussione in treno e pareva che essere vagamente ambientalisti fosse un reato..... io non ho più parole..... |
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#6 |
Messaggi: n/a
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oltre il grande sacrificio umano, la cosa che mi fa più incazzare è che nessuno ha pagato per questo!
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#7 |
Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Città: MILANESE, ma trapiantato in prov. di MN Squadra: MILAN, la più titolata al MONDO
Messaggi: 4561
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Ultima modifica di badedas : 09-10-2003 alle 10:44. |
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#8 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2003
Città: EMPOLI
Messaggi: 1020
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![]() ![]() E' stata una esperienza agghiacciante, sono rimasto molto colpito da questo tragico evento. Certo costruire nuove centrali sembra sia necessario, l'importante è farlo in sicurezza non al 100% ma al 1.000.000% ![]() ![]() ![]() Una generazione spazzata via nessun colpevole o perlomeno pene miti e chi non ha avuto a che fare con la giustizia umana ha avuto giustizia dalla sua coscenza e per i sensi di colpa si è ucciso. Troppi interessi dietro questa vicenda, troppi corrotti etc etc.... una storia all'italiana. imho marall |
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#9 |
Bannato
Iscritto dal: Sep 2003
Città: Firenze
Messaggi: 29
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dovresti vedere lo spettacolo che Marco Paolini un attore di teatro porta in giro per l'italia, lui riesce veramente a rendere l'idea dello scempio che è stato compiuto con la gente di longarone e dintorni.
..................... se già non lo sapete tutti i martedì su rai tre guardate il programma report trattano sempre temi interessanti due settimane fa la strage di Bhopal in India ad opera della Union Carbide ciao ciao |
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#10 |
Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Città: MILANESE, ma trapiantato in prov. di MN Squadra: MILAN, la più titolata al MONDO
Messaggi: 4561
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Ultima modifica di badedas : 09-10-2003 alle 10:56. |
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#11 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Messaggi: 2629
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#12 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
Città: Strada in Chianti, Firenze
Messaggi: 12998
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Ad ogni modo questi discorsi lasciano il tempo che trovano... resta solo la tristezza per quelle vite perse. Ho visto la diga un anno fa: è impressionante. ![]()
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#13 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2003
Città: 45°38' 00"N - 8°23' 25"E
Messaggi: 390
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Vajont è il nome del torrente che scorre nella valle di Erto e Casso per confluire nel Piave, davanti a Longarone e a Castellavazzo, in provincia di Belluno (Italia).
La storia di queste comunità venne sconvolta dalla costruzione della diga del Vajont, che determinò la frana del monte Toc nel lago artificiale. La sera del 9 ottobre 1963 si elevò un immane ondata, che seminò ovunque morte e desolazione. La stima più attendibile è, a tutt'oggi, di 1909 vittime. Sono stati commessi tre fondamentali errori umani che hanno portato alla strage: l'aver costruito la diga in una valle non idonea sotto il profilo geologico; l'aver innalzato la quota del lago artificiale oltre i margini di sicurezza; il non aver dato l'allarme la sera del 9 ottobre per attivare l'evacuazione in massa delle popolazioni residenti nelle zone a rischio di inondazione. Fu aperta un'inchiesta giudiziaria. Il processo venne celebrato nelle sue tre fasi dal 25 novembre 1968 al 25 marzo 1971 e si concluse con il riconoscimento di responsabilità penale per la previdibilità di inondazione e di frana e per gli omicidi colposi plurimi. Ora Longarone ed i paesi colpiti sono stati ricostruiti. La zona in cui si è verificato l'evento catastrofico continua a parlare alla coscienza di quanti la visitano attraverso la lezione, quanto mai attuale, che da esso si può apprendere. --------------------------- La frana che si staccò alle ore 22.39 dalle pendici settentrionali del monte Toc precipitando nel bacino artificiale sottostante aveva dimensioni gigantesche. Una massa compatta di oltre 270 milioni di metri cubi di rocce e detriti furono trasportati a valle in un attimo, accompagnati da un'enorme boato. Tutta la costa del Toc, larga quasi tre chilometri, costituita da boschi, campi coltivati ed abitazioni, affondò nel bacino sottostante, provocando una gran scossa di terremoto. Il lago sembrò sparire, e al suo posto comparve una enorme nuvola bianca, una massa d'acqua dinamica alta più di 100 metri, contenente massi dal peso di diverse tonnellate. Gli elettrodotti austriaci, in corto-circuito, prima di esser divelti dai tralicci illuminarono a giorno la valle e quindi lasciarono nella più completa oscurità i paesi vicini. La forza d'urto della massa franata creò due ondate. La prima, a monte, fu spinta ad est verso il centro della vallata del Vajont che in quel punto si allarga. Questo consentì all'onda di abbassare il suo livello e di risparmiare, per pochi metri, l'abitato di Erto. Purtroppo spazzò via le frazioni più basse lungo le rive del lago, quali Frasègn, Le Spesse, Cristo, Pineda, Ceva, Prada, Marzana e San Martino. La seconda ondata si riversò verso valle superando lo sbarramento artificiale, innalzandosi sopra di esso fino ad investire, ma senza grosse conseguenze, le case più basse del paese di Casso. Il collegamento viario eseguito sul coronamento della diga venne divelto, così come la palazzina di cemento, a due piani, della centrale di controllo ed il cantiere degli operai. L'ondata, forte di più di 50 milioni di metri cubi, scavalcò la diga precipitando a piombo nella vallata sottostante con una velocità impressionante. La stretta gola del Vajont la compresse ulteriormente, facendole acquisire maggior energia. Allo sbocco della valle l'onda era alta 70 metri e produsse un vento sempre più intenso, che portava con se, in leggera sospensione, una nuvola nebulizzata di goccioline. Tra un crescendo di rumori e sensazioni che diventavano certezze terribili, le persone si resero conto di ciò che stava per accadere, ma non poterono più scappare. Il greto del Piave fu raschiato dall'onda che si abbatté con inaudita violenza su Longarone. Case, chiese, porticati, alberghi, osterie, monumenti, statue, piazze e strade furono sommerse dall'acqua, che le sradicò fino alle fondamenta. Della stazione ferroviaria non rimasero che lunghi tratti di binari piegati come fuscelli. Quando l'onda perse il suo slancio andandosi ad infrangere contro la montagna, iniziò un lento riflusso verso valle: una azione non meno distruttiva, che scavò in senso opposto alla direzione di spinta. Altre frazioni del circondario furono distrutte, totalmente o parzialmente: Rivalta, Pirago, Faè e Villanova nel comune di Longarone, Codissago nel comune di Castellavazzo. A Pirago restò miracolosamente in piedi solo il campanile della chiesa; la villa Malcolm venne spazzata via con le sue segherie. Il Piave, diventato una enorme massa d'acqua silenziosa, tornò al suo flusso normale solo dopo una decina di ore. Alle prime luci dell'alba l'incubo, che aveva ossessionato da parecchi anni la gente del posto, divenne realtà. Gli occhi dei sopravvissuti poterono contemplare quanto l'imprevedibilità della natura, unita alla piccolezza umana, seppe produrre. La perdita di quasi duemila vittime stabilì un nefasto primato nella storia italiana e mondiale........... si era consumata una tragedia tra le più grandi che l'umanità potrà mai ricordare. ------------------------ i racconti ------------------------ Questi sono i resoconti più toccanti raccolti nei giorni seguenti la tragedia. Una madre: "Avevo spento da poco la luce quando avvertii la terra tremare; mi portai dietro le imposte e sentii un forte vento e vidi le luci e le strade emanare un intenso bagliore e poi spegnersi. Mi precipitai verso il letto e afferrai i due bambini che dormivano, (.......) li avvinsi a me. Sentii l'acqua irrompere, sballottarmi e mi trovai sola al campo sportivo su un pino ove l'acqua mi aveva scagliato. Il piccolo è stato ritrovato nei pressi della Rossa di Belluno, mentre la bambina nei pressi di casa mia. I miei genitori abitavano con me e sono stati trovati: mia madre al campo sportivo e mio padre a Trichiana". Un ragazzo: "Il primo fenomeno che si verificò la notte del disastro fù l'improvvisa interruzione della illuminazione (........) il boato che sentii era il fragore dell'acqua che irrompeva sotto la mia casa. Contemporaneamente una violenta corrente d'aria ruppe i vetri e le finestre, spazzando via tutti gli oggetti anche pesanti che si trovavano nella casa (..........) mi rifugiai con mia madre in una cameretta dove rimasi finché la casa fu travolta e sbriciolata dalle acque. Non ricordo come mi separai da mia madre (........) fui colpito dalle macerie che cadevano, svenni e mi ripresi mentre le acque mi trascinavano in un forte gorgo" Un uomo "........ero giunto al bivio all'inizio di Erto (........) quando improvvisamente sentii la macchina traballare e mi accorsi che stavo volando verso l'alto. Mi ritrovai sulla circonvallazione, dopo un volo di 80, 100 metri" Un dottore: "Era cessato il vento e persistevano violenti scuotimenti della terra, un rumore indefinibile molto forte, come di un tuono estivo, moltiplicato per cento (.....) non appena si è verificato il colpo di vento ho sentito venire dal paese un urlo prolungato di più voci......." Un prete: ".......io quella sera, verso le 10 e mezza, sento questo rumore di frana, apro la finestra e questo rumore aumentava in modo straordinario, contemporaneamente a questo bagliore che credevo fosse il riflettore, invece poi ho saputo, era il corto circuito dei trasformatori che ha illuminato quasi a giorno la valle. C'era poi una colonna d'acqua molto alta, che ha poi distrutto molte case, e il terremoto, con un boato tremendo, spaventoso, e poi tutto il resto. L'onda, più o meno, arrivava alla sommità del mio campanile. Dunque se Casso, nel punto più alto , è 250 metri dalla diga, senza esagerazione (l'onda) è stata verso i 300 metri" -------------------------------------------------------------------- ricordiamoci di queste cose per non commettere più gli stessi errori in futuro e per non mettere le finalità economiche prima di ogni altra cosa. Come MButi da vajont.net
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La sezione Sport e Motori è morta ... viva la sezione Sport e Motori !!! ![]() Migna è colpevole !!! LOL - SuperGIF Clan - FIX - "Una piccola senzazione per un uomo, un grande culo per l'umanità" Dr. Greg House Ultima modifica di alex10 : 09-10-2003 alle 10:43. |
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#14 | |
Senior Member
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In realtà la montagna stava già franando prima che venisse completata la diga. Alcuni geologi dissero che sarebbe stato opportuno sospendere i lavoro, perchè l'acqua, una volta riempito l'invaso, avrebbe provocato l'accentuarsi del processo di scivolamento dei due strati di roccia, facendo, in pratica, da "lubrificante". Nonostante il parere contrari, la diga fu completata, l'invaso riempito fino al massimo della capienza (doveva restare per un mese in quelle condizioni per passare il collaudo ed essere venduto all'ENEL, ossia allo stato italiano). Come previsto, questo accelerò il processo di smottamento. A questo punto, si pensò, molto furbescamente, quando ormai la frana aveva preso l'abbrivio, di abbassare il livello dell'acqua nel bacino, perchè, secondo alcuni studi, sembrava che, in caso di frana (si era stimato che la massa in movimento fosse di circa 50 mln di metri cubi di roccia, mentre invece di trattò di una massa 5 volte maggiore), una quota di 700 metri avrebbe costituito un limte di sicurezza (il massimo era di 710 metri). Questo accelerò il processo di smottamento, perchè l'acqua, che prima aveva permesso alla roccia di iniziare a scivolare, in qualche modo, in seguito, ne "limitava" la velocità di scivolamento. La verità è che quella diga non avrebbero mai dovuto costruirla e che, ancora una volta, l'interesse e, cosa ancora più grave e imperdonabile, le vite di tante persone, sono stati sacrificati nel nome di più alti interessi (il riempimento del portafoglio di qualche testa di ca@@o, come sovente accade, purtroppo) |
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#15 |
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Città: MILANESE, ma trapiantato in prov. di MN Squadra: MILAN, la più titolata al MONDO
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#16 |
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#17 |
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Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 5390
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Ieri notte, su Rai3, per la rubrica 20 anni fa, hanno fatto vedere un filmato girato dopo la tragedia, con militari e VVFF impegnati ancora nella ricerca dei corpi delle vittime. E' stato ancora più impressinante del film: dove prima c'erano interi paesi era rimasta solo un'immensa distesa di acqua e fango
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#18 |
Member
Iscritto dal: Jun 2003
Città: ROMA CITTA' IMPERIALE - Vice fotoritoccatrice di DARIODJ
Messaggi: 1
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Mi sono persa il filmato di Rai3, ma mi è bastato passare una volta sola sotto alla diga e poi vedere il film:
AGGHIACCIANTE!!! Qualche volta è decisamente meglio un sano blackout, invece che permettere ai vari governi di costruire MOSTRI sopra le nostre teste ![]() |
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#19 |
Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Città: Roma
Messaggi: 661
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Essere ecologisti o no quì non centra proprio nulla, al di là delle responsabilità dei singoli (che comunque ci sono e restano) si può dire che avevano la capacità tecnologica di costruire enormi e ben fatte dighe ma non avevano ancora le conoscenze geologiche così avanzate da capire l'entità degli eventuali problemi.
Il problema principale non è stato tanto l'ingordigia del singolo ma la discordanza sui pareri dati da geologi diversi. Infatti se ci fosse stata l'unanimità dei pareri scentifici non si sarebbe potuto far nulla per riempire la diga (causa prima del disastro). La discordanza è il "gancio" al quale le persone senza scrupoli si sono attaccate facendo "pesare" di più le indicazioni a loro favore che non le indicazioni contrarie. Che la diga fosse davvero ben fatta e ben progettata lo dimostra il fatto che essa è ancora in piedi nonostante abbia dovuto sopportare sollecitazioni e spinte ben superiori a quelle di progetto. Resta la memoria per quelle vittime innocenti.
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I cattivi a volte si riposano, gli imbecilli mai |
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#20 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
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Quote:
Non potrà mai esserci unanimità di pareri, neppure avendo le conoscenze tecniche adeguate, finchè ci saranno mercenari prezzolati disposti a dichiarare tutto e il contrario di tutto pur di avere facili guadagni; abbiamo troppi esempi del genere anche adesso. In quella situazione, come in tante altre, i responsabili erano facilmente identificabili e dovevano subire la giusta punizione. Ultima modifica di yossarian : 09-10-2003 alle 13:35. |
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