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Risultati sondaggio: Il comunismo è un fatto inevitabile ? | |||
SI |
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10 | 13.16% |
NO |
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66 | 86.84% |
Votanti: 76. Non puoi votare in questo sondaggio |
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#61 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Messaggi: 3759
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- si apre una discussione sul marxismo - arrivo io - arrivi tu - se ne vanno gli altri (perché pochi ci stanno dietro ![]() - si apre una discussione sul marxismo ... E dire che la nostra ultima l'ho linkata e rilinkata ![]() |
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#62 |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13513
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#63 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2001
Città: Livorno
Messaggi: 1338
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Quote:
Vorrei comunque farti notare che l'11% ha risposto sì, quindi ci sono dei compagni che non la vedono come te. Ciao |
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#64 | ||
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Messaggi: 3759
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Quote:
![]() Mi sono limitato a far presente che Marx non ha mai parlato in questo termini ma in maniera molto più articolata. Quote:
![]() Tuttavia tu fai in realtà due domande: una sul comunismo e una sulla fine della storia. Io risponderei: "sì, è plausibile e auspicabile che si verifichi il passaggio dal capitalismo al comunismo; no, non è la fine della storia" e preciserei però che appunto il comunismo è una possibilità e un auspicio, non una finalità che la storia deve obbligatoriamente raggiungere per realizzare una qualche forma di destino intrinseco dell'umanità. Al contrario, è chi afferma che il capitalismo è l'ultima forma e non ve ne saranno altre a porre uno "stop", a dire che è finita la storia: idea alquanto bislacca, penso. |
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#65 |
Member
Iscritto dal: Mar 2007
Città: tivoli
Messaggi: 38
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bhe se si guarda meglio...
dici che non ti sembra che stia succedendo, forse guardando sotto un'altra ottica ci si può invece accorgere che il mondo converge verso il capitalismo e penso che non sia difficile intuire che questo genererà forzatamente un enorme bisogno di risorse ,materie prime troppo spesso non riutilizzabili, (quando parla di sfruttamento dei beni) portandoli al rapido esaurimento (appunto) ora vedere che il malcontento nei paesi capitalisti cresce a vista d'okkio solo gli orbi che credono a tg possono non accorgersene, vedi no global rivolte francesi la stessa violenza negli stadi è un sintomo palese dell'insofferenza sociale e della frustrazione dovuta alla pubblicità invasiva (di cui il REGIME capitalista si nutre) che offre immagini e stili di vita sempre più affascinanti ma inarrivabili al 70% della popolazione, questo può portare alla rivolta? anche se non è sicuro, si può accadere si veda la rivoluzione francese.
oggi le tecnologie corrono più veloce della fantasia dei filosofi, credo che se marx potesse vedere oggi il mondo cambierebbe qlcs nel suo "il capitale" ma non molto, cmq guarda bene come funziona oggi l'economia e ti rendi conto che è vero che un capitalista fagocita l'altro fino a che non ne resterà uno solo come in higlander ma non credo che avrà la ricompensa. Ora non è detto che a quel punto nasca il comunismo, che in sè come raccontato ne il capitale sembra il paradiso terrestre, ma sarà vero? certo l'ugualianza sarebbe sicuramente molto, la disparità civile va abbattuta altrimenti i kamikaze esisteranno in eterno. Ci tengo a far presente che (io lavoro in una importante fabbrica di pneumatici) l'ufficio del personale della mia azienda è stato da poco ribattezzato : UFFICIO DELLE RISORSE UMANE!!!! non sono più un essere umano ma una risorsa umana, questo è il nostro moderno capitalismo nel quale le lobby delle farmaceutiche ottengono che si abbassi la soglia di malattia per questa o quella patologia così avranno nuovi clienti i ministri ben pagati dalle medesime fanno la loro brava commissione e convengono che se mangi un budino sei a rischio diabete ti mandano il volantino ve lo ricordate? e abbassano la soglia del diabete perchè stiamo diventando ciccioni dicono, ma mica eliminano la pubblicità del kinder delice!! nutrimento energia he he he avete figli? bhe preferiscono quelle robe chimiche ad una fetta di pane e miele!! io sinceramente non voglio fare lo scacchista degli ideali è troppo grande la varianza,ma basta guardare il presente per convincersi che deve esserci un'altra strada al capitalismo xkè questo ci ingrassa ci intristisce, e per di più stà distruggendo il pianeta, ma immaginate che succederebbe se in cina avessero la motorizzazzione che abbiamo in italia? o la diffusione di cellulari di cui possiamo vantare il triste primato?avremmo tutti i cinesi elettroshokati!!!!!! oh 2 miliardi di fulminati sono un bel guaio he he infine, il comunismo non si è mai realizzato da nessuna parte come marx lo descriveva c'è al massimo stato solo un regime più filocomunista che veramente comunista, ora basta guardare com'è malconcio (inversamente proporzionale alla povertà dei paesi comunisti la teoria in cui gli estremi si somigliano)il popolo americano per renderci conto di cosa succede a dare tutto questo potere al denaro, va detto in fine che in caso (fantastico ora) di collasso finanziario occidentale molti paesi europei con poca terra e molte bocche finirbbero in carestia con estinzione (vedi come tornano i conti) della specie alpina della capra dal collare che è un buon pasto e vedremmo anche molti gatti in meno ( sapete all'occorrenza....) ironizzo ma non sono scenari così improbabili, io non sò cosa ci sarà dopo il capitalismo (ammesso che l'avidità dei capitalisti non ci porti alla distruzione prima che ci sia un cambiamento) ma se il genio della lampada mi dicesse, "vuoi che ridistribuisca equamente tutte le ricchezze per tutti gli uomini" io direi di si, e voi? bene o male il comunismo somiglia a questo o sbaglio? sono poi certo che il denaro non possa mai valere più del cibo, e che le risorse naturali debbano essere patrimonio unico dell'umanita e distribuite gratuitamente (lo sò sono in preda al delirio romantico figurati se Putin t'arigala er gas!!) a tutti poi x carità vorrei avercelo il diritto di possedere qlcs e di farmela come mi pare ma credo anche che se dividessimo i beni indispensabili x 6 miliardi e mezzo di individui non resterebbe granchè per il superfluo ma fate voi scegliete voi in che mondo e modo vorreste vivere tanto non credo che cambiamenti così lenti e secolari li sperimenteremo noi, i nostri figli forse e in che mondo vorreste vivessero? in uno come questo dove con una scusa si va a far da padroni con le cose degli altri?(me la perdonate l'allusione all'Iraq?) o in un mondo equo? non dite che è impossibile xkè 1000 anni fà chi poteva immaginare di mettere piede sulla luna? bhe non possiamo trovare il modo di non aver bisogno di scannarci per denaro? Penso che il comunismo sia un bel sogno, realizzabile? forse non così o forse si chi vivrà vedrà vi lascio con una bella frase di una canzone che personalmente mi accende la speranza: Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro ? Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità, farmi umile e accettare che sia questa la realtà ? Il "potere" è l'immondizia della storia degli umani e, anche se siamo soltanto due romantici rottami, sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte: siamo i "Grandi della Mancha", Sancho Panza... e Don Chisciotte ! Ultima modifica di alfaroger : 16-03-2007 alle 20:55. |
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#66 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Città: PV Milano Nord
Messaggi: 3851
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stai dicendo che la gente si pesta allo stadio perchè vede la pubblicità con le gnocche che nn gliela daranno mai? ma figuriamoci!! ![]()
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"W la foca, che dio la benedoca"
poteva risolvere tutto la sinistra negli anni in cui ha governato e non l'ha fatto. O sono incapaci o sta bene anche a "loro" cosi. L'una o l'altra inutile scandalizzarsi.[plutus] |
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#67 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 2159
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#68 |
Senior Member
Iscritto dal: May 2004
Città: Monte Argentario (GR)
Messaggi: 4426
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Ecco un piccolo stralcio della mia tesi:
La lotta di classe tra borghesia e proletariato è il filo rosso della rivoluzione in epoca moderna, lotta radicata, come abbiamo visto, nella natura disarmonica dei rapporti di produzione, condotta in prima persona dal proletariato e finalizzata all'uguaglianza economica, da cui dipende sia ogni altro tipo di eguaglianza sia la futura armonia sociale. La rivoluzione pone fine ad una formazione economico sociale e da origine ad un'altra mediante un periodo di transizione segnato dal sovvertimento violento del vecchio ordine. In questo senso la violenza è necessaria e si esprime attraverso la dittatura della classe rivoluzionaria sulla classe controrivoluzionaria. La rivoluzione francese è stata la classica rivoluzione borghese; laddove quella socialista sarà diretta contro la borghesia e il sistema capitalistico e verrà condotta dal proletariato su scala internazionale, si può parlare di rivoluzione comunista......... Il primo passo della rivoluzione è, quindi, l'elevazione del proletariato a classe dominante, in seguito si dovranno adottare delle misure che Marx elenca nell'ultima parte del Manifesto1, tra cui l'abolizione della proprietà privata. ..... Queste misure transitorie porteranno all'avvento di una società comunista in cui non esisteranno più classi e lotta di classe, non esisterà più separazione tra oggetto prodotto e produttore, i mezzi di produzione saranno di proprietà comune; non si avrà un astratto egualitarismo, ma un modo di produzione e di ripartizione diverso rispetto a quello della produzione capitalistica. Da questo ne deriva che anche la sovrastruttura1 ideologica della società, da sempre espressione del sistema economico guidato dalle classi dominanti, verrà definitivamente smantellata, per cui non saranno più necessari ne lo Stato, ne la religione2, ne qualsiasi altra espressione del dominio di una classe sull'altra. Il comunismo si configura, dunque, come estremità opposta al sistema di produzione capitalista, la naturale e necessaria soluzione del capitalismo in un nuovo e definitivo sistema socio-economico finalmente egualitario, dopo secoli di lotte e disuguaglianze...... Marx, dando all'utopismo un carattere negativo per la sua astrattezza, afferma che il comunismo poteva derivare soltanto dallo sviluppo e quindi dal superamento della società esistente, non dalla sua negazione ideologica; in assenza dello sviluppo capitalistico, il comunismo era destinato a rimanere un'utopia per mancanza di un adeguato presupposto materiale il socialismo si deve basare su un'analisi scientifica della società capitalistica; non è “un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi, ma il movimento reale che abolisce lo stato di cose esistente”....... Per arrivare alla “scintilla rivoluzionaria” devono maturare delle condizioni, senza le quali la rivoluzione avrebbe portato ad un mutamento parziale e non sufficiente all'avvento della società comunista. Innanzitutto è necessario che il sistema capitalista sia arrivato ad un completo sviluppo di forze produttive e rapporti di produzione.......... ......Marx afferma che nel 1848 non esistevano ancora in Europa le condizioni per giungere al conflitto decisivo, poiché la formazione capitalistica consentiva ancora un ampio sviluppo delle forze produttive all'interno dei rapporti di produzione che la caratterizzavano1...... .........La seconda condizione è il dominio borghese in ogni campo, cioè ci deve essere una sorta di “dittatura borghese”, la borghesia industriale si eleva a classe dominante. In vari paesi del continente (compresa in certa misura anche la Francia) il capitalismo moderno si trovava all'inizio della sua ascesa e non era ancora stato affermato il predominio della borghesia industriale che esso comporta.... .....Infine, la piena consapevolezza o la coscienza del proletariato come classe in sé è un'altra condizione fondamentale, ma di questo ne ho già parlato nei capitoli precedenti. Marx sostiene, quindi, che l’abbattimento della divisione in classi possa avvenire soltanto attraverso l’emancipazione del proletariato e una dittatura “democratica”, vale a dire provvisoria, sotto la guida di questa classe. Il proletariato, infatti, essendo la classe soggetta a una sofferenza universale e a uno sfruttamento totale e non avendo nessuna proprietà, e, perciò, nessun interesse privato da proteggere una volta arrivata al potere, con la sua liberazione è in grado di instaurare un ordine sociale giusto e emancipatorio di tutta l’umanità. Lo "Stato democratico" non è in condizione di elargire l'emancipazione politica1, quindi c'è bisogno di un'autoemancipazione del proletariato, interdipendente al disegno di conquista del potere politico da parte della classe operaia. .....
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#69 | |
Member
Iscritto dal: Mar 2007
Città: tivoli
Messaggi: 38
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![]() Ultima modifica di alfaroger : 17-03-2007 alle 00:02. |
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#70 | ||
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Messaggi: 3759
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- la tendenza al conservatorismo è una conseguenza che tu presumi, ma non mi pare possa trovare una dimostrazione. Dico meglio: a tuo avviso venendo a mancare uno stimolo a progredire, si cessa di progredire. Ovviamente il ragionamento è corretto, ma è sbagliato il punto di partenza: chi l'ha detto che manca lo stimolo a progredire? Al contrario, eliminando i vincoli materiali che impediscono all'uomo la sua piena realizzazione, il progresso sarà ancora più marcato; - parli di società finore esistite, ma le società finora esistite sono sempre state società fondate sulla proprietà privata (individuale o statale poco importa) e quindi non sono direttamente paragonabili ad una società organizzata in modo diverso. Quote:
E' evidente, per fare un esempio storico, che le attuali forme di democrazia sarebbero state del tutto inadatte in una società degli albori; addirittura abbiamo esempi contemporanei di come un sistema simile (es. il presidenzialismo) possa avere risultati differenti negli Stati Uniti, in sudamerica o in Russia, in relazione a molti altri fattori che caratterizzano le diverse società. Comprendo però la critica, che è una delle più diffusa, che in sostanza afferma: "per edificare il socialismo ci vuole un uomo diverso, quindi non può funzionare". In verità il ragionamento è da ribaltare: non si tratta di cambiare l'uomo per renderlo coerente con un sistema, bensì di cambiare il sistema sulle sue basi (senza prevedere salti tecnicamente impossibili) e lasciare che i meccanismi di autoregolazione (funzionalisticamente parlando, integrazione e latenza) facciano il loro corso, come sempre hanno fatto in maniera più o meno efficace, generando nuovi equilibri fra le parti. |
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#71 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Messaggi: 3759
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#72 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2001
Città: Livorno
Messaggi: 1338
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Tra l'altro, leggendo la tua tesi ci si accorge di come per Marx il comunismo non sarebbe potuto fiorire in Cina ed in Russia perchè in questi paesi la classe borghese non era ancora diventata dominante, anzi quasi neppure esisteva.
Casomai prima che in Russia il comunismo avrebbe dovuto svilupparsi negli Stati Uniti dove la classe borghese c'era ed era anche molto forte. Insomma n'avesse azzeccata una |
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#73 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Messaggi: 3759
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#74 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Messaggi: 3759
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Ecco come Trotsky rispondeva a chi diceva "in Urss c'è il comunismo"
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#75 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2004
Città: Monte Argentario (GR)
Messaggi: 4426
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Quote:
Per Marx l' unica borghesia che sempre, sia pure con qualche riserva, gli sembrò all'altezza del proprio compito storico fu la borghesia degli Stati del Nord della repubblica nordamericana, non titubante davanti allo sviluppo, alla libertà, alla democrazia e alla guerra, compresa la sanguinosa guerra civile1, che a Marx apparve come il decisivo round della rivoluzione americana2. La forza della borghesia nordamericana, era dunque costituita dall'aver fatto due rivoluzioni borghesi, la prima delle quali era anche una guerra d'indipendenza e la seconda, oltre che una guerra di liberazione degli schiavi neri, una guerra contro il proprio passato schiavistico fondiario, un passato massicciamente concentrato nel sud dal punto di vista produttivo. La borghesia europea invece, nel 1848-49, non aveva avuto il coraggio di effettuare il secondo e fondamentale round della sua rivoluzione, pur avendone l'opportunità e la forza. Comunque bisogna tener conto che il "teorico" della rivoluzione russa è stato Lenin e non Marx, Lenin ha rielaborato la teoria di Marx, sono un pò differenti..
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#76 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Messaggi: 3759
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![]() Per te l'uomo è una sorta di costante (o almeno è la variabile da cui discendono le altre) per me, come per ogni materialista, l'uomo è una variabile in relazione con il resto della società: nella mia visione, il fatto di costruire un palazzo in un modo o in un altro comporta che la forma dei mattoni cambia mano a mano che il palazzo viene costruito e peraltro nessuno sa come dev'essere il palazzo, ma ciascuno porta il suo mattone. Sono filosofie inconciliabili e non c'è da stupirsi se le conclusioni sono differenti ![]() |
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#77 | ||
Member
Iscritto dal: Feb 2007
Città: Romagna ma col cuore in Toscana, e spero nel prossimo futuro in Spagna
Messaggi: 357
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#78 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Messaggi: 3759
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#79 | |
Member
Iscritto dal: Feb 2007
Città: Romagna ma col cuore in Toscana, e spero nel prossimo futuro in Spagna
Messaggi: 357
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é vero che oggi al sentire la parola anarchia il primo pensiero che corre non è il ricordo glorioso di grandi personaggi della storia che hanno combattutto per un ideale di Uguaglianza e Liberta (Non parlo di Bakunin o Kropotkin, Ma almeno meriterebbero di essere ricordati Sacco e Vanzetti), ma solo lo scenario squallido degli spazi e della microsocietà dei centri-sociali. Non c'è da stupirsene, i VERI anarchici hanno perso tutta la loro rilevanza dopo la rivoluzione spagnola, e da allora rimangono solo due alternative, o spieghi volta per volta il vero significato di "anarchia" o altrimenti ti definisci "Anarchista" o "Anarco-comunista" (due termini che aborro per il loro significato che rimanda ad un impossibile e assurda congiunzione fra l'ideologia comunista e quella anarchica) |
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#80 | |||
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Messaggi: 3759
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![]() In verità dell'anarchia condivido il fine (che poi è il medesimo fine del comunismo depurato dalla deriva stalin-maoista e cioè la società senza classi e senza capi), ma da marxista non condivido l'impostazione pratica. |
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