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Old 25-11-2007, 18:58   #61
Leron
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Originariamente inviato da Jo3 Guarda i messaggi
Supposizioni, appunto, che non avvalorano nessuna tesi.

I fatti sono che il governo nazionalista cinese ha espresso chiaramente tramite suo portavoce ufficiale la negazione di un incontro tra il Vaticano e il dalai lama.

Incontro tra parentesi che e' gia avvenuto 8 volte con il precedente papa : questo rende ridicola l'ipotesi di un orditura da parte della CEI.
supposizione per supposizione, siamo a due supposizioni: una che lo abbiano fatto per far piacere alla cina, l'altro per far piacere al vaticano.

quindi se questo thread non deve far altro che parlare di supposizioni, non irritiamoci se qualcuno ne tira fuori di più "scomode" per la tua ideologia.

il PRECEDENTE papa era una cosa LEGGERMENTE diversa da quello attuale, non so se te ne sei reso conto. (non che fosse esemplare manco l'altro eh... se non altro non si può ribattere al fatto che abbiano entrambi degli stinchi di santo )


la verità è che in questo thread si parla unicamente di ARIA FRITTA: se non potete fare altro che parlare di supposizioni su "a chi hanno leccato il didietro i nostri politici" per impedire questo incontro, non mi stupisco del perchè qui va tutto a puttane.
__________________
http://www.trentografica.itGrafica e Fotografia a Trento

Ultima modifica di Leron : 25-11-2007 alle 19:01.
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Old 25-11-2007, 18:59   #62
D.O.S.
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Originariamente inviato da Jo3 Guarda i messaggi
Quindi il vaticano "corromperebbe" un funzionario cinese di alto rango (
Liu Jianchao) per "minacciare" il vaticano stesso in caso di incontro.

Certo che ci vuole una fantasia notevole eh.
mai detta una cosa del genere ...
non credo che al vaticano facciano paura le "minacce" del governo cinese, visto che una delle cose che la chiesa celebra di più è proprio la persecuzione subita durante la sua millenaria storia.
penso comunque che abbaino preso la palla al balzo negando anche loro il consenso all'incontro.
forse un altro papa avrebbe concesso la visita , mettendo la persecuzione della religione in primo piano rispetto alla competizione fra le religioni.
questo papa ha fatto diversamente e questo al dice lunga sulle reali problematiche della Chiesa ai nostri giorni : stanno perdendo fedeli
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Old 25-11-2007, 19:30   #63
Spectrum7glr
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mai detta una cosa del genere ...
non credo che al vaticano facciano paura le "minacce" del governo cinese, visto che una delle cose che la chiesa celebra di più è proprio la persecuzione subita durante la sua millenaria storia.
penso comunque che abbaino preso la palla al balzo negando anche loro il consenso all'incontro.
forse un altro papa avrebbe concesso la visita , mettendo la persecuzione della religione in primo piano rispetto alla competizione fra le religioni.
questo papa ha fatto diversamente e questo al dice lunga sulle reali problematiche della Chiesa ai nostri giorni : stanno perdendo fedeli
dimentichi che in Cina i cristiani sono stati perseguitati lungamente (e anche adesso non è che se la passino molto meglio)...forse al Vaticano hanno dovuto fare una valutazione di questo tipo: incontrare qui il Dalai Lama avrebbe fatto contenta l'opinione pubblica nostrana, ma avrebbe potuto avere ripercussioni negative sul difficile rapporto Chiesa-Cina (che al di là di questioni meramente politiche si riflette direttamente sul trattamento dei Cristiani in Cina)..insomma a B16 magari non costerebbe molto stringere la mano al Dalai Lama: ma mentre lui si fa bello davanti al "mondo libero" magari migliaia di Cristiani Cinesi se la passano male per il suo gesto...non sono scelte facili.
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Old 25-11-2007, 20:07   #64
Skeja
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Qua qualcuno deve andare da un buon psicologo...vedete ingerenze vaticane ovunque.

Siete riusciti a svaccare un thread incentrato sulla scelta di Bertinotti di non incontrare alla camera il Dalai Lama per lanciare accuse alla Chiesa..la cui colpa, sto giro, sarebbe ESSERE STATA (velatamente) MINACCIATA nel CASO il Papa incontrasse il DL

Ps: la discontinuità tra questo papa e il papa precedente è solo nelle menti di chi si fa abbindolare dalle capacità comunicative (o meno) di un personaggio pubblico. A livello geopolitico e teologico, da 10 anni a questa parte, era Joseph Raztinger a "dettar legge" in Vaticano...
__________________
Forse al mondo gioverebbe la benedizione dell'autogoverno.Thomas Jefferson
Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza Benjamin Franklin
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Old 25-11-2007, 20:40   #65
teogros
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Qua qualcuno deve andare da un buon psicologo...vedete ingerenze vaticane ovunque.

Siete riusciti a svaccare un thread incentrato sulla scelta di Bertinotti di non incontrare alla camera il Dalai Lama per lanciare accuse alla Chiesa..la cui colpa, sto giro, sarebbe ESSERE STATA (velatamente) MINACCIATA nel CASO il Papa incontrasse il DL

Ps: la discontinuità tra questo papa e il papa precedente è solo nelle menti di chi si fa abbindolare dalle capacità comunicative (o meno) di un personaggio pubblico. A livello geopolitico e teologico, da 10 anni a questa parte, era Joseph Raztinger a "dettar legge" in Vaticano...
* STRAQUOTO!

Come aver da ridire della visita di GPII in parlamento... roba da matti, ogni scusa è buona per aver da ridire di ogni cosa che non sia Lenin, Stalin o Bertinotti.
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Old 25-11-2007, 20:43   #66
CYRANO
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* STRAQUOTO!

Come aver da ridire della visita di GPII in parlamento... roba da matti, ogni scusa è buona per aver da ridire di ogni cosa che non sia Lenin, Stalin o Bertinotti.
dimentichi castro polpot e mao !




coapzpa
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FINCHE' C'E' BIRRA C'E' SPERANZA !!!
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Old 25-11-2007, 20:44   #67
teogros
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dimentichi castro polpot e mao !




coapzpa
Perdona la mia ignoranza in materia.
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Old 25-11-2007, 20:46   #68
Jaguar64bit
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http://news.excite.it/estero/cina/482328

La notizia e' del 1 novembre.

Sentito poco fa al telegiornale: il papa non ricevera' il dalai lama...



questo lo trovo strano.
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Old 25-11-2007, 21:02   #69
shambler1
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Qua qualcuno deve andare da un buon psicologo...vedete ingerenze vaticane ovunque.

Siete riusciti a svaccare un thread incentrato sulla scelta di Bertinotti di non incontrare alla camera il Dalai Lama per lanciare accuse alla Chiesa..la cui colpa, sto giro, sarebbe ESSERE STATA (velatamente) MINACCIATA nel CASO il Papa incontrasse il DL

Ps: la discontinuità tra questo papa e il papa precedente è solo nelle menti di chi si fa abbindolare dalle capacità comunicative (o meno) di un personaggio pubblico. A livello geopolitico e teologico, da 10 anni a questa parte, era Joseph Raztinger a "dettar legge" in Vaticano...
Si chiama "opportunismo " e a quando sembra non sono il solo ad essersene accorto.
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Old 25-11-2007, 21:14   #70
D.O.S.
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Ps: la discontinuità tra questo papa e il papa precedente è solo nelle menti di chi si fa abbindolare dalle capacità comunicative (o meno) di un personaggio pubblico. A livello geopolitico e teologico, da 10 anni a questa parte, era Joseph Raztinger a "dettar legge" in Vaticano...
strano perché il governo cinese minacciava pure 10 anni fa.
ricordo quando fu fatto il concerto a favore del Tibet ...minacce di togliere il visto a tutti gli artisti che vi avessero partecipato e minacce di proibire la vendita di dischi.
e così fu, Radiohead e REM in Cina vendono solo nelle bancarelle di cd piratati.

Ultima modifica di D.O.S. : 25-11-2007 alle 21:18.
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Old 25-11-2007, 21:51   #71
lowenz
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L'Avatar di lowenz
 
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A livello geopolitico e teologico, da 10 anni a questa parte, era Joseph Raztinger a "dettar legge" in Vaticano...
A livello geopolitico contano le curie e gli episcopati eh.....

BAH
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Old 25-11-2007, 21:55   #72
lowenz
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Originariamente inviato da CYRANO Guarda i messaggi
dimentichi castro polpot e mao !




coapzpa
Castro? Questo?

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Old 25-11-2007, 22:01   #73
zuper
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Originariamente inviato da Leron Guarda i messaggi
la verità è che in questo thread si parla unicamente di ARIA FRITTA: se non potete fare altro che parlare di supposizioni su "a chi hanno leccato il didietro i nostri politici" per impedire questo incontro, non mi stupisco del perchè qui va tutto a puttane.
se credi che le opinioni di qualcuno siano ARIA FRITTA hai 2 alternative:

- come utente: semplicemente scrivi in un altro 3d

- come moderatore: chiudi il 3d
__________________
"W la foca, che dio la benedoca"
poteva risolvere tutto la sinistra negli anni in cui ha governato e non l'ha fatto. O sono incapaci o sta bene anche a "loro" cosi.
L'una o l'altra inutile scandalizzarsi.[plutus]
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Old 25-11-2007, 23:05   #74
Dj Ruck
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Credo che a volte al peggio non ci sia mai fine.
chiedilo ai sinestrini

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Castro? Questo?

a lorè...GIovanni Paolo II incontrava tutti per pacificare, non per "amicizia" ""politica""
Dj Ruck è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 25-11-2007, 23:10   #75
Fritz!
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Siete riusciti a svaccare un thread incentrato sulla scelta di Bertinotti di non incontrare alla camera il Dalai Lama
Che mi pare un argomento non molto difficile da svaccare

Bertinotti annuncia che vedrà il dalai lama alla sala pinco invece che in aula

Qualcuno riesce a montare la solita crociata anticomunista su questo bah
Fritz! è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 25-11-2007, 23:11   #76
lowenz
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Originariamente inviato da Dj Ruck Guarda i messaggi
a lorè...GIovanni Paolo II incontrava tutti per pacificare, non per "amicizia" ""politica""
Beh questa è un po' una semplificazione a mio avviso

Io direi che semplicemente doveva intrattenere rapporti politici con tutti, come ogni capo di stato.
lowenz è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 26-11-2007, 14:45   #77
zerothehero
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Ma il Dalai Lama non è un politico Zuper, è un capo religioso e non ci sono obblighi formali tra religione e politica
E dai Lowenz.. non lo si riceve in parlamento solo per non scontentare gli amici cinesi...gli americani se ne sono giustamente fregati..noi invece ci pieghiamo a 90 per realpolitik.
Il papa è più giustificato nell'essere prudente perchè sta negoziando con le autorità cinesi a riguardo dei rapporti tra Vaticano e Cina.
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Old 26-11-2007, 14:48   #78
zerothehero
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il PRECEDENTE papa era una cosa LEGGERMENTE diversa da quello attuale, non so se te ne sei reso conto. (non che fosse esemplare manco l'altro eh... se non altro non si può ribattere al fatto che abbiano entrambi degli stinchi di santo )
Quale diversità hai ravvisato (a parte il carisma) tra Giovanni Paolo II e Benedetto XVI?
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Old 26-11-2007, 15:38   #79
FabioGreggio
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Media commerciali e ufficiali propongono incessantemente la versione americana del tormento che il Tibet avrebbe subito dall’aggressore e sterminatore cinese. Personalmente ero affascinato anch’io dal buddismo tibetano e dalla santità del Dalai Lama. Ero pure addolorato per l’oppressione subita dai tibetani a causa dell’oppressione cinese. Bhè, come diciamo nel nostro motto, ho cambiato radicalmente idea per accordarla alla verità. Le mie conclusioni sono una profonda avversione per la “causa tibetana” (così come ce la propone Hollywood) e per il Dalai Lama.

Come di fronte ad ogni versione ufficiale, mi sono mosso alla ricerca di una verità alternativa. Non ero sicuro di trovarne una, ma volevo vedere se il “martirio” del Tibet è così univoco come gli americani vorrebbero far credere. Volevo vedere se i Cinesi possono essere considerati “aggressori” del Tibet come ripetono incessantemente i media legati a Washington e Londra. Questa ricerca è fatta in nome del solo principio che mi caratterizza: la ricerca della verità. E ho trovato delle cose sconcertanti…

Secoli di aggressioni, stermini, attentati, eccidi, guerre da parte degli occidentali al popolo cinese non fanno parte di questo articolo, ma vale la pena almeno accennarli per puntualizzare che nessun “occidentale” può parlare di aggressione cinese a chicchessia senza prima parlare di torture, umiliazioni, spoliazioni, stermini da parte degli occidentali ai danni dei “musi gialli”. Chiudiamo qui la parentesi su cui magari scriveremo un articolo dedicato.

L’imperialismo occidentale cerca incessantemente di promuovere la secessione del Tibet dalla Cina. Perfino una certa sinistra in buona fede si fa portavoce (assieme agli organi di informazione dell’Impero) di questa posizione per subalternità o mancanza di conoscenza. E veniamo ai fatti.

La sovranità cinese sul Tibet ha alle spalle secoli e secoli di storia. Il Tibet è territorio cinese dal tempo in cui in Europa non esistevano ancora gli Stati nazionali. I primi a mettere in discussione la sovranità cinese sul Tibet sono stati i fautori dell’imperialismo britannico. (1)(2)
Come si legge in un manuale di storia asiatica (uno qualunque), i tentativi di distruggere la sovranità cinese sul Tibet sono la conseguenza di una politica volta allo “smantellamento della Cina”. (3)
Non sono soltanto i comunisti cinesi a considerare il Tibet parte della Cina. Sun Yat-sen, primo presidente della Repubblica nata dal rovesciamento della dinastia Manciù, ne era convinto. Quando gli inglesi gli chiesero di partecipare attivamente alla Prima Guerra Mondiale per poter recuperare alla Cina i territori che la Germania le aveva strappato, lui rispose: “Voi vorreste strapparci anche il Tibet!”. (4)
Prima della guerra fredda Washington riconosceva che il Tibet era territori cinese. Ancora nel 1949 il Dipartimento di Stato Americano pubblicò un libro sulle relazioni USA-Cina con una mappa che mostrava tutta la Cina, Tibet incluso dunque. (5)

Tuttavia, con l’avanzare del Partito Comunista Cinese e quindi con l’avvicinarsi al potere di un chiaro Partito di massa antimperialista, Washington cominciò a manipolare la realtà. Gli inizi di questa manipolazione possono essere rintracciati in una lettera del 13 gennaio 1947 al Presidente americano Truman da parte di Gorge R. Merrel, incaricato d’affari USA a Nuova Dheli. La lettera riguardava la “inestimabile importanza strategica” del Tibet e recitava: “Il Tibet può pertanto essere considerato come un bastione contro l’espansione del comunismo in Asia o almeno come un’isola di conservatorismo in un mare di sconvolgimenti politici”. E aggiunse che “l’altopiano tibetano […] in epoca di guerra missilistica può rivelarsi il territorio più importante di tutta l’Asia”.
Questi particolari sono tratti da un autore americano per decenni funzionario della CIA. L’Autore evidenzia come il contenuto di questa lettera sia quasi combaciante con la visione imperialistica che aveva a suo tempo l’Inghilterra vittoriana impegnata nel “grande gioco” dell’espansione in Asia. (6)
Il separatismo tibetano diviene uno strumento dell’imperialismo americano o, meglio, per dirla come il funzionario della CIA, diviene uno strumento degli “interessi geopolitica USA” per costringere il nuovo governo comunista di Mao a disperdere le forze, ponendo quindi le condizioni per un “cambiamento di regime a Pechino”.

Per portare a compimento questi “interessi geopolitici USA”, vennero addestrati “guerriglieri” nel Colorado e poi paracadutati in Tibet e riforniti per via aerea di armi, munizioni, apparecchiature ricetrasmittenti, ecc. A tali guerriglieri la CIA aggiunge la “collaborazione dei banditi Khampa di vecchio stile”. (7)
In questo contesto si sviluppa la “rivolta tibetana” del 1959.
E’ ancora il funzionario della CIA, Knaus, a raccontare i fatti: la rivolta faceva seguito ad un tentativo fallito da parte dei servizi segreti americani di provocare disordini in Cina a partire dalle Filippine; come disse un esponente della CIA, lo scatenamento della rivolta aveva “poco a che fare con l’aiuto ai tibetani”, perché lo scopo era quello di mettere in difficoltà i “comunisti cinesi”. Era la stessa logica che i servizi segreti americani usavano in Indonesia per “aiutare i colonnelli ribelli indonesiani nel loro sforzo di rovesciare Sukarno”, reo di essere troppo tollerante verso i comunisti di quel paese. (8) Come è noto il colpo di Stato verrà portato a termine grazie alla CIA nel 1965, col massacro di centinaia di migliaia di comunisti o di elementi tolleranti verso i comunisti. Sarebbero state meno feroci le forze finanziate e addestrate dalla CIA in Tibet se avesse vinto il separatismo? (9)

Penso che sia interessante far sapere che fu un agente della CIA a organizzare la fuga del Dalai Lama dal Tibet: questo agente visse più tardi nel Laos “in una casa decorata con una corona di orecchie strappate dalle teste di comunisti morti”, come ci informa un docente americano su una rivista USA. (10)

Dopo il fallimento in territorio cinese della rivolta tibetana, i servizi segreti americani danno inizio ad una campagna mediatica in occidente.
Nonostante che il Dalai Lama fosse considerato allo stesso modo dei colonnelli macellai indonesiani, come il capo della rivolta reazionaria anticomunista filo-occidentale, ora viene santificato. Diventa il leader della non violenza. Lo stesso buddismo tibetano diventa una dottrina e una tecnica spirituale sublime. L’industria cinematografica americana si adopera per proporre incessantemente questo falso mito.

Ma la storia ha dei precedenti. Quando agli inizi del Novecento gli inglesi e la Russia si contendevano il Tibet, regione della Cina, correva voce che lo Zar in persona si fosse convertito al buddismo. (11)

Oggi, invece, sono la CIA e Hollywood ad essere convertiti al buddismo. Una conversione che ha del miracoloso se si pensa che l’Occidente ha sempre disprezzato il buddismo tibetano come sinonimo di dispotismo orientale, con la sua figura di Dio-Re. Basti ricordare il disprezzo dei padri della cultura occidentale come Rousseau, Herder e Hegel. Fino ai primi anni del 1900 i lama sono considerati una “incarnazione di tutti i vizi e di tutte le corruzioni, non già dei lama defunti”. (12)

Quando la Gran Bretagna si accinse poi alla conquista del Tibet lo fece in nome della civiltà contro “quest’ultima roccaforte dell’oscurantismo”, per civilizzare “questo piccolo popolo miserabile”. (13)

Oggi la propaganda americana cerca di rimuovere l’infamia della teocrazia tibetana. Come illustra lo stesso storico Morris, quello che era in carica agli inizi del ‘900 “era uno dei pochi Dalai Lama ad aver raggiunto la maggiore età, dato che la maggior parte di loro veniva eliminata durante la fanciullezza a seconda della convenienza del Consiglio di Reggenza”. (14)

Stando a quanto affermano Hollywood e la CIA, il buddismo tibetano è divenuto sinonimo di pace e tolleranza, oltre che di elevata spiritualità. Seguendo l’ideologia imperialistica anticomunista occidentale, “i tibetani sono dei superuomini e i cinesi dei subumani”. (15)

La teocrazia oscurantista tibetana è santificata dai media commerciali americani al servizio degli strateghi militari. La struttura castale si manifesta anche dopo la morte: il corpo di un aristocratico viene cremato o inumato, mentre i corpi della massa vengono dati in pasto agli avvoltoi. Poco tempo fa era l’“International Herald Tribune” che descriveva come durante i funerali di plebei fosse il sacerdote che staccava pezzo per pezzo la carne dalle ossa per facilitare il compito degli avvoltoi.
La descrizione era minuziosa e seguita da uno studioso che spiegava il tutto in chiave “ecologica”. (16) Lo studioso non chiariva però perché all’equilibrio ecologico doveva contribuire solo il corpo dei plebei.

Vorrei chiarire la mia posizione: io non condanno queste pratiche disumane perché potrei rimanere vittima della mia cultura italiana; dovrei essere un tibetano per condannarle; ad ognuno la sua cultura. Io condanno il fatto che gli occidentali imperialisti appoggino pratiche così disumane per noi, sostengano movimenti sanguinari come il buddismo tibetano e siano pronti ad inventarsi ogni peggiore frottola (molto meno disumana) su falsi crimini di Cuba, di Saddam, di Pechino e di tutti gli avversari, salvo santificare la reazione più assoluta.

La Rivoluzione Culturale maoista si era scagliata contro la pratica castale, discriminatrice e violenta. Nel Tibet precedente alla Rivoluzione la teocrazia riduceva in schiavitù o servaggio la stragrande maggioranza della popolazione. Come scrisse uno scrittore radicalmente anticomunista, le riforme realizzate dal 1951 hanno “abolito feudalesimo e servaggio”. (17) La Rivoluzione abolì anche la teocrazia incarnata nel Dio-Re che pretendeva e pretende ancor oggi di essere il Dalai Lama. Fu attuata la separazione tra potere religioso e potere civile.

La Rivoluzione ha significato per i tibetani l’accesso a diritti umani prima del tutto sconosciuti, un miglioramento del tenore di vita e un sensibile prolungamento della vita media. E ciò è malgrado i media universalmente riconosciuto da tutti gli esperti analisti della regione.
La Cina di oggi garantisce alla Regione Autonoma Tibetana libertà che non ha mai conosciuto in tutta la sua storia passata e recente. La regione tibetana, oltre ad avere il bilinguismo con prima lingua il tibetano, vede garantiti altri diritti nazionali quali la preferenza a favore dei tibetani e delle altre minoranze nazionali per quanto riguarda l’ammissione all’università, la carriera pubblica, ecc. (18)

Il santificato Dalai Lama viene insignito del Premio Nobel. Ma cosa chiede questo personaggio che si proclama Dio-Re? “Esige la creazione di un Grande Tibet, il quale includerebbe non solo il territorio che ha costituito il Tibet politico in età contemporanea, ma anche aree tibetane nella Cina occidentale, in larghissima parte perse dal Tibet già nel diciottesimo secolo”. (19) E poi esistono tibetani in Bhutan, Nepal, India. Tutti i loro territori dovrebbero far parte del Grande Tibet. Si tratta della pretesta di Hitler di riunificate nello lo stesso Stato tutti i territori che erano abitati da maggioranza tedesca. Il principio “nazionale” del Dalai Lama è quello di Hitler, con la sola differenza che del nazional-socialismo il Dalai Lama non ha neppure un briciolo di “socialismo”. E’ solo puro nazionalismo esasperato ai massimi livelli.

Ora, questa santità, Premio Nobel per la Pace, odia profondamente gli uomini che hanno la pelle gialla e parlano il cinese. Un odio viscerale, razzista, tanto che, quando l’India procedette al riarmo nucleare, trovò il suo più fiero sostenitore nel Premio Nobel, il Dalai Lama.
Ma, ci domandiamo, almeno il multimiliardario Dalai Lama rappresenta il popolo tibetano? Risposta: nemmeno per sogno! E’ perfino il “Libro Nero del Comunismo” a riconoscere che un’elementare analisi storica “distrugge il mito unanimista alimentato dai partigiani del Dalai Lama”. (20)
Alla liberazione pacifica del Tibet nel 1951, che portò alla caduta del regime teocratico, vi fu una resistenza accanita dei gruppi più reazionari e delle classi dei privilegiati, ma i comunisti poterono contare sull’appoggio della stragrande maggioranza della popolazione civile. Gli autori più anticomunisti e anticinesi del pianeta-Occidente si scagliano così contro la plebe tibetana, colpevole di “essersi collegata subito col regime comunista”; anche i monaci sono dei farabutti che “non esitano ad augurarsi che ‘presto sia liberato’ il Tibet” e che commettono il crimine di fraternizzare con i comunisti e l’esercito Popolare di Liberazione.

Per questi autori è inconcepibile come il Dalai Lama sia disprezzato non solo dalla maggior parte del popolo, ma anche da ampi settori religiosi tibetani. Ancora nel 1992, nel corso di un suo viaggio a Londra il Dalai Lama è oggetto di manifestazioni ostili da parte della più grande organizzazione buddista in Gran Bretagna, che lo accusa di essere un “dittatore spietato” e un “oppressore della libertà religiosa”. (21)

Oggi il Dalai Lama continua a sperare in una disintegrazione della Cina come è avvenuto nella tragedia che ha caratterizzato l’URSS. (22)

http://www.resistenze.org/sito/te/po/ci/poci3e25.htm


fg
FabioGreggio è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 26-11-2007, 16:56   #80
*sasha ITALIA*
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io la vedo così: è un esponente religioso e deve avere la possibilità di essere accolto qualora ci si dimostri disponibili ad accoglierlo, nei limiti di un religioso e non di un capo di Stato: la cosa che deve comunque rimanere chiara a tutti è che nessuno Stato (Cina in questo caso) può permettersi di intromettersi negli affari interni di un qualsiasi altro paese sovrano se lo scopo dell'incontro è puramente pacifico, e con questa affermazione oltre che alla vicenda qui in corso menziono pure gli interventi papali nei confronti della politica dello Stato Italiano e casi simili.
*sasha ITALIA* è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
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