L'UE orientata a ritirare la maxi multa ad Apple. Tregua provvisoria?
La Commissione Europea sembra pronta a chiudere la lunga battaglia con Apple: le nuove regole dell'App Store potrebbero convincere Bruxelles a sospendere la multa da 500 milioni. Ma questa "pace" durerà davvero?
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 23 Luglio 2025, alle 12:01 nel canale AppleApple
La saga tra Apple e l’Unione Europea sul controllo dell’App Store sta per conoscere una svolta che potrebbe cambiare le regole del gioco in tutto il settore hi-tech. Fonti vicine alla Commissione, riportate da Reuters, suggeriscono che le modifiche apportate da Apple per adeguarsi al Digital Markets Act (DMA) sarebbero finalmente ritenute soddisfacenti dalle autorità europee. Se questa decisione sarà confermata nelle prossime settimane, Cupertino potrebbe ottenere una tregua fondamentale e vedere sospeso – o addirittura annullato – il temuto balzello da 500 milioni di euro inflitto lo scorso aprile per abuso di posizione dominante.
Un braccio di ferro durato anni
Tutto nasce dalla volontà dell’Europa di arginare lo strapotere delle big tech. Apple, designata “Gatekeeper” con le sue piattaforme iOS e iPadOS, è stata obbligata a rivedere alcune delle sue pratiche, in particolare quelle che ostacolavano la concorrenza e limitavano le possibilità degli sviluppatori di proporre pagamenti alternativi al sistema interno dell’App Store. La Commissione UE ha giudicato troppo restrittivi questi paletti e ha sanzionato Apple, imponendo non solo la maxi-multa, ma anche la minaccia di multe giornaliere sino a 50 milioni di euro in caso di mancata conformità entro 60 giorni.

Le mosse di Apple: cosa è cambiato davvero
Nonostante le pesanti critiche e un ricorso ancora pendente presso la Corte di giustizia europea, Apple ha scelto la via della diplomazia revisionando radicalmente le condizioni di utilizzo dell’App Store sul suolo europeo. Ecco i punti chiave delle nuove regole:
- Nuovi livelli di commissione: la percentuale dovuta per gli acquisti in-app scende dal tradizionale 30% al 20%, mentre per i piccoli sviluppatori si attesta su un più accessibile 13%.
- Link esterni illimitati: adesso gli sviluppatori possono finalmente inserire nel loro software link esterni verso metodi di pagamento alternativi, senza limiti di quantità.
- Commissioni anche fuori dall’App Store: chi decide di incassare i pagamenti fuori dal circuito Apple dovrà comunque riconoscere al colosso una percentuale compresa fra il 5% e il 15%.
- Due modelli di servizio: Apple ora offre agli sviluppatori la scelta tra due “tier” di servizi, ciascuno con funzionalità e costi diversi, inclusa la possibilità di rinunciare a rating, suggerimenti e aggiornamenti automatici in cambio di commissioni più basse.
Nonostante il passo indietro, Cupertino non ha perso occasione per rimarcare la propria posizione: secondo Apple, le richieste della Commissione “vanno oltre il necessario” e rischiano di creare confusione e danni agli utenti.
La risposta delle istituzioni UE
La Commissione Europea, dopo aver notificato ad Apple i dubbi sulla reale apertura del mercato digitale, ha iniziato a valutare la bontà delle modifiche introdotte dal gigante californiano. Al momento, tutte le opzioni restano possibili, ma le indiscrezioni parlano di un giudizio positivo imminente. In caso di approvazione, le minacce di nuove sanzioni milionarie – comprese le multe giornaliere da 50 milioni – dovrebbero rientrare.
Gli analisti precisano tuttavia che la partita non è affatto chiusa: il Digital Markets Act non è una meteora, ma una cornice normativa destinata a pesare sulle policy di tutte le grandi tech del pianeta. La “pace” con Apple, insomma, sarà una tregua a tempo.
Strategie future e possibili scossoni
Guardando avanti, l’Unione Europea non sembra intenzionata ad abbassare la guardia. Non solo App Store e pagamenti digitali: nel mirino degli enti regolatori ci sono anche la chiusura dell’ecosistema Apple, le limitazioni su AirDrop, AirPlay, sull’abbinamento dell’hardware (Apple Watch e accessori di terze parti) e sull’accesso al chip NFC per i wallet virtuali. Proprio su quest’ultimo fronte Apple avrebbe concesso qualche apertura, mentre su altre funzioni strategiche (come le notifiche tra device e il pairing) la resistenza potrebbe protrarsi ancora a lungo, con Cupertino che minaccia addirittura il rilascio di versioni europee del sistema operativo “ridotte” per difendere la propria filosofia di controllo end-to-end.

Cosa cambia per utenti e sviluppatori?
- Maggiore concorrenza: gli utenti potranno essere indirizzati più facilmente verso offerte alternative e potenzialmente più economiche, anche fuori dall’App Store.
- Pagamenti più trasparenti: i link esterni e le nuove commissioni aprono il mercato a metodi di pagamento innovativi, seppur con qualche costo “residuo” in favore di Apple.
- Rischio di frammentazione: la possibilità, da parte di Apple, di limitare alcune funzionalità per il solo mercato europeo potrebbe però penalizzare la qualità e la coerenza dell’esperienza utente sul vecchio continente.
La “pace” tra Apple e la Commissione UE sull’App Store sembra vicina, ma il conflitto rimane sullo sfondo. Da un lato, Cupertino conquista tempo prezioso ed evita stangate miliardarie, dall’altro l’Europa monta la pressione su un settore chiave della nostra economia digitale. La domanda ora è una sola: chi cederà per primo? E soprattutto, cosa accadrà realmente nelle prossime versioni di iOS distribuite in Europa?










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9 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoe cosa cambierebbe in agilità, snellezza e semplicità applicando le richieste della UE?
e cosa cambierebbe in agilità, snellezza e semplicità applicando le richieste della UE?
banalmente la maggioranza dell'utenza di iphone non è interessata a store terzi
grazie per il confronto e per gli spunti di riflessione
ed in base a cosa verrebbe costretta ad usarli?
E' la classica legge che obbliga a dare diritti ai consumatori, non a toglierli.
Se continua di questo passo altro che mettersi a novanta gradi
E' la classica legge che obbliga a dare diritti ai consumatori, non a toglierli.
la palla magica delle risposte lo aiuterà a breve, non demordiamo
Se continua di questo passo altro che mettersi a novanta gradi
L'UE non è in grado nemmeno di produrre un televisore nè tantomeno uno smartphone da sola.
E considerando che Apple è il brand più diffuso ( alla faccia di chi continua a dire che gli italiani sono poveri ! ) l'UE ha ben poche armi da usare contro tutte le big tech, considerando che se cala la vendita di iphone quì nella migliore delle ipotesi aumenteremo la dipendenza dai telefoni cinesi.
Questa è l'Europa ! E' buona solo quando si tratta di regolarizzare la misura delle banane ed le specifiche dei tappi di plastiche delle bottigliette, per il resto è tutto delegato o venduto ad altre nazioni.
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