Torna indietro   Hardware Upgrade Forum > Off Topic > Discussioni Off Topic > Storia, politica e attualità (forum chiuso)

iPhone 17 Pro: più di uno smartphone. È uno studio di produzione in formato tascabile
iPhone 17 Pro: più di uno smartphone. È uno studio di produzione in formato tascabile
C'è tanta sostanza nel nuovo smartphone della Mela dedicato ai creator digitali. Nuovo telaio in alluminio, sistema di raffreddamento vapor chamber e tre fotocamere da 48 megapixel: non è un semplice smartphone, ma uno studio di produzione digitale on-the-go
Intel Panther Lake: i processori per i notebook del 2026
Intel Panther Lake: i processori per i notebook del 2026
Panther Lake è il nome in codice della prossima generazione di processori Intel Core Ultra, che vedremo al debutto da inizio 2026 nei notebook e nei sistemi desktop più compatti. Nuovi core, nuove GPU e soprattutto una struttura a tile che vede per la prima volta l'utilizzo della tecnologia produttiva Intel 18A: tanta potenza in più, ma senza perdere in efficienza
Intel Xeon 6+: è tempo di Clearwater Forest
Intel Xeon 6+: è tempo di Clearwater Forest
Intel ha annunciato la prossima generazione di processori Xeon dotati di E-Core, quelli per la massima efficienza energetica e densità di elaborazione. Grazie al processo produttivo Intel 18A, i core passano a un massimo di 288 per ogni socket, con aumento della potenza di calcolo e dell'efficienza complessiva.
Tutti gli articoli Tutte le news

Vai al Forum
Rispondi
 
Strumenti
Old 31-01-2010, 13:55   #1
DvL^Nemo
Senior Member
 
L'Avatar di DvL^Nemo
 
Iscritto dal: Nov 2001
Città: 100 metri dal mare
Messaggi: 4855
Tra "Pigs" e Paesi Baltici Eurolandia teme l'effetto domino

http://www.repubblica.it/economia/20...omino-2137629/

Quote:
L'inchiesta. La bancarotta degli Stati nuova minaccia globale
Molti governi hanno avviato o programmato interventi severi


"TOO big to fail", troppo grande per essere lasciato fallire. È il pericolo che ha piegato i governi di tutto l'Occidente nel 2008 di fronte al collasso dei giganti bancari. Impossibile subìre il crac delle maggiori banche americane, inglesi, svizzere o belghe: gli Stati sono dovuti intervenire, dissanguando le loro finanze.
"Too big to fail", oggi l'incubo si ripresenta sotto un'altra forma, non meno drammatica. Che fare se è un intero Stato come la Grecia a rischiare la bancarotta, quali le conseguenze per l'Eurozona? Possiamo permetterci di assistere senza intervenire? E se il crollo greco fosse il primo di un effetto-domino, destinato a travolgere altri paesi? Partendo dalla "periferia": perché lì si trovano paesi che già prima della crisi avevano finanze pubbliche più dissestate, Stati meno efficienti, sistemi industriali meno competitivi.

Questa nuova emergenza si è imposta ai leader europei mentre affluivano al World Economic Forum. All'inizio della settimana il premier greco Georgios Papandreou ha dovuto rivolgersi in affanno ai mercati internazionali per finanziare il suo debito pubblico. In apparenza ha guadagnato tempo, collocando titoli del Tesoro per 5 miliardi di euro. A un costo altissimo: un interesse del 6,25% che andrà a cumularsi ai debiti greci. E la tregua è stata illusoria. Gli stessi investitori internazionali che avevano presentato domande cinque volte superiori all'offerta di Bot greci, 24 ore dopo fuggivano disordinatamente. Vendite in massa di titoli di Atene hanno fatto schizzare i tassi ancora più su, fino a 3,7 punti sopra i Buoni del Tesoro tedeschi: una forbice-record mai raggiunta da quando la Grecia entrò nell'euro. Un segnale tremendo in vista dei prossimi appuntamenti coi mercati. Quest'anno Papandreou deve riuscire a raccogliere altri 54 miliardi, la metà entro aprile. E se non ce la facesse?


Il senso di panico è accresciuto da un giallo, la voce poi smentita secondo cui la Cina avrebbe rifiutato un salvagente finanziario ad Atene. "Voci interessate - ha denunciato Papandreou a Davos - manovre speculative orchestrate da interessi potenti. Colpiscono noi ma hanno in mente bersagli più grossi". Dopo la Grecia il Portogallo, poi la Spagna, infine l'Italia? Le accuse di Papandreou, formato alla London School of Economics, hanno colpito la platea dei Vip a Davos. Coincidono con altre coincidenze inquietanti: la volatilità del mercato mondiale dei bond (obbligazioni e titoli di Stato) assomiglia pericolosamente all'estate del 2007, quando si avvertirono i primi segnali premonitori della grande crisi. Sono circolate voci su un'ipotesi "californiana" per tamponare la bancarotta greca: emettere cambiali (come gli I. O. U. con cui Arnold Schwarzenegger paga i suoi fornitori), ma in dracme anziché in euro, un passo che potrebbe segnare il primo percorso di fuoruscita dall'euro per un paese membro.

Fantapolitica alimentata da chi sta prendendo posizioni speculative? La confusione del momento ha ricordato a molti il precedente del 1992, quando George Soros fece crollare la lira italiana e la sterlina, costrette a uscire dallo Sme. Al World Economic Forum è andata in scena una sconcertante cacofonìa delle autorità europee. Di fronte all'emergenza greca si sono levate voci che garantivano un intervento solidale dell'Unione. "Non è solo una questione nazionale, questa è una preoccupazione europea", ha detto il presidente della Commissione José Manuel Barroso. "Il club dell'euro è forte, ha legami di reciproco sostegno", gli ha fatto eco il premier spagnolo José Luis Zapatero che ha la presidenza di turno dell'Unione, ma è anche il "secondo o il terzo della lista" nel mirino della speculazione. Il premio Nobel dell'Economia Joseph Stiglitz ha incoraggiato Bruxelles a "sospendere le regole che vietano i salvataggi delle nazioni, perché ora si tratta di stabilizzare l'Europa stessa". Poi dal più autorevole rappresentante della Germania a Davos è arrivato uno stop brutale: "I greci risolvano i loro problemi - ha detto il ministro dell'Economia Rainer Bruederle - non sta certo al contribuente tedesco o francese farsene carico". E' un atto di egoismo, ma le motivazioni politiche sono comprensibili. I leader tedeschi osservano quel che accade in America: un'ondata populista contro Barack Obama, accusato di avere dissanguato le finanze pubbliche per aiutare Wall Street e l'industria dell'auto. La stessa ondata potrebbe nascere a Berlino e Parigi, se in una congiuntura sociale già difficile i contribuenti tedeschi e francesi fossero costretti a pagare per il crac greco, poi quello portoghese o spagnolo o lituano. Il populismo si rivolterebbe contro l'idea stessa dell'Europa. La linea della Germania ora sembra vincente.

La Commissione europea starebbe per mandare un ultimatum ad Atene con richieste pesanti: tagli secchi agli stipendi pubblici, tetti alle pensioni. Una terapia-choc ancora più severa di quella già varata da Papandreou, che ha annunciato una cura dimagrante nell'amministrazione pubblica e il congelamento delle retribuzioni. La Suddeutsche Zeitung anticipa un memorandum di Bruxelles dove si evocano "rischi a lungo termine di rialzi nei tassi dei Bot in Spagna, Portogallo, Irlanda e Italia". E' d'accordo il direttore del Fondo monetario internazionale, Olivier Blanchard: "Altri rischiano la fine della Grecia se non adottano tagli ai deficit pubblici".

La corsa per evitare il contagio è scattata. La Spagna prepara 50 miliardi di tagli alle spese. Il Portogallo ha annunciato una manovra per ridurre il deficit pubblico al 9% del Pil. L'Irlanda presenta un piano con riduzioni degli stipendi statali e risparmi di spesa del 6%, il rigore più severo da una generazione. Il fianco orientale dell'Unione si adegua. La Repubblica cèca vara tagli per passare dal 9% di deficit/Pil al 3% entro il 2014, la Bulgaria riduce del 15% le spese statali, la Romania ha un bilancio di austerità che pesa due punti percentuali di Pil. Perfino uno dei paesi più solidi, la Francia, corre ai ripari. Il primo ministro François Fillon ieri si è detto "determinato a prendere misure senza precedenti, per riportare il disavanzo sotto il 3% entro il 2013". Il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, disegna uno scenario cupo: "Il risanamento delle finanze pubbliche ci affliggerà per i prossimi 5, 6 o 7 anni, a seconda dei paesi".

Anche negli Stati Uniti, che pure sono una unione federale da oltre due secoli, la solidarietà ha dei limiti. Washington non interviene a salvare la California dal crac. Ma l'America ha altri ammortizzatori: il bilancio federale paga almeno le pensioni e la sanità; gli americani emigrano facilmente dagli Stati in crisi verso quelli più dinamici; e sono disposti a sacrifici per noi inauditi, come il taglio del 10% degli stipendi agli insegnanti californiani. Per il Vecchio continente l'effetto-domino innescato dalla Grecia può segnare l'inizio di una lunga e dolorosa ritirata dello Stato sociale, la rimessa in questione di tutto quello che è stato definito il "modello europeo".
__________________
TIM FTTC 200/20 LIVE SPEEDTEST
DvL^Nemo è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
 Rispondi


iPhone 17 Pro: più di uno smartphone. È uno studio di produzione in formato tascabile iPhone 17 Pro: più di uno smartphone. &Eg...
Intel Panther Lake: i processori per i notebook del 2026 Intel Panther Lake: i processori per i notebook ...
Intel Xeon 6+: è tempo di Clearwater Forest Intel Xeon 6+: è tempo di Clearwater Fore...
4K a 160Hz o Full HD a 320Hz? Titan Army P2712V, a un prezzo molto basso 4K a 160Hz o Full HD a 320Hz? Titan Army P2712V,...
Recensione Google Pixel Watch 4: basta sollevarlo e si ha Gemini sempre al polso Recensione Google Pixel Watch 4: basta sollevarl...
Black Myth: Wukong, oggi un maxi aggiorn...
Nomad in missione senza alcun controllo ...
Apple prepara il chip H3 e nuovi AirPods...
Battlefield 6 è uno spettacolo an...
Hyundai Ioniq 9, prima prova: viaggiare ...
Allarme blackout in Spagna: la rete elet...
MindsEye, rivolta dei dipendenti contro ...
In Cina Xiaomi SU7 Ultra prende fuoco do...
Apple Smart Glass: display integrato e d...
Mortal Kombat 3 si farà: la confe...
iPhone 18 Pro: prime indiscrezioni sulle...
Vai all'università? Hai un anno d...
Rubrik accelera su IA e sicurezza: tra c...
Nuovo Nothing Phone (3) in offerta su Am...
Roborock Qrevo Edge in offerta su Amazon...
Chromium
GPU-Z
OCCT
LibreOffice Portable
Opera One Portable
Opera One 106
CCleaner Portable
CCleaner Standard
Cpu-Z
Driver NVIDIA GeForce 546.65 WHQL
SmartFTP
Trillian
Google Chrome Portable
Google Chrome 120
VirtualBox
Tutti gli articoli Tutte le news Tutti i download

Strumenti

Regole
Non Puoi aprire nuove discussioni
Non Puoi rispondere ai messaggi
Non Puoi allegare file
Non Puoi modificare i tuoi messaggi

Il codice vB è On
Le Faccine sono On
Il codice [IMG] è On
Il codice HTML è Off
Vai al Forum


Tutti gli orari sono GMT +1. Ora sono le: 13:39.


Powered by vBulletin® Version 3.6.4
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Served by www3v