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Old 20-10-2006, 19:27   #1
~ZeRO sTrEsS~
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stralol non ce la faccio <<bush>>

oh mio dio e che vogliono fa ora... ma mi viene troppo da ridere perché
1) siamo in missione di pace e si parla di vittoria... ma la missione non era compiuta?
2) i ribelli hanno riconquistato una cittá
3) che modo buffo per avere popolarita' per le prossime elezioni

Il leader Usa alle prese con un calo di popolarità
Bush: «Valuteremo cambio strategia in Iraq»
Il presidente americano: «Mi consulterò con i vertici dello Stato maggiore. Ci sono sempre aggiustamenti di rotta»

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Il presidente americano George W. Bush (Ap)
Il presidente americano George W. Bush (Ap)
WASHINGTON - «Il nostro obiettivo in Iraq è chiaro e non è cambiato. Il nostro obiettivo è la vittoria». Il presidente americano, George W.Bush, ribadisce le sue convinzioni nonostante le difficoltà incontrate sul campo dai soldati americani. Ma dopo aver ammesso che esiste una analogia fra quello che succede in Iraq e la guerra del Vietnam, il leader statunitense ha affermato che si consulterà con i vertici dello stato maggiore per valutare un cambiamento di strategia nel paese mediorientale. La notizia giunge nel giorno in cui le milizie del leader shiita iracheno Muqtada Al Sadr hanno conquistato la città meridionale di Amara, l'ultimo episodio di una inarrestabile escalation di violenza esplosa negli ultimi due mesi in Iraq.

«AGGIUSTAMENTI DI ROTTA» - Nel corso di una breve intervista con la Associated Press, il presidente - in calo di popolarità - ha spiegato che ci sono sempre aggiustamenti di rotta nel corso delle operazioni. «Modifichiamo le tattiche in continuazione - ha detto Bush - in modo da raggiungere gli obiettivi prefissati». Il presidente ha tuttavia aggiunto che «in questo momento la situazione è difficile».

«NEMICO MOLTO ATTIVO» - Bush ha spiegato che una delle ragioni per cui ci sono più caduti tra i soldati americani in questo periodo è che «il nemico è molto attivo, e così anche le nostre truppe». Il presidente americano ha annunciato di aver fissato un incontro con gli alti ufficiali dell'esercito Usa in Medio Oriente e con il generale George Casey, a capo delle forze di coalizione guidate dagli Stati Uniti in Iraq. Bush non ha voluto specificare se ritenga necessario il previsto cambiamento di strategia. La Casa Bianca ha comunque annunciato che tali modifiche non porteranno ad un cambiamento della strategia generale del presidente in Iraq, nonostante la crescente preoccupazione dei repubblicani che l'andamento della guerra possa influenzare negativamente le vicine elezioni di metà mandato. «Non è di quelli che cambiano idea di fronte ai sondaggi negativi» ha detto il portavoce della Casa Bianca Tony Snow riferendosi a Bush. «Il presidente non cambierà il suo approccio solo in base a considerazioni politiche».
20 ottobre 2006

http://www.corriere.it/Primo_Piano/E.../20/bush.shtml
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Old 20-10-2006, 19:55   #2
adsasdhaasddeasdd
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uio avere sganciato bombe dietro collina

giorno dopo tutti crepati

quella puzza di cadavere bruciato sapeva di vittoria.
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Old 20-10-2006, 22:07   #3
easyand
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Originariamente inviato da ~ZeRO sTrEsS~
oh mio dio e che vogliono fa ora... ma mi viene troppo da ridere perché
1) siamo in missione di pace e si parla di vittoria... ma la missione non era compiuta?
2) i ribelli hanno riconquistato una cittá
3) che modo buffo per avere popolarita' per le prossime elezioni
1) affermazione piuttosto faziosa o da persona non a conoscenza dei fatti la tua, infatti gli stati uniti quando mai hanno detto di essere in missione di pace? MAI

2)la città era rimasta in custodia alle forze irachene, che non sono riuscite a tenerla, motivo in più per cui le forze occidentali devono rimanere ancora in iraq

3) si sarà fatto i suoi conti
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Old 21-10-2006, 08:31   #4
~ZeRO sTrEsS~
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Originariamente inviato da easyand
1) affermazione piuttosto faziosa o da persona non a conoscenza dei fatti la tua, infatti gli stati uniti quando mai hanno detto di essere in missione di pace? MAI

2)la città era rimasta in custodia alle forze irachene, che non sono riuscite a tenerla, motivo in più per cui le forze occidentali devono rimanere ancora in iraq

3) si sarà fatto i suoi conti
1) mi ricordo un famoso discorso su una porta aerei, in cui campeggiava uno striscione... missione compiuta
quindi noi siamo in guerra altro che pace!!!

2) e con cio'? le milizie sono piú forti quindi appena gli americani vanno via diventerá una dittatura, mica possono stare li in eterno?

3) vietnam?
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Old 21-10-2006, 08:35   #5
toca1979
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Originariamente inviato da ~ZeRO sTrEsS~
3) che modo buffo per avere popolarita' per le prossime elezioni
Veramente Bush sarebbe al suo secondo ed ultimo mandato.....


CIAOZZ
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Ho trattato con: Veramente troppa gente!
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Old 21-10-2006, 09:24   #6
easyand
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Originariamente inviato da ~ZeRO sTrEsS~
1) mi ricordo un famoso discorso su una porta aerei, in cui campeggiava uno striscione... missione compiuta
quindi noi siamo in guerra altro che pace!!!

2) e con cio'? le milizie sono piú forti quindi appena gli americani vanno via diventerá una dittatura, mica possono stare li in eterno?

3) vietnam?
1) ancora non ci arrivi a capire le differenze tra la missione italiana o quella americana? o forse non vuoi vederle

2) è l'esercito irakeno che è arrendevole, non c'è la volonta di mantenere l'ordine, quando non ci sono gli americani dietro a spronarli sono troppo debolucci
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Old 21-10-2006, 09:32   #7
shambler1
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Forse gli irakeni non capiscono tutti i sacrifici fatti per loro
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Old 21-10-2006, 09:52   #8
~ZeRO sTrEsS~
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Forse gli irakeni non capiscono tutti i sacrifici fatti per loro
ingrati!!! aspetta li innaffio di napal
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Old 21-10-2006, 09:59   #9
Jo3
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ingrati!!! aspetta li innaffio di napal
E' dichiarato arma non piu utilizzabile dal 1994.

retry, the next time....
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Old 21-10-2006, 10:04   #10
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Veramente Bush sarebbe al suo secondo ed ultimo mandato.....


CIAOZZ
che culo
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Old 21-10-2006, 10:11   #11
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retry, the next time....
ah scusami hai ragione... oggi basta l'inquinamento radioattivo dei proiettili all'uranio
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Old 21-10-2006, 10:18   #12
dantes76
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la guerra in iraq, e la relativa esportazione di democrazia, mi ricorda la presenza degli italiani in libia, al tempo meno di un milione i libici, e basati su una struttura familiare di stampo arcaico, nonche' popolo di pastori, beduini, si sono ritrovati , il progresso italico... le strade..
e secondo gli italioti, dovevano pure ringraziare di questo..a che cazzo potevano servire le strade a un popolo di pastori=? agli italioti di sicuro si,
lo stesso naturalmente con i distinguo del tempo lo vedo in iraq, la democrazia esportata li, fa piu comodo a noi o a loro?
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Old 21-10-2006, 12:34   #13
xenom
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E' dichiarato arma non piu utilizzabile dal 1994.

retry, the next time....
E' stato sostituito dall'uso improprio del fosforo bianco.
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Old 21-10-2006, 12:46   #14
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Originariamente inviato da dantes76
la guerra in iraq, e la relativa esportazione di democrazia, mi ricorda la presenza degli italiani in libia, al tempo meno di un milione i libici, e basati su una struttura familiare di stampo arcaico, nonche' popolo di pastori, beduini, si sono ritrovati , il progresso italico... le strade..
e secondo gli italioti, dovevano pure ringraziare di questo..a che cazzo potevano servire le strade a un popolo di pastori=? agli italioti di sicuro si,
lo stesso naturalmente con i distinguo del tempo lo vedo in iraq, la democrazia esportata li, fa piu comodo a noi o a loro?
Paragone non calzante.
All'inizio degli anni 90 , L'iraq era la svizzera del medioriente ,dove la classe dirigente, invece di spendere i quattrini nel petrolio in festini e puttane come gli emiri , costruiva anche scuole e ospedali.
Poi è arrivata la democrazia santa di Do , a ondate successive, ha spianato il paese, fatto crepare complessivamente oltre un milione di persone e riportato quel territorio all'età della pietra.
Forse c'è un punto di contatto: gli italiani accopparono una percentuale a due cifre della popolazione libica (con la giustificazione che tanto erano arretrati).
Queste azioni contribuirono a creare un certo malumore allora come contribuiscono adesso in Irak.
shambler1 è offline  
Old 21-10-2006, 15:51   #15
Wombat
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Originariamente inviato da Jo3
E' dichiarato arma non piu utilizzabile dal 1994.

retry, the next time....

Basta cambiargli nome

http://www.rainews24.rai.it/ran24/inchiesta/mk77.asp
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Se qualcuno ti dice " Questo e' giusto e questo e' sbagliato",rispondigli PER CHI ?
Wombat è offline  
Old 21-10-2006, 15:53   #16
Wombat
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Originariamente inviato da xenom
E' stato sostituito dall'uso improprio del fosforo bianco.
Non e' stato sostituito....

Il fosforo il fosforo bianco per loro e' stata un'aggiunta , ( la faccina giusta sarebbe )
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Se qualcuno ti dice " Questo e' giusto e questo e' sbagliato",rispondigli PER CHI ?

Ultima modifica di Wombat : 21-10-2006 alle 16:44.
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Old 21-10-2006, 19:13   #17
xenom
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Originariamente inviato da Wombat
Non e' stato sostituito....

Il fosforo il fosforo bianco per loro e' stata un'aggiunta , ( la faccina giusta sarebbe )
questo non lo sapevo... interessante, tnx
xenom è offline  
Old 21-10-2006, 21:26   #18
zerothehero
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Originariamente inviato da shambler1
Paragone non calzante.
All'inizio degli anni 90 , L'iraq era la svizzera del medioriente...
Dopo una guerra durata quasi un decennio contro gli iraniani, strangolati dai debiti contratti con il kuwait, l'arabia saudita e altri stati, con l'esercito semi-distrutto e con gli sciiti e i sunniti in rivolta nel sud e nel nord?
E tu mi paragoni l'Iraq dell'inizio anni 90 con la "svizzera" ? forse prima di iniziare la guerra con gli iraniani. ..
zerothehero è offline  
Old 21-10-2006, 21:49   #19
GrandeLucifero
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Originariamente inviato da xenom
questo non lo sapevo... interessante, tnx
Un altro elemento chimico facilmente reperibile allora...
GrandeLucifero è offline  
Old 21-10-2006, 21:55   #20
Cfranco
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Originariamente inviato da easyand
1) affermazione piuttosto faziosa o da persona non a conoscenza dei fatti la tua, infatti gli stati uniti quando mai hanno detto di essere in missione di pace? MAI


"Cittadini, gli eventi in Iraq hanno raggiunto i giorni della decisione finale. Per più di una decade gli Stati Uniti e altre nazioni hanno perseguito sforzi pazienti e onorevoli per disarmare il regime iracheno in maniera pacifica. Il regime avrebbe dovuto rivelare e distruggere le sue armi di distruzione di massa come condizione per la fine della guerra del Golfo del 1991.

Da allora il mondo è stato impegnato in dodici anni di diplomazia,. Abbiamo votato più di una dozzina di risoluzioni nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Abbiamo inviato in Iraq centinaia di ispettori per controllare il disarmo,. La nostra buona fede non ci è stata ricambiata. Il regime iracheno ha usato la diplomazia per guadagnare tempo e vantaggi. Ha ignorato continuamente le risoluzione del Consiglio di Sicurezza che richiedevano

il pieno disarmo. Nel corso degli anni gli ispettori dell'Onu sono stati minacciati dagli ufficiali iracheni.

Sono stati spiati elettronicamente e sistematicamente ingannati. Gli sforzi di disarmare l'Iraq in maniera pacifica sono falliti continuamente perchè non ci siamo trovati a trattare con gente pacifica. L'intelligence dei diversi Governi non lascia dubbi sul fatto che il regime iracheno continui a possedere e a nascondere alcune delle armi più letali mai costruite. Questo regime ha già usato le armi di distruzione di massa contro i suoi confinanti e contro il suo stesso popolo.

Il regime ha una storia di spietate aggressioni nel Medio Oriente. Ha un odio profondo verso l'America e verso i nostri alleati e ha aiutato, istruito e protetto terroristi, compresi quelli di al Qaeda. Il pericolo è chiaro: i terroristi riusciranno a soddisfare le loro ambizioni e a uccidere centinaia di migliaia di persone innocenti nel nostro e in altri Paesi usando le armi chimiche, biologiche e, un giorno, nucleari ottenute con l'aiuto dell'Iraq.

Gli Stati Uniti e i loro alleati non hanno fatto nulla per meritare queste minacce, ma faranno tutto il possibile per respingerle. Invece di lasciarci andare verso la tragedia, ci dirigeremo verso la sicurezza. Prima che il giorno dell'orrore possa arrivare, prima che sia troppo tardi per agire, questo pericolo sarà rimosso.

Gli Stati Uniti d'America hanno l'autorità sovrana di usare la forza per assicurare la loro sicurezza nazionale. Quest'obbligo ricade su di me come comandante in capo, attraverso il giuramento che ho pronunciato e per la promessa che manterrò. Riconoscendo la minaccia al nostro Paese, il Congresso degli Stati Uniti, lo scorso anno, ha votato a larga maggioranza per sostenere l'uso della forza contro l'Iraq.

L'America ha cercato di lavorare con le Nazioni Unite per risolvere questa minaccia, per risolvere la minaccia in modo pacifico. Noi crediamo nella missione delle Nazioni Unite. Una delle ragioni per cui l'Onu fu fondata dopo la seconda guerra mondiale è stata la necessità di confrontarsi con dittatori aggressivi in modo attivo e precoce, prima che essi possano attaccare gli innocenti e distruggere la pace.

Nel caso dell'Iraq il Consiglio di Sicurezza ha agito nei primi anni '90. Con le risoluzioni 678 e 687, entrambe ancora in vigore, gli Stati Uniti e i loro alleati sono autorizzati a usare la forza per liberarsi delle armi di distruzione di massa dell'Iraq.

Non è una questione di autorità, è una questione di volontà. Lo scorso settembre

sono stato all'assemblea generale delle Nazioni Unite e ho chiesto alle nazioni del mondo di unirsi per mettere fine a questo pericolo. L'8 novembre il Consiglio di sicurezza ha votato la risoluzione 1441 all'unanimità, ritenendo che l'Iraq avesse mancato ai suoi obblighi, e promettendo serie conseguenze se non avesse provveduto immediatamente e completamente al disarmo.

Oggi nessuna nazione può afferma re che l'Iraq abbia disarmato e non lo far fino a quando Saddam Hussein avrà il potere. Negli ultimi 4 mesi e mezzo gli Stati Uniti e i loro alleati hanno lavorato con il Consiglio di Sicurezza per assi curare le richieste a lungo termine del Consiglio stesso.

Ora alcuni membri permanenti del Consiglio hanno annunciato pubblicamente che porranno il loro veto su qualunque risoluzione che preveda il disarmo dell'Iraq. Questi Governi condividono la nostra stima del pericolo, ma non la nostra maniera di risolverlo. Molte nazioni, comunque, hanno la determinazione e la forza di agire contro questa minaccia alla pace e si sta formando un'ampia coalizione che risponder alle giuste richieste del mondo.

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu non si assunto pienamente alle sue responsabilità, cosi' ora noi ci assumeremo le nostre. Negli ultimi giorni alcuni governi del medio oriente stanno facendo la loro parte. Essi hanno inviato messaggi pubblici e privati, richiedendo al dittatore di lasciare l'Iraq, di modo che il disarmo potesse procedere in modo pacifico. Egli ha rifiutato. Le decadi di crudeltà hanno raggiunto la fine. Saddam Hussein e i suoi figli devono abbandonare l'Iraq entro 48 ore. Il loro rifiuto di farlo si tradurr in un conflitto militare che inizierà quando meglio noi riterremo.

Per la loro sicurezza tutti gli stranieri, giornalisti e ispettori compresi, dovrebbero lasciare immediatamente l'Iraq.

Molti iracheni possono sentirmi stasera in trasmissioni tradotte e ho un messaggio per loro. Se saremo costretti a iniziare una campagna militare, essa sarà diretta contro il fuorilegge che governa il vostro Paese e non contro di voi. Quando la nostra coalizione gli strapperà il potere, noi vi forniremo il cibo e le medicine di cui voi avrete bisogno.

Noi distruggeremo l'apparato di terrore e vi aiuteremo a costruire un nuovo Iraq prospero e libero. In un Iraq libero non ci saranno pi guerre o aggressioni contro i vostri vicini, non ci saranno pi fabbriche di veleni, non più esecuzioni di dissidenti, non pi camere di tortura. Il tiranno se ne andrà presto. Il giorno della vostra liberazione vicino.

È troppo tardi per Saddam Hussein per rimanere al potere. Non è troppo tardi per l'esercito iracheno per agire con onore e proteggere il suo paese permettendo l'ingresso pacifico delle forze della coalizione che elimineranno le armi di distruzione di massa.

Le nostra forze daranno chiare istruzioni ai militari iracheni su come agire per evitare di essere attaccati e distrutti. Consiglio vivamente a ogni membro dell'esercito e dell'intelligence irachena, se arriverà la guerra, di non combattere per un regime morente: questo non vale la vostra vita.

Tutti i militari iracheni e il personale civile dovranno ascoltare attentamente questo avvertimento: in qualunque conflitto il vostro destino dipenderà dalle vostre azioni. Non distruggete i pozzi di petrolio. Una risorsa che appartiene al popolo iracheno. Non obbedite ad

alcun ordine di usare le armi di distruzione di massa contro chiunque, popolo iracheno incluso.

I crimini di guerra saranno perseguiti. I criminali di guerra saranno puniti. E non sarà una scusa dire "stavo solo obbedendo agli ordini". Se Saddam Hussein dovesse scegliere il confronto, il popolo americano sa che ogni misura per evitare la guerra è stata presa, cosi' come sarà presa ogni misura per vincere.

Gli americani conoscono il costo del conflitto, perchè lo hanno già pagato in passato. La guerra non ha certezze, tranne quella del sacrificio. Comunque l'unico modo per diminuire il pericolo e la durata della guerra è applicare la piena forza e potenza del nostro esercito e noi siamo preparati a farlo. Se Saddam Hussein tenterà di attaccarsi al potere questo avrà conseguenze terribili.

Sappiamo che per la disperazione lui e i suoi amici terroristi cercheranno di condurre attacchi terroristici contro il popolo americano e contro i nostri alleati, Questi attacchi non sono inevitabili. Sono comunque possibili. E questo fatto sottolinea la ragione per cui noi non possiamo continuare a vivere sotto la minaccia del ricatto. La minaccia dei terroristi all'America e al mondo diminuirà nel momento in Saddam Hussein sarà disarmato. Il nostro governo è in stato di massima allerta contro questi pericoli. Proprio mentre ci stiamo preparando per assicurare la vittoria in Iraq, stiamo prendendo ulteriori precauzioni per proteggere la nostra madre patria.

Negli scorsi giorni le autorità americane hanno espulso dal Paese alcuni individui con legami con i servizi di sicurezza iracheni. Tra le altre misure ho previsto norme di sicurezza addizionali per gli aeroporti e aumentato i pattugliamenti della guardia costiera nei maggiori porti. Il dipartimento di sicurezza nazionale sta lavorando a fianco dei governatori per aumentare la sicurezza armata in tutti i punti strategici americani.

Se il nemico dovesse attaccare il nostro Paese lo farebbe nel tentativo di spostare la nostra attenzione col panico e di indebolire il nostro morale con la paura. Con questo fallerebbero

sicuramente. Nessun loro atto potrà alterare il corso degli eventi o abbattere la determinazione del nostro Paese.

Noi siamo un popolo pacifico, questo non significa che siamo un popolo fragile. Non saremo intimiditi da malfattori e assassini. Se il nostro nemico oserà attaccarci, lui e tutti coloro che lo avranno aiutato, dovranno affrontare conseguenze terribili. Noi stiamo agendo perchè il rischio della non azione sarebbe più grande. In un anno o in cinque anni il potere dell'Iraq di infliggere danni a tutte le nazioni libere sarebbe moltiplicato in maniera esponenziale. Con le loro potenzialità Saddam e i suoi alleati terroristi potrebbero scegliere il momento della loro maggior forza per sferrare l'attacco mortale.

Abbiamo scelto di andare incontro alla minaccia adesso, mentre sta nascendo, prima che essa appaia improvvisamente nei nostri cieli e nelle nostre città. La causa della pace richiede a tutte le nazioni libere di riconoscere delle realtà nuove e innegabili. Nel ventesimo secolo, alcune persone hanno scelto di seguire dittatori assassini le cui minacce furono lasciate crescere nel genocidio e nella guerra globale.

In questo secolo, quando il malvagio trama il terrore chimico biologi e nucleare, una politica di lassismo potrebbe portare a una distruzione di un genere mai visto sulla terra. I terroristi non rivelano le loro minacce con dichiarazioni formali e il rispondere a questi nemici solo dopo che essi hanno attaccato, non è autodifesa. È suicidio. La sicurezza del mondo richiede il disarmo di Saddam Hussein adesso. Sostenendo la giusta domanda del mondo noi onoreremo anche il più profondo legame al nostro paese.

A differenza di Saddam Hussein, noi crediamo che il popolo iracheno meriti la libertà e quando il dittatore sarà rimosso esso potrà diventare un esempio per tutto il Medio Oriente di una nazione vitale, pacifica e in grado di governarsi da sola. Gli Stati Uniti,con altri Paesi

lavoreranno per portare pace e libertà in quella nazione.

Il nostro obiettivo non sarà raggiunto in una notte, ma verrà col tempo. Il potere e il fascino della libertà umana è un valore per ogni vita e per ogni terra. E il più grande potere della libertà è quello di vincere sull'odio e sulla violenza e di fare in modo che i talenti degli uomini e delle donne siano educati al perseguimento della pace.

Questo è il futuro che noi scegliamo. Le nazioni libere hanno il dovere di difendere i loro popoli unendosi contro la violenza e stanotte, come abbiamo fatto in passato, l'America e i suoi alleati accettano questa responsabilità. Buona notte e che Dio continui a proteggere l'America".


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