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#1 |
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José Bono: "Fidel Castro come Pinochet"
Dal sito Web del Corriere della Sera:
-------- Il ministro della Difesa spagnolo paragona il líder máximo al dittatore cileno Il ministro della Difesa spagnolo paragona il líder máximo al dittatore cileno Convocato l'ambasciatore. «Fidel è molto arrabbiato» MADRID — Fidel Castro è molto arrabbiato con il suo amico Zapatero. Non è gli è piaciuta per niente l'equiparazione al dittatore cileno Pinochet, tanto più che il paragone è stato fatto da un ministro di un governo, quello spagnolo, che si è adoperato fin dall'inizio del mandato per superare le frizioni dell'era Aznar e per normalizzare le relazioni fra Cuba e Ue. Il ministro degli Esteri cubano ha convocato l'ambasciatore spagnolo all'Avana per esprimere il suo profondo «rammarico» in una protesta formale, chiedere spiegazioni ed esigere una rettifica dopo le dichiarazioni del ministro della Difesa spagnolo José Bono che, in missione a Caracas per assistere alla firma di un contratto di vendita di aerei e navi militari al Venezuela, aveva parlato del controverso presidente venezuelano Hugo Chavez, visto come il fumo negli occhi dall'Amministrazione Bush, di Castro e di Pinochet. ELEZIONI — «Chavez — ha detto — può piacere o non piacere però non è arrivato al potere come Fidel Castro o come Pinochet. Ci è arrivato con le elezioni e ci resta con le elezioni. E' qualcosa che vale di più che l'opinione che possa avere un governo o un signore particolare sulla democrazia venezuelana». Il ministro della Difesa Bono, famoso per le sue uscite estemporanee e poco diplomatiche, si riferiva al governo USA che, tramite l'ambasciatore a Madrid, aveva manifestato il suo malessere per le forniture militari ad un leader come Chavez che, secondo gli americani, vuole esportare la sua «rivoluzione bolivariana» ad altri Paesi latinoamericani e che è «un fattore destabilizzante nella regione». Il governo Zapatero, attratto dal pingue contratto da due miliardi di dollari, non ha tenuto conto delle pressioni Usa ed ha, secondo il loquace Bono, «riaffermato la sua sovranità». Le parole del ministro della Difesa sono volate all'Avana e l'ambasciatore spagnolo è stato immediatamente convocato al ministero degli Esteri. Il paragone fra Castro e Pinochet risulta odioso agli occhi del regime dell'isola caraibica che non si vede allo specchio come una dittatura. Come è logico, il governo di Cuba esige ora dal governo spagnolo che Bono rettifichi le sue affermazioni. ORDINE — Non è facile che ottenga soddisfazione perché da fonti a lui vicine sembra che Bono non voglia ritrattare niente. Salvo che non arrivi un ordine di Zapatero. Bono pensa che non vi sia niente da rettificare, a meno che non si dimostri l'impossibile: che Castro ha conquistato il potere attraverso libere elezioni. Il líder máximo, dicono le stesse fonti, può rispondere pubblicamente e spiegare perché il Cile è stato una dittatura sotto Pinochet e Cuba non è una dittatura sotto Castro. Il ministro Bono ha creato un caso in un momento in cui il governo è sulla difensiva su diversi fronti. Il premier Zapatero ne avrebbe fatto volentieri a meno, anche perché la polemica con Cuba porta alla luce i rapporti non facili che esistono fra il populista, e molto popolare, ministro della Difesa e il poco popolare ministro degli Esteri Moratinos, che paga lo scarso peso all'interno del Partito socialista. Moratinos, che si era opposto alla vendita di materiale militare a Chavez, non è stato ascoltato da Zapatero. Il ministro degli Esteri avrebbe dovuto uscire rafforzato dal vertice euromediterraneo di Barcellona ma il mezzo fallimento della riunione non gli permetterà di alzare la voce contro il protagonismo in politica estera del suo collega Bono. Mino Vignolo 01 dicembre 2005 --------
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#2 |
Senior Member
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Up!
![]() Chissà come mai sto thread è finito quaggiù... ![]()
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#3 |
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"«Chavez — ha detto — può piacere o non piacere però non è arrivato al potere come Fidel Castro o come Pinochet. Ci è arrivato con le elezioni e ci resta con le elezioni. "
cosa un pò diversa da quello che si legge nel titolo ![]() 1- è una difesa a chavez, che non vedo nominato nel titolo.. trattato spesso come un dittatore. 2- fidel castro non e' salito al potere con le elezioni come pinochet, ma il secondo è stato giusto un attimo più sanguinario ![]() ricordo in passato un bel topic con appassionate difese a pinochet, pare fosse un santo. |
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#4 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2000
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Evidentemente anche Fidel ha capito quello che ha riportato il corriere della sera
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#5 | |
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#6 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2000
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Mi sembra che il paragone sia corretto, Pinochet e Fidel sono entrambi dittatori, Chavez no (+ o -, visto che sul senso democratico di Chavez ci sarebbe molto da discutere)
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#7 |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2003
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Il motivo di questa uscita è dovuto al contratto di fornitura militare Spagna-Venezuela che sarà firmato a giorni ed è fortemente osteggiato dal governo USA.
Gli USA nell'ultimo anno hanno visto perdere progressivamente voce in capitolo sugli affari del Centro Sud America, fatta eccezione per ora in Colombia dove tuttavia il popolo è riuscito ad ostacolare con successo le privatizzazioni dei servizi. Ciao, Andala ![]()
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Trabant Meglio comprare un litro di latte quando serve, piuttosto che mantenere una vacca per tutta la vita ... P54C 133Mhz Icomp Index 1110 Matrox Millenniun HD SCSI Seagate + IBM Creative Awe 32 DXR2 Win95C Mozilla Firebird 0.7 (Dec/1995-13/Apr/2009 ![]() |
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#8 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
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#9 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2000
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Ma non ne ha neanche indette dopo... Una dittatura si è sostituita ad un'altra dittatura...
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#10 |
Junior Member
Iscritto dal: Dec 2004
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Messaggi: 21
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Cosa ne sapete voi della storia di Fidel.
E' un uomo che(con il Che) è riuscito a rovesciare un regime imposta dalla democraticissima USA e che in 40 anni nonostante non ci sia niente sull'isola di CUBA(c'è l'embargo, sapete cosa è l'embargo!!!) garantisce una SCUOLA e una SANITA' eccellente(mica come in Sicilia che si muore per una semplice operazione di appendicite). Noi invece dobbiamo vivere in un paese al quale non manca niente ma che sprofonda ogni giorno verso una mediocrità della quale molti di noi ne fanno parte |
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#11 | |||
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2004
Città: BOLZANO/BOZEN
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da Wikipedia Quote:
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#12 | ||
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2000
Città: Roma
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Mi sembri il corrispettivo di sinistra di quelli che dicevano che quando c'era Mussolini tutto funzionava.... A Cuba è vero che ci sono un sacco di medici per abitante, ma è anche vero che sono poco preparati, con scarse risorse tecnologiche, con scarsità di medicinali e che la mortalità infantile è decisamente più elevata di qualsiasi paese europeo.... Quote:
Per molti Cuba è un Paradiso del socialismo reale, convinzione che rimane tale fino a quando non vanno a visitarla di persona...
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#13 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
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Il deficit di democrazia che c'è a Cuba non lo puoi identificare con la mancanza di elezioni. A Cuba le elezioni ci sono e sono nella maggior parte del loro funzionamento elezioni reali con un meccanismo molto interessante. I delegati sono scelti direttamente dai cittadini (il partito non ci mette il becco) e sono votati non sulla base di promesse elettorali ma sulla base del loro curriculum. I cubani hanno grande senso civico ed i delegati sono persone rispettate da tutti perché si preoccupano realmente di svolgere onestamente il loro mandato (a differenza dei politici della democrazie, non percepiscono un compenso per quello che fanno e devono anche continuare a svolgere il mestiere che facevano prima). Dal 1992, inoltre, tutti i delegati superiori (provinciali e nazionali) non sono più scelti dai delegati municipali con elezione di secondo grado, ma sono anch'essi scelti dai cittadini. Nel 1998 il 98% dei cubani ha eletto i 600 delegati nazionali, i quali hanno eletto Fidel Castro alla carica di presidente del consiglio di stato. Fin qui il dato positivo. Il dato negativo, cioè l'effettivo deficit di democrazia, è piuttosto da rilevare nel fatto che a Cuba (come peraltro in molte democrazie) esistono i reati di opinione. La differenza con le democrazie sta nel fatto che a Cuba questi "reati" sono puniti con pene molto più severe. Esiste poi naturalmente la censura su tutte le idee che sono riconducibili ai suddetti "reati". Questi sono i dati nudi e crudi. Si possono poi interpretare come meglio si crede e tirarli dalla propria parte dicendo che le elezioni non sono libere (se Castro ti sta antipatico) oppure che i dissidenti sono pericolosi terroristi e quindi meritano il carcere (se Castro ti sta simpatico). A me Castro come persona non suscita particolari emozioni, per cui mi permetto il lusso di credere che entrambe queste affermazioni siano false. |
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#14 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
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#15 | |
Senior Member
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E Bertone è stato a colloquio proprio con Castro, quindi immagino sia una fonte affidabile. Direi che di Cuba istruzione e sanità sono pochi dei punti inattaccabili... Piccolo OT, riporto un piccolo aneddoto raccontato da Bertone in merito alla sua visita cubana. Dice di aver parlato a lungo con Castro, di aver trovato un ottimo interlocutore, intelligente, furbo e preparato sui problemi di attualità internazionale. Alla fine della lunga chiaccherata, molto cortese e secondo i canoni (a detta di Bertone, Castro non ha mai chiuso del tutto i ponti con la Chiesa, e la Chiesa ha fatto altrettanto), Castro ha regalato una scatola di sigari al cardinale, dicendo di goderseli ma di non regalarli, perchè i sigari vanno regalati solo ai propri nemici... ![]()
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#16 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
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Del resto anche tu formalmente puoi eleggere Berlusconi o Prodi o altri, ma sostanzialmente gli altri non esistono. Per cui la differenza è solo di quantità: là viene imposto 1, nelle democrazie ne viene imposto 1 o l'altro. In ogni caso, consideravo e considero Castro un residuato della burocrazia stalinista. Però non considero Cuba una dittatura punto, ma un paese con grandi potenzialità in cui c'è un tappo che è appunto Castro (ovviamente ci sono anche altri). Valuterei molto positivamente se ci fosse una serie di riforme per eliminare il deficit di democrazia in termini di libertà di opinione e di dialettica ai vertici dello stato (e spero che quando non ci sarà più il "lìder maximo" sia possibile fare qualcosa in tal senso). Tuttavia se mi dici (come pensano gli americani nel loro "piano per instaurare la democrazia a Cuba" o in generale i "democratici") che bisogna sostituire le elezioni dirette dei delegati con elezioni partitocratiche e lobbistiche come avviene in tutte le cosiddette democrazie, ti dico che non sono d'accordo. Ciò che serve a Cuba non sono certo centinaia di politici più o meno corrotti con uno stipendio da 10 mila dollari al mese (anzi, credo che questi non servano proprio a nessuno e che sia un po' tirato definire questo sistema "democrazia"). |
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#17 | ||
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
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#18 | |
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#19 | |
Senior Member
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#20 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
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![]() anche tu formalmente puoi eleggere Berlusconi o Prodi o altri, ma sostanzialmente gli altri non esistono. Per cui la differenza è solo di quantità: là viene imposto 1, nelle democrazie ne viene imposto 1 o l'altro. o anche se mi dici [...]che bisogna sostituire le elezioni dirette dei delegati con elezioni partitocratiche e lobbistiche come avviene in tutte le cosiddette democrazie, ti dico che non sono d'accordo la differenza tra democrazia e regime è solo nella "quantità" di persone che puoi scegliere? La libertà di scegliere una sola persona, è una libertà o una presa in giro? La cosiddetta democrazia è qualcosa che si può ritenere un'optional? Mettere in galera i dissidenti politici, ridurre a zero l'opposizione è la stessa cosa che prevedere nel codice reati di opinione (tra i quali ricordo, la diffamazione e la calunnia, che sono a tutela delle parti lese, oppure l'apologia di reato) Il discorso in cui non si coglie la differenza tra democrazia e regime l'hai fatto tu non io. |
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