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TIR e pullman, è arrivata l'ora della concorrenza
Il governo ha varato tre delcreti delegati che aboliscono le tariffe obbligatorie. Per i pullman semplice autorizzazione.
Rivoluzione per 145.000 'padroncini'. Il trasporto inciderà meno sui prezzi. di BARBARA CORRAO ROMA - Disco verde all’apertura del mercato nell’autotrasporto delle merci e nei servizi di autolinee. Il consiglio dei ministri ha approvato ieri tre decreti legislativi che rivoluzionano i due settori, regolati ancora da leggi che risalgono al 1939 nel primo caso e al 1974 nel secondo; «due leggi - commenta il sottosegretario ai Trasporti Paolo Uggè che ha portato avanti i provvedimenti completamente al di fuori dalla logica del mercato europeo e che non hanno l’equivalente in nessun altro Pese della Ue». «Un tentativo di modificare le normative era già stato fatto dal precedente governo, ma senza successo. Noi aggiunge Uggè ci siamo messi al lavoro nel 2003, abbiamo avviato un confronto tra tutte le parti interessate all’interno della Consulta per il trasporto e la logistica. E’ emerso un orientamento comune e in nove mesi la legge di delega al governo è stata approvata. Ora abbiamo dato via libera ai tre decreti delegati. Dopo il passaggio alle commissioni parlamentari per i pareri previsti, torneranno al Consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva. Contiamo entro l’anno di chiudere tutto». Le novità varate dal governo riguardano circa 145 mila imprese dell’autotrasporto in Italia (in buona parte si tratta dei cosiddetti «padroncini») e poco più di diecimila autolinee (sono meno numerose ma più strutturate) ed aprono il mercato dove vigevano ancora regole molto restrittive. In tutto dovrebbero interessare circa 700 mila lavoratori tra trasporti e logistica. Il decreto sull’autotrasporto liberalizza i prezzi. «D’ora in poi saranno affidati alla libera contrattazione tra le parti, come avviene nella Ue», spiega ancora il sottosegretario. Finora infatti era il ministero a stabilire delle tariffe obbligatorie per tutti. «Non sarà però una liberalizzazione “selvaggia” del mercato aggiunge Uggè perché abbiamo previsto dei vincoli che porteranno più sicurezza sulle strade italiane». Per essere più chiari, se finora alcuni committenti imponevano (per esempio, nel trasporto degli ortofrutticoli dai mercati del Sud) tempi di consegna troppo stretti che non consentivano il rispetto delle norme sulla sicurezza stradale (tempi di riposo, turni, velocità), non potranno più farlo perché incorreranno in sanzioni oltre ad esporsi ad eventuali richieste di risarcimento danni. Ci saranno aumenti dei prezzi? «Non credo è la risposta perché si punta ad un migliore utilizzo delle risorse. Oggi il 30% dei viaggi nel nostro Paese sono a vuoto, cioè senza carico al ritorno. Ora invece le aziende saranno spinte ad una migliore organizzazione con una riduzione dei costi di sistema». Le autolinee: finora bisognava chiedere una specifica concessione, con un elevato contenzioso (da parte dei concorrenti). Ora il sistema cambia per tutte le aziende che collegano più di due regioni. «Abbiamo deciso di passare al sistema delle autorizzazioni: chi ha i requisiti previsti dalla direttiva Ue, recepita in agosto dall’Italia, potrà accedere alla professione di autotrasportatore di linee. Con alcuni vincoli, per garantire gli investimenti». (Il Messaggero.it)
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