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Old 29-08-2005, 20:45   #61
majin mixxi
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Originariamente inviato da SaMu
In ultima analisi comunque tutto sta in una valutazione soggettiva del rapporto prezzo-beneficio, se uno ritiene che i kellogs pur più buoni non valgano l'extracosto mangia pure quelli della GDO.

A maggior ragione, se uno trova più buoni quelli della GDO la scelta è ancora più facile.

In ogni caso vi invito a considerare che il "brand" non è come spesso banalmente presentato un semplice "inganno", ma una componente essenziale del prodotto che si acquista, in un'economia come la nostra che ha superato lo stadio del soddisfacimento dei bisogni primari e da tempo contiene componenti di psicologia dei bisogni, etc.

In altre parole, non c'è nulla di sbagliato nell'acquistare i kellogs "perchè sono i kellogs", come non c'è nulla di sbagliato nel tifare la juve "in quanto è la juve" o nel pensare che le bionde sono più fighe delle more, o nel gustare di più un piatto di spaghetti se ben presentato e servito su una tovaglia di lino piuttosto che se mal presentato e servito su una cerata, anche se il "cibo" è esattamente lo stesso: il bisogno che soddisfiamo in quel momento non è banalmente quello di "mangiare" ma a volte quello di "gustare un piatto di spaghetti servito in un certo modo".
in effetti hai ragione,e proprio sui Kellogs per esempio io non riesco a risparmiare,ho provato a mangiare i corn flakes fatti da altre company ma ho sempre finito con lo buttare la scatola ancora piena e tornare ai kellogs,stesso discorso per la nutella
__________________
Kotoshi mo yoroshiku onegai-itashimasu
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Old 29-08-2005, 21:02   #62
Onisem
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Originariamente inviato da SaMu
Per Onisem: dipende dalle aziende e dai prodotti. Che escano dallo stesso stabilimento in effetti vuol dire tutto e vuol dire niente. Quasi tutti i chewin gum in scatola flip top (tipo Vigorsol, Mentadent, etc.) sono marchi Perfetti prodotti nello stabilimento di Lainate, sugli stessi impianti, con le stesse incartatrici, etc: cambiano le ricette.
Ok, ma prendiamo il caso dei pomodori per praticità: lo stabilimento è lo stesso, la materia prima è la stessa, stessa varietà di pomodoro acquistata all'origine dalla medesima azienda agricola, cosa cambia? Non credo che i pomodori subiscano lavorazioni qualitativamente tanto differenti, sempre per praticità poniamo il caso che si tratti in tutti i casi di polpa inscatolata. Oppure esistono all'interno del medesimo stabilimento che so, diverse catene di lavorazione con un grado di trattamento igienico differente per ognuna (ipotizzo)? Oppure può essere che in alcuni casi in effetti non cambi assolutamente nulla, se non il marchio e ralativo marketing (che comunque ha dei costi), ed il prezzo?
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Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese)
"Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?"
Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia.
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Old 29-08-2005, 21:06   #63
tdi150cv
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Ok, ma prendiamo il caso dei pomodori per praticità: lo stabilimento è lo stesso, la materia prima è la stessa, stessa varietà di pomodoro acquistata all'origine dalla medesima azienda agricola, cosa cambia? Non credo che i pomodori subiscano lavorazioni qualitativamente tanto differenti, sempre per praticità poniamo il caso che si tratti in tutti i casi di polpa inscatolata. Oppure esistono all'interno del medesimo stabilimento che so, diverse catene di lavorazione con un grado di trattamento igienico differente per ognuna (ipotizzo)? Oppure può essere che in alcuni casi in effetti non cambi assolutamente nulla, se non il marchio e ralativo marketing (che comunque ha dei costi), ed il prezzo?
aspetta ... per legge tu sei tenuto a rispettare determinate regole di igiene ... quello che cambia e' proprio la materia prima. Non puoi sapere se il pomodoro e' proveniente dalla stessa coltivazione , anzi se c'è una differenza di prezzo stai sicuro che la differenza c'è. Ecco quindi magari un pomodoro viene fatto crescere piu' lentamente e quindi senza concimi chimici , mentre altri meno in fretta con l'ausilio di tecniche differenti e meno invasive.
Qui sta la differenza.
Tu paghi meno il prodotto ma il gusto e' differente.
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Old 29-08-2005, 21:09   #64
tdi150cv
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dimenticavo ... non troverai mai due prodotti , almeno nell'ambiente dolciario , uguali ma con marchi diversi. Non avrebbe senso produrre due prodotti che hanno lo steso costo per sapere di guadagnarci meno. Ecco quindi che almeno nei pandori cominci a trovarci uova piu' scadenti , lievitazioni piu' spinte , margarina piuttosto che burro magari , e robe analoghe. Prodotto ovviamente in catene diverse , con prezzi diversi , marchi diversi e l'unica cosa che li accomuna e' lo stesso stabilimento.
Questo per prendersi anche la fetta di mercato dei consumatori piu' impossibilitati a prendere un prodotto di marca piuttosto che senza.
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Old 29-08-2005, 21:12   #65
Onisem
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aspetta ... per legge tu sei tenuto a rispettare determinate regole di igiene ... quello che cambia e' proprio la materia prima. Non puoi sapere se il pomodoro e' proveniente dalla stessa coltivazione , anzi se c'è una differenza di prezzo stai sicuro che la differenza c'è.
Certo, non intendevo dire che vengono utilizzate procedure sotto gli standard di legge, ma magari sopra, e questa cosa si riperquote sul prezzo finale.
Per la frase che ho sottolineato: non sono mica tanto convinto, altrimenti la storia dei farmaci con identica molecola e dosaggio, con costi differenti anche del 50% come si giustifica? La differenza di prezzo c'è, la differenza sostanziale no, se non per il colore della confezione.
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Ecco quindi magari un pomodoro viene fatto crescere piu' lentamente e quindi senza concimi chimici , mentre altri meno in fretta con l'ausilio di tecniche differenti e meno invasive.
Qui sta la differenza.
Tu paghi meno il prodotto ma il gusto e' differente.
In questo caso è ovvio che ci sia una differenza di prezzo, di fatto è un prodotto differente (non è lo stesso pomodoro).
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Old 29-08-2005, 21:16   #66
SaMu
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Ok, ma prendiamo il caso dei pomodori per praticità: lo stabilimento è lo stesso, la materia prima è la stessa, stessa varietà di pomodoro acquistata all'origine dalla medesima azienda agricola, cosa cambia? Non credo che i pomodori subiscano lavorazioni qualitativamente tanto differenti, sempre per praticità poniamo il caso che si tratti in tutti i casi di polpa inscatolata. Oppure esistono all'interno del medesimo stabilimento che so, diverse catene di lavorazione con un grado di trattamento igienico differente per ognuna (ipotizzo)? Oppure può essere che in alcuni casi in effetti non cambi assolutamente nulla, se non il marchio e ralativo marketing (che comunque ha dei costi), ed il prezzo?
Per quanto riguarda i pomodori, non ho conoscenze dirette ma non sono sicuro della tua assunzione che sia la stessa materia prima.

Una centrale del latte che conosco ad esempio imbottiglia in marchi differenti latte diverso, proveniente da aree geografiche diverse. Poi subisce anche trattamenti che lo differenziano, ma la stessa materia prima è diversa.

Anche per i pomodori, penso che le tipologie di pomodori siano decisamente superiori al numero di stabilimenti che li inscatolano, giocoforza quindi (ma ripeto è una mia ipotesi) lo stesso stabilimento inscatolerà vari tipi e qualità di materia prima anche in questo settore.

Un prodotto che so per certo in molti casi è assolutamente lo stesso (ma proprio lo stesso) è la benzina: dato il sistema di trading istantaneo tra le varie compagnie, quotidianamente cisterne chessò dell'Agip fanno rifornimento alla raffineria Tamoil in provincia di Cremona, mentre cisterne Tamoil (o Q8, etc.) fanno rifornimento ad un'altra raffineria Agip e così via. La benzina che arriva ai distributori in provincia di Cremona quindi a prescindere dalla marca del distributore proviene in massima parte dalla raffineria Tamoil.

Fanno eccezione ovviamente le recenti "vpower", "blu diesel" etc che sono prodotti specifici venduti a marchio.
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Old 29-08-2005, 21:26   #67
tdi150cv
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Certo, non intendevo dire che vengono utilizzate procedure sotto gli standard di legge, ma magari sopra, e questa cosa si riperquote sul prezzo finale.
Per la frase che ho sottolineato: non sono mica tanto convinto, altrimenti la storia dei farmaci con identica molecola e dosaggio, con costi differenti anche del 50% come si giustifica? La differenza di prezzo c'è, la differenza sostanziale no, se non per il colore della confezione.

In questo caso è ovvio che ci sia una differenza di prezzo, di fatto è un prodotto differente (non è lo stesso pomodoro).

altttt ... nella bustina di aulin non ci trovi solo il principio attivo ci trovi anche gli eccipienti , edulcoranti e compagnia bella ... su questo fa la differenza.
Poi per quanto riguarda norme igieniche o compagnia bella direi che esistono le certificazioni di qualita' a garantirle superiori al minimo consentito dalla legge. E se prendi una certificazione sei tenuto a rispettarla in ogni catena. OPvvio che anche le certificazioni concorrono all'aumento del prezzo. Ma e' ovvio che sai di mangiare un prodotto finito e confezionato in catene dove potresti operarci.
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Old 30-08-2005, 16:40   #68
Onisem
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altttt ... nella bustina di aulin non ci trovi solo il principio attivo ci trovi anche gli eccipienti , edulcoranti e compagnia bella ... su questo fa la differenza.
Aulin e Nimesulide (principio attivo ma anche nome commerciale del "generico") sono la stessa cosa. Sfido chiunque a dimostrarmi che da un punto di vista terapeutico ci sia una qualche differenza. Ranidil e Zantac (Ranitidina) altri due, e così moltissimi altri. E' una pura illusione che quello "di marca" sia meglio e faccia meglio: sono lo stesso farmaco, venduto a prezzi che differiscono in taluni casi anche del doppio.
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Old 30-08-2005, 16:44   #69
tdi150cv
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Aulin e Nimesulide (principio attivo ma anche nome commerciale del "generico") sono la stessa cosa. Sfido chiunque a dimostrarmi che da un punto di vista terapeutico ci sia una qualche differenza. Ranidil e Zantac (Ranitidina) altri due, e così moltissimi altri. E' una pura illusione che quello "di marca" sia meglio e faccia meglio: sono lo stesso farmaco, venduto a prezzi che differiscono in taluni casi anche del doppio.
ti ripeto ... la bustina serve per la stessa terapia ma il contenuto ESCLUSO IL PRINCIPIO ATTIVO e' differente. Da qui differenza magari di gusto e anche digeribilita' ...
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Old 30-08-2005, 16:55   #70
Onisem
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Originariamente inviato da tdi150cv
ti ripeto ... la bustina serve per la stessa terapia ma il contenuto ESCLUSO IL PRINCIPIO ATTIVO e' differente. Da qui differenza magari di gusto e anche digeribilita' ...
Gli eccipienti possono essere differenti, certamente, ma non mi pare che questo giustifichi una differenza di prezzo anche del 50%!
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Old 30-08-2005, 16:57   #71
CYRANO
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Originariamente inviato da tdi150cv
hai ragione ... pero' attenzione ...
I metodi di produzione nonchè gli ingredienti , quindi dosi e modalita d'uso in tutti i prodotti confezionati per conto terzi subiscono notevoli differenze rispetto al prodotto originario. Cosi' puoi trovare si lo stesso prodotto a prezzi diversi e confezionato nello stesso stabilimento ma all'assaggio ti risultera' diverso o comunque non uguale.
L'unica cosa di uguale e' lo stabilimento ma la catena di produzione e' diversa.

p.s. per i saputelli che diranno essere queste idiozie chiarisco in anticipo che lavoro nel settore e ne so qualcosa ... grazie.
Su questo ti do ragione ( strano eh? ).
Anzi , potrebbe capitare che una marca più economica , prodotta nello stesso stabilimento di un'altra più costosa , sia basata su " seconde scelte" del prodotto. Questo ovviamente concordato con la marca. Ossia , produttore X vende prodotti di seconda scelta ( ovviamente a normativa di legge ) a prezzo basso quindi il marchio li rivende ad un prezzo più basso rispetto al prodotto di prima scelta.
Spesso sono differenze minime , altre volte più sensibili , dipende.



Ciaozzz
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FINCHE' C'E' BIRRA C'E' SPERANZA !!!
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Old 30-08-2005, 17:42   #72
tdi150cv
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Originariamente inviato da Onisem
Gli eccipienti possono essere differenti, certamente, ma non mi pare che questo giustifichi una differenza di prezzo anche del 50%!

be e' ovvio che ci sara' anche una questione di marchio e quindi pubblicita' , ma non e' solo quello ...
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Old 30-08-2005, 17:43   #73
tdi150cv
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Originariamente inviato da CYRANO
Su questo ti do ragione ( strano eh? ).
Ciaozzz
Non e' strano ... e' solo che cominci ad impegnarti ...
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Old 30-08-2005, 19:39   #74
Onisem
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Originariamente inviato da Proteus
Semplicissimo, l'euro è stato introdotto senza un'adeguata preparazione. Prima di tutto era necessario armonizzare i sistemi fiscali per equilibrarli in modo da non penalizzare le aziende. In seconda battuta si sarebbe dovuto pensare al costo dell'energia che rappresenta una vera palla al piede per le aziende italiane, correzione delle storture burocratiche, riduzione e messa in efficienza del sovrabbondante personale statale, revisione del sistema pensionistico con attenta e fiscale verifica di chi sia in possesso dei requisiti per ricevere il vitalizio, annullamento immediato delle pensioni baby e dell'assurdo sistema che favorisce i politici e certe categoria di, impiegati di bankitalia ad esempio, burocrati e così elencando potrei esporti tanti altri passi che dovevano essere presi prima dell'entrata nell'euro e che avrebbero ridotto pesantemente il deficit dello stato consentendo di iniziare la riduzione della massa debitoria non in proporzione al pil ma in modo assoluto.

Comprendi ora che il prode Prodi ci ha portati al massacro soltanto per vantare un successo favorendo, con tutta probabilità, i burattinai occulti che lo manovrano ?. Comprendi anche che il Berluska avrebbe percorso, entrambi pensano che tanto paghiamo noi cittadini e non si sbagliano, il medesimo cammino ?. Comprendi alla fine perchè voto, pur essendo tutt'altro che un partito perfetto, lega ?.

Ciao

P.S. Purtroppo quando ipotizzo scenari lo faccio sulla base di dati ben precisi, sperimentati ed affidabili e tutto ciò mi porta a sbagliare, mai completamente però, molto molto raramente e se ciò accade accade per mia colpa dato che mi rendo conto, a consuntivo, di non aver trattato i dati come avrei dovuto.
Ma ancora con il repertorio "è colpa dell'Euro", quindi di Prodi Proteus? Magari c'è anche un lato "B"? Armonizzare il sistema? I rapporti erano ormai fissi da un pezzo, cos'altro serviva per "armonizzare" il cambio? Ah già, forse degli osservatori sull'andamento dei prezzi, tipo quelli predisposti dal "sanguinario" Prodi e prontamente smantellati da Berlusconi in nome dell'anarchia economica e della ditattura dei ladri di bottega e dei furbi e mafiosetti. Poi mi sfugge il passaggio, più che altro la correlazione Euro/dipendenti statali/pensioni/costo energia etc.. L'energia sarebbe stata meno cara in lire? I conti pubblici in qualche modo migliori? Prova solo a pensare il valore che avrebbe avuto la Lira in un momento come questo, dopo i vari crack, con la credibilità politica internazionale di questo governo e del nostro sistema economico, dopo lo scandalo Bankitalia in cui è coinvolto l'ora (dopo l'affettuoso favore della Popolare di Lodi) pupillo della Lega Fazio. Ho capito si perchè voti Lega: ti piace la numismatica.
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Old 30-08-2005, 20:16   #75
Onisem
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Originariamente inviato da Proteus
Riguardo la tua sciocca insinuazione sul rapporto lega-Fazio ti devo confessare che sei sulla strada sbagliata nei modi e nei termini. La lega desidera un polo bancario del nord e Fazio pare assecondare questo progetto. Da questo deriva la difesa leghista ad un personaggio che definire discutibile è, anche questo, gentile eufemismo e siccome io valuto non per ideologie ma per pragmatica analisi costi/benefici trovo l'appoggia a Fazio sgradevole ma tollerabile. La popolare di Lodi ha fatto si un favore alla lega ma stando a certe analisi avrebbe anche fatto un ottimo affare inglobando la struttura, sportelli e sedi comprese, di credieuronord. Spesso le cose sono diverse da come ci si aspetta, io pure avevo pensato ad una combine, e sarebbe d'uopo una maggior cautela quando non si hanno informazioni affidabili e le informazioni date da oppositori proprio affidabili, in unì'altro paese il problema non esisterebbe ma ti rammento che siamo in italia, non sono in questo strano paese in quanto sono sempre piegate e strumentalizzate, persino falsificate a volte, a scopi propagandistici.

Invece di utilizzare informazioni di "dubbia" provenienza prova ad esaminare le cose sotto diversi punti di vista, scoprirai che a guardare trami gli occhi dei sinistri nuoce alla chiarezza di vedute come accade, stessa cosa ma speculare, a chi guarda solo tramite gli occhi dei destri.

Ciao.
I miei occhi sinistri e la propaganda Comunista mi fanno semplicemente rilevare che la Lega è passata nel giro di due settimane dal chiedere sbraitando e dimenandosi la testa di Fazio, ad affermare che il comportamento del Governatore di Bankitalia è ineccepibile ( ), tutto questo dopo l'affaire Lodi. Curioso, no? Sarà la propaganda... Oppure il fatto che io non sia dotato della "lucidità" e "chiarezza" di vedute padana. Invece di dipingere sempre gli altri come gente male informata e manipolata dalla propaganda con le fette di prosciutto sugli occhi, cerca piuttosto di prendere atto almeno delle evidenze. Ma ritornando all'altra parte del discorso: non mi hai ancora spiegato, per esempio, in che modo l'energia avrebbe avuto costi inferiori con la Lira.
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Old 05-09-2005, 12:46   #76
Adric
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Martedì 30 Agosto 2005


Prezzi, dai bar ai jeans una corsa senza freni

I listini “impazziti” in 4 anni: +69% il cornetto, +72% i panini, +70% i pantaloni

di PIERO CACCIARELLI

ROMA - Malgrado le contropartite chieste dalla grande distribuzione, è molto probabile, per non dire sicuro, che il governo e le catene di supermercati trovino l’accordo per bloccare anche quest’autunno un sostanzioso pacchetto di generi di largo consumo. Come accaduto nel 2004, il congelamento dovrebbe funzionare fino a dicembre, ma il ministro delle Attività produttive, Scajola, è favorevole a prolungare la scadenza e forse anche qui un’intesa non sarà difficile, visto che già l’anno scorso vari gruppi avevano deciso autonomamente di rinviare la fine del blocco. Qualcuno ha fermato i listini dei propri prodotti più diffusi addirittura fino al prossimo inverno. C’è da chiedersi, comunque, se e quanto queste operazioni aiutino i bilanci familiari. Che diano una boccata d’ossigeno è indubbio, però le associazioni dei consumatori non s’accontentano. I prezzi sono talmente saliti - fanno presente - che arrestarli ha ben poco effetto. Piuttosto, bisognerebbe diminuirli, almeno del 20-30%, per venire davvero incontro alle famiglie. Anche se l’ipotesi di un calo appare del tutto irrealistica, è anche vero che dall’introduzione dell’euro (gennaio 2002), anzi da prima, la spesa quotidiana e i servizi-base, per non parlare delle bollette di luce e gas, hanno subìto rincari così pesanti che il blocco somiglia molto alla proverbiale chiusura della stalla quando i buoi sono scappati.
Un’indagine dell’associazione Adoc ha messo a confronto un paniere di prezzi da gennaio 2001 alla prima metà del 2005. I risultati sono sconcertanti e avvalorano la sensazione che per troppe persone il vivere quotidiano sia diventato un ”lusso”. Nessuna zona del Paese, da Nord a Sud, viene risparmiata dagli aumenti, ma questi sono diseguali e c’è da domandarsi quali giustificazioni abbiano alcune enormi differenze. Per esempio, il biglietto del bus a Roma e Milano è lievitato di circa il 30%, a Palermo del 92,3%. Nella capitale gli affitti (si tratta sempre di cifre medie) segnano un più 93,6%, mentre a Bari stanno ”soltanto” al 78,7%. Gli alimentari hanno guidato la galoppata del carovita: pane più 38,8%, latte 20,4%, uova 56%, pasta 30%, tonno in scatola 28,3%, sale 30,4%. Ma molto peggio è andata con la verdura e la frutta. I carciofi, per esempio, battono ogni primato mostrando un più 206,4%, l’insalata s’impenna del 115,2% e le fragole vanno a più 94%. Meno veloce la bistecca (18,3%), che però già volava a quote assai alte. Di fronte a costi talmente gravosi per mangiare a casa, qualcuno potrebbe pensare che convenga andare al ristorante. Non è così, perché la classica cena fuori è rincarata del 69,4% e pure se ci limitiamo a una capatina in gelateria dovremo rassegnarci a sborsare il 58,4% in più. Perfino il risparmio al bar diventa illusorio: rispetto a quattro anni fa il panino è schizzato su del 72%, il cornetto con il cappuccino del 68,7%, una bottiglietta d’acqua minerale del 96%.
Anche l’abbigliamento ha preso la corsa, con prezzi che in certi casi sono quasi raddoppiati. Se una maglietta polo costa il 39% in più, un paio di pantaloni jeans tocca il 70,4% e le scarpe vanno al 93,6%. Forse non a caso, il settore spettacoli, dove il ”consumo” è maggiormente comprimibile, ha moderato il passo: il biglietto del cinema è salito dell’11,8% e l’abbonamento al teatro del 14,8%. Timori particolarmente forti suscita l’abitazione, perché la formidabile crescita dei prezzi d’acquisto ha trascinato in su gli affitti. Il risultato - commenta l’Adoc - è che a Roma un canone medio equivale facilmente alla metà di uno stipendio, mentre negli anni Novanta l’incidenza era limitata a un quarto. Di fronte a questi incrementi-record, non c’è da meravigliarsi se i consumi, soprattutto degli alimentari, siano in caduta libera. Secondo un rapporto Ismea, dal 2000 al 2004 gli italiani hanno mantenuto quasi stabile la spesa complessiva (più 0,4%), ma sono stati costretti a contrarre gli acquisti del 10%. L’istituto punta il dito contro i ricarichi dal produttore al consumatore, che di norma oscillano dal 300 al 400%, ma in qualche caso toccano punte assurde: 1.000% sulle carote. Ecco perché il calo più marcato ha colpito l’ortofrutta, che accusa un meno 17%.

(Il Messaggero.it)


Mercoledì 31 Agosto 2005

Conviene dal grossista, ma bisogna essere in tanti


ROMA - Per difendersi dal carovita c’è un altro sistema: consorziarsi e acquistare in gruppo. Dove? Dal grossista, ai mercati generali o negli spacci aziendali. E perché no, anche dal contadino. Per quest’ultimo caso sarà molto convincente un esempio: dall’allevatore 30 kg di carne costano solo 6 euro al kg, contro i 20-26 del macellaio. Certo, il contadino non taglierà le fettine a macchina, però ci si può attrezzare.
D’altra parte i “Gas”, i gruppi di acquisto solidale, nati spontaneamente da consumatori stressati dagli aumenti dei prezzi, stanno avendo successo e crescono sulla spinta degli aumenti. Anche questo fenomeno, come quello dell’acquisto negli spacci aziendali, è più diffuso al Nord e in Emilia Romagna.
I Gruppi sono agguerritissimi, pronti a dare l’«assalto» ai mercati all’ingrosso alla ricerca di tutto, comprano ortaggi e frutta a casse, oppure si lanciano sulle maxi-confezioni dei prodotti in scatola. Hanno scoperto che le spese di una famiglia si possono dimezzare, guadagnando anche in termini di qualità. Non solo. Dicono di avere un altro vantaggio: la fatica di fare la spesa viene condivisa e si socializza.

(Il Messaggero.it)
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Ultima modifica di Adric : 05-09-2005 alle 18:17.
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Old 05-09-2005, 13:12   #77
Adric
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Mercoledì 31 Agosto 2005
L’INTERVISTA
«I veri rincari? Dove non c’è concorrenza»

Bordoni (Centromarca): banche, assicurazioni e trasporti corrono, nei supermarket i prezzi calano

di JACOPO ORSINI

MILANO I prezzi dei prodotti di marca sono già in calo da oltre un anno, un blocco non avrebbe senso. Luigi Bordoni, direttore generale di Centromarca, l’associazione che raggruppa oltre 200 aziende italiane del settore dei beni di largo consumo, è contrario a un nuovo stop ai listini dei supermercati come quello varato l’anno scorso.
Bordoni è vero che l’esecutivo sta pensando a un nuovo blocco?
«Non ci hanno detto niente, ma le indiscrezioni sono fondate. Nel governo c’è la volontà politica di studiare qualcosa».
E voi cosa ne pensate?
«Sarebbe assurdo e privo di senso bloccare qualcosa che è già in calo. Nel giugno scorso i prezzi dei prodotti dell’industria di marca sono scesi dello 0,9%, mentre l’inflazione era all’1,8%. E tenga conto che i nostri sono dati oggettivi, certi, non sono statistiche. I calcoli sono fatti sui passaggi dei prodotti alle casse dei supermercati e rilevati con il codice a barre».
Ma nel 2004 avete detto sì al blocco.
«L’anno scorso, anche se contrarissimi e anche se sapevamo che i nostri prezzi erano in discesa, abbiamo aderito al blocco per cercare di rassicurare e ridare fiducia ai consumatori. Ma avevamo detto che doveva essere straordinario e irripetibile. Il governo non ha fatto niente in settore protetti dove i prezzi corrono più dell’inflazione. E’ incredibile che si ipotizzi un blocco di prezzi che stanno scendendo».
L’Istat ha comunicato un rallentamento al 2% dell’inflazione, ma la percezione diffusa è che gli aumenti siano più alti.
«Sicuramente c’è un problema di inflazione reale e percepita. Siamo continuamente esposti a costi e voci di spesa, molti dei quali in crescita, che finiamo per generalizzare. Noi denunciamo da tempo che i prezzi di servizi come quelli bancari e assicurativi o dei trasporti o dei pubblici esercizi, siano da tempo in tensione. Questo incide moltissimo sul costo della vita e induce poi a generalizzare».
Per voi la colpa dei rincari è solo de gli aumenti dove non c’è concorrenza? «Tutti riconoscono che c’è bisogno di una iniezione di concorrenza in certi settori. Il ministro dell’Economia Siniscalco ci ha detto ripetutamente: dobbiamo intervenire. Ma il governo poi non ha fatto niente».
I consumi intanto restano fermi.
«Luglio è andato malissimo: nella grande distribuzione, a parità di rete, le vendite sono calate del 3,4% circa rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. E agosto è stato un altro dramma. L’estate fredda si riflette negativamente su tutti i consumi. E per le imprese, se c’è una discesa dei prezzi e dei consumi, è drammatico».
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