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#61 | |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2020
Messaggi: 2792
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Poi nell'atto pratica non vedo stragi di esseri umani o catastrofi apocalittiche. Fa un po' più di caldo soltanto, ma questo significa anche un inverno più accogliente e soprattutto località al nord che se prima erano troppo fredde ora sono più abitabile. Poi ci sono le località che NON erano considerate abitabili e ora stanno per diventarlo. Inondazioni ? Qualche fiume che straripa ? E certo che se non si puliscono gli argini e non si realizzano strutture di contenimento ...... Piove meno ? No, piovono stessi quantitativi di acqua ma meno spesso, quindi basterebbe realizzare dighe e bacini idrici. Il povero contadino che coltivava mele ora non ha più il clima idoneo ?Qualcuno dovrebbe dirgli di coltivare altro. |
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#62 | ||||||
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2020
Messaggi: 1076
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![]() Per il resto mi stai ripetendo definizioni arcinote senza aver realmente capito la sostanza del discorso. Passo ![]() Quote:
L'unica vera soluzione è sfruttare al massimo le fonti efficienti (carbone incluso, vedi Fossile Future sopra linkato) per aumentare la produttività e favorire lo sviluppo tecnologico, che alla fine ti fornisce strumenti e metodi sia per mitigare le emissioni, sia per produrre più energia in modo più pulito. Cercando di consumare meno e/o tartassando di tasse più o meno acrobatiche e minchiate burocratiche al contrario ottieni solo che dipenderai dalle fonti "sporche" più a lungo (oltre a tutti gli altri impatti economici sulle persone, che sono molto peggiori e immediati del riscaldamento). Teoria economica di base, appunto, che tu malcomprendi. Quote:
![]() Al massimo ha senso cercare di raffinare i processi (sia di produzione energetica che dei prodotti fisici) in modo che l'output sia uguale e di uguale qualità (o superiore), pur consumando/inquinando meno. Ma la soluzione in questo senso può venire solo dalla tecnologia, non dalla politica, e raggiungerla richiede di consumare inizialmente più energia, non meno, vedi sopra. Quindi ha senso tassarti se diffondi cianuro nell'atmosfera (o meglio vietartelo), ma non discriminarti per il consumo: consumi quello che il mercato ti permette di consumare mantenendo il tuo business profittevole, redirezionando a te risorse limitate. Il metodo di produzione energetica inquina? Regolamenti quello, per tutti (sempre con molta più cautela di quanto dimostrato ad oggi dalla politica, altro problema a parte), e i costi dell'energia regoleranno il resto. Quote:
![]() ![]() Ma è il mio punto di vista ![]() Sull'inflazione si aprirebbe un altro dibattito lungo interi libri, che peraltro ho già accennato più volte: certo che ci sono altre concause locali, alcune delle quali citi, ma quella di gran lunga più sistemica è la manipolazione dell'offerta di moneta, da parte non solo della banche centrali ma anche di quelle commerciali tramite credito senza il vincolo del risparmio precedente (in sintesi e ad ogni effetto pratico: stampando soldi), che in ultima analisi sottrae risorse dal presente con quelle future come collaterale, depauperando il pool presente più velocemente di quanto si possa rimpinguarlo, di conseguenza (dopo tot passaggi a catena) causando aumento dei prezzi di tali risorse e quindi di prodotti/servizi a valle. Non entro più nel dettaglio di così, anche perché c'è già ampia letteratura. Poi statalesi/keynesiani/inflation apologists vari costruiscono intere teorie (finanziate e premiate sempre dal denaro fiat) per deflettere la colpa su qualsiasi altra cosa immaginabile, lo so bene. La nuova astrologia https://aeon.co/essays/how-economist...-s-astrologers Quote:
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Ci sono economisti che sposano le tue tesi e altri le mie (i primi generalmente hanno più successo ![]() Tocca per forza ragionare con la propria testa, senza appaltare, o si è vulnerabili alle manipolazioni e non si potrebbe mai cambiare in meglio: tanti costumi e modus operandi che oggi sarebbero considerate puttanate criminali, un tempo erano lo status quo e metterle in dubbio sarebbe stato considerato complottismo. Come sempre non ho la pretesa di convincerti di nulla: alla lunga gli incentivi lo faranno, non certo i miei muri di testo su un forum. Spiego solo "da dove arrivano" certi miei discorsi, e che puoi risparmiarmi le dogmaticità banali della fiat academia perché già le conosco fin troppo bene e non mi convincono. Ultima modifica di Informative : 04-07-2025 alle 16:44. |
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#63 |
Senior Member
Iscritto dal: May 2004
Messaggi: 12938
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Basta una guerretta qualsiasi a far saltare tutti i parametri di inquinamento, per cui prima dovremmo decidere di abolire le armi, altrimenti campa cavallo.
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"Qualunque cosa abbia il potere di farti ridere ancora trent'anni più tardi non è uno spreco di tempo. Credo che le cose di quella categoria si avvicinino molto all'immortalità" |
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#64 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2008
Messaggi: 7814
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EDIT: sono andato a cercare e pensa te è di niente popo di meno che Albert Einstein. |
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#65 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2004
Messaggi: 12938
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Non ha senso
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"Qualunque cosa abbia il potere di farti ridere ancora trent'anni più tardi non è uno spreco di tempo. Credo che le cose di quella categoria si avvicinino molto all'immortalità" |
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#66 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2008
Messaggi: 7814
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Al massimo secondo me possiamo sperare di contenere la situazione a livello locale e cercare nel piccino delle nostre, singole vite di bere acqua, respirare aria ecc... non inquinate o quanto meno inquinate possibili. A livello planetario poi ci si potrà fare poco o niente. |
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#67 | ||||||||
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2008
Messaggi: 11246
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E' una analogia che non regge logicamente ricadi nella fallacia logica della falsa anologia- Nel tuo esempio, i “ladri” sono una minaccia esterna e il sistema di sicurezza è una risposta difensiva. Ma nel caso delle emissioni, chi consuma energia da fonti fossili non è una “vittima” che subisce un danno, ma un attore attivo che contribuisce (con la sua domanda) a mantenere in vita la produzione stessa. Mescoli due piani che non hanno nulla a che vedere l'uno con l'altro. L’analogia più corretta sarebbe: se nessuno ordinasse spedizioni veloci e imballaggi, Amazon non avrebbe motivo di mantenere una logistica così energivora. Il consumatore è parte della catena causale. Quote:
Tuttavia il concetto di esternalità non è un’invenzione ideologica né una moda recente, ma un cardine della teoria economica classica. Se un’attività genera costi che ricadono su altri (salute, ambiente, danni climatici), questi costi vanno internalizzati per evitare distorsioni di mercato. Ignorare le esternalità significa sovvenzionare, di fatto, le attività inquinanti a scapito della collettività. Anche questa è teoria economica base. Quote:
Se davvero fosse così semplice, allora dovremmo concludere che chi compra avorio non ha colpe, e che i soli responsabili della strage di elefanti siano i bracconieri. Ma la realtà è esattamente l’opposto: senza domanda, il bracconaggio non esisterebbe. E infatti le misure più efficaci contro questo tipo di crimine sono state proprio quelle che hanno agito sul lato della domanda, rendendo illegale il possesso, il commercio e perfino l’importazione dell’avorio, non solo la sua produzione. Lo stesso vale per il clima e le esternalità ambientali: ignorare l’impatto del consumo è chiudere gli occhi sul meccanismo che tiene in piedi l’intero sistema. Il mercato da solo non distingue tra domanda sostenibile e insostenibile. Premia ciò che è profittevole nel breve, anche se insostenibile nel lungo. E se la tua attività è profittevole solo perché ignora (o scarica) i costi ambientali, non è un modello virtuoso – è un errore sistemico che qualcuno pagherà più avanti, spesso altrove. Quote:
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E no le faccine che deridono non sono segno di uno che ragiona in modo corretto. Francamente nemmene le tue teorie anarco -tecno- libertario mi convincono. C'è parecchia ideologia e poca economia... E' ovvio che il consumo elevato di energia dovuto alle crypto genera esternalità negative allo stesso modo delle AI. La quantità dipende da come l'energia viene prodotta. Non sono isole ma filiere. E questo è solo un ragionamento logico.
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Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui [cit.] Ultima modifica di azi_muth : 04-07-2025 alle 17:51. |
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#68 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Città: Lecce
Messaggi: 21690
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#69 | |||||||||||||||||
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2020
Messaggi: 1076
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![]() Nel caso specifico la mia analogia regge invece benissimo (salvo che uno spacchi il capello per cercare di invalidarla perché gli rema contro, ovviamente): uno consuma per soddisfare propri bisogni (questo è ovvio: se volevi spiegarmi questo la piantiamo qui direttamente ![]() ![]() Quote:
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Se parliamo di esternalità dovute ai processi produttivi inquinanti di loro, sono sempre convinto che alla lunga il mercato comunque le prezzi, ma in ogni caso è un altro discorso, che non riguarda i puri consumatori di energia, come Bitcoin. Ha senso intervenire, come dicevo, se una certa attività produce esternalità non tollerabili, di suo. Consumare energia non è tra queste e non può essere discriminata o criminalizzata: i prezzi dell'energia e le risorse economiche limitate sono l'unico limite giusto e necessario. Già ![]() Quote:
![]() ![]() Mi critichi per una false analogy che non è tale e ne ficchi una tu subito sotto! Nuove vette di ilarità ![]() Bitcoin non fa nulla di non tollerabile di per sè, anzi al contrario. Certa politica e certe ideologie vorrebbero imporre una visione di questo tipo ![]() Quote:
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Quelli che certa ideologia chiama "problemi del libero mercato" spesso non derivano affatto da libero mercato, ma dal mercato distorto dalla fiat currency/troppa interferenza statale, che li causa non permettendo alle normali dinamiche di mercato di fare il loro corso, e poi si propone (spesso impone) come la cura. Temo che le nostre due visioni su questo punto (che non è un teorema: soft science) siano inconciliabili. Quote:
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![]() Non ti piace come mi pongo? Mi sta bene, comprendo: mi mandi a fanculo più o meno velatamente/educatamente e bona ![]() Quote:
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Ciò detto, tornando a parlare di Bitcoin, le esternalità negative che produce non sono relative al consumo, come ho fin qui argomentato (se mai, dal punto di vista meramente ambientale, è un net positive, e anche il "mainstream" inizia ad accorgersene, qui molto materiale https://x.com/DSBatten/status/1907143526548435429 ). Possono esserci altre esternalità negative ad esempio nei processi produttivi dell'hardware, ma è poca cosa, come già detto, o nella sua abilità di semplificare certe pipelines criminali (non inventarle), ma quelle positive le superano di gran lunga. Vanno mitigate queste, migliorando i processi produttivi hw (ma questo riguarda tutto l'hw) e approntando sistemi sempre migliori per tracciare e andare a prendere i criminali (possibilmente senza causare disagi e rischi in rapporto 99 a 1 alla gente onesta, come con i sistemi aml/kyc demenziali odierni. Ma altro discorso ancora ![]() Le esternalità dell'energia sono solo relative ai processi produttivi, e al massimo si può intervenire su quelli, non è un approccio sensato cercare di ridurre il consumo in generale (tranne nei casi di spreco irrazionale, tipo lasciare accese le luci in casa sempre anche quando non sei in casa, per qualche fobia. Ma questo tipo di sprechi di nuovo si autoregolano perché costano), perché questo porta a impatti negativi sulla vita umana molto peggiori. Men che meno cercare di decidere centralmente cosa è utile e cosa no (con buon senso, salvo per attività palesemente dannose di loro, vedi sopra), perché di nuovo le conseguenze di tale approccio sono ordini di grandezza peggiori di qualsiasi esternalità ambientale, vera o presunta. Quote:
*************[EDIT]************* Aggiungo alcune considerazioni importanti. Bitcoin, se si affermasse come standard monetario, per la sua natura di hard money abbasserebbe la preferenza temporale: favorirebbe un approccio più oculato alla spesa e farebbe fuori tutti i "low roi" businesses che non riuscissero a battere il suo grado di apprezzamento (che non sarebbe rapido come oggi in quello scenario, ovviamente: diciamo un +2/+5% annuo, come l'inflazione "accettabile", ma in su), e porrebbe vincoli molto più stringenti e rigidi al finanziamento di nuove attività, in generale (i fondi per il credito andrebbero prima risparmiati, non stampati dal nulla). Il tutto ridurrebbe i consumi molto di più rispetto anche a consumi per mantenere in sicurezza il network molto superiori a quelli odierni (come sarebbero: vanno di pari passo con il valore). Quindi anche prendendo per buono il discorso fallato da isteria carbonica sulle "emissioni" Bitcoin sarebbe un enorme net positive, superiore all'impatto che qualsiasi idiozia di politica finto green potrebbe mai avere. Ah: e questo non sarebbe un problema come criticano molti nocoiners perché "non gira l'economia" o "diventa impossibile il credito" o "non si spenderebbe perché si apprezza". Sulla prima questione: meno risorse sprecate in cose non così utili, prezzi che quindi tendono a scendere (la tecnologia, di base, è deflattiva, al netto dell'effetto inflattivo fiat che rema contro). Quindi anche se "si lavora meno" costa tutto ancora meno, con effetto netto di maggior potere d'acquisto anche con meno introiti. Sulla seconda: non impossibile, più oculato, quindi di nuovo meno spreco di risorse (e meno consumi! ![]() Sulla terza: la preferenza temporale è comunque sempre positiva, perché abbiamo bisogni da soffisfare nel presente. Compro il cibo oggi, anche se domani so che costerà meno. Compro il computer che mi serve oggi. Spesa più oculata, certo -> vedi punto due. Come sempre a voi socialistelli manca la bigger picture, per la serie "poca economia nei discorsi" ![]() ![]() Ultima modifica di Informative : 04-07-2025 alle 20:04. |
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#70 | ||||||||||||||||
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2008
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Le analogie funzionano solo se il parallelismo logico tra gli elementi è fondato. Qui non lo è. Te lo ripeto perché non l’hai ancora affrontato: chi consuma energia inquinante non è una vittima passiva come chi subisce un furto, ma una parte attiva della catena che sostiene quella produzione. Non è una questione di “spaccare il capello”: è semplice logica causale di base, che tu riduci a “politica” ogni volta che ti sfugge. Spostare il discorso sui “bisogni” è una classica fallacia logica che devia dal punto centrale. Non stiamo discutendo se i bisogni siano legittimi (ovvio che lo siano), ma del fatto che il consumo genera una domanda che sostiene una filiera con esternalità ambientali. Il punto è che chi consuma energia da fonti fossili contribuisce a mantenere in vita quella filiera. Non è un giudizio morale, ma un fatto economico e causale: senza domanda non c’è offerta. Per questo le esternalità devono essere internalizzate nei prezzi — non è politica, è teoria economica di base, come insegnano Pigou, Coase e Friedman. Ah, e un’ultima cosa: non serve usare anglicismi quando non sono necessari. È un vezzo che alcuni italiani usano per darsi un tono, ma il vero risultato è mostrare una scarsa padronanza della propria lingua madre Parlare di bisogni per assolvere il consumo è un diversivo: la catena causale resta, ed è su quella che si ragiona quando si parla di responsabilità, tasse sul carbonio o strumenti ETS. Quote:
Allo stesso modo, quando consumiamo energia da fonti fossili, spesso il prezzo che paghiamo non riflette i costi ambientali e sanitari che derivano dall’inquinamento. Per questo è necessario intervenire con strumenti come il carbon pricing, che non sono “distorsioni dall’alto” ma correttivi fondamentali per un mercato che altrimenti premia solo il profitto a breve termine, ignorando i costi sociali. Quote:
Tuttavia, il concetto di esternalità si applica proprio quando i prezzi di mercato non riflettono tutti i costi reali. Se l'energia viene prodotta bruciando combustibili fossili, essa genera emissioni di gas serra e inquinanti atmosferici. I costi associati a questi impatti (ad esempio, spese sanitarie legate all'inquinamento, costi per affrontare i cambiamenti climatici come eventi meteorologici estremi o innalzamento del livello del mare) non sono inclusi nel prezzo per kilowattora che il consumatore o il produttore di Bitcoin paga. Questo è il nocciolo dell'argomentazione sulle esternalità. In altre parole, il costo di produzione dell'energia include il prezzo del combustibile, l'ammortamento dell'impianto, i costi di gestione, ma non necessariamente il costo sociale o ambientale delle emissioni che l'impianto produce. È per questo che si parla di "fallimento del mercato" in presenza di esternalità: il prezzo dell'energia è "troppo basso" rispetto al suo costo reale per la società, portando a un consumo potenzialmente inefficiente dal punto di vista sociale. Quote:
L’analogia con la strage degli elefanti non è affatto una “false analogy” perché, come nel caso del bracconaggio, anche nel caso delle emissioni esiste una catena di domanda e offerta che alimenta un’attività che genera costi esterni alla collettività. Non si tratta di moralizzare o criminalizzare consumatori o tecnologie, ma di riconoscere che la domanda di un bene o servizio – per quanto legittima – contribuisce a mantenere attivi processi i cui costi sociali e ambientali non sempre sono riflessi nel prezzo di mercato. Il dibattito non è sul fatto che Bitcoin sia intrinsecamente “cattivo” o un’attività criminale. La questione ambientale sollevata (non solo da “certe politiche o ideologie”, ma da autorevoli organizzazioni scientifiche e ambientali a livello globale) riguarda l’impronta di carbonio associata al mining, che a seconda delle fonti energetiche utilizzate può essere significativa. Ecco l’esternalità “non tollerabile”: un’attività che genera emissioni di carbonio elevate in un mondo che sta già affrontando i rischi del riscaldamento globale. Se il mining di Bitcoin utilizza energia prodotta da centrali a carbone o fonti fossili ad alta emissione, produce costi inquinanti che non sono sostenuti né dai miner né dagli utenti, ma ricadono sulla collettività sotto forma di danni climatici, inquinamento e impatti sanitari. Questa è la realtà economica e ambientale che va riconosciuta e affrontata, non ignorata o banalizzata. Quote:
Non è così e ripeterlo più volte non lo rende vero. Il fatto che sia lecito o no qui non c'entra nulla. Quote:
La storia economica recente dimostra come i mercati, lasciati liberi, spesso falliscano nel considerare i costi sociali e ambientali immediati e a lungo termine, soprattutto quando questi costi sono diffusi e difficili da attribuire a singoli attori. Le stesse crisi climatiche, l’inquinamento e il degrado ambientale sono esempi concreti di fallimenti del mercato che richiedono interventi regolatori per correggere distorsioni. L'elenco di disastri ambientali determinati da politiche aziendali "allegre" è lunghissimo quanto quelli che l'hanno fatta franca e non hanno mai pagato nulla alla faccia dei tuoi processi ostracizzanti. Quote:
A livello internazionale sono inesistenti, probabilmente hanno successo su reddit o su qualche social di QAnon Quote:
Quote:
Questo to commento sa di diversione...ma vabbè. Quote:
Ma io non me la prendo. Vedi sopra: penso la stessa identica cosa, al contrario, delle tue posizioni. Non se ne esce, move over. Quote:
Qui si stava parlando di esternalità e di qualcuno che nega che esistano esternalità legate al mining di bitcoin. Quote:
Infatti quei paper parlano di mining con fonti energetiche carbon free...ma prova a dire lostesso se usi il carbone. Quote:
Solo sono ben conscio che quando produci energia generi esternalità, per questo servono forme di energia pulita Quote:
Torniamo da capo: il problema centrale è che molti costi reali dell’energia non sono visibili nel prezzo pagato dal consumatore. Le esternalità, come l’inquinamento dell’aria, le emissioni di gas serra, il degrado degli ecosistemi, non sono internalizzate nel mercato, o lo sono solo in minima parte. Questo significa che il consumo non si autoregola affatto in modo ottimale, proprio perché non si pagano i veri costi sociali di ciò che si consuma. Quote:
In realtà, il fatto che una catena causale sia complessa non significa che non esista o che non sia analizzabile con strumenti razionali. Le filiere sono interdipendenze economiche e materiali che possiamo tracciare, modellare, misurare. Certo, non è una scienza esatta come la fisica, ma dire che è "soft science" e quindi inaffidabile è fuorviante. Anche l’economia monetaria è “soft science”, ma ciò non ci impedisce di agire basandoci su dati, modelli e buon senso. Riguardo al "consenso accademico": nessuno lo usa come verità assoluta, ma come indicatore che determinati meccanismi sono ben compresi e condivisi dalla comunità scientifica, come nel caso delle esternalità ambientali e del loro impatto sistemico. Il fatto che ci siano interessi in gioco è ovvio ma gli interessi ci sono anche dall’altra parte: nei settori che beneficiano del mancato riconoscimento delle esternalità. Perché considerare solo gli incentivi degli “ambientalisti” e ignorare quelli delle lobby energetiche, industriali o speculative? Infine, se vogliamo mettere in discussione tutto in quanto “politico”, allora anche l’idea che il mercato debba autoregolarsi è una posizione politica. Il vero punto è: qual è l'approccio meno arbitrario, più trasparente e che minimizza i danni collettivi? E qui i dati ci dicono che non agire sulle esternalità anche sul lato del consumo ha già prodotto e continua a produrre danni concreti, mentre l’intervento intelligente (come il carbon pricing) è uno strumento collaudato per correggere questi squilibri, senza imporre scelte dall’alto. Quote:
PS Davvero molla questi anglicismi che più che darti un tono ti fanno sembrare il milanese imbruttito e non è un complimento!
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Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui [cit.] |
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#71 | ||||||
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2020
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Avrei un po' esaurito il tempo che è lecito dedicarti, quindi sintetizzo un attimo minimizzando i botta e risposta che fanno esplodere esponenzialmente la discussione, limitandomi a ribadirti che fai confusione tra consumo e produzione: tutti gli esempi che mi citi (la plastica, le pratiche aziendali "allegre", ecc ecc) sono relativi a processi produttivi di roba fisica, su cui ho già concordato più volte che sia lecito intervenire (poi ci sarebbe da dibattere immensamente sul come, ma lasciamo lì).
Il semplice consumo non genera proprio un cazzo di nulla di esternalità: ci sono risorse economiche che "girano" in cerca di business -> vengono utilizzate per creare business che consumeranno energia. Se è profittevole usarla per Bitcoin (dipende dalle priorità del mercato, quindi dei singoli individui, e non le decidi tu, o io), verrà usata lì. Se c'è carenza per cose più prioritarie, costerà troppo per il mining e verrà reindirizzata verso suddette cose. Se togli il mining (utopia, per fortuna, ma mettiamo) le risorse liberate verranno impiegate in altri business, con relativi consumi: il minatore se non mina apre, chessò, un'ennesima fabbrica di scarpe, magari manipolando artificialmente la domanda con un po' di marketing. Morale: le esternalità (eventuali) sono a livello di PRODUTTORE, e solo lì ha senso intervenire (di nuovo occhio al come: finanziare ricerca di nuovi metodi o installazioni di impianti meno inquinanti, ma realmente efficienti ed affidabili, al di là dei sussidi, tipo appunto il nucleare come dici, va bene. Tappezzare 3/4 del territorio con rinnovabili intermittenti e non economicamente sostenibili - qui il mining Bitcoin aiuta - no). Il mining non produce plastica, non impiega bambini nell'estrazione, non sporca l'aria, nulla. Al massimo genera un po' di calore (parzialmente recuperabile) e rumore (perlopiù mitigabile). Non va bene la centrale a carbone (in realtà anche questo opinabile, ma facciamo)? Tassi la centrale a carbone con le carbo-cazzate. Di conseguenza il prezzo dell'energia da carbone aumenta e il miner (o qualsiasi altro business) ne usa meno, o non del tutto perché meno profittevole. Purtroppo non è saggio perché dopo la gente sta al buio e ti viene a prendere col forcone, cosa molto più deleteria del mezzo grado in più ![]() Non i miners "scegliendo vincitori e vinti", per disincentivare l'attività che a te dà fastidio (nel 99% dei casi per tutt'altri motivi, vedi il ban in Cina di tot anni fa dove si minava quasi del tutto a rinnovabili sui picchi di produzione se no sprecati). Tantomeno cerchi di penalizzare la domanda: al massimo puoi ridurre la causa di questa domanda, ma per un pianificatore centrale è impossibile parlando di Bitcoin, perché implicherebbe auto-depotenziarsi ![]() Il consumatore usa quello che è disponibile, al prezzo migliore: se non ti sta bene che usi X penalizzi X, dato che è X che danneggia, o fai in modo che X danneggi meno (in automatico l'energia che produce costerà di più, e via). Posto che penalizzare X non produca danni maggiori rispetto al miliardesimo di grado di riscaldamento che eviti, come già spiegato. Se no -> forconi. Tassi l'azienda Y per pratiche che danneggiano l'ambiente se davvero inquina nei processi produttivi, non meramente perché consuma. Oppure cerchi di educare la gente affinché non attui sprechi realmente inutili (chessò: non lasciate l'acqua aperta mentre vi spazzolate i denti. Ecc ecc, ci sta). Potrebbe avere senso pensare di offrire la stessa cosa che rappresenta Bitcoin (per cui c'è domanda, non solo speculativa) consumando meno energia pur generando lo stesso profitto a parità di risorse economiche investite (se no di nuovo: quelle che non serve più investire lì verranno investite in altro, con consumi e in genere altre, vere esternalità). Ma questo, per ragioni fondamentali, non è possibile (e no: PoS e variazioni sul tema non offrono la stessa cosa). Capisco che tu abbia speso un sacco di energie a studiare sta roba deleteria e debba cercare di dargli un senso (sunk cost bias, visto che siamo in ballo ![]() Quote:
![]() Tiri in ballo la logica solo quando fa comodo per le tue tesi, insomma ![]() Quote:
Quote:
Questa cosa cosa delle "catene causali indirette" è troppo politicamente abusabile quindi io resterei al "diretto", agendo sulla fonte (con i vari caveat visti). Si spinge sull'indiretto proprio perché fornisce un (ulteriore) potente strumento di controllo e redirezionamento risorse, non for the planet. Mi sembra tutto perfettamente logico e comprensibile ma ehy, non sarò un bravo divulgatore io ( ![]() ![]() Quote:
![]() In altri termini: c'è una forte componente politica negli assunti al di sotto degli strati di matematica delle soft sciences. Certo che anche le mie sono considerazioni politiche! E' proprio questo il punto ![]() Quote:
![]() ![]() Però se mi dici "the data shows" mi taccio ![]() Quote:
![]() A questo punto direi anche mobbasta e ti lascio "cagare sulla scacchiera e andar via impettito" come se avessi vinto "la gara di logica", se così desideri ![]() [EDIT] l'aggiunta di rito: il debasement della moneta e soprattutto le azioni intraprese per mascherarlo producono effetti vasti e ramificati, anche sanitari (esempi qui https://www.amazon.it/Fiat-Food-Infl...dp/B0CKC4LD8L). Bitcoin, come potenziale soluzione a questo problema, andrebbe a ridurre esternalità negative "che ricadono sulla comunità", in maniera di gran lunga superiore a quante ne crea tramite il consumo, anche se prendessimo per buona la tua catena causale di comodo. Questo in aggiunta a quanto già detto sulla riduzione dei consumi stessi causa abbassamento delle preferenze temporali, visto che vuoi fare scaremongering con le emergenze sanitarie. Oltretutto, i fondi raccolti con le carbomongolate impoverendo la gente o costringendola a consumare merda meno costosa, finiscono nel calderone amministrato centralmente, e non è neanche detto vengano poi usati per mitigare danni, ANZI ![]() Quindi no grazie: tieniti la tua pseudoscienza. Ultima modifica di Informative : 05-07-2025 alle 08:16. |
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#72 | |||||||
Senior Member
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La tua argomentazione si basa sull'idea che il consumo sia un atto passivo, privo di esternalità proprie, mentre la produzione sia l'unica fonte di impatti negativi. Ritieni che gli esempi da me citati (plastica, pratiche aziendali "allegre") siano esclusivamente legati alla produzione fisica e che il consumo di energia non generi "nulla di esternalità". La mia posizione è che, sebbene le esternalità dirette e tangibili (come l'inquinamento da una fabbrica o la produzione di rifiuti plastici) siano chiaramente legate alla fase di produzione, il consumo ha un ruolo cruciale nel determinarne l'esistenza e la scala. Nel caso specifico del mining di Bitcoin, il "consumo" di energia non è un consumo qualsiasi. È un consumo massivo e crescente che si inserisce in un contesto globale dove la produzione di energia ha ancora significative esternalità ambientali. Anche se il miner non "produce" fumi direttamente, la sua domanda energetica incentiva e sostiene la produzione di energia, che, se generata da fonti fossili, ha un impatto ambientale. Se l'energia fosse illimitata e completamente pulita, la tua argomentazione reggerebbe. Ma nel mondo reale, l'energia è una risorsa e la sua generazione ha un costo ambientale. Il mining di Bitcoin, data la sua logica di incentivo al consumo di energia, diventa così un fattore significativo nella domanda complessiva di energia, influenzando indirettamente le esternalità associate alla sua produzione. Quote:
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Ti renderà un miglior servizio che cercare di usare l'inglese come espediente retorico per dare più autorità a tesi che non hanno alcuna autorità se non su X o reddit. E' un modo provinciale di porsi. Proprio quello che mette in macchietta il Milanese Imbruttito. Uno che non sa nulla, ma che usa l'inglese per darsi un'autorità che non ha. Quote:
La scienza c'entra poco se alla fine hai affermato che le tue siano posizioni politiche. Infatti hai portato avanti una discussione ideologica, non certo scientifica o razionale. Sei un fanatico, non un accademico o qualcuno che abbia studiato economia in modo formale. Si vede da come scrivi. Cmq come "politico" di certo sei un pessimo sponsor per tali idee. L'insulto e la supponenza non sono il modo migliore per trovare appoggio alle tue idee. E comunque per uno che ha "esaurito il tempo" e che "non vuole convincere nessuno" scrivi dei bei muri di testo. ![]() ![]() ![]()
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Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui [cit.] Ultima modifica di azi_muth : 05-07-2025 alle 10:45. |
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#73 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2003
Messaggi: 3107
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Insomma, zero problemi e se anche ci fossero problemi fatti degli altri. Cambiare coltivazioni è un'operazione veloce e a costo zero, no? Un inverno "più accogliente", eufemismo per dire che il freddo lo vedi giusto qualche giorno all'anno e la neve è un ricordo, ha implicazioni che evidentemente non consideri. Poi si piange perché frutta, verdura, pane pasta, latte ecc.costano di più, e si urla al complotto dei poteri forti.
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"E' una bella prigione,il mondo" Ultima modifica di fra55 : 05-07-2025 alle 10:55. |
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#74 | |||||||||
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2020
Messaggi: 1076
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Quote:
Il modello matematico ti può dare una catena (già sulla lunghezza c'è un certo arbitrio a monte), la scelta relativa a su che tratto eventualmente intervenire è politica. Per te è giusto spalmare su tutta la catena, e hai argomentato, per me no, genera storture ed effetti netti peggiori dei problemi che si vorrebbero risolvere, e ho argomentato. Consumo "massivo" dipende da con che cosa lo confronti e dall'utilità che attribuisci a quello che abilita, e non decidi tu o il pianificatore centrale su questo (il pianificatore "ce prova", ma poi prende legnate dalla realtà, dato che se gli rema troppo contro viene buttato giù da forze economiche). Crescente sì: la gente evidentemente vuole sempre più usarlo, quindi finanzia sempre più il suo security budget (con soldi tolti ad altri consumi, ribadiamolo ancora). Comunque ad oggi siamo ancora intorno allo 0.3-0.4%, di cui un 63% da rinnovabili, buona parte recupero di picchi di produzione altrimenti sprecati, un rounding error, non "significativo". Diventasse anche il 30% il discorso non cambierebbe: vorrebbe dire che la gente ci vede un'utilità estrema, e a quel punto scrivendo che è uno spreco saresti tu il complottista/fanatico/minoranza. Le esternalità associate al 40% di fossile sono già ripagate da quelle di altro tipo mitigate dall'utilità della cosa in se, che come ti ho spiegato superano gli impatti ambientali, di gran lunga. Ovviamente è il mio modo di vedere, tu avrai il tuo. L'importante è che non cerchi di impormelo, o di rubarmi soldi, perché allora ho gli strumenti per difendermi e li uso (voto per chi mi tutela, o, alle brutte, riloco dove le condizioni sono più favorevoli, contribuendo all'impoverimento del posto dove lo sono meno). Quote:
![]() Questione di soppesare bene le priorità e le soluzioni: come ho ribadito cento volte non è tanto come costruisci la catena, ma cosa ci fai dopo con questi modelli -> politica. Quote:
Il tuo è il classico tunnelvision deleterio che contesto. Va bene sei mejo te ![]() Quote:
![]() E' il discorso di cui sopra: prima metti il cibo in tavola, poi pensi ad ottimizzare il sistema anche con un occhio all'ambiente. Se no prima o poi giustamente volano schiaffi, o la gente si sposta altrove dove ci sono policies meno attente all'ambiente, fornendo più potenza di fuoco a quelle e vanificando le tue, sempre meno finanziabili. Quote:
![]() ![]() Anche uno che non sa nulla ma si trincera dietro la proof of authority e il "la maggioranza dice" o variazioni sul tema (ormai neanche più tanto la maggioranza ... ![]() ![]() Quote:
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![]() ![]() Ho studiato molta economia "vera", e poi anche le varie apologie inflazionistiche per conoscere bene quello che critico. Quindi di nuovo: ognuno con le sue opinioni ![]() ![]() Quote:
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![]() Comunque ora la chiudo qui, buona vita compagno ![]() ![]() ![]() Ultima modifica di Informative : 05-07-2025 alle 14:28. |
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#75 | |||
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2008
Messaggi: 11246
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Piu' che un economista alternativo sembri un fanatico religioso. Di certo si vede hai studiato molta economia su twitter, x e reddit. Il linguaggio è quello. Il resto dei fondamentali mancano ed è evidente. Basi le tue teorie su quelle di qualche scappato di casa che non si fila nessuno. E non se lo filano non perchè l'accademia è cattiva, ma perchè non scritto nulla di utile. Quote:
Sono generoso. Quote:
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Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui [cit.] Ultima modifica di azi_muth : 05-07-2025 alle 14:54. |
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#76 | ||||
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2020
Messaggi: 1076
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Quote:
![]() ![]() E non parlerei di economia alternativa: è economia. Quello di cui parli tu è perlopiù propaganda lautamente sponsorizzata (incentivi direttamente economici e non, come lo status), con estreme acrobazie formali costruite sopra. Highly paid pseudoscience, ripropongo https://aeon.co/essays/how-economist...-s-astrologers Ho comunque studiato parecchio anche di quella, turandomi il naso, perché bisogna conoscere quel che si critica, ma non pretendere di appellarti alla proof of authority solo perché ai più conviene seguire certe scuole di pensiero piuttosto che remarci contro. (non è tutta da buttare per la verità, va detto: lo diventa sempre più man mano che ci si avvicina al macro e quindi alla politica). Quote:
![]() ![]() ![]() ![]() E' più un tuo bias (echo chamber), ma ti vedo molto convinto, quindi chi sono io ![]() ("te le canti e te le suoni" ![]() Quote:
![]() ![]() Come le tasse che sarebbero "strumento di mercato non calato dall'alto" ![]() ![]() ![]() Comunque vederci giusto e amministrare le mie risorse generalmente meglio degli studiati formali coi fondamentali ( ![]() ![]() Quote:
![]() Ultima modifica di Informative : 07-07-2025 alle 13:46. |
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#77 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2003
Messaggi: 3124
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Abbassatela pure l'asticella
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