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#81 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: non ti interessa
Messaggi: 5606
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Quote:
D'altro canto esiste la massima per cui se ripeti una cosa tante volte, poi diventà una "verità". Chi finisce dentro le echo chamber vede la realtà in modo alterato e, peggio ancora, perde mano a mano la capacità di distinguere il vero dal falso.
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[url="http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=2119003"]- Compilatore Intel e disparità di trattamento verso processori AMD/VIA |
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#82 | |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2008
Messaggi: 11258
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Quote:
Intanto ti ringrazio per aver perso tempo a scrivere una risposta ben articolata. Ritengo la tua posizione è un po' troppo "idealista" e "assolutista". Anche nell'art. 21 sono presenti dei casi in cui la libertà di espressione puo' essere limitata. Nessun diritto è assoluto. Una delle maggiori strumentalizzazioni che viene portata dalla retoriche antidemocratiche è proprio nel cercare di dimostrare l'ipocrisia degli ordinamenti liberali quando impongono dei limiti nei diritti. Ma questo non incompatibile con gli ordimanenti democratici nelle LIMITATE CONDIZIONI previste dagli ordinamenti. La differenza maggiore è proprio nei sistemi. Nelle democrazie esistono dei pesi e contrappesi, nelle autocrazie no. La democrazia non è limitata a singoli aspetti che garantiscono la libertà dei cittadini, ma è una sistema che garantisce la liberta dei cittadini all'interno di un quadro istituzionale che bilancia una serie di diritti e di interessi collettivi. Ritornando a quanto hai scritto: Si possono avere due posizioni quella di contenimento e contrasto delle fake, della disinformazione e dei discorsi d'odio nella considerazione che di fatto inquinano il dibattito democratico e possono spingere verso un cambio di regime oppure di apertura totale sperando che queste posizioni siano marginalizzate da una opinione pubblica colta, capace e con abbastanza senso critico in grado di distiguere le bugie dalla verità, ma questa è pura utopia. Ricordiamoci anche che la prima posizione viene sfruttata anche dai nemici esterni delle democrazie, non bisogna dimenticare che viviamo in tempi in cui l'informazione tramite social è parte integrante della guerra ibrida portata avanti dai regimi autocratici contro le democrazie, che la contrastano perchè fanno largo uso di narrative per creare caos e discredito nei confronti delle istituzioni democratiche. Inoltre anche le grandi aziende che gestiscono i social non vogliono controlli perchè diminuisce il loro potere. Gli algoritmi possono cambiare, cambiando la percezione della realtà a opinioni pubbliche diffuse come mai nella storia. Il confronto con quello che aveva l'imbianchino con i baffetti non è nemmeno lontamente allo stesso livello di pervasività e capacità ma sono bastati per rovesciare una democrazia. E quando avviene stai tranquillo che chi sale al potere calvalcando fandonie e odio poi non sarà così rispettoso nei confronti delle libertà di espressione. Quando ho citato Per altro anche l'art. 21 Le soluzioni che proponi sono un po' irrealistiche. L'educazione non è un processo che puoi applicare in breve tempo, e il fact checking anche moderato puo' essere comunque rigettato come forma di censura del potere. Diamine c'è chi è arrivato a vedere la scienza come "mainstream" da rigettare. Nel frattempo si possono creare forze antidemocratiche che usano la disonformazione e il discorso d'odio per prendere il potere e rovesciarlo. E credo che in questo momento come non mai la tenuta sia rischio. Si finisce nel paradosso della tolleranza evocato da Popper: estendere la tolleranza a coloro che sono intolleranti può portare alla scomparsa della tolleranza. I libertari ( onesti) dovrebbero ragionare su questo.
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Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui [cit.] |
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#83 | |
Member
Iscritto dal: Feb 2018
Messaggi: 106
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È il motivo per cui l'esposizione a contenuti che non rientrano all'interno di quella che è la propria bolla diviene problematico, non c'è più una realtà condivisa. |
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#84 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2005
Città: MI
Messaggi: 7701
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@ azimuth
guarda che al 90% diciamo le stesse cose, ma con approcci diversi: tu vuoi prevenire l'avvento delle autocrazie con una strumento (controllo, censura, ...), io e la EFF diciamo che il fine è giusto ma lo strumento è sbagliato (e non credo che la EFF sia disonesta, come suggerisci). Tu hai un approccio filosofico/moral/legale (tolleranza, popper, costituzione,...), io (e EFF) sul pratico e "tecnico", anche se poi ci sono interconnessioni ovviamente. Io dico che tra il dire e il fare, o tra la filosofia e la pratica, c'è di mezzo il mare. In estrema sintesi il mio discorso è: il controllo dell'informazione è sempre stato l'obiettivo di tutte la dittature, non lo è mai stato nelle democrazie (anzi, la libertà di stampa ne è un fondamento), siamo sicuri che metterlo in atto sia la cosa giusta? Eh, ma noi siamo i buoni... si, però tutte la dittature (tranne quelle militari) lo fanno per il bene del popolo, infatti di solito si chiamano "repubbliche popolari" non "dittature impopolari" ![]() per alleggeriere, ci sono film su casi di stampa come il "watergate" che ne sottolineano l'importanza, altri film "distopici" su dittature "soft" travestite da "buone società ordinate e civili", al momento mi viene in mente solo Divergent ma c'è sicuramente di meglio. Poi è vero che i social hanno dei gravi problemi (e per quanto mi riguarda si potrebbero anche chiudere ![]() Quote:
Poi c'è l'abuso da parte di attori stranieri, il flooding di falsi account, con propaganda fake o meno, ecc., che vanno fermati con strumenti "tecnici" che si usano contro i criminali informatici, perchè quello sono, sono attori nemici. Ecc. Il limite è delicato, ma sdoganare il controllo totale dell'informazione (aka "censura") è pericoloso. E con chatcontrol, sampre con la scusa (o motivaziona buona e legittima secondo chi la propone) della lotta al crimine, si chiude il cerchio anche sulle comunicazioni private. In pratica come in cina, un repubblica democratica e popolare che lo fa per il bene dei suoi cittadini... Ora basta, sono stanco, e altrimenti mi arriva la swat orientale in casa. ![]() E poi stiamo iniziando a ripeterci. bye Ultima modifica di sbaffo : 04-03-2025 alle 14:05. |
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#85 | |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2008
Messaggi: 11258
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Quote:
La tecnologia è uno strumento, non un fine in sé. Non può decidere autonomamente come essere utilizzata in contesti sociali, poiché queste decisioni richiedono valutazioni etiche, morali e sociali. I "tecnologi" possono e devono partecipare nel discorso intorno a questi temi ma entrano in un campo che non è il loro. Riguardo alla EFF non sostengo nulla, visto che non l'ho nemmeno citata, dico che però le argomentazioni che fai possono, e sono, facilmente strumentalizzate dalle varie propagande dei paesi autoritari allo scopo di creare false equivalenze, che non ci sono, e per creare discredito verso le istituzioni democratiche. Quando tu dici che: "il controllo dell'informazione è sempre stato l'obiettivo di tutte la dittature, non lo è mai stato nelle democrazie (anzi, la libertà di stampa ne è un fondamento) incorri come molti idealisti in un eccesso di semplificazione. Sebbene tutte le democrazie dichiarino alcuni diritti come quello di espressione e informazione come pietre angolari, non è assolutamente vero che in casi specifici e di particolare necessità questi non vengano limitati per bilanciare interessi contrastanti, per proteggere la società nel suo complesso da danni sociali ancora maggiori. Se si va a guardare la giurisprudenza costituzionale ci sono molteplici casi dove si sono operate delle limitazioni dei diritti fondamentali. E' un percorso stretto, sdrucciolevole che si dovrebbe percorrere come estrema ratio? Assolutamente si. E non dobbiamo credere che perchè noi siamo buoni che il limite non verrà varcato ma perchè comunque siamo all'interno di sistema democratico che istituzioni che circoscrivono il limite questi interventi quindi bisogna evitare di ricorrere a false equivalenze che non stanno in piedi. Ma esattamente qual'è l'alternativa? La marea di fake e disinformazione tossica è essa stessa una forte limitazione del diritto diritto d'informazione oltre a distorcere il dibattito democratico, puo' determinare delle emergenze sociali gravi. Siamo a livelli che impallidiscono quello che avrebbero potuto fare le autocrazie di inizio secolo. Inoltre è assolutamente certo che dietro a molto di questa disinfomazione ci siano anche nazioni ostili. Non si tratta semplicemente di attacchi informatici, sono attacchi informativi volti alla destabilizzazione dei paesi democratici.
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Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui [cit.] Ultima modifica di azi_muth : 09-03-2025 alle 15:16. |
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#86 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2005
Città: Milano
Messaggi: 2861
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Risposta a Hiei3600
Non è questione di approvare o meno un paese, un'inferenza di un qualsiasi paese straniero che alteri il risultato delle elezioni è, per regolamento e non a giudizio di qualcuno che politicamente ci piaccia o meno, reato accomunabile allo spionaggio ed invalida le elezioni. Poi se vogliamo parlare tanto per parlare senza conoscere le leggi che sono lì per tutelare da colpi di stato...
Su una cosa hai ragione invece: la democrazia non funziona purtroppo, quantomeno nel mondo di oggi e con questi strumenti nelle mani di chi fa marketing e disinformazione. Quantomeno vista la fragilità dell'elettore. Forse può essere irrobustita con regolamenti più strutturati, mediante magari una forma meno diretta e più mediata dai tecnici? Hai presente con i bambini? Poi tu mi dirai che non è più democrazia, e ti do anche ragione, ma quando una cosa evidentemente per tutti non funziona più che ci vuoi fare... |
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#87 | |||
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2001
Messaggi: 20025
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Se non era previsto, appena l'hanno capito hanno spinto a manetta... Quote:
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E' vero, il limite è sottile e molto delicato. Del resto i social se ne sbattono di qualunque limite pur di ottenere obiettivi economici e/o politici, quindi hanno già sdoganato il controllo occulto e pervasivo delle masse.
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Mai discutere con un idiota. Ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza (O.W.) |
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#88 | |
Member
Iscritto dal: Feb 2018
Messaggi: 106
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O meglio, è chiaro che i social media diffondano un certo tipo di ideologia, ma all'interno delle democrazie rappresentative non c'è ancora stato un intervento diretto e plateale da parte delle aziende stesse. O almeno, questo è quello che sappiamo. Sino ad ora si è visto come certe azioni siano possibili, basta constatare come sia l'algoritmo a determinare il comportamento degli utenti sulla piattaforma, le persone inseguono ciò che l'algoritmo decide: può sembrare ridicolo parlarne e la cosa può apparire innocua, però quando ci sono miliardi di persone che utilizzano queste app quotidianamente, il tutto non è più molto rassicurante; anche se si parla di like, follower e contenuti effimeri. Negli anni questi strumenti sono cambiati, anche semplicemente per ciò che riguarda il loro utilizzo base. Le modifiche che ci sono state su questi circuiti sono sempre state direzionate dall'alto, non c'è mai stato nulla che sia partito dal basso, dagli utenti... ed è anche normale che sia così, visto che la sfida è impari, si tratta di interfacciarsi con un qualcosa di altamente studiato, l'utente è solo contro un qualcosa che invece viene progettato da squadre di esperti nel campo dell'informatica, della comunicazione, della psicologia e chissà cos'altro. Però sino a che si resta nel campo del tornaconto economico di queste aziende, i danni potranno essere "circoscritti", ma se invece dovesse esserci la volontà politica di determinare questo o quel comportamento... beh, qui veramente avremo finito. Ultima modifica di Unknown84 : 07-03-2025 alle 17:30. |
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#89 | |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2001
Messaggi: 20025
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Mai discutere con un idiota. Ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza (O.W.) |
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#90 | |
Member
Iscritto dal: Feb 2018
Messaggi: 106
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Non sto dicendo che la situazione attuale non sia grave, tutt'altro, ma siamo ancora lontani da un effettivo controllo delle masse. |
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#91 |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2006
Città: Prov. Milano
Messaggi: 1508
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Perchè oramai siamo zombie con gli smartphone in mano e manco guardiamo dove camminiamo, purtroppo.
Siamo leoni da tastiera, nessuno o quasi ragiona con la propria testa.
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Viet Vo dao, uno stile di vita, un'arte marziale ![]() http://www.vietanhmon.org/italiano.htm |
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#92 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2005
Città: MI
Messaggi: 7701
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Io forse non me ne rendo conto perchè sono "vecio", non ho nessun social, guardo apposta diverse testate (Rai3, Corriere, 24 Ore, Post, ecc., e ovviamente google cioè quello che capita ![]() ![]() Ma mi rendo conto che sono una mosca bianca, anche perchè oltre alla voglia ci vuole tempo che non tutti hanno. Ultima modifica di sbaffo : 09-03-2025 alle 18:52. |
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#93 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2010
Messaggi: 37084
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La faccio breve, qui sotto allego un link, un documento d'inchiesta audiovisivo sul campo, che vale più di mille parole. Qui c'è il punto esatto di dove siamo giunti dopo 20 anni di social network, ma anche dopo un secolo di storia dimenticata. Qui disinformazione, ignoranza e stupidità dilagano senza freni, con tanta, troppa colpevole superficialità. Le conseguenze sono devastanti oggi come ieri. https://www.youtube.com/watch?v=TwLFOM3rgq8 |
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#94 | |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2003
Città: Tra la mia amata Trento e Curitiba
Messaggi: 19366
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Usare i social non c'è nulla di male, anche per elezioni e simili, ma solo se li si usa correttamente. Usarli per fake news non va bene,
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#95 | |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2008
Messaggi: 11258
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Lo vedi anche tra i novax: quello che dice "ammiocuggino" ha più valore di uno studio pubblicato su Nature sottoposto a peer review: Nature è "pacata" da Big Pharma, le balle di ammiocuggino sono aggratis quindi sono vere. Poi vai a scavare è non sanno nemmeno come procede la scienza e come funziona il metodo scientifico. Fraintendono il "pensar male", di cui il complottismo è la massima espressione, con lo scetticismo. Non è che gli viene in mente che la montagna di balle messe in campo da "ammiocuggino" benchè blandiscano i propri bias sono messi in campo da qualcuno che li vuole manipolare...ma no certo...la rete è libbera e scienza ufficiale, storia, scienza economica, i professoroni dicono sempre puttanate perchè sono il mainstream.
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Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui [cit.] Ultima modifica di azi_muth : 09-03-2025 alle 15:31. |
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#96 | |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2003
Città: Tra la mia amata Trento e Curitiba
Messaggi: 19366
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Quote:
Incredibile come un essere umano con QI sopra 75 non riesca a capire autonomamente che il "mmmiocugggino" non è una fonte attendibile, ripetibile, super partes, specializzata e, soprattutto, percentualmente significativa.
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#97 | |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2008
Messaggi: 11258
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Ma la maggior parte della gente ragiona da tifoso, argomentando in modo vergognoso con benaltrismi, attacchi personali, deviazioni varie su temi che non c'entrano nulla o hanno poca attinenza. Sarà che la gente è abituata ai talk show e alla serie di mezzucci con i quali vengono affronati le questioni in TV.
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Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui [cit.] |
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#98 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Messaggi: 12819
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Purtroppo viviamo in un epoca dove la guerra è ovunque, in primis dentro di noi. L'incazzatura è alimentata e spinta proprio da articoli e notizie che fanno leva su questo, e il risultato sarà una guerra civile, ed è una cosa *voluta*. L'unica soluzione è tagliare completamente tutte le fonti di "disinformazione", che ad oggi significa tagliare fuori tutti i media che abbiano rilevanza superiore a quella della propria città. Ultima modifica di WarDuck : 09-03-2025 alle 16:40. |
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#99 |
Member
Iscritto dal: Feb 2018
Messaggi: 106
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Una soluzione probabilmente non c'è, per quanto il livello sui social media possa essere veramente basso, ad oggi tutto passa attraverso questi strumenti, non usandoli si è tagliati fuori dalle dinamiche che finiscono per influenzare oramai anche i media tradizionali.
Il problema è che l'utenza delle piattaforme online crede di poter fare un qualche tipo di contro-informazione tramite mezzi che sono prevalentemente visivi, non testuali. Cosa rimane però al di fuori dei social? Tv, radio e giornali? E quale sarebbe il luogo in cui poter contro-bilanciare l'informazione che passa da questi canali? Non c'è più alcun posto in cui poter fare quello che sino a qualche anno fa veniva fatto su Internet, il problema è che però permane l'insoddisfazione di fronte al mainstream... quest'insoddisfazione viene riversata sui social media, con tutte le già citate conseguenze del caso: isolamento, polarizzazione e disinformazione. Si va più veloce, non c'è dubbio, ma a che prezzo? Per chi parlava dei commenti agli articoli che appaiono sulle varie testate online: proprio di recente mi è capitato di leggere su "Il Post" la rassegnazione di alcuni utenti che facevano riferimento all'ormai prossima chiusura delle edicole... ed alla futura scomparsa della televisione. Non so se quest'ultima sia una sparata priva di fondamento, però ecco... sulla potenziale inevitabilità di certi accadimenti io mi trovo d'accordo. Ultima modifica di Unknown84 : 09-03-2025 alle 17:49. |
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#100 | |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2008
Messaggi: 11258
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La responsabilità è da attribuire in buona parte all'analfabetismo funzionale e mediatico che in Italia è dilangante. Siamo d'altro canto uno dei paesi più ignoranti dell'Ocse. Se ci fossero cittadini istruiti, capaci di un vero senso critico, inteso come capacità di distinguere l'affidabilità, la qualità e i potenziali bias delle informazioni ricevute, anche il mercato editoriale si dovrebbe adattare. La democrazie e l'esercizio dei diritti richiede responsabilità soprattutto da parte dei cittadini e non si puo' nemmeno affibbiare ai giornalisti, categoria tra l'altro tra le più deboli e sfruttate, la responsabilità di educare i cittadini. Se invece si continua ad utilizzare una strategia basata sul FUD è semplicemente è perchè funziona sulla maggior parte del pubblico. I media e i giornalisti, alla fine, sono imprese che forniscono un servizio tagliato sul pubblico che lo riceve. Del resto, il sensazionalismo non nasce nel 2025, ma esiste dagli albori del giornalismo, ma è sui social che vede la sua incarnazione più moderna. Molta disinformazione viaggia proprio grazie al FUD. Inoltre sui social questo fenomeno è ancora più incontrollato, almeno sui media tradizionali c'è un un nome e cognome, una testata che si prende la responsabilità di quello che scrive nel bene o nel male. Sui social ci sono orde di signori nessuno, che dispensano "verità" che vengono credute da un pubblico ignorante in base ai propri bias e a una conoscenza delle questioni inesistente. Il risultato è esplosivo e destabilizzante. Almeno una volta le persone avevano il bon senso di ammettere la propria ignoranza sulle questioni, oggi, a causa della rete, l'effetto dunning kruger è una pestilenza perchè la gente non capisce la differenza tra informazione e conoscenza. Ma questo perchè di base è profondamnete ignorante. D'altro canto persino i liberali dei XIX secolo pur essendo a favore del suffragio universale avevano già rappresentato il problema di masse ignoranti facilmente manipolabili. Il diritto di voto, prima di essere un diritto innato, è una funzione pubblica che richiede capacità e istruzione. E' questione che ritorna con grande forza nei nostri tempi, nonostante il nostro ordinamento preveda una istruzione obbligatoria che non è evidentemente non è sufficiente per il contesto moderno. Se cerchi delle respondabilità dovresti rivolgerti al sistema educativo che in Italia in particolare è fallimentare: non solo non è in grado di preparare ai contesti lavorativi attuali che sono particolarmente sfidanti, ma non è in grano nemmeno di formare dei buoni cittadini.
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Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui [cit.] |
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