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Old 26-02-2009, 00:20   #161
^TiGeRShArK^
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Originariamente inviato da ania Guarda i messaggi
Non sta scritto da nessuna parte che la residenza possa valere come requisito.

Inutile e stupido scannarvi sul niente.

Resto allibita di fronte al fatto che persone adulte abbiano potuto prendere per buono un titolo fuorviante, non abbiano fatto la minima ricerca circa le fonti, e abbiano usato questo thread costruito sul niente per "dirsene di ogni colore".
Ania, immagino che già lo sai che ti stimo tantissimo.
Ma in questo thread il punto è un altro.
Il problema sono persone che AFFERMANO che preferirebbero un INCOMPETENTE o MEDIAMENTE PREPARATO, che dir si voglia, delle loro parti, piuttosto che una persona PREPARATA solo perchè viene dal sud.
Qui, sinceramente, abbiamo oltrepassato, e DI MOLTO anche, le soglie del ridicolo.
__________________
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Old 26-02-2009, 00:28   #162
ania
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Originariamente inviato da ^TiGeRShArK^ Guarda i messaggi
Ania, immagino che già lo sai che ti stimo tantissimo.
Ma in questo thread il punto è un altro.
Il problema sono persone che AFFERMANO che preferirebbero un INCOMPETENTE o MEDIAMENTE PREPARATO, che dir si voglia, delle loro parti, piuttosto che una persona PREPARATA solo perchè viene dal sud.
Qui, sinceramente, abbiamo oltrepassato, e DI MOLTO anche, le soglie del ridicolo.
Sono a favore del fatto che ognuno sia libero di fare concorsi dove preferisce.

Ciò che mi dispiace e francamente mi lascia perplessa è che la gente prenda per buono un titolo di una riga, non voglia fare la benchè minima fatica di andare a verificare se ciò che è scritto nel titolo di un thread corrisponde al vero, non faccia la minima ricerca sulle fonti, e prenda una frase di una riga come pretesto per insultarsi/scannarsi/sfogare frustrazioni represse, la cosa triste è che questo è l'andazzo generale sul forum.

Ma fare altro che non aggredire il prossimo, e cercare di dialogare civilmente, non è contemplato ?

Per il resto, sono d'accordo con te, sono favorevole a premiare meriti, capacità, competenze, professionalità, e non i natali.

Ultima modifica di ania : 26-02-2009 alle 01:35.
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Old 26-02-2009, 00:30   #163
^TiGeRShArK^
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Originariamente inviato da ania Guarda i messaggi
Sono a favore del fatto che ognuno sia libero di fare concorsi dove preferisce, ciò che mi dispiace è che la gente prenda per buono un titolo di una riga, non voglia fare la benchè minima fatica di andare a verificare se ciò che è scritto nel titolo di un thread corrisponde al vero, non faccia la minima ricerca sulle fonti e prenda una riga come pretesto per scannarsi.

Per il resto, sono per premiare i meriti , le capacità, le competenze e la professionalità, e non i natali.
A me del titolo non importa niente.
Quello che mi ha dato fastidio è stata la reazione quantomeno "fuoriluogo" degli utenti che ho quotato.
Per il resto ti quoto.
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Old 26-02-2009, 00:37   #164
plut0ne
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Originariamente inviato da Andala Guarda i messaggi
Basta aggiungere una tassa lì, qualche detrazione in busta paga ... . Basti vedere il bidone che hanno tirato agli specializzandi. Oltre a pagarsi la cassa pensionistica dell'Enpam si ritrovano anche le detrazioni dell'Inps ora.
Lo stato da e lo stato se lo riprende, ma con gli interessi.
mmm io sapevo che la cosa dell'INPS l'avevano tolta..almeno x ora!! e speriamo per sempre..

cmq..io emigro
firenze è una oasi felice...ma è sempre terribile lo "stile italiano"
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Old 26-02-2009, 08:59   #165
dave4mame
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Città: Verona... finchè non mi buttano fuori :D
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ditemi una cosa.
sono davvero l'unico ad avere avuto, come insegnanti (di scuola superiore!), "professori" con in mano lauree a tre cifre CHE NON SAPEVANO ESPRIMERSI IN ITALIANO CORRETTO?
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Old 26-02-2009, 09:24   #166
matrizoo
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piuttosto che una persona PREPARATA solo perchè viene dal sud.
Qui, sinceramente, abbiamo oltrepassato, e DI MOLTO anche, le soglie del ridicolo.
più o meno hai centrato il senso del discorso.
sapete piangervi addosso, su questo siete preparatissimi
mi faresti qualche esempio?
dimmi qualche posto di lavoro che ritieni essere d'esempio per quello che affermi...
dove ritieni essere più preparato di qualcuno del nord?
magari sui rifiuti?
sulla gestione dell'ambiente?
sull'amministrazione di una regione?
le prime città per qualità della vita sono tutte al nord, le ultime sono al sud...
vuoi forse dirmi che è merito di quelli del sud che lavorano al nord?
dove lavoro sta storia del fatto che qui non esiste meritocrazia la sento tutti i giorni, e sempre da persone che arrivano dal sud, che a mio modesto parere sono invece impreparate da fare schifo...
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Old 26-02-2009, 09:24   #167
GT82
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ditemi una cosa.
sono davvero l'unico ad avere avuto, come insegnanti (di scuola superiore!), "professori" con in mano lauree a tre cifre CHE NON SAPEVANO ESPRIMERSI IN ITALIANO CORRETTO?
No ti assicuro che non sei l'unico...
io non so se questi provvedimenti siano i più giusti da prendere, però relativamente al tema di cui si sta parlando so che le cose come sono andate sin'ora non possono continuare

p.s= non ho votato a destra...
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Old 26-02-2009, 09:27   #168
matrizoo
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ditemi una cosa.
sono davvero l'unico ad avere avuto, come insegnanti (di scuola superiore!), "professori" con in mano lauree a tre cifre CHE NON SAPEVANO ESPRIMERSI IN ITALIANO CORRETTO?
io ho avuto professori di tedesco provenienti dalla sicilia.
secondo noi "italiani" questo era un modo per evitare di insegnarci e di farci imparare bene il tedesco...
tutti vincitori di concorsi
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Old 26-02-2009, 09:31   #169
ania
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ditemi una cosa.
sono davvero l'unico ad avere avuto, come insegnanti (di scuola superiore!), "professori" con in mano lauree a tre cifre CHE NON SAPEVANO ESPRIMERSI IN ITALIANO CORRETTO?
Eh...pare che di gente che non sa esprimersi in italiano ce ne sia parecchia :

http://www.repubblica.it/2008/01/sez...-concorso.html
Quote:

Aspiranti giudici ma un po' somari
Oltre il 90% bocciati agli scritti
Un paradosso visto il record di domande di partecipazione (43mila)
In servizio 322 nuovi magistrati, 58 in meno dei posti da coprire
Errori di grammatica e verbi sbagliati nelle prove scritte al concorso
Oltre 4mila hanno consegnato ma solo 342 candidati sono stati ammessi agli orali


ROMA - Verbi sbagliati, errori di grammatica e di ortografia. Un disastro per gli esaminatori che sono inorriditi di fronte a lacune da scuola dell'obbligo e incapacità di coniugare i verbi secondo regole elementari, e hanno respinto oltre il 90 per cento dei candidati aspiranti giudici. Al punto che, nonostante il numero da record dei partecipanti al concorso per l'accesso in magistratura (43mila domande), alla fine sono rimasti scoperti una sessantina dei 380 posti da assegnare.

Una situazione che ha preoccupato la categoria e ha gettato ombre sulla formazione scolastica, universitaria e non solo, visto che la maggior parte dei candidati non era costituita da semplici neo-laureati, ma da avvocati, giudici onorari, funzionari della pubblica amministrazione, titolari di dottorati di ricerca e di specializzazioni giuridiche.

Questi i drammatici risultati registrati all'ultimo concorso che si è concluso con l'immissione in servizio di 322 nuove toghe, 58 in meno dei posti da coprire. Un risultato a dir poco inaspettato tenuto conto del vero e proprio boom di domande di partecipazione che c'era stato, senza precedenti nella storia della magistratura. Dell'esercito dei 43mila, ne sono stati ammessi alle prove scritte 18mila. Oltre 6mila candidati si sono effettivamente presentati e poco più di 4mila hanno consegnato tutte e due le prove scritte, il doppio dei precedenti concorsi.

Ma nonostante il dato così elevato, gli ammessi agli orali sono stati appena 342, pari all'8,53%. E una ventina di loro alla fine non è riuscita a tagliare il traguardo finale: i vincitori, proclamati dalla Commissione di esami, sono infatti stati 319 e altri 3 - che pur non avendo riportato alcuna insufficienza, non avevano raggiunto la votazione minima prevista - sono stati dichiarati tali con un provvedimento del ministro della Giustizia Mastella.

Dati preoccupanti che hanno indotto uno dei componenti della commissione d'esame, il giudice della Corte d'appello di Palermo Matteo Frasca, a esprimere "non poche perplessità sul livello medio di preparazione dei partecipanti", in un intervento pubblicato sul sito del Movimento per la Giustizia. E le lacune riscontrate non sono solo giuridiche : "La conoscenza della lingua italiana è una pre-condizione per partecipare al concorso, ma alcuni candidati non ce l'avevano" racconta il magistrato. "Ci siamo trovati a fare la disarmante constatazione che in alcune prove c'erano errori di grammatica e di ortografia, oltre che di forma espositiva, testimonianze evidenti di una mancanza formativa, che non è emendabile".

"Non faccio esempi per ragioni di riservatezza" prosegue Frasca, "posso dire solo che se il mio maestro delle elementari avesse visto in un mio compito verbi coniugati come in certe prove che ci sono state consegnate, mi avrebbe dato una bacchettata sulle dita". Tuttavia il giudice Frasca non vede tutto nero: "Abbiamo trovato anche candidati con livelli di preparazione eccellenti" assicura, "punte esaltanti che inducono all'ottimismo".

(6 gennaio 2008)

http://archiviostorico.corriere.it/2...80107100.shtml
Quote:

Non bastano 18 mila candidati per 380 posizioni
I posti rimasti scoperti
Erano state addirittura 43 mila le domande per uditore giudiziario: 18 mila i candidati ammessi al concorso.
Ma 58 dei 380 posti sono rimasti scoperti
Giudici, il concorso dei bocciati
Nei temi anche un «risquotere»



ROMA - Nella sede del Consiglio superiore della Magistratura non ci si ricorda di nulla di simile almeno negli ultimi dieci anni. L' ultimo concorso espletato per reclutare i nuovi uditori giudiziari, cioè i nuovi magistrati che inizieranno proprio oggi il loro tirocinio è rimasto «scoperto» per ben 58 posti su 380. Eppure è stato un concorso record: con 43 mila domande, 18 mila ammessi e oltre 4 mila candidati che sono riusciti a terminare le prove scritte, che probabilmente è il numero più alto mai registrato di compiti consegnati agli esami per entrare in magistratura. Motivo principale: l' impreparazione degli aspiranti giudici. Molti dei quali sono inciampati non solo su leggi e pandette, ma anche su compiti zeppi di errori di grammatica e persino di ortografia. «Vi risparmio le indicibili citazioni solo per pudore - ha scritto il giudice della Corte d' Appello di Palermo, Matteo Frasca, uno dei componenti della commissione esaminatrice, facendo un bilancio della sua esperienza sul sito del Movimento per la Giustizia - ma vi assicuro che hanno indotto seri dubbi sulle modalità di conseguimento del diploma di scuola media inferiore». Tra gli errori anche un «risquotere», scritto con la q. Man mano che proseguiva la correzione degli scritti sono cominciate ad arrivare a Palazzo dei Marescialli delle note che lanciavano l' allarme su una probabile ampia non copertura dei posti messi a concorso. Eugenio Albamonte, magistrato segretario del Csm, di Md, conferma: «In passato non era mai accaduto: potevano restare vacanti al più tre o quattro posti, magari perché i vincitori avevano optato per l' avvocatura generale oppure per il notariato». A conti fatti, nel concorso, le cui procedure si sono concluse così malamente il 31 dicembre scorso, sono stati ammessi all' orale solo in 342. Di questi anche altri 20 non sono riusciti a tagliare il traguardo finale. Una situazione che ha spinto il Csm ad autorizzare il ministro Mastella a nominare uditori anche i tre candidati che pur non avendo raggiunto il punteggio medio fissato per le varie prove, avevano tuttavia superato la sufficienza per ognuna di esse. I vincitori, inoltre, secondo le statistiche di Frasca, sono già piuttosto «anziani», per essere dei principianti: quasi il 71 per cento ha tra i 29 e i 35 anni, e altri 26 hanno addirittura tra i 36 e i 43 anni. Per porre rimedio al vuoto di organici (in tutto 1.272) Mastella ha annunciato al Csm la sua intenzione di lanciare subito un nuovo concorso per 500 posti. Questa volta, però (secondo le procedure stabilite dall' ex ministro Castelli, ma con una sostanziale condivisione dell' attuale compagine ministeriale di centrosinistra) esso sarà di secondo livello. Cioè riservato solo a chi già lavora nelle professioni legali. Chissà se almeno così si eviteranno gli errori di ortografia.

M.A. Calabrò


(7 gennaio 2008) - Corriere della Sera
http://www.lastampa.it/redazione/cms...9025girata.asp
Quote:
7/1/2008 (7:37) -

IL CASO, COMMISSARI ALLIBITI "CANDIDATI INDEGNI DELLA LICENZA"
Aspiranti giudici con precedenti in grammatica
Festa degli strafalcioni al concorso per magistrato. riscuotere con la "q" e "cmq" al posto di comunque

di FRANCESCO LA LICATA


ROMA - Quando si parla di magistrati, per riflesso condizionato, vengono alla mente esempi di grande saggezza, di buona cultura umanistica. Insomma il giudice colto che nelle sentenze riversa il suo sapere e non soltanto quello che riguarda i codici. Ma se andiamo a leggere le notizie sull’ultimo concorso per entrare in magistratura si avverte forse la necessità di rivedere quel tipo di automatismo. Prendiamo, ad esempio, l’uso del latino che nelle aule di giustizia da sempre costituisce elemento fondamentale della dialettica forense. Sarà per colpa del declino della scuola, ma sembra proprio che non tutti gli aspiranti giudici siano in grado di padroneggiare la vecchia lingua.

Questa, e tante altre «sorprese» ancor meno edificanti, trapelano da un gossip maturato a conclusione del concorso di novembre che ha fatto registrare il record di domande (43 mila) e di candidati giunti alla consegna della prova scritta (quattromila) per 380 posti da coprire. A fronte di tanta affluenza, però, non è stato possibile registrare altrettanta ricchezza di promozioni: a essere immessi nei ruoli della magistratura sono stati 322 «esordienti», 58 in meno di quelli che servivano.

Ma non è questo l’aspetto sconcertante della storia. Il fatto clamoroso è che tutti quelli che si sono persi per strada sono caduti per eccesso di ignoranza, tanto evidente e irreparabile da aver indotto la commissione ad andar giù pesante. Torniamo al latino: si può far finta di nulla di fronte a un candidato che stravolge il fondamento del «Nulla poena sine lege» col più disinvolto «Nullum pene sine lege»? Come spiegare agli esaminandi che il latino è difficilmente conciliabile con lo slang asfittico dei messaggini telefonici? Immaginiamo, dunque, lo stupore dei commissari nel leggere la parola «veperata», scritta da una candidata. C’è voluto più di qualche minuto per intuire che la ragazza voleva scrivere «vexata» e che era stata tradita da quella x che nel linguaggio dei cellulari è l’abbreviazione di «per».

Ci sono stati candidati che hanno scritto i due temi interamente con le abbreviazioni «cellularesche»: immaginiamo cosa possa essersi appalesato agli occhi della commissione, costretta a smorfiare un «cmq» che si traduce con «comunque». Per non parlare della punteggiatura. Intere pagine senza una virgola e senza un punto, ma anche senza la forza di un Joyce. Al contrario, c’è stato chi ha frammentato le singole frasi, anche soggetto e predicato, a colpi di virgole, punti e punti e virgola, come Totò e Peppino nella «Malafemmina». E non mancano i furbi. Per sopperire all’assoluta ignoranza sulla sillabazione, molti hanno accorciato il rigo per sfuggire alla necessità di andare a capo, magari sbagliando.

Nessuno dei commissari confesserà mai tutto ciò che sono stati costretti a leggere, ma il gossip - in funzione da quasi tre mesi, con tanto di attacco alla commissione su un blog allestito dai candidati respinti - fa trapelare l’entità di un altro poco invidiabile record di questo concorso: una raccolta di circa dodici pagine di strafalcioni. Numerosissimi gli «essere» e gli «avere» senza accento e senza l’acca, l’«un» apostrofato ed anche «qual». C’è anche un «riscuotere» con la “q”. Un livello che ha indotto il giudice di Corte d’Appello, Matteo Frasca, commissario d’esami, a intervenire sul sito del Movimento per la Giustizia, per un bilancio della sua esperienza. Da un lato, spiega il magistrato, i numeri venuti fuori dal concorso «rappresentano una conferma di una persistente serietà nella selezione». «Dall’altro lato - riprende - creano non poche perplessità sul livello medio di preparazione dei partecipanti». Inutile tentare di ottenere conferme alle indiscrezioni: se è vero, per esempio, che qualcuno ha confuso la Corte dell’Aja con la «Corte dell’Aiax», e se c’è stato chi ha provato ad «addolcire» i temi di diritto amministrativo e penale con incipit, diciamo, poetici, del tipo «Finché la barca va» o «Per fare un albero ci vuole un fiore».

«Degli errori singoli - replica il giudice Frasca - non parlo. L’intervento che ho scritto per il “Movimento” non aveva certo lo scopo di provocare uno scandalo fine a se stesso o soltanto delle battute umoristiche». E allora? «E’ il complesso della vicenda - risponde il magistrato - che desta preoccupazione. Certo ho scritto per inciso che mi astenevo dal riportare “indicibili citazioni che pongono seri dubbi sulle modalità di conseguimento del diploma di scuola media inferiore di alcuni candidati”. Ma il nodo del discorso è un altro: riguarda le difficoltà sempre maggiori che incontriamo nel riempire i vuoti di organico, riguarda per esempio l’età di accesso alla professione che è ormai stabilizzata sopra i trent’anni. E questo perché l’Università è più lunga e i concorsi sono lenti. Il basso numero di vincitori mi fa intravedere un pericolo nell’immediato: la tentazione al ricorso ai reclutamenti straordinari o all’immissione per titoli. Il concorso è stato sempre duro, ma ha rappresentato garanzia di qualità del personale della magistratura».

Ultima modifica di ania : 26-02-2009 alle 09:42.
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Old 26-02-2009, 09:42   #170
^TiGeRShArK^
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più o meno hai centrato il senso del discorso.
sapete piangervi addosso, su questo siete preparatissimi
mi faresti qualche esempio?
dimmi qualche posto di lavoro che ritieni essere d'esempio per quello che affermi...
dove ritieni essere più preparato di qualcuno del nord?
magari sui rifiuti?
sulla gestione dell'ambiente?
sull'amministrazione di una regione?
le prime città per qualità della vita sono tutte al nord, le ultime sono al sud...
vuoi forse dirmi che è merito di quelli del sud che lavorano al nord?
dove lavoro sta storia del fatto che qui non esiste meritocrazia la sento tutti i giorni, e sempre da persone che arrivano dal sud, che a mio modesto parere sono invece impreparate da fare schifo...
Chi mi ha assunto, sia nei laboratori di ricerca di telecom (ex-CSELT, dove è nato l'MPEG in pratica, tanto per intenderci) a torino, che alla wurth a roma la conosce molto bene la mia preparazione, e infatti mi avevano offerto entrambi un tempo indeterminato.
magari al nord fossero tutti preparati nel mio campo anche solo la metà di quanto lo sono io.
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Ultima modifica di ^TiGeRShArK^ : 26-02-2009 alle 09:45.
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Old 26-02-2009, 09:49   #171
ania
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Per tornare all'argomento oggetto di questo thread : "Delega al Governo in materia di riforma del lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni"

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleO...5-7ddd7f20774b


Quote:
L'Abc del ddl Brunetta
di Claudio Tucci

Cartellini di riconoscimento per il personale a contatto con il pubblico, pagelle, come a scuola, agli impiegati, e, ogni anno, il Governo dovrà trasmettere a Parlamento e Corte dei Conti una relazione sull'andamento della spesa relativa all'esercizio delle prerogative sindacali dei dipendenti pubblici. Tra le novità contenute nel disegno di legge sulla produttività nel settore statale, targato Brunetta, approvato, nei giorni scorsi dall'aula di Montecitorio, anche, la riforma dell'Aran, al cui interno troverà spazio, seppur in posizione autonoma e indipendente, un organismo di valutazione del personale pubblico.

La class action diventa, poi, legge anche nei confronti delle pubbliche amministrazioni e dei concessionari di servizi pubblici nel caso si discostino dagli standard qualitativi ed economici fissati o violino le norme preposte al loro operato. Si potrà, però, utilizzare solo per il ripristino del servizio e degli standard a disposizione degli utenti e non per ottenere il risarcimento dei danni, per i quali si continuerà ad applicare l'attuale disciplina. E, ancora, riordino delle procedure della contrattazione collettiva e stretta su malattie ed erogazione di trattamenti accessori per dirigenti negligenti, oltre ad aperture sulla vice-dirigenza, con la precisazione che sarà istituita e disciplinata esclusivamente dalla contrattazione collettiva nazionale del comparto di riferimento.

Cambio di rotta sul cosiddetto pensionamento "forzato" dei dipendenti pubblici previsto dall'articolo 72 della legge 133/2008 (manovra d'estate): l'obbligo, ora, è limitato a coloro che abbiano compiuto 40 anni di "servizio effettivo". Ecco, articolo per articolo, in ordine alfabetico, il contenuto del disegno di legge "anti-fannulloni".

Cartellino di riconoscimento (articolo 7, comma 2, lettera p). Dovrà essere indossato obbligatoriamente dal personale a contatto con il pubblico. In alternativa, è richiesta l'esposizione sulla scrivania di una targhetta con l'indicazione del nome e del cognome dell'impiegato. Possono essere esclusi da tali obblighi determinate categorie di personale, in relazione alla specificità e particolare natura dei compiti attribuiti.

Class action (articolo 4, comma 2, lettera l)
Diventa legge anche nei confronti delle pubbliche amministrazioni e dei concessionari di servizi pubblici nel caso si discostino dagli standard qualitativi ed economici fissati o violino le norme preposte al loro operato. La possono proporre singoli cittadini, associazioni o comitati a tutela degli interessi dei propri associati, a condizione, però, che il ricorso sia preceduto da una diffida volta a responsabilizzare il dirigente o la struttura a porre in essere, senza troppi indugi, le misure correttive idonee a porre rimedio alle violazioni, omissioni o mancati adempimenti. Se non verrà fatto, si andrà in giudizio (davanti al giudice amministrativo) per ottenere il ripristino del servizio e degli standard a disposizione degli utenti. Non si potrà, però, ottenere il risarcimento dei danni, per i quali resta ferma la disciplina vigente (giudice ordinario). Specificato, poi, che per i servizi pubblici locali, i procedimenti davanti alle Autorità di settore avranno la priorità sulla class action. La class action, cioè, non potrà proseguire se un'Authority indipendente ha già avviato un procedimento.

Cnel (articolo 9)
Il Cnel dovrà predisporre una relazione annuale al Parlamento e al Governo sui livelli e la qualità dei servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni a imprese e cittadini. È chiamato, anche, a mettere a punto una relazione annuale sullo stato della contrattazione collettiva nelle pubbliche amministrazioni con riferimento alle esigenze della vita economica e sociale e a organizzare una conferenza annuale sull'attività compiuta dalle amministrazioni pubbliche e sui problemi emergenti, aperta anche alla stampa, al mondo delle imprese e ai consumatori.

Concorsi (articolo 2, comma 1, lettera h)
Arriveranno nuovi concorsi su base territoriale che valorizzeranno, nel bando, il requisito della residenza dei partecipanti, se strumentale al miglior svolgimento del servizio.

Corte dei conti (articolo 11)
La Corte dei conti, anche a richiesta delle competenti commissioni parlamentari, può effettuare controlli su gestioni pubbliche statali in corso di svolgimento. Ove accerti gravi irregolarità gestionali o gravi deviazioni da obiettivi, procedure o tempi di attuazione stabiliti dalle norme, la Corte ne individua le cause e provvede a informare il ministro competente che, con decreto da comunicare al Parlamento e alla Corte stessa, può disporre la sospensione dell'impegno di somme stanziate sui pertinenti capitoli di spesa. Contro le deliberazioni conclusive di controlli sulla gestione, che abbiano rilevato il mancato raggiungimento degli obiettivi stabiliti o l'inefficienza dell'attività amministrativa svolta, il ministro competente, nel termine perentorio di 60 giorni dalla formale comunicazione, può proporre ricorso a un apposito collegio delle sezioni riunite della Corte dei conti, che giudica in via esclusiva, con sentenza di accertamento, sulla fondatezza degli esiti istruttori e delle risultanze del controllo.
Analoga procedura può essere attivata dalle sezioni regionali di controllo della Corte, previo concerto con il presidente della Corte stessa, nei confronti delle gestioni pubbliche regionali o degli enti locali. In tal caso, la facoltà attribuita al ministro competente s'intende attribuita ai rispettivi organi di governo e l'obbligo di riferire al Parlamento è da adempiere nei confronti delle rispettive assemblee elettive.
Per lo svolgimento di tali funzioni è autorizzata la spesa di 5 milioni di euro a decorrere dal 2009. Previsto, poi, che le Regioni e gli enti locali possano nominare due componenti delle sezioni regionali della Corte dei conti. Deve trattarsi di personale esperto e qualificato e viene pagato dalla Regione.

Efficienza azione amministrativa (articolo 10)
In base a un nuovo articolo introdotto dalla Camera, le relazioni predisposte dai ministri sullo stato della spesa e dell'efficienza nell'allocazione delle risorse dovranno dar conto, anche, con riferimento all'anno solare precedente, degli elementi informativi e di valutazione individuati con apposita direttiva emanata dal ministro per l'attuazione del programma di Governo, su proposta del Comitato tecnico-scientifico per il controllo strategico nelle amministrazioni dello Stato. Con decreto, poi, del presidente del Consiglio dei ministri, da emanare, sentito il ministro dell'Economia, entro 3 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono individuate le misure idonee a rafforzare l'autonomia e ad accrescere le capacità di analisi conoscitiva e valutativa dei servizi per il controllo interno, nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente.

Finte malattie e sanzioni disciplinari (articolo 7)
Previsti meccanismi rigorosi per l'esercizio dei controlli medici durante i periodi di assenze per malattia del dipendente. Arriva, poi, una stretta sui procedimenti disciplinari, che possono proseguire e concludersi, anche, in pendenza di procedimento penale, e viene stabilita, anche, una definizione della tipologia delle infrazioni più gravi che comportano la sanzione del licenziamento. Inoltre, dovrà essere introdotto il divieto di attribuire aumenti retributivi di qualsiasi genere ai dipendenti di uffici e strutture che siano stati individuati per grave inefficienza e improduttività. Previsto, poi, che il codice disciplinare potrà essere affisso all'ingresso della sede di lavoro o essere pubblicato nel sito web dell'amministrazione.

Fonti (articolo 1)
Ribadito che eventuali disposizioni di legge, regolamento o statuto, che introducono discipline dei rapporti di lavoro la cui applicabilità sia limitata ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche, o a categorie di essi, possano essere derogate da successivi contratti o accordi collettivi. Con il chiarimento, però, che, per la parte derogata, le vecchie norme non sono ulteriormente applicabili, solo quando, però, ciò sia espressamente previsto dalla legge. Tale specifica si applicherà alle disposizioni emanate o adottate dopo l'entrata in vigore della presente.

Merito, incentivi e premi (articolo 5)
Nell'organizzazione delle pubbliche amministrazioni dovranno essere introdotti strumenti di valorizzazione del merito e metodi di incentivazione della produttività e della qualità della prestazione lavorativa.
Le modalità attuative saranno stabilite dalla contrattazione collettiva. Previste, poi, percentuali minime di risorse da destinare al merito e alla produttività, previa misurazione secondo criteri oggettivi del contributo e del rendimento del singolo dipendente pubblico. E andranno, anche, nelle tasche del personale, parte delle economie conseguite con i risparmi sui costi di funzionamento, in proporzione, però, ai risultati conseguiti delle singole strutture. Confermati, poi, gli accessi a posizioni apicali anche tramite corsi-concorsi banditi dalla Scuola superiore della pubblica amministrazione e stabilito, pure, che le progressioni di carriera avvengono per concorso, limitando le aliquote a disposizione del personale interno a una quota comunque non superiore al 50 per cento.

Mobilità del personale (articolo 3, comma 2, lettere n e o)
Per ridurre il ricorso a contratti di lavoro a termine, a consulenze e a collaborazioni, sarà incentivata la mobilità del personale, anche volontaria, per coprire posti con carenza di organico. Per favorire, poi, la mobilità intercompartimentale, in arrivo una tabella di comparazione fra i diversi livelli di inquadramento previsti dai contratti collettivi relativi ai diversi comparti di contrattazione.

Organismo centrale di valutazione (articolo 4, comma 2, lettera f)
L'Organismo centrale di valutazione sarà istituito, nell'ambito del riordino dell'Aran e in posizione autonoma e indipendente. Dovrà essere composto al massimo da 5 persone, tutti esperti, anche esterni all'amministrazione. Avrà il compito, tra l'altro, di indirizzare, coordinare e sovrintendere all'esercizio indipendente delle funzioni di valutazione, di garantire la trasparenza dei sistemi di valutazione e di assicurare la comparabilità e la visibilità degli indici di andamento gestionale, informando annualmente il ministro per l'Attuazione del programma di governo sull'attività svolta.
Per il suo funzionamento, è autorizzata, nel 2009, una spesa massima di 2 milioni di euro e, a decorrere dal 2010, di 4 milioni di euro. E sempre a decorrere dal 2010, è autorizzata, anche, una spesa massima di 4 milioni di euro per la realizzazione di progetti sperimentali ed innovativi volti a diffondere e raccordare le metodologie della valutazione tra le amministrazioni centrali e gli enti territoriali (anche tramite la fissazione di standard da pubblicare on-line).

Pagelle ai dipendenti (articolo 4)
In arrivo nuovi sistemi interni ed esterni di valutazione degli impiegati pubblici e delle strutture amministrative. Sarà valutato tutto il personale e, anche, i comportamenti organizzativi del dirigente, a cui, comunque, è riconosciuta piena autonomia nel valutare i propri collaboratori. Dovranno essere indicati degli obiettivi che l'amministrazione si pone per ciascun anno e andrà, poi, rilevata quanta parte dei medesimi obiettivi è stata effettivamente conseguita, assicurando la pubblicità ai cittadini.
Prevista, poi, l'organizzazione di confronti pubblici annuali sul funzionamento e sugli obiettivi di miglioramento delle amministrazioni, con la partecipazione di associazioni di consumatori e utenti, organizzazioni sindacali, studiosi e organi di informazione e la diffusione dei relativi contenuti con forme di pubblicità anche telematica. Sindaci e presidenti delle province potranno, poi, confermare o revocare gli incarichi dirigenziali in base alla pagella portata a casa dai propri direttori. Sarà assicurata, poi, l'accessibilità dei dati sui servizi resi dalla pubblica amministrazione con la pubblicità e la trasparenza degli indicatori e delle valutazioni operate da ciascuna pubblica amministrazione.

Pensionamento forzato dei dipendenti pubblici (articolo 6, comma 3)
Introdotta una modifica all'articolo 72 della legge 133/2008 (manovra d'estate) sull'obbligo di pensionamento "forzato" dei dipendenti pubblici. In base alla modifica non è più previsto che al compimento dell'anzianità massima contributiva di 40 anni del personale dipendente le pubbliche amministrazioni possano risolvere, fermo restando quanto previsto dalla normativa vigente in materia di decorrenze dei trattamenti pensionistici, il rapporto con un preavviso di 6 mesi: la facoltà vale ora solo in presenza del requisito di 40 anni di effettivo servizio prestato dal dipendente (prima erano inclusi anche i periodi coperti da contributi figurativi).

Relazioni sindacali (articolo 3)
Previsti decreti legislativi attuativi in materia di contrattazione collettiva e integrativa. Tra le linee guida da seguire, da precisare gli ambiti della disciplina del rapporto di lavoro pubblico riservati rispettivamente alla contrattazione collettiva e alla legge, ferma restando la riserva in favore della contrattazione collettiva sulla determinazione dei diritti e delle obbligazioni direttamente pertinenti al rapporto di lavoro. Saranno, poi, riordinate le procedure di contrattazione collettiva nazionale e integrativa, in coerenza con il settore privato e nella salvaguardia delle specificità sussistenti nel settore pubblico.
Andranno individuati, anche, criteri per la fissazione di vincoli alla contrattazione collettiva al fine di assicurare il rispetto dei vincoli di bilancio, anche mediante limiti massimi di spesa ovvero limiti minimi e massimi di spesa. Prevista, poi, la riforma dell'Aran, l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, con riguardo alle competenze, alla struttura e agli organi dell'agenzia. Sarà semplificato il procedimento di contrattazione anche attraverso l'eliminazione dei controlli non strettamente funzionali a verificare la compatibilità dei costi degli accordi collettivi.

Riforma dirigenza (articolo 6, commi 1 e 2)
Previsto, tra l'altro, il divieto di corrispondere il trattamento economico accessorio nell'ipotesi di responsabilità del dirigente che abbia omesso di vigilare sulla effettiva produttività delle risorse umane allo stesso assegnate e sull'efficienza della struttura che dirige. Limitata, poi, la responsabilità civile dirigenziale alle sole ipotesi di dolo e di colpa grave. Arriveranno, poi, concorsi per l'accesso alla prima fascia dirigenziale e saranno ridotti gli incarichi conferiti ai dirigenti non appartenenti ai ruoli e ai soggetti estranei alla pubblica amministrazione. Sarà favorita la mobilità nazionale (anche tra comparti amministrativi diversi) e internazionale dei dirigenti.
Stabilito, anche, che il conferimento dell'incarico dirigenziale generale ai vincitori di concorso sia subordinato a un periodo di formazione, non inferiore a sei mesi, presso uffici amministrativi di uno Stato dell'Unione europea o di un organismo comunitario o internazionale. La retribuzione dei dirigenti legata al risultato non dovrà essere inferiore al 30% della retribuzione complessiva. E' esclusa da questa norma la dirigenza del Ssn. Il dirigente avrà, poi, più poteri, ma non sarà considerato un datore di lavoro a tutti gli effetti, esercitandone solo le funzioni.

Riforma pubblico impiego (articolo 2)
Entro 9 mesi dall'approvazione del ddl Brunetta, il Governo dovrà emanare uno o più decreti legislativi che, senza ulteriori spese per l'Erario, riformeranno la disciplina del rapporto di lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione e della relativa contrattazione collettiva. Gli obiettivi da raggiungere spaziano dal far convergere gli assetti regolativi del lavoro pubblico con quelli del lavoro privato, specie sul sistema delle relazioni sindacali, al miglioramento delle procedure della contrattazione collettiva, favorendo, anche, l'introduzione di sistemi interni ed esterni di valutazione del personale e delle strutture amministrative.
Largo, poi, al merito, con premi legati al risultato, anche sul fronte della progressione di carriera, che dovrà avvenire, come per l'accesso al lavoro pubblico, per concorso. Dovrà, inoltre, essere consentito agli organi di vertice politici delle amministrazioni pubbliche l'accesso diretto alle informazioni relative alla valutazione del personale dipendente e diventerà obbligatorio per i neo assunti (ma, anche, per i vincitori di procedure di progressione verticale) permanere nella sede di prima assegnazione per almeno 5 anni.
Andrà, anche, definito un sistema più rigoroso di responsabilità dei dipendenti pubblici e organizzazione del lavoro nelle strutture pubbliche e singole retribuzioni percepite dagli impiegati dovranno, poi, essere improntate all'insegna della massima trasparenza.

Semplificazione legislativa (articolo 13)
Stabilito che entro 2 anni dall'emanazione dei decreti legislativi che individuano le disposizioni legislative statali, pubblicate anteriormente al 1° gennaio 1970, anche se modificate con provvedimenti successivi, delle quali si ritiene indispensabile la permanenza in vigore, possano essere emanati altri decreti integrativi, correttivi o di riassetto, sempre seguendo la procedura prevista dalla legge 246/2005.

Spese sindacali (articolo 12)
Ogni anno il governo dovrà trasmettere a Parlamento e Corte dei Conti una relazione sull'andamento della spesa relativa all'esercizio delle prerogative sindacali nel settore pubblico.

Vice-dirigenza (articolo 8)
Potrà essere istituita e disciplinata esclusivamente dalla contrattazione collettiva nazionale del comparto di riferimento, che ha facoltà di introdurre una specifica previsione al riguardo. E pertanto, il personale in possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente può essere destinatario della disciplina della vice-dirigenza soltanto a seguito della sua avvenuta istituzione.


18 febbraio 2009
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Old 26-02-2009, 09:50   #172
ania
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http://www.rassegna.it/articoli/2009...unetta-e-legge

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Senato
Pubblico impiego, il ddl Brunetta è legge

Il provvedimento è passato a Palazzo Madama con 154 sì e un astenuto. L'opposizione presente in aula non ha partecipato al voto. Giallo sul numero legale e ritardo di 20 minuti. Entro due mesi la discussione dei decreti legislativi
Il disegno di legge del ministro Renato Brunetta sull’ottimizzazione e razionalizzazione della pubblica amministrazione è legge. Il provvedimento, dopo l’ok della Camera è passato anche al Senato, ottenendo 154 sì e un astenuto, mentre l'opposizione presente in aula non ha partecipato al voto. Il decreto 847- B, approvato dall'aula della Camera il 12 febbraio e giovedi' scorso licenziato dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato senza modifiche, era stato ritoccato in più punti a Montecitorio. Prima della votazione si è passati all'esame degli emendamenti, circa una trentina presentati nell'assemblea. Al termine delle dichiarazioni di voto dei gruppi parlamentari del Senato, e prima del voto finale, l'opposizione ha chiesto la verifica del numero legale che è venuto a mancare. La presidenza ha sospeso i lavori che sono ripresi dopo 20 minuti.

Costituito da una decina di articoli, il ddl prevede la creazione di un nuovo modello di contrattazione, l'avvento della class action nella Pa e, infine, un sostanziale innalzamento della soglia minima di uscita per il pensionamento degli statali con il passaggio dal requisito dei 40 anni di contribuzione, comprensivi di eventuale riscatto della laurea o del servizio militare, ai 40 anni di servizio effettivo. L’altra novità riguarda il cosiddetto cartellino di riconoscimento, tutto il personale, cioè, a contatto con il pubblico dovrà obbligatoriamente indossare un cartellino identificativo o dovrà esporre sulla scrivania una targa indicante nome e cognome. Ma la vera novità consiste nei meccanismi di valutazione, in base alla quale ogni impiegato avrà una pagella per capire il suo grado di efficienza. Una nuova struttura, l’Autorità, che sarà chiamata a gestire il sistema di valutazione, avrà il compito di elaborarla. In base a questa scheda, i dipendenti più bravi dovrebbero essere premiati mentre altri potrebbero arrivare a rischiare anche il licenziamento, oltre ad essere a rischio sanzioni meno drastiche.

Ora il ddl è legge, ma dovrà essere ancora “affinato” nel prossimi due mesi tramite la discussione dei decreti legislativi. A questo proposito il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, intervenendo nell'aula del Senato, ha affermato che il decreto è "perfettibile" e che "il Governo accetta di lavorare con il Parlamento alle predisposizioni dei decreti legislativi". Le modifiche alla Camera avevano invece introdotto un articolo che, modificando un decreto precedente, dispone che le norme in materia di rapporti di lavoro per i dipendenti pubblici possano essere derogate da fonti pattizie (contratti e accordi collettivi), solo nell'ipotesi in cui ciò sia espressamente previsto dalla legge. La Camera è poi intervenuta sull'articolo 2, che individua gli obiettivi della delega, introducendo un principio di delega che consenta agli organi di vertice politici l'accesso diretto alle informazioni relative alla valutazione del personale dipendente.

Quanto all'obiettivo della valorizzazione del merito, in base alle modifiche apportate, i meccanismi premiali terranno conto dei risultati conseguiti dalle strutture amministrative di appartenenza dei dipendenti. Sono stati introdotti due nuovi obiettivi: la garanzia della trasparenza dell'organizzazione del lavoro nelle pubbliche amministrazioni e dei relativi sistemi contributivi e la previsione dell'obbligo di permanenza, per almeno un quinquennio, nella sede della prima destinazione.

C’è stata poi l’introduzione di disposizioni per agevolare i processi di mobilità del personale, anche al fine di ridurre il ricorso ai contratti a termine, alle consulenze e alle collaborazioni di varia natura; in secondo luogo, l’individuazione dei criteri per la definizione, mediante regolamento, di una tabella di comparazione fra i diversi livelli di inquadramento previsti dai contratti collettivi, al fine di favorire i processi di mobilità intercompartimentale.

Mentre, per quanto riguarda la norma che fissa al 30 per cento la componente della retribuzione legata al risultato, la Camera ha invece introdotto una clausola di invarianza finanziaria, recependo una condizione nel parere della Commissione bilancio, ed ha escluso la dirigenza del Servizio sanitario nazionale. La Camera, infine, è anche intervenuta sulla disposizione (articolo 11) riguardante la funzioni della Corte dei conti: con la modifica apportata al comma 2, si impedisce al Governo di chiedere alla Corte dei conti l’espletamento di controlli "concomitanti", riservando tale prerogativa al solo Parlamento. La Corte dei conti, in sostanza, anche a richiesta delle competenti commissioni parlamentari, può effettuare controlli su gestioni pubbliche statali in corso di svolgimento, solo ove accerti gravi irregolarità gestionali o gravi deviazioni da obiettivi, procedure o tempi di attuazione stabiliti dalle norme.

Arriveranno inoltre nuovi concorsi su base territoriale che valorizzeranno, nel bando, il requisito della residenza dei partecipanti, se strumentale al miglior svolgimento del servizio. Diventa legge la Class action anche nei confronti delle pubbliche amministrazioni e dei concessionari di servizi pubblici nel caso si discostino dagli standard qualitativi ed economici fissati. Il Cnel infine dovrà predisporre una relazione annuale al Parlamento e al Governo sui livelli e la qualità dei servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni a imprese e cittadini. È chiamato, anche, a mettere a punto una relazione annuale sullo stato della contrattazione collettiva nelle pubbliche amministrazioni.

25/02/2009 12:54
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Old 26-02-2009, 10:16   #173
Scalor
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Originariamente inviato da ConteZero Guarda i messaggi
Aspettiamo che si laurei lui...



























































...o che si diplomi lui...

per poco non mi cappotto dalla sedia per le risate !

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Originariamente inviato da leolas Guarda i messaggi
l'unica prof brava di latino che ho avuto fin'ora era una supplente del bass'italia..

Inoltre, quasi tutte le professoresse sono meridionali! Dove troveremo gli insegnanti, qui al nord?!
dipende, io ho avuto in maggioranza insegnanti del nord ed erano molto preparati e bravi, anche qualcuno del sud bravo , ma molti del sud erano penosi erano piu le volte che erano a casa ( cioè se ne ritornavano al sud ) e sapevano poco , gli unici del sud preparati erano quelli che avevano frequentato e si erano laureati nelle università del nord !

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Originariamente inviato da guano07 Guarda i messaggi
ma vale anche per quelli che dal nord vanno al sud a fare l'esame per diventare avvocato?
per questo bisogna chiedere ala Gelmini !

Ultima modifica di Scalor : 26-02-2009 alle 10:18.
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Old 26-02-2009, 10:30   #174
Lorekon
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Originariamente inviato da dave4mame Guarda i messaggi
ditemi una cosa.
sono davvero l'unico ad avere avuto, come insegnanti (di scuola superiore!), "professori" con in mano lauree a tre cifre CHE NON SAPEVANO ESPRIMERSI IN ITALIANO CORRETTO?
ovviamente no

io ne avevo uno che successivamente è diventato anche preside
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"Le masse sono abbagliate più facilmente da una grande bugia che da una piccola". (Adolf Hitler)
"Se sei bello ti tirano le pietre, se sei brutto ti tirano le pietre. se sei al duomo ti tirano il duomo". (cit. un mio amico )
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Old 26-02-2009, 10:32   #175
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magari al nord fossero tutti preparati nel mio campo anche solo la metà di quanto lo sono io.



e dire magari al sud fossero tutti preparati anche solo la metà di te no eh?
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Old 26-02-2009, 11:01   #176
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Come ti ho già detto ad aver ragione ci tieni tu, a me non frega una cippa della ragione se mi lasciano in pace e non vivono alle mie spalle con l'aiuto di una classe politica assistenzialvotoscambista.

Ma non me lo dire, se non me lo avessi detto tu ti giuro che non me ne sarei accorto nonostante il disastro di cassintegrati che si è evidenziato nel comprensorio in cui vivo. .

P.S. Per la prima volta nella mia lunga vita lavorativa ho avuto "l'onore" di farmi un poco di cassaintegrazione pure io e la cosa non mi è piaciuta ne punto ne poco e visto che non c'è di che scialare neppure per meè inutile che sollecitiate ancora una solidarietà della quale molti hanno abusato senza concludere nulla.
strano ma vero mi trovo a quotare proteus:

te voret i danè ? laùra e poche balle. ghe no de laurà ? non cambia niente stare li a piangersi addosso sperando in san gennaro. in veneto la gente moriva di fame nel dopoguerra. ora no, perchè la gente si è rimboccata le maniche senza frignarsi addosso. e senza contare su una inesistente "cassa per il nordest".

che fine ha fatto la cassa del mezzogiorno ?

e per non andare troppo OT:
concorsi per i residenti ? e perchè no ? sarà mica una novità che il concorso di avvocato a padova è una mazzata e a catania una passeggiata. eppure il codice è lo stesso, o sbaglio ?
__________________
And did you exchange a walk on part in the war for a lead role in a cage?
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Old 26-02-2009, 11:59   #177
apollo70
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Originariamente inviato da ^TiGeRShArK^ Guarda i messaggi
Chi mi ha assunto, sia nei laboratori di ricerca di telecom (ex-CSELT, dove è nato l'MPEG in pratica, tanto per intenderci) a torino, che alla wurth a roma la conosce molto bene la mia preparazione, e infatti mi avevano offerto entrambi un tempo indeterminato.
magari al nord fossero tutti preparati nel mio campo anche solo la metà di quanto lo sono io.
santa modestia eh... mio nonno diceva sempre
tu pos sei grant e grues e fuart come un armaron ma visiti che al'è simpri un pui fuart di te ...
(puoi essere grande grosso e forte come un'armadio , ma ricordati che c'è sempre uno piu forte di te)
ti lascio trollare nella tua indiscussa superiorità morale , professionale e perchè no , anche razziale
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Old 26-02-2009, 12:47   #178
ania
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http://www.repubblica.it/2009/01/sez...tml?ref=search

Articoli pubblicati su "La Repubblica".
Versioni integrali senza stralci.

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Sì del Senato al ddl Brunetta
la riforma anti-fannulloni è legge
Approvato in via definitiva con 154 voti favorevoli, 1 contrario e nessun astenuto
Il ministro: "Una rivoluzione per 60 milioni di cittadini, non più sudditi o utenti, ma clienti"


ROMA - Con 154 voti favorevoli, uno contrario e nessun astenuto, il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge Brunetta sulla riforma della Pubblica amministrazione, senza modifiche rispetto al testo varato dalla Camera. L'opposizione non ha partecipato al voto. Il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, intervenendo in aula ha spiegato che il provvedimento "non è perfetto, ma perfettibile" e "il governo accetta di lavorare insieme al parlamento nella redazione dei decreti legislativi".

Il provvedimento "anti-fannulloni" diventa così legge dopo il via libera, giovedì scorso, in commissione Affari Costituzionali e l'approvazione di oggi al Senato in terza lettura. Si apre ora la strada ai decreti delegati, che il governo intende varare nel giro di qualche mese per far partire la riforma già in primavera, finalizzata all'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e all'efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni.

Il via libera definitivo del Senato è stato accolto con grande soddisfazione dal ministro Brunetta, secondo il quale questa "è una vera riforma istituzionale", anzi "una rivoluzione per 60 milioni di cittadini, che non sono considerati più sudditi o utenti, ma clienti". Il ministro ha quindi ammonito i dipendenti pubblici, avvertendoli che le cose cambieranno: "I dipendenti saranno chiamati a fare il loro dovere, i bravi non avranno problemi, i fannulloni dovranno invece fare qualche riflessione".

"I bravi, che sono la maggioranza - ha rassicurato Brunetta - avranno finalmente una pubblica amministrazione apprezzata dai cittadini italiani, che non sarà più una palla al piede ma il motore dello sviluppo del Paese. Questo risultato significa più reputazione, ma anche più remunerazione, salari e premi legati alla produttività". "Quindi - ha insistito il ministro - per quelli che vorranno percorrere questa rivoluzione ci saranno benefici, onori e salari più alti".

"In verità - ha ricordato con aria soddisfatta - la rivoluzione, in parte, è già in atto perché tutto ciò che ho fatto, anche senza la legge, ha anticipato la legge stessa, basti pensare alle assenze per malattia nella pubblica amministrazione che si sono ridotte fino al 70%, basti pensare ai distacchi sindacali o all'operazione trasparenza sulle consulenze".

Brunetta ha anche assicurato che "i decreti delegati saranno approvati tutti prima dell'estate e presentati al parlamento, dall'autunno sarà tutto in piena efficienza e implementazione. Poi giudicheranno cittadini italiani se loro vita sarà cambiata o no".

Il ministro ha quindi annunciato che "fin dal prossimo venerdì" sarà avviata "un'operazione di consultazione online verso tutti gli stakeholder, i portatori di interessi in questo settore, cui invieremo non solo il testo della delega ma chiederemo di contribuire fattivamente alla scrittura dei decreti delegati. Di tutta questa attività di consultazione con gli stakeholder e con il parlamento daremo conto pubblicando i relativi risultati".

Tra le principali misure previste dal testo approvato oggi dal Senato ci sono una maggiore mobilità anche volontaria nelle sedi carenti di organico e formazione all'estero per i dirigenti, permanenza per almeno un quinquennio per i dirigenti vincitori di concorsi nella sede di prima destinazione. E ancora, obbligo di cartellino di riconoscimento per i dipendenti pubblici, class action, anche se senza il risarcimento del danno.

Il provvedimento, che consta di 13 articoli, prevede inoltre lo stanziamento di 4 milioni di euro per la realizzazione di progetti sperimentali e innovativi su nuove metodologie di valutazione tra le amministrazioni centrali e gli enti territoriali. E, sempre nell'ambito della valutazione, la creazione di un'Authority per garantire trasparenza. Tra gli altri punti salienti che hanno acceso la discussione parlamentare anche la riorganizzazione della Corte dei conti e la nuova composizione del Consiglio di presidenza. La riforma, grazie a una modifica, prevede anche l'innalzamento di fatto del tetto di anzianità pensionistico a 40 anni in quanto viene calcolato sulla base del servizio effettivo e non contributivo (riscatto laurea a o servizio militare).

(25 febbraio 2009)
http://www.repubblica.it/2009/01/sez...novit-ddl.html
Quote:
SCHEDA
Sanzioni, cartellini e incentivi
Cosa prevede la riforma Brunetta

ROMA - Con il via libera del Senato la riforma che riguarda la produttività dei pubblici dipendenti diventa legge. "Una vera riforma istituzionale" l'ha definita Renato Brunetta che avverte: da ora in poi le cose cambieranno. Ecco le principali misure del provvedimento, il cui obiettivo è quello di ottimizzare la produttività del lavoro pubblico e migliorare l'efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni.

Decorrenza tra legge e contratto. Viene regolato il rapporto di successione temporale tra legge e contratto collettivo, al fine di evitare che la presente riforma venga vanificata da un intervento contrattuale successivo.

Obiettivi. La riforma si propone la convergenza degli assetti regolativi del lavoro pubblico con quelli del lavoro privato, il miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia delle procedure della contrattazione collettiva, l'introduzione di sistemi interni ed esterni di valutazione del personale e delle strutture amministrative, la valorizzazione del merito e il conseguente riconoscimento di meccanismi premiali, la definizione di un sistema più rigoroso di responsabilità dei dipendenti pubblici, l'introduzione di strumenti che assicurino una più efficace organizzazione delle procedure concorsuali su base territoriale, la valorizzazione del requisito della residenza dei partecipanti ai concorsi pubblici, qualora ciò sia strumentale al migliore svolgimento del servizio.

Contrattazione collettiva e riforma Aran. Nei decreti legislativi verranno precisati gli ambiti della disciplina del rapporto di lavoro pubblico riservati alla contrattazione collettiva e quelli riservati alla legge; saranno riordinate le procedure di contrattazione collettiva nazionale e integrativa, in coerenza con il settore privato e nella salvaguardia delle specificità sussistenti nel settore pubblico; sarà riformata l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran), con particolare riguardo alle competenze, alla struttura e agli organi; sarà semplificato il procedimento di contrattazione. Inoltre, al fine di ridurre il ricorso a contratti di lavoro a termine, a consulenze e a collaborazioni, i decreti delegati dovranno contenere disposizioni dirette ad agevolare i processi di mobilità, anche volontaria, finalizzati a garantire lo svolgimento delle funzioni pubbliche di competenza da parte delle amministrazioni che presentino carenza di organico.

Valutazione delle strutture e del personale. L'amministrazione predisporrà degli obiettivi per ciascun anno e sarà rilevata, in via consuntiva, quanta parte degli obiettivi è stata effettivamente conseguita; sarà poi istituito, nell'ambito del riordino dell'Aran un organismo centrale di valutazione.

Merito, incentivi e premi. Saranno introdotti nell'organizzazione delle pubbliche amministrazioni strumenti di valorizzazione del merito e metodi di incentivazione della produttività, secondo le modalità stabilite dalla contrattazione collettiva, e saranno stabilite percentuali minime di risorse da destinare al merito e alla produttività.

Riforma della dirigenza pubblica. E' previsto il divieto di corrispondere il trattamento economico accessorio nell'ipotesi di responsabilità del dirigente che abbia omesso di vigilare sulla effettiva produttività delle risorse umane assegnategli e sull'efficienza della struttura che dirige. Saranno previsti concorsi per l'accesso alla prima fascia dirigenziale e saranno ridotti gli incarichi conferiti ai dirigenti non appartenenti ai ruoli e ai soggetti estranei alla pubblica amministrazione. Verrà favorita la mobilità nazionale e internazionale dei dirigenti.

Sanzioni disciplinari e responsabilità dei pubblici dipendenti. Saranno razionalizzati i tempi di conclusione dei procedimenti disciplinari e verranno previsti meccanismi rigorosi per l'esercizio dei controlli medici durante il periodo di assenza per malattia del dipendente. Si prevede inoltre la definizione della tipologia delle infrazioni più gravi che comportano il licenziamento. Il dipendente pubblico sarà identificabile tramite un cartellino di riconoscimento.

Ulteriori poteri di controllo attribuiti alla Corte dei conti. La Corte dei conti potrà effettuare controlli su gestioni pubbliche statali in corso di svolgimento. Ove accerti gravi irregolarità, la Corte ne darà comunicazione al ministro competente, che potrà disporre la sospensione dell'impegno di somme stanziate sui pertinenti capitoli di spesa.

Class action. In tema di azione collettiva nei confronti delle pubbliche amministrazioni e dei concessionari di servizi pubblici viene ribadito che si tratta di azione volta al ripristino del servizio e del rispetto degli standard, con esclusione del risarcimento del danno per il quale resta ferma la disciplina vigente. Inoltre saranno introdotti strumenti e procedure al fine di evitare duplicazioni e sovrapposizioni con le azioni che si possono proporre alle autorità indipendenti o agli organismi con funzioni di vigilanza e controllo nel settore.

(25 febbraio 2009)
ania è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 26-02-2009, 12:59   #179
Trabant
 
Messaggi: n/a
E' l'ennesimo contentino che il berlusca centellina alla lega, visto che il federalismo fiscale 1. non glielo può dare (berlusca lo votano in tutta italia e pure al sud, la lega solo al nord) e 2. non glielo vuole dare, altrimenti la lega, ottenuto il proprio obiettivo principale, non sarebbe controllabile come lo è adesso.
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Old 26-02-2009, 13:19   #180
ania
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Norma Brunetta, cosa dice la legge “anti-fannulloni”

Mercoledì 25 Febbraio 2009

Con l’approvazione del Senato al ddl delega di riforma della pubblica amministrazione “cambia la P.A., ci sarà più trasparenza e ci sarà il merito”. Lo ha detto il ministro della Funzione pubblica al termine della votazione nell’aula di Palazzo Madama.

Queste le principali misure del provvedimento.

Decorrenza contratto: viene regolato il rapporto di successione temporale tra legge e contratto collettivo, al fine di evitare che la presente riforma venga vanificata da un intervento contrattuale successivo.

Obiettivi: la riforma si propone la convergenza degli assetti regolativi del lavoro pubblico con quelli del lavoro privato, il miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia delle procedure della contrattazione collettiva, l’introduzione di sistemi interni ed esterni di valutazione del personale e delle strutture amministrative, la valorizzazione del merito e il conseguente riconoscimento di meccanismi premiali, la definizione di un sistema più rigoroso di responsabilità dei dipendenti pubblici, l’introduzione di strumenti che assicurino una più efficace organizzazione delle procedure concorsuali su base territoriale, la valorizzazione del requisito della residenza dei partecipanti ai concorsi pubblici, qualora ciò sia strumentale al migliore svolgimento del servizio.

Contrattazione: Saranno i decreti legislativi attuativi a definire i contorni della contrattazione collettiva e integrativa. Inoltre, saranno riordinate le procedure di contrattazione collettiva nazionale ed integrativa, in coerenza con il settore privato e nella salvaguardia delle specificità sussistenti nel settore pubblico. È anche prevista la riforma dell’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran), con particolare riguardo alle competenze, alla struttura ed agli organi della medesima Agenzia. Al fine di ridurre il ricorso a contratti di lavoro a termine, a consulenze e a collaborazioni, i decreti delegati dovranno contenere disposizioni dirette ad agevolare i processi di mobilità, anche volontaria, finalizzati a garantire lo svolgimento delle funzioni pubbliche di competenza da parte delle amministrazioni che presentino carenza di organico.

Valutazione: ogni amministrazione predisporrà gli obiettivi da raggiungere per ciascun anno e a consuntivo rileverà quanta parte degli obiettivi è stata effettivamente conseguita, anche con riferimento alle diverse sedi territoriali. Nell’ambito del riordino dell’Aran sarà istituito un organismo centrale di valutazione con il compito di indirizzare, coordinare e sovrintendere all’esercizio indipendente delle funzioni di valutazione, garantire la trasparenza dei sistemi di valutazione, assicurare la comparabilità e la visibilità degli indici di andamento gestionale. Sarà infine assicurata la totale accessibilità dei dati relativi ai servizi resi dalla pubblica amministrazione tramite la pubblicità e la trasparenza degli indicatori e delle valutazioni operate da ciascuna pubblica amministrazione. Vengono destinati 4 milioni di euro alla realizzazione di progetti sperimentali ed innovativi volti a diffondere e raccordare le metodologie della valutazione tra le amministrazioni centrali e gli enti territoriali.

Class action: in tema di azione collettiva nei confronti delle pubbliche amministrazioni e dei concessionari di servizi pubblici viene ribadito che si tratta di azione volta al ripristino del servizio e del rispetto degli standard, con esclusione del risarcimento del danno per il quale resta ferma la disciplina vigente.

Incentivi e premi: Saranno introdotti strumenti di valorizzazione del merito e metodi di incentivazione della produttività e della qualità della prestazione lavorativa, secondo le modalità attuative stabilite dalla contrattazione collettiva: è prevista la destinazione di percentuali minime di risorse al merito e alla produttività, previa misurazione secondo criteri oggettivi del contributo e del rendimento del singolo dipendente pubblico.

Dirigenza: Per il dirigente che omette di vigilare sulla effettiva produttività delle risorse umane e sull’efficienza della struttura che dirige scatta il divieto di corrispondere il trattamento economico accessorio. Saranno previsti concorsi per l’accesso alla prima fascia dirigenziale e saranno ridotti gli incarichi conferiti ai dirigenti non appartenenti ai ruoli e ai soggetti estranei alla pubblica amministrazione. La retribuzione dei dirigenti (tranne che a quelli dell’area sanitaria), legata al risultato, non dovrà essere inferiore al 30 per cento della retribuzione complessiva. Prima di prendere l’incarico dirigenziale, i vincitori di concorso devono affrontare un periodo di formazione, di almeno sei mesi, presso uffici amministrativi di uno Stato dell’Unione europea o di un organismo comunitario o internazionale.

Riconoscibilità: è previsto che il dipendente pubblico sia identificabile tramite un cartellino di riconoscimento per garantire maggiore trasparenza nei rapporti fra amministrazione e cittadino-utente.

Cnel: Al Consiglio dell’Economia e del lavoro vengono attribuiti nuovi compiti, tra cui la predisposizione di una Relazione annuale al Parlamento e al Governo sui livelli e la qualità dei servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali alle imprese e ai cittadini

Corte conti: la magistratura contabile, anche a richiesta delle competenti commissioni parlamentari, potrà effettuare controlli su gestioni pubbliche statali in corso di svolgimento. A essere modificata sarà la composizione delle sezioni regionali di controllo della Corte dei conti che possono essere integrate da due componenti designati rispettivamente dal Consiglio regionale e dal Consiglio delle autonomie locali. Il Consiglio di presidenza della Corte sarà composto dal Presidente della Corte che lo presiede, dal Presidente aggiunto, dal Procuratore generale e da 4 rappresentanti del Parlamento e da 4 magistrati eletti dai magistrati della Corte medesima.
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