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Old 06-02-2008, 11:15   #61
Lucrezio
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Credo che sia il caso di chiarire un po' di confusione!
Il problema degli inceneritori e' legato non alla loro esistenza (sono davvero delle macchine "quasi perfette") ma alla loro gestione.
La domanda da porsi e': meglio un inceneritore nelle mani della camorra o la spazzatura per le strade?

Il funzionamento di un inceneritore si puo' schematizzare in due step: l'incenerimento dei rifiuti e la depurazione dei fumi

L'incenerimento dei rifiuti prevede di introdurli in un forno facendoli prima passare su una superficie in refrattario ad alta temperatura, per allontanare l'acqua. L'incenerimento vero e proprio avviene in modo assistito, per far si che la temperatura dei fumi sia sempre superiore ad 850 gradi (decr. Ronchi). E' importantissimo che la temperatura sia molto elevata proprio perche' il fine del trattamento e' di ossidare in modo completo i rifiuti. Schematicamente, riporto a sinistra gli elementi che costituiscono il rifiuto in entrata e a destra il prodotto in uscita:

C (materiale organico, plastiche...) --------> CO2
Cl (plastiche clorurate) --------> HCl
F (prodotti fluorurati) --------> HF
S, N (composti solforati e azotati) --------> SO2 (SO3) e NOx
Metalli, inerti --------> Ceneri

Il rischio di lavorare a temperature basse e' che la combustione non vada a completezza, con produzione di monossido di carbonio e specie insature, come idrocarburi aromatici o - peggio - composti organoclorurati, come le famigerate diossine (PCDD) o i policlorodibenzofurani (PCDF).
Questi composti, ad alta temperatura, si decompongono, da cui la necessita' di avere dei bruciatori ausiliari che non permettano mai ai fumi di raffreddarsi troppo.

I rifiuti contengono anche composti che non sono termalizzabili, come silicati, ossidi, metalli e minerali. In teoria non dovrebbero essere presenti metalli pesanti, che vanno smaltiti come rifiuti pericolosi, ma purtroppo il mondo e' pieno di imbecilli che buttano le pile nella spazzatura (o i termometri rotti...). Alcuni metalli pesanti come mercurio, arsenico, cadmio, tallio, antimonio... sono leggermente volatili, di conseguenza la loro presenza nei fumi dev'essere controllata e - se necessario - abbattuta.

L'impianto di incenerimento e' una parte spazialmente piuttosto piccola dell'inceneritore: il grosso e' costituito da torri di lavaggio (per eliminare HCl, CO2, SO2, NOx che sono acidi, ad esempio, si lavano i fumi con acqua e idrossido di calcio e cosi' via), elettrofiltri per trattenere il particolato, sistemi di controllo, sistemi di allarme.
Senza entrare nei dettagli tecnici, la normativa prevede dei livelli di emissione davvero molto bassi. RIporto, come esempio, quello per le diossine: devono essere inferiori a 0.1 ng /nmc s (1 decimiliardesimo di grammo ogni metro cubo di fumi, riferito a temperatura e pressione standard, che passa per il camino in un secondo).
Si tratta di un valore infinitesimo, ma e' comunque previsto che tracce di diossina possano venir emesse nell'atmosfera.
Ci tengo a sottolineare che QUESTO NON E' UN PROBLEMA: l'impatto ambientale di un inquinante non e' determinato dall'esistenza dell'inquinante, ma da diversi parametri fra cui
- quantita'
- ricaduta al suolo (diluizione...)
- tempo di residenza in atmosfera (quanto tempo impiega l'inquinante a ricadere al suolo o ad essere eliminato mentre e' ancora in atmosfera)
- tempo di residenza nell'ambiente

Come vedete la frase "gli inceneritori emettono diossina" NON HA ALCUN SENSO se non e' corredata da alcuni dettagli quantitativi.
Una frase come "la concentrazione di diossina al suolo nell'area circostante l'inceneritore e' superiore a quella consentita dalla legge per un numero di giorni consecutivi superiore a quello consentito" crea invece un giustificato allarme: e' necessario intervenire.



Rimane poi sempre il problema "italiano": se le cose si facessero seriamente la tecnologia consentirebbe con tranquillita' di smaltire i rifiuti per incenerimento ad impatto minimo.
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"Expedit esse deos, et, ut expedit, esse putemus" (Ovidio)
Il mio "TESSORO": SuperMicro 733TQ, SuperMicro X8DAI I5520, 2x Xeon Quad E5620 Westmere, 12x Kingston 4GB DDR3 1333MHz, 4x WD 1Tb 32MB 7.2krpm
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Old 06-02-2008, 11:19   #62
lowenz
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Ottimo post
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Old 06-02-2008, 11:43   #63
nomeutente
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Originariamente inviato da Lucrezio Guarda i messaggi
La domanda da porsi e': meglio un inceneritore nelle mani della camorra o la spazzatura per le strade?
Certo che sei ottimista, eh!

Bel post, comunque
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Old 06-02-2008, 11:52   #64
CYRANO
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Ottimo post
avrà copiato da qualche parte...


cpapzpa
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FINCHE' C'E' BIRRA C'E' SPERANZA !!!
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Old 06-02-2008, 12:00   #65
MaxArt
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Originariamente inviato da CYRANO Guarda i messaggi
avrà copiato da qualche parte...
Conoscendo Lucrezio, sono certo che si sia informato da solo e da solo abbia elaborato il suo post.
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HWU Rugby Group :'( - FAQ Processori - Aurea Sectio - CogitoWeb: idee varie sviluppando nel web
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Old 06-02-2008, 14:09   #66
evelon
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Originariamente inviato da Gemma Guarda i messaggi
vivere nei pressi di un inceneritore piò avere un impatto maggiore, ma non dimentichiamo che i prodotti volatili entrano in un ciclo che coinvolge aree ben più estese, e purtroppo si inseriscono anche nella catena alimentare.
Il fatto che ci siano non aggiunge nè toglie nulla alla ricshiosità.

Se le concentrazioni, le permanenze etc sono più basse del limite del rischio accettabile (non rischio accettabile percepito) non c'è motivo di preoccupazione.

Quote:
Originariamente inviato da Gemma Guarda i messaggi
evitiamo la solita diatriba pro/contro grillo per favore.
Gli studi non li fa certo lui
Allora che porti i risultati degli studi invece di fare populismo.

Per ora Grillo è solo un motivo in più di inattendibilità di una affermazione.

Il criterio di autorevolezza (che nelle pubblicazioni scientifiche è l'unica cosa che conta a parità di correttezza formale) non depone certo per l'associazione dei "medici per l'ambiente"....

Quote:
Originariamente inviato da Gemma Guarda i messaggi
A quanto posso leggere la comunità scientifica è divisa: ci sono studi (tipo questo) sulle emissioni dei termovalorizzatori che si limitano, in sintesi, ad affermare che non sia possibile stabilire in maniera inconfutabile un rapporto UNIVOCO di causa effetto tra le suddette emissioni e l'aumento di patologie ad esse legate (tumori, malformazioni alla nascita etc.)
E ti pare poco ?
E' la stessa questione di altri tipi di "mostri" creati tipo l'"elettrosmog" che si cerca da anni senza trovarlo.

Se c'è un rapporto univoco le indagini statistiche su larga scala (come quelle condotte in tutto il mondo da anni) l'avrebbero trovato...

Quote:
Originariamente inviato da Gemma Guarda i messaggi
Visto che parli di Philip Morris, ti confermo che è la stessa cosa che si dice del fumo di sigaretta, e cioè che non sia imputabile di essere UNICO responsabile, ma è certo nell'elenco delle concause.
eh ?!?!?!?!

Il fumo di sigaretta è riconosciuto da anni dalla stessa OMS come "la prima causa di morte evitabile nei paesi industrializzati"

Quote:
Originariamente inviato da Gemma Guarda i messaggi
Il fatto che viviamo in città altamente inquinate dagli scarichi delle auto ad esempio, è uno dei motivi per cui è impossibile determinare un singolo colpevole.
Come detto l'aria delle nostre città stà migliorando costantemente
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Old 06-02-2008, 14:12   #67
evelon
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Originariamente inviato da Gemma Guarda i messaggi
Uno dei modi per risolvere i nostri problemi di inquinamento, riscaldamento globale, aumento delle malattie etc. sarebbe proprio quello di rinunciare al superflo. anzi, basterebbe rinunciare all'IPER superfluo.
E chi decide cosa è superfluo ?

Quote:
Originariamente inviato da Gemma Guarda i messaggi
Ricorda che il prezzo lo paga poi anche chi le rinunce sarebbe disposto a farle...
Anche le rinuncie lepagherebe chi non vuole farle....
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Old 06-02-2008, 14:20   #68
evelon
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Originariamente inviato da Drago Guarda i messaggi
i motori diesel e benzina, già con l'attuale euro 4 non si discostano molto come emissioni, il grosso problema dei diesel è il particolato emesso, ed è di quello che io parlavo
Come ti ho detto alcuni inquinanti (tra cui il particolato) hanno cominciato ad essere rilevati per puri fini strumentali quando quelli classici hanno raggiunto concentrazioni tanto basse da essere pressochè irrilevabili congli strumenti tradizionali.

Ergo c'erano anche prima senza provocare chissà quali danni

Inoltre non dimentichiamo che i maggiori produttori di particolato sono i deserti(sahara, che arriva fino a quì), il mare ed i boschi
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Old 06-02-2008, 14:21   #69
evelon
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Originariamente inviato da cocis Guarda i messaggi
no .. l dicono chi ci abita vicino che ci si ammala e muore di +..
L'unica cosa che conta sono i grandi numeri (statistiche), i conti personali non fanno testo, pur con tutta la solidarietà possibile ai malati
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Old 06-02-2008, 14:33   #70
Senza Fili
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Originariamente inviato da evelon Guarda i messaggi
Inoltre non dimentichiamo che i maggiori produttori di particolato sono i deserti(sahara, che arriva fino a quì), il mare ed i boschi
Infatti le centraline di largo Preneste o di corso Francia riportano valori altissimi e numerosi sforamenti di polveri sottili grazie alle polveri che provengono dal deserto, dal mare, o dalle industrie
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Old 06-02-2008, 14:45   #71
evelon
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Originariamente inviato da Senza Fili Guarda i messaggi
Infatti le centraline di largo Preneste o di corso Francia riportano valori altissimi e numerosi sforamenti di polveri sottili grazie alle polveri che provengono dal deserto, dal mare, o dalle industrie
Nella nostrana Roma provengono soprattutto dal mare.

Già che ci sono aggiungo che la maggior parte delle polveri sono quelle cosiddette "di ricircolo" ovvero quelle che i mezzi spostano per il semplice passaggio (soprattutto mezzi pesanti).

Se fossero mossi da motori elettrici, termici o nucleari non ci sarebbe molta differenza.
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Old 06-02-2008, 15:09   #72
Gemma
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Originariamente inviato da evelon Guarda i messaggi
E chi decide cosa è superfluo ?
Fra persone intelligenti lo deciderebbe il buonsenso, fra persone viziate dal benessere (e oltre) comincia a diventare un problema.
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Originariamente inviato da evelon Guarda i messaggi
Anche le rinuncie lepagherebe chi non vuole farle....
Il benessere di lungo termine della collettività DEVE essere un valore superiore al benessere temporaneo del singolo.

Qua si rischia di chiudere TUTTI baracca e burattini.

E c'è gente che non è disposta a sacrificare nemmeno il SUPERFLUO perchè sto mondo non vada definitivamente a puttane.
E non si sta parlando di fare vita da hamish, eh. Guardati attorno e vedi quanta roba c'è che manco serve, o manco viene usata.
Il confine estremo del consumismo.

Francamente lo trovo quantomeno stolto.
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Old 06-02-2008, 15:27   #73
zerothehero
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Il problema non è il superfluo o il nessario..il problema è produrre in modo sostenibile (evitando però di perdere competitività e posti di lavoro), migliorando le tecnologie produttive.
Esempio:
http://it.wikipedia.org/wiki/Normativa_comunitaria_RoHS
Restrizioni all'uso di:
Piombo
Mercurio
Cadmio
Cromo esavalente (Cromo VI o Cr6+)
Bifenili polibromurati (PBB)
Etere di difenile polibromurato (PBDE).

Lampadine ad alta efficienza energetica:
http://www.topten.ch/index.php?page=...padine&fromid=

Le classi di efficienza energetica:
http://it.wikipedia.org/wiki/Classe_...umo_energetico

Il ten lumen watt dei plasma (plasma ad alta efficienza energetica)..
__________________
We are the flame and darkness fears us !

Ultima modifica di zerothehero : 06-02-2008 alle 15:32.
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Old 06-02-2008, 16:12   #74
evelon
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Originariamente inviato da Gemma Guarda i messaggi
Fra persone intelligenti lo deciderebbe il buonsenso, fra persone viziate dal benessere (e oltre) comincia a diventare un problema.
Per me è più importante avere un'auto per gli spostamenti quotidiani che usare la stessa energia di milioni di auto per spostare gli aerei necessari per far viaggiare tanti turisti beoti con la macchina fotografica al collo.

Per alcuni sarà il contrario e vedranno la soluzione nei mezzi pubblici e la non rinuncia alle vacanze.

rinuncerei volentieri ai pc in tutto il mondo per avere una barca.
Per alcuni non sarà sicuramente così.

etc...

Il buonsenso discende dalla scala dei valori del singolo e non può essere mediato.


Quote:
Originariamente inviato da Gemma Guarda i messaggi
Il benessere di lungo termine della collettività DEVE essere un valore superiore al benessere temporaneo del singolo.

Qua si rischia di chiudere TUTTI baracca e burattini.

E c'è gente che non è disposta a sacrificare nemmeno il SUPERFLUO perchè sto mondo non vada definitivamente a puttane.
E non si sta parlando di fare vita da hamish, eh. Guardati attorno e vedi quanta roba c'è che manco serve, o manco viene usata.
Il confine estremo del consumismo.

Francamente lo trovo quantomeno stolto.

Forse è questo il punto.
Il rischio percepito (di cui mi sembra tu stia parlando) è infinitamente superiore al rischio reale per quasi tutte le attività ("Qua si rischia di chiudere TUTTI baracca e burattini")
__________________
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evelon è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 06-02-2008, 16:12   #75
lowenz
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Quote:
Originariamente inviato da Gemma Guarda i messaggi
Il benessere di lungo termine della collettività DEVE essere un valore superiore al benessere temporaneo del singolo.
Puntare all'ottimo globale può altrettanto essere un suicidio, perchè si rischia di rimanere sempre nell'impasse
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Old 06-02-2008, 20:16   #76
xenom
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Originariamente inviato da Gemma Guarda i messaggi
vivere nei pressi di un inceneritore piò avere un impatto maggiore, ma non dimentichiamo che i prodotti volatili entrano in un ciclo che coinvolge aree ben più estese, e purtroppo si inseriscono anche nella catena alimentare.
Gemma, camminare 5 minuti in mezzo al traffico tutte le mattine ti fa molti più danni di quanti te ne provoca un inceneritore situato a 100 metri da casa tua.. credimi.

O come dicevo, queste fanno più male: http://www.alimentarsi.com/micotossine.htm se consideri che sono presenti in piccole quantità praticamente in qualsiasi alimento che mangiamo

Ultima modifica di xenom : 06-02-2008 alle 20:19.
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Old 06-02-2008, 20:21   #77
Gemma
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L'Avatar di Gemma
 
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Città: outside italy
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io ho estrapolato dal link del primo post un articolo:
Quote:
Caso: INCENERITORI E NANOPATOLOGIE

Ormai non esiste più alcun dubbio a livello scientifico: le micro- e nanoparticelle, comunque prodotte, una volta che siano riuscite a penetrare nell’organismo innescano tutta una serie di reazioni che possono tramutarsi in malattie. Le nanopatologie, appunto.
Se è vero che le manifestazioni patologiche più comuni sono forme tumorali, è altrettanto vero che malformazioni fetali, malattie infiammatorie, allergiche e perfino neurologiche sono tutt’altro che rare. A prova di questo, basta osservare ciò che accade ai reduci, militari o civili che siano, delle guerre del Golfo o dei Balcani o a chi sia scampato al crollo delle Torri Gemelle di New York e di quel crollo ha inalato le polveri.
“Comunque prodotte”, ho scritto sopra a proposito di queste particelle che sono inorganiche, non biodegradabili e non biocompatibili. E l’ultimo aggettivo è sinonimo di patogenico. Il fatto, poi, che siano anche non biodegradabili, vale a dire che l’organismo non possieda meccanismi per trasformarle in qualcosa di eliminabile, rende l’innesco per la malattia “eterno”, dove l’aggettivo eterno va inteso secondo la durata della vita umana.
Le particelle di cui si è detto hanno dimensioni piccolissime, da qualche centesimo di millimetro fino a pochi milionesimi di millimetro, e più queste sono piccole, più la loro capacità di penetrare intimamente nei tessuti è spiccata; tanto spiccata da riuscire perfino, in alcune circostanze e al di sotto di dimensioni inferiori al micron (un millesimo di m millimetro), a penetrare nel nucleo delle cellule senza ledere la membrana che le avvolge. Come questo accada sarà il tema di un incipiente progetto di ricerca europeo che vedrà coinvolto come coordinatore il nostro gruppo.
Se è vero che la natura è una produttrice di queste polveri, e i vulcani ne sono un esempio, è pure vero che le polveri di origine naturale costituiscono una frazione minoritaria del totale che oggi si trova sia in atmosfera (atmosfera significa ciò che respiriamo) sia depositato al suolo, ed è pure vero che la loro granulometria media è, tutto sommato, relativamente grossolana.
È l’uomo il grande produttore di particolato, soprattutto quello più fine. Questo perché la tecnologia moderna è riuscita ad ottenere a buon mercato temperature molto elevate a cui eseguire le più svariate operazioni, e, in linea generale e a parità di materiale bruciato, più elevata è la temperatura alla quale un processo di combustione avviene, minore è la dimensione delle particelle che ne derivano. A questo proposito, occorre anche tenere conto del fatto che ogni processo di combustione, nessuno escluso, produce particolato, sia esso primario o secondario. Per particolato primario s’intende quello che nasce direttamente nel crogiolo, per secondario, invece, quello che origina dalla reazione tra i gas esalati dalla combustione (tra gli altri, ossidi di azoto e di zolfo) e la luce, il vapor d’acqua e i composti principalmente organici che si trovano in atmosfera.
Al momento attuale, la legge prescrive che l’inquinamento particolato dell’aria sia valutato determinando la concentrazione di particelle che abbiano un diametro aerodinamico medio di 10 micron - le ormai famose PM10 - e prescrive che la valutazione avvenga per massa. Nulla si dice ancora, invece, a proposito delle polveri più sottili: le PM2,5 (cioè particelle con un diametro aerodinamico medio di 2,5 micron), le PM1 (diametro da 1 micron) e le PM0,1 (diametro da 0,1 micron). Sono proprio quelle le polveri realmente patogene, con una patogenicità che cresce in modo quasi esponenziale con il diminuire del diametro. E per avere un’idea degli effetti sulla salute di queste poveri occorre che le particelle siano non pesate ma classificate per dimensione e contate. Dal punto di vista pratico, la massa di una particella da 10 micron corrisponde a quella di 64 particelle da 2,5 micron, oppure di 1.000 da un micron, oppure, ancora, a quella di 1.000.000 di particelle da 0,1 micron. Perciò, valutare il particolato in massa e non per numero e dimensione delle particelle non dà indicazioni utili dal punto di vista sanitario e può, anzi, essere fuorviante.
Venendo al problema dell’inquinamento da rifiuti, è ovvio che questi debbano, in qualche modo, essere smaltiti.
A questo punto, è necessario ricordare la cosiddetta legge di Lavoisier o della conservazione della massa. Questa recita che in una reazione chimica la massa delle sostanze reagenti è uguale alla massa dei prodotti di reazione. Il che significa che, secondo le leggi che regolano l’universo, noi riusciamo solo a trasformare le sostanze, ma non ad annullarne la massa.
Ciò che avviene quando s’inceneriscono i rifiuti, dunque, altro non è se non la loro trasformazione in qualcosa d’altro, e questa trasformazione è ottenuta tramite l’applicazione di energia sotto forma di calore.
Stante tutto ciò che ho scritto sopra e che è notissimo sia tra gli scienziati sia tra gli studenti delle scuole medie, se noi bruciamo l’immondizia, altro non facciamo se non trasformarla in particelle tanto piccole da farle scomparire alla vista e, con i cosiddetti “termovalorizzatori” – una parola che esiste solo in Italiano e che evoca l’idea ingenuamente falsa che si ricavi valore economico dall’operazione – la trasformazione produce particelle ancora più minute e, dunque, più tossiche.
Malauguratamente, non esiste alcun tipo di filtro industriale capace di bloccare il particolato da 2,5 micron o inferiore a questo, ma, dal punto di vista dei calcoli che si fanno in base alle leggi vigenti, questo ha ben poca importanza: il “termovalorizzatore” produce pochissimo PM10 (peraltro, la legge sugl’inceneritori prescrive ancora la ricerca delle cosiddette polveri totali ed è, perciò, ancora più arretrata) e la quantità enorme di altro particolato non rientra nelle valutazioni. Ragion per cui, a norma di legge l’aria è pulita. Ancora malauguratamente, tuttavia, l’organismo non si cura delle leggi e le patologie da polveri sottili (le PM10 sono tecnicamente polveri grossolane), un tempo ignorate ma ora sempre più conosciute, sono in costante aumento. Tra queste, le malformazioni fetali e i tumori infantili.
Tornando ala legge di Lavoisier, uno dei problemi di cui tener conto nell’incenerimento dei rifiuti è la quantità di residuo che si ottiene. Poiché nel processo d’incenerimento occorre aggiungere all’immondizia calce viva e una rilevante quantità d’acqua, da una tonnellata di rifiuti bruciata escono una tonnellata di fumi, da 280 a 300 kg di ceneri solide, 30 kg di ceneri volanti (la cui tossicità è enorme), 650 kg di acqua sporca (da depurare) e 25 kg di gesso. Il che significa il doppio di quanto si è inteso “smaltire”, con l’aggravante di avere trasformato il tutto in un prodotto altamente patogenico. E in questo breve scritto si tiene conto solo del particolato inorganico e non di tutto il resto, dalle diossine (ridotte in quantità ma non eliminate dall’alta temperatura), ai furani, agl’idrocarburi policiclici, agli acidi inorganici (cloridrico, fluoridrico, solforico, ecc.), all’ossido di carbonio e quant’altro.
Affermare, poi, che incenerire i rifiuti significa non ricorrere più alle discariche è un ulteriore falso, dato che le ceneri vanno “smaltite” per legge (decreto Ronchi) in discariche per rifiuti tossici speciali di tipo B1.
Si mediti, poi, anche sul fatto che l’incenerimento comporta il mancato riciclaggio di materiali come plastiche, carta e legno. I “termovalorizzatori” devono funzionare ad alta temperatura e, per questo, hanno bisogno di quei materiali che possiedono un’alta capacità calorifica, vale a dire proprio le plastiche, la carta e il legno che potrebbero e dovrebbero essere oggetto di tutt’altro che difficile riciclaggio.
Tralascio qui del tutto il problema economico perché non rientra nell’argomento specifico, ma il bilancio energetico è fallimentare e, se non ci fossero le tasse dei cittadini a sostenere questa forma di trattamento dei rifiuti, a nessuno verrebbe mai l’idea di costruire impianti così irrazionali.
Rimandando per un trattamento esaustivo dell’argomento ai numerosi testi che lo descrivono compiutamente, compresi i siti Internet dell’ARPA e di varie AUSL, la conclusione che qualunque scienziato non può che trarre è che incenerire i rifiuti è una pratica che non si regge su alcun razionale. Ma, al di là della scienza, il sensus communis del buon padre di famiglia che per i Romani era legge può costituire un’ottima guida. Usare i cosiddetti “termovalorizzatori” spacciandoli per un miglioramento tecnico, poi, non fa che peggiorare la situazione dal punto di vista del nanopatologo, ricorrendo questi a temperature più elevate.
Perciò, una pratica simile non può essere in alcun modo presa in considerazione come alternativa per la soluzione del problema legato allo smaltimento dei rifiuti, se non altro perché i rifiuti non vengono affatto smaltiti ma raddoppiati come massa e resi incomparabilmente più nocivi.


Stefano Montanari – Direttore Scientifico del laboratorio Nanodiagnostics
Via E. Fermi, 1/L – 41057 San Vito (Modena)
vorrei che venisse analizzato da chi ha lo studio necessario alle spalle, ed eventualmente commentato nei suoi diversi punti.
Preferibilmente senza limitarsi a minimizzare.
Gemma è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 06-02-2008, 22:34   #78
greasedman
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Originariamente inviato da Lucrezio Guarda i messaggi
la normativa prevede dei livelli di emissione davvero molto bassi. RIporto, come esempio, quello per le diossine: devono essere inferiori a 0.1 ng /nmc s (1 decimiliardesimo di grammo ogni metro cubo di fumi, riferito a temperatura e pressione standard, che passa per il camino in un secondo).
Si tratta di un valore infinitesimo, ma e' comunque previsto che tracce di diossina possano venir emesse nell'atmosfera.
...
Come vedete la frase "gli inceneritori emettono diossina" NON HA ALCUN SENSO se non e' corredata da alcuni dettagli quantitativi.
Non prenderla di punta e non volermene Lucrezio, ma ci vedo una clamorosa contraddizione in quello che dici:

che senso ha tuonare a caratteri cubitali che "questo non è un problema", o che "non ha senso" non "dettagliare quantitatiamente" e blabblabblà, se tre righe prima definisci "davvero molto bassi" i livelli in quanto pari a "decimiliardesimi di grammo" ("gulp!" direbbe l'uomo della strada...) di diossina per m3/s, senza contestualizzare, per esempio, le informazioni di quanti m3 passano nel camino e per quanti secondi lavora nella propria vita e a cosa può comportare quella quantità di diossina (che bassa o non bassa è sempre e solo una piccola parte del problema).

Questo sì che è fumo negli occhi, e scusa il doppiosenso...


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Originariamente inviato da Lucrezio Guarda i messaggi
Ci tengo a sottolineare che QUESTO NON E' UN PROBLEMA: l'impatto ambientale di un inquinante non e' determinato dall'esistenza dell'inquinante, ma da diversi parametri fra cui
- quantita'
- ricaduta al suolo (diluizione...)
- tempo di residenza in atmosfera (quanto tempo impiega l'inquinante a ricadere al suolo o ad essere eliminato mentre e' ancora in atmosfera)
- tempo di residenza nell'ambiente
Giusto. Ma di grazia, il particolato metallico per esempio che tempi di decadenza avrebbe secondo te?!?


Su quasi tutte le questioni la vediamo diversamente ma riconosco che sei uno che solitamente porta avanti le proprie opinini con lealtà, però su argomenti come questo non si può accettare un tono saccente di chi squalifica gli altri perchè per una volta si ritrovano sulla stessa sponda del qualunquismo (che poi ad essere sinceri di qualunquismo ce n'è molto anche di lì... ).

Molti dati, in primis quelli uficiali dell'ARPA e persino l'ordine dei medici (cioè gli stessi cui tu stesso ti rivolgi per questioni di salute) si sono pronunciati in altro modo e credo che -a torto o a ragione- lo facciano sulla base di valide argomentazioni ch meritano rispetto, non mi pare che ci siano gli estremi per fargli la lezioncina coi "decimiliardesimi"... come se fossero e fossimo tutti coglioni da non capire con la nostra testa l'entità della questione.


Ah, certo, nell'indecisone si potrà sempre suffragare la debolezza degli argomenti con un sempreverde: "meglio l'inceneritore che bruciare i rifiuti per strada..." .
Così mettiamo zitti tutti...


E adesso sotto con le pernacchie a profusione...

Ultima modifica di greasedman : 06-02-2008 alle 22:38.
greasedman è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 06-02-2008, 22:42   #79
Pεrveяsivo
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Originariamente inviato da evelon Guarda i messaggi
......
Il fumo di sigaretta è riconosciuto da anni dalla stessa OMS come "la prima causa di morte evitabile nei paesi industrializzati"....
Piccolo OT....La prima causa di morte sono infarto (malattie cardiovascolari) e ictus. Il fumo è considerato il più alto responsabile di queste patologie...Sembra la stessa cosa ma c'è una bella differenza.
__________________
La vita non si misura nella quantità di respiri, ma dal numero dei momenti che te l'hanno tolto...
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Old 07-02-2008, 05:32   #80
amd-novello
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da ignorante in materia ma molto interessato mi chiedo una cosa.

come si puo' non considerare pericolose particelle di metalli anche velenosi talmente piccole da passare la membrana cellulare o nucleare ed entrare nel nucleo dove si trova il dna? o + grosse "palline" dentro allo spermatozoo? sono talmente piccole che il corpo non sa come trattarle e se non vengono bloccate con la calcificazione non sono controllabili.

ora è vero che il particolato è sempre esistito (basti pensare ai vulcani e alle alte temperature) ma un aumento così forte dato dalla combustione delle auto e inceneritori e esplosioni militari non farà + male del normale? il fap per le auto è una cretinata. non si riduce il particolato. semplicemente da una particella grande 10 ne fai 5 da 2. e + son piccole e + son difficili da tracciare.
__________________
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