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#161 | |
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Iscritto dal: May 2008
Messaggi: 1499
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Il tuo intervento, poi, mi fa [sor]ridere: riporti proprio i testi dei comma 7 e 8... rotfl, proprio quelli che conferiscono alle fondazioni universitarie poteri che sono già in possesso delle università da anni! E senza che questo pregiudichi la liceità del tetto sulla contribuzione studentesca. Ma forse non conscevi la 168/1989. Forse allora non stai mentendo, sei solo assai poco informato.
Ultima modifica di litocat : 25-10-2008 alle 16:40. |
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#162 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2004
Messaggi: 1364
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Ultima modifica di T3d : 25-10-2008 alle 17:28. |
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#163 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2008
Messaggi: 1499
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E questo sta scritto appena dopo il comma 8 che hai riportato tu prima... per avere una risposta bastava leggere due righe in più, anzichè limitarsi a un copia e incollla. |
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#164 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2004
Messaggi: 1364
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#165 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2008
Messaggi: 1499
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#166 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2004
Messaggi: 1364
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#167 |
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Junior Member
Iscritto dal: Mar 2008
Messaggi: 24
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anche i subsonica hanno detto che non bisogna farsi fregare sulla scuola
http://www.youreporter.it/view_video...611859cfaaaad3
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Marco Travaglio http://fire.rettorato.unito.it/blog/?id=20544 |
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#168 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2003
Città: Campoli Appennino (FR)
Messaggi: 1487
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Leggete gli articoli 16,66,67,69,72,74.
Io frequento Ingegneria presso la Sapienza e da giovedì la nostra facoltà risulta occupata e sto partecipando attivamente. Ci tengo a sottolineare che è una occupazione COSTRUTTIVA, le lezioni si tengono regolarmente si tengono lezioni straordinarie nel chiostro oltre che presidi permanenti, assemblee e azioni coordinate di protesta PACIFICA. per maggiori informazioni andate sul nostro forum => http://ilchiostro.do-goo.com
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Ho trattato con: pakirri, superpippo32,addicted. |
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#169 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2003
Città: Hamburg/Torino
Messaggi: 2757
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Il Senato Accademico nella seduta del 21 ottobre 2008, preso atto del grave disagio prodotto dagli
indirizzi espressi nella legge 133/08 in tutte le componenti attivamente impegnate nell'Ateneo (disagio rappresentato anche attraverso il documento presentato dagli studenti in seduta) e in accordo con quanto espresso dalla CRUI nella mozione del 3 luglio 2008 e nel documento del 25 settembre 2008, ha approvato all'unanimita' la mozione allegata. Il 7 novembre, in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico 08/09, sara' promossa una giornata di discussione aperta sui temi dell'Universita', con un contributo attivo degli studenti, del personale docente e del personale tecnico amministrativo dell'Ateneo. ---------------------------- Mozione approvata all'unanimita' dal Senato Accademico del Politecnico di Torino nella seduta del 21 ottobre 2008 Il Senato Accademico del Politecnico di Torino, riunito in seduta il 21 ottobre 2008, preso atto del grave disagio prodotto in tutte le componenti attivamente impegnate nell'Ateneo (disagio rappresentato anche attraverso il documento presentato dagli studenti in seduta) e in accordo con quanto espresso dalla CRUI nella mozione del 3 luglio 2008 e nel documento del 25 settembre 2008, rileva con viva preoccupazione gli indirizzi espressi nella Legge 133 esprimendo forti dubbi in primo luogo sul'iter legislativo adottato, il Decreto Legge con conversione attraverso voto di fiducia. Il Senato Accademico ribadisce la funzione strategica ed irrinunciabile dell'Universita' a prevalente finanziamento pubblico, che risulta gravemente compromessa dal combinato delle norme di carattere finanziario (che incidono su un sistema gia' sottofinanziato rispetto agli standard Europei) e dei provvedimenti per il personale (blocco del ricambio generazionale e delle progressioni di carriera) contenuti nella suddetta Legge, in palese contraddizione con la forte domanda di formazione superiore e di innovazione piu' volte espressa anche dal sistema produttivo per superare l'attuale crisi strutturale dell'economia. Il Senato Accademico da' pertanto mandato al Rettore di rappresentare ad ogni livello politico e istituzionale queste istanze e di farsi promotore e supportare in seno alla CRUI le azioni utili a elaborare proposte forti per la riforma e lo sviluppo sostenibile dell'Universita' Pubblica. Il Senato Accademico auspica che dal confronto su tali proposte e dall'adozione di quanto ne conseguira' l'Universita' possa rafforzare il proprio ruolo di promotrice del progresso culturale, economico e sociale della societa', assicurando attivita' di didattica e ricerca qualificate e libere. Il Senato Accademico promuove, in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico, una giornata di discussione aperta sui temi dell'Universita', con un contributo attivo degli studenti, del personale docente e del personale tecnico amministrativo dell'Ateneo. |
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#170 |
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Iscritto dal: Mar 2008
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ieri proteste davanti a Terra Madre
http://www.youreporter.it/view_video...85c04cbdc771ea
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#171 |
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Junior Member
Iscritto dal: Mar 2008
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il 30 sciopero generale della scuola, corteo da piazza Arbarello ore 9.30
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Marco Travaglio http://fire.rettorato.unito.it/blog/?id=20544 |
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#172 |
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Junior Member
Iscritto dal: Mar 2008
Messaggi: 24
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Caro Piero
sono un insegnante di un Istituto Superiore di Verbania. Non sono iscritto ad alcun partito, ho oltre 25 anni di servizio e non ho interessi personali o di parte da difendere, ho solo il desiderio di esprimere il mio pensiero sulla “riforma Gelmini” (tra virgolette!). Una premessa mi sembra doverosa: la Scuola non è un’azienda il cui obiettivo è produrre utili. La Scuola deve garantire il principio costituzionale della libera educazione e cultura per Tutti. Ma proprio tutti. Anche del figlio dei pastori della Barbagia, del contadino del Tavoliere delle Puglie e dell’allevatore delle nostre Valli Ossolane. Detto questo, è risaputo che tante cose non vadano bene. Tutti concordano, gli insegnanti in testa, che ci sia molto da fare per rendere più efficiente il sistema scuola nel complesso. Ed è proprio di questo che voglio parlare. Quando c’è da sistemare qualcosa che non va, si fa un accurato progetto di riordino, si fanno le opportune analisi e poi si decide sugli eventuali tagli e sui nuovi investimenti. Nel caso della cosiddetta “riforma Gelmini” tutto ciò non è avvenuto. In un settore così importante è semplicemente accaduto che un ministro dell’economia che “doveva far cassa” per lo Stato, ha detto ad un ministro dell’Istruzione: devi tagliare 8 miliardi di euro dal tuo dicastero. E il “buon ministro” (trentenne bresciana volata in Calabria per l’esame da avvocato, notoriamente molto addentro ai problemi del mondo della Scuola) ha detto: obbedisco. Non ha potuto, lei, prescelta con cura per il ruolo, dire: questo settore non si taglia, bussate cassa da qualche altra parte; la signora ha preso le forbici. E cosa salta agli occhi dell’incompetente di turno: ma come, ai miei tempi c’era un solo maestro, perché oggi ce ne sono tre? Tagliamone due! Detto, fatto. E non sto qui a ripetere che il maestro è solo uno e mezzo (tre su due classi!) tanto ormai tutti pensano che i maestri di una classe elementari siano i fantastici tre (la “disinformazione” in cui ci trascinano!). E poi altre scelte di questo tipo, non certo originate da intenti educativi o pedagogici, o quantomeno inserite in un piano coerente: si facciano classi con oltre trenta alunni (33, 35 o 38) e poi meno ore di lezione per tutti! Già e perché allora non allungare l’intervallo? Chi mi legge, ha una vaga idea di cosa significhi insegnare? Ma veramente si pensa che la qualità dell’insegnamento (a cui tutti dobbiamo mirare) possa aumentare diminuendo le ore di lezione e aumentando il numero degli alunni? E allora i progetti? I laboratori? I recuperi? Le centinaia di cose che si fanno nella scuola odierna? Ma ci si rende conto di cosa significa trovarsi di fronte a più di trenta piccoli bimbi, o peggio ancora, giovani adolescenti, tutti con la propria specifica e unica identità da comprendere, salvaguardare, coltivare? Ma si pensa al loro futuro in questo Paese? La ministra a questo punto aggiunge per contorno qualcosa di ‘colore’, il grembiulino (magari bianco con il fiocco rosso) e il 5 in condotta ‘et voilà’ la “riforma Gelmini” è bella è pronta! Mai visto niente di simile. Nessun ministro dell’Istruzione, dei tanti che ho avuto sulla mia testa, era arrivato a tanto! E tutto realizzato nel corso di una sola estate, senza il minimo coinvolgimento dei protagonisti. NOI - LA SCUOLA. Non si possono tagliare i rami buoni (le scuole elementari, le nuove leve di docenti motivate e preparate) di una pianta che già soffre! Occorre colpire gli intoccabili ‘baroni’ delle Università e non i giovani ricercatori, i liberi professionisti che fanno della scuola il loro secondo lavoro e non i poveri precari senza una lira, ma soprattutto sarebbe il caso di eliminare privilegi in altri settori dello Stato, dove ministri e portaborse, super-amministratori e consulenti continuano a veder crescere i loro guadagni. I tagli riguarderanno migliaia e migliaia di ‘non-più-giovani’ precari con famiglie a carico e mutui da pagare, gente che è rimasta precaria perché lo Stato non li ha mai voluti regolarizzare. Maestre che per un anno o due di anzianità si troveranno un passo indietro in graduatoria rispetto alla collega più fortunata. Laureati super preparati che continuano a fare corsi di aggiornamento e a studiare. Tutta gente sottopagata che si fa in quattro dalla mattina alla sera. Alcune scuole chiuderanno, altre saranno accorpate: un terremoto, altro che Alitalia! E senza possibilità alcuna di difesa. Senza tavoli di confronto. Senza aiuto dai sindacati. Non si sa più come fare orientamento ai giovani, non si sa più cosa accadrà domani perché oltre ai tagli null’altro ci è stato scritto o detto. Ci avranno pensato? Ettore
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Marco Travaglio http://fire.rettorato.unito.it/blog/?id=20544 |
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#173 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2003
Messaggi: 369
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Secondo voi,gli studenti di destra che manifestano, sono anch'essi dei comunisti facinorosi?
O la destra come al solito non ha ricapito niente, oppure come al solito si ritrova in pieno delirio da arroganza di potere. Comunque se vogliono crogiolarsi nell'idea che sono solo piccole minoranze di disturbo, gli faccio tutti i miei auguri. Io già pensavo che durassero 10 anni, ora inizio pure a dubitare che ne durino 5. |
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#174 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2003
Città: Hamburg/Torino
Messaggi: 2757
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"Pronti a lasciare tutto"
![]() Il rettore del Politecnico di Torino: “Io e i miei colleghi ci dimetteremo in massa” GIOVANNA FAVRO TORINO «Sono pronto a dimettermi». Il rettore Francesco Profumo butta sul tavolo della discussione e delle proteste che agitano le università italiane tutto il peso e il prestigio di uno dei più accreditati atenei d’Europa, il Politecnico di Torino: «Se il governo non cambierà strada, convocando i rettori, ritirando tagli insostenibili a aprendo la via a una seria riforma delle università, non potrò che dimettermi, insieme agli altri rettori italiani. Ne abbiamo parlato, siamo tutti d’accordo». Ed Enrico Decleva, «magnifico» della Statale di Milano e presidente della Conferenza dei rettori, conferma: «Non potremo fare altro. La Finanziaria infligge alle università un colpo mortale». Rettore Profumo, ieri lei ha sospeso le lezioni e convocato una conferenza d’ateneo per discutere la situazione. E’ così grave? «Se entro pochi mesi non cambierà nulla i rettori non potranno che dimettersi, perché non saranno più in grado non dico di progettare sviluppo, ma neppure di pagare gli stipendi ai professori». A quanto ammontano i tagli? «A livello nazionale, un miliardo e 450 milioni nel 2013. Al Politecnico, partendo da 114 milioni attesi dallo Stato per il 2009, il fondo di finanziamento ordinario calerà a 103 milioni nel 2010, 92 nel 2011 e 90 nel 2012. Peccato che già nel 2008 la spesa per gli stipendi del personale supererà i 99 milioni. Per far fronte agli scatti stipendiali e all’inflazione, i fondi dovrebbero invece crescere del 5% l’anno». Non avete altre entrate? Il 60% del vostro bilancio non viene da industrie, Ue, privati e altri enti? «Sì, ma non certo per gli stipendi. Su progetti di ricerca specifici abbiamo molti finanziatori, ma servono anche fondi certi e continuativi sia per gli stipendi che per i progetti di lungo periodo». Quanti docenti perderete con il turnover ridotto al 20%? «Di qui al 2011 non potremo rimpiazzare 74 professori e ricercatori, 84 nel 2012». Di conseguenza? «Potremo garantire 74 mila 844 ore di lezione, contro le 88 mila 641 del 2008. Il calo d’ateneo sarà del 15,6%, più drammatico in alcune facoltà: meno 30,5% di lezioni ad Architettura 2, 21,6% ad Architettura 1, 14,8% a Ingegneria 1, 12,9 a Ingegneria 3. In un sistema già sottofinanziato, si innesca un processo molto pesante: lo stop del turnover, oltre a polverizzare le speranze di giovani e precari, arriva proprio in una fase di uscite di massa». Vanno in pensione tutti ora? «A metà degli anni Settanta ci furono concorsi di massa e queste persone escono ora tutte insieme. Si rischia insomma, di svuotare di botto gli atenei». Spariranno dei corsi di laurea? «E’ ovvio che non sarà possibile mantenere l’attuale offerta formativa nei prossimi anni». Molti rettori temono che la possibilità di trasformare gli atenei in fondazioni private cancelli la libertà della didattica e della ricerca in nome degli interessi dei privati che pagheranno i conti. La pensa così anche lei? «Penso che le università debbano restare pubbliche, anche se l’interlocutore non deve più essere solo lo Stato, ma anche le Regioni e l’Europa». Gli atenei sono senza colpe? «No l’università deve fare autocritica: i 77 atenei hanno 360 sedi, certo troppe, e si sono eccessivamente spezzettati corsi e saperi. Ma non darci i soldi per pagare gli stipendi dal 2010 non è la soluzione. Serve una grande e importante riforma di cui tutti sentiamo la necessità». Che cosa chiede? «Una nuova governance, con catene decisionali più corte. Oggi la stessa decisione è vagliata da troppi organismi. Occorrono nuove regole di reclutamento che premino i migliori, e un sistema serio di valutazione della ricerca che garantisca più fondi a chi lavora di più e meglio. Chiedo che il ministro sieda a discutere con i rettori, e che non ci siano per le università solo tagli finanziari, per di più non sostenibili, ma discussione dei contenuti. Il modello delle università è vecchio di trent’anni. E’ tempo di cambiare». Grande Profumo, era ora
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#175 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2007
Città: Modena
Messaggi: 4904
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Quote:
Magari saremo più ignoranti, ma meno capre! |
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#176 | |
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Member
Iscritto dal: Mar 2003
Città: Basso Piemonte - Alto Monferrato ---> Olanda
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Quote:
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Pegaso :-) Ultima modifica di pegasoalatp : 29-10-2008 alle 15:46. |
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#177 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2003
Città: Hamburg/Torino
Messaggi: 2757
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#178 |
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Junior Member
Iscritto dal: Mar 2008
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corteo del 28 ottobre
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#179 |
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#180 |
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corteo 30 ottobre
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