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Old 11-12-2009, 11:04   #41
Scalor
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gli anni in corso... a sfumare/scalare, con insegnamenti tramite teledidattica.

Avanti così, che tutto va bene
per sentito dire.... voci di corridoio che circolano negli ambienti lavorativi ....
a torino si fatica e ci si fa il mazzo !
a vercelli abbastanza...
a biella il corsi di laurea... sono molto " all'acqua di rose " rispetto a torino ! tipo scuola superiore !

tipo discussione da commissione per l'assunzione.... lei dove si è laureato... a torino.... assunto.

altro candidato... lei dove si è laureato..... polito..... si ho capito ma dove,... sede biella .... la comissione si riunisce ... le faremo sapere !

forse forse, l'esistenza di realtà simili non giova al sistema ! soldi buttati ! o corsi sono uguali per tutti o..... ci sono discrepanze di valutazione e\o impegno ...
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Old 11-12-2009, 11:06   #42
Iluccia
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Qui a L'Aquila hanno tolto la mia specialistica di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni per questa riforma. Era l'unica in Abruzzo. Ora se vuoi fare lavoro e organizzazioni devi arrivare fino a roma, spendere sicuramente di più (prendendo casa ecc) mentre a l'aquila (almeno io) me la cavavo con una ottantina di euro al mese per i trasporti e pranzo...
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Old 11-12-2009, 11:18   #43
Dream_River
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Non è un pallino di Ziosilvio, ma di chiunque abbia studiato un po' di logica (non soltanto matematica).
Logica l'ho studiata anche io e tutt'ora devo approfondirla (Anche se non fine a se stessa, ma per Filosofia del Linguaggio)

Però la maggior parte delle persone non riduce il linguaggio a una formalità, per quanto complessa
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Old 11-12-2009, 14:25   #44
cdimauro
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Originariamente inviato da Dream_River Guarda i messaggi
Logica l'ho studiata anche io e tutt'ora devo approfondirla (Anche se non fine a se stessa, ma per Filosofia del Linguaggio)

Però la maggior parte delle persone non riduce il linguaggio a una formalità, per quanto complessa
Penso sia dovuto a deformazione professionale (cosa che capita spesso pure a me ).

Comunque per una banale implicazione non è che serva studiare logica, eh! Basta la comune accezione.
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Ho poco tempo per frequentare il forum; eventualmente, contattatemi in PVT o nel mio sito. Fanboys
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Old 11-12-2009, 14:54   #45
ChristinaAemiliana
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Originariamente inviato da The_Fragger Guarda i messaggi
come non quotarti...
alla fine anche nel mio caso i corsi di elettornica,TLC e informatica si distinguono al massimo nell'ultimo anno della triennale e poi nella specialistica.
Alla fine si potrebbe ritornare al vecchissimo ordinamento con due anni uguali per ogni SETTORE(informatico,industriale,civile ecc.)e poi scegliere una specializzazione.Anche se questo porterebbe a una bella riduzione dei docenti...cosa che già è realtà in alcuni corsi di laurea.
Quando ho frequentato io, alla fine, si faceva così anche se esistevano corsi di laurea con pochi iscritti. Noi nucleari abbiamo iniziato a seguire corsi "solo per noi" a metà del secondo anno, prima eravamo sempre insieme a meccanici, aerospaziali eccetera e anche più avanti, per i corsi che (all'epoca, adesso non si fa più...) erano obbligatori per potersi chiamare ingegnere (tipo scienza delle costruzioni, macchine, fisica tecnica), si faceva la stessa cosa (ad esempio noi abbiamo seguito scienza con i chimici/materiali, macchine con gli elettrici, e così via).

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Originariamente inviato da Morkar Karamat Guarda i messaggi
Quello è un problema a monte: il POLITO dovrebbe essere interamente a Torino ed in un'unica cittadella universitaria, così come gli altri atenei, con tanti posti letto ad un buon prezzo e le borse di studio per chi non se li può permettere (quelle esistono già, almeno per UNITO). Così facendo si ridurrebbe anche il bamboccionismo diffuso facendo spostare dal paesello di origine gli studenti a 19 anni, come accade all'estero.
Questo sarebbe splendido se l'organizzazione fosse all'altezza. Non so se adesso le cose siano migliorate o meno, ma quando iniziai io i posti letto delle case dello studente non erano sufficienti nemmeno per sistemare i non abbienti. Alcuni miei amici che venivano da fuori sono letteralmente impazziti cambiando ogni anno appartamento, una volta a causa della padrona di casa pazza, un'altra per via dei coinquilini casinisti o sozzoni, mentre sarebbe tanto più comodo poter contare su residenze universitarie comunque disponibili per tutti (ovviamente con prezzi variabili a seconda della situazione economica ma in ogni caso convenienti).

Un amico che aveva sposato una ragazza polacca tempo fa mi aveva raccontato che sua moglie aveva studiato in una bella residenza universitaria con tanto di connessione internet e computer in stanza...e si parla di dieci anni fa, anzi forse di più. Qui in Italia, nello stesso periodo, un mio amico calabrese non solo non poteva avere il posto letto, ma faceva i salti mortali per scalare di una fascia di reddito (corrispondente a uno sconto di ben duecentomila lire...una vera manna eh!) pur avendo nel nucleo familiare d'origine la madre che lavorava solo mezza giornata, la sorella al liceo, la nonna invalida a carico e pure una zia malata...

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Originariamente inviato da Morkar Karamat Guarda i messaggi
Anche io ho seguito corsi del genere, a volte ero a lezione da solo çPer evitare tale scempio, prima di questa riforma, era stato risolto il problema accorpando questi corsi con gli equivalenti per il dottorato (che quasi tutti i dottorandi seguono dato che non l'hanno seguito durante al magistrale). PER me è un'ottima soluzione.
Anche da noi si faceva così, venivano i dottorandi da Fisica. Però si variava da due-tre persone a sei-sette...il problema non si risolve se le cose stanno come ho letto (numero minimo 30 persone).
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Old 11-12-2009, 16:48   #46
elect
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per sentito dire.... voci di corridoio che circolano negli ambienti lavorativi ....
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a vercelli abbastanza...
a biella il corsi di laurea... sono molto " all'acqua di rose " rispetto a torino ! tipo scuola superiore !

tipo discussione da commissione per l'assunzione.... lei dove si è laureato... a torino.... assunto.

altro candidato... lei dove si è laureato..... polito..... si ho capito ma dove,... sede biella .... la comissione si riunisce ... le faremo sapere !

forse forse, l'esistenza di realtà simili non giova al sistema ! soldi buttati ! o corsi sono uguali per tutti o..... ci sono discrepanze di valutazione e\o impegno ...

Non so le altre, ma confermo che Torino è seria, e per quanto sentito anche Mondovì, dove non erano 2 gatti, lì hanno cominciato a spegnere i corsi dalla triennale e spostare tutto al Poli.

Stanno chiudendo anche tutte le altre parti, (come all'Alenia), riducono al Valentino e al Lingotto, insomma... onestamente non so dove li metteranno tutti. Al Poli hanno (stanno) costruendo la nuova cittadella, ma buona parte sono uffici e laboratori GM. Ed ad Architettura stanno ancora con le pezze al culo..
elect è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 11-12-2009, 17:14   #47
The_Fragger
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Sul fatto di rendere + meritocratica e meno per "casi sfortunatissimi ai limiti della totale nullatenenza" le borse di studio, sfondi una porta aperta. Però per avere i fondi è necessario mettere dei requisiti di media (tipo il 24-25) oltre che di tempi di laurea come è ora (per la triennale ti danno soldi per 3,5 anni, poi semplicemente ti azzerano o quasi le tasse se hai i requisiti per la borsa), ma in molti tuonerebbero contro questa cosa additata come una minaccia al "diritto allo (al non) studio"
lasciamo perdere.
Si dovrebbe iniziare da maggiori controlli sui redditi e nuclei familiari fino ad arrivare a separare le borse di studio per merito e per reddito.
Per me una persona brava che si impegna e merita deve essere premiata.Non con miliardi o milioni o migliaia di euro, ma anche solo una somma minima per sentirsi almeno ripagato.Ciò vale ancora di più se poi la situazione familiare è non delle migliori.In questo caso si dà un bella somma anche come sostentamento economico.

Vedo troppe persone con redditi alti e dal tenore di vita non medio-basso che alla fine hanno borse/indennizzi ecc.
Dallo scorso anno hanno introddo la valutazione in base all'Isee ma prima si faceva un'autodichiarazione in base al nucleo familiare...e chi non aveva niente da perdere metteva quello che voleva.tanto se lo prendevano doveva pagare quello non pagato.

Poi è facile raggirare il sistema,basta farsi inserire in un altro nucleo familiare con reddito basso!tanto il reddito dei genitori non viene chiesto,basta quello del nucleo di appartenenza!
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Old 11-12-2009, 18:49   #48
blamecanada
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Originariamente inviato da Ziosilvio Guarda i messaggi
Detto ciò:
Io ho detto che gli studenti di scienze hanno di meglio da fare che partecipare alle manifestazioni.
Non ho detto che gli studenti di filosofia non hanno di meglio da fare che partecipare alle manifestazioni. E nemmeno l'ho inteso, visto che "A implica B" non è lo stesso che "non-A implica non-B", come sa chiunque abbia sostenuto e superato un esame di logica matematica fatto come si deve.
Penso che anche a scienze ci sia chi partecipa alle manifestazioni, ma considerando che gli studenti di scienze sono pochi, è meno probabile che vengano intervistati.
È ovvio che partecipare alle manifestazioni comporti dei sacrifici, visto che si spende del tempo. Io nel periodo in cui vi ho partecipato studiavo in quello che prima era il mio “tempo libero”. Poi ho smesso perché come al solito a capo delle manifestazioni si mettono i soliti hippie che confondono l'attività politica col carnevale. Ed in questo senso non biasimo completamente chi non ci va.

Quote:
Beh generalmente non mi pare una leggenda
Considera che filosofia è a parte e non la considero insieme alle altre "umanistiche".
Io non credo che esistano discipline di per sé piú difficili delle altre, poiché ogni disciplina può essere approfondita ad un livello indefinito, e quindi può avere una difficoltà indefinita.
Uno può dire che conoscere un libro di letteratura è piú semplice di capire la teoria delle stringhe, però se aumentiamo il numero di libri di letteratura da conoscere ed il livello d'approfondimento richiesto, si arriverà ad un certo punto a raggiungere il livello di difficoltà della prima.

Però sul fatto che nelle facoltà umanistiche spesso il livello richiesto non sia granché elevato sono d'accordo. Almeno nella mia facoltà, ovviamente avere una media alta non è banale, ma passare gli esami a me sembra davvero molto semplice.

Comunque per valutare la difficoltà delle facoltà bisogna considerare anche che persone ci vanno. Se in una facoltà ci vanno persone con scarse capacità è ovvio che sembri “piú difficile” di quanto è.
__________________
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Old 11-12-2009, 18:55   #49
Ciccio17
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Originariamente inviato da Jarni Guarda i messaggi
Se il tavolino lo avete progettato voi, sicuramente.
Come minimo ogni cinque minuti interrompete il gioco per accorciare una gamba del tavolino che non sta in bolla...
Si chiama ottimizzazione
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Parco giochi per bambini a Roma
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Old 13-12-2009, 15:24   #50
girodiwino
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Sul resto concordo, su questo meno. Dipende cosa si intende con "difficoltà". Io considero la somma di: capacità, impegno, tempo da dedicare. Alcuni concetti delle discipline scientifiche come quello da te citato sono talmente complessi da risultare sostanzialmente incomprensibili di fatto per molte persone, anche se ci dedicassero molto molto tempo. L'alternativa è altrettanto impraticabile, ovvero studiare a memoria dimostrazioni anche di 20 pagine senza capirle, dato che sarebbe necessaria una capacità di memorizzazione superlativa (e cmq non ci sarebbe la vera comprensione). Non vedo casi analoghi per le discipline umanistiche (a parte l'eccezione di filosofia, che considero a parte).
Non sono proprio d'accordo: ti puoi imparare la divina commedia a memoria, ma capirla è tutt'altra cosa...
Io da studente di giurisprudenza ammetto che la mia materia richieda una quantità di memoria forse superiore alla media, ma se non si capisce una mazza di quello che si studia la memoria è completamente inutile, sempre che non si facciano esami in cui chiedi semplicemente l'enunciazione a memoria delle leggi. Inutile commentare l'utilità di esami strutturati in questo modo...
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Old 13-12-2009, 16:22   #51
Special
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non ci sono piu soldi
e questo lo sapevamo da anni

penso che arrivati a quesat soluzioni, immagino sia l'ultima spiaggia, nessun governo (penso) che gioverebbe chiudere universita
quindi credo proprio che economicamente siamo messi male

insomma B o non B, qualunque governo arrivato con l'acqua alla gola faccia tagli, anche drastici, io mi aspetterei ancora altre cose
Ma come???
Con tutti i soldi arrivati dallo scudo?
Ma non lo sai che ora siamo tutti più ricchi?
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Old 13-12-2009, 16:30   #52
blamecanada
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Sul resto concordo, su questo meno. Dipende cosa si intende con "difficoltà". Io considero la somma di: capacità, impegno, tempo da dedicare. Alcuni concetti delle discipline scientifiche come quello da te citato sono talmente complessi da risultare sostanzialmente incomprensibili di fatto per molte persone, anche se ci dedicassero molto molto tempo. L'alternativa è altrettanto impraticabile, ovvero studiare a memoria dimostrazioni anche di 20 pagine senza capirle, dato che sarebbe necessaria una capacità di memorizzazione superlativa (e cmq non ci sarebbe la vera comprensione). Non vedo casi analoghi per le discipline umanistiche (a parte l'eccezione di filosofia, che considero a parte).
Non sono d'accordo.
Il fatto è che tu identifichi l'intelligenza tout-court con l'intelligenza logico-matematica. Cosa che viene fatta comunemente, anch'io lo facevo fino ad un po' di tempo fa.

È vero che ci sono concetti scientifici molto complessi: nessuno capisce la meccanica quantistica, etc.
Tuttavia faccio l'esempio del testo letterario, che è quello che apparentemente piú semplice (ed infatti è quello che richiede meno dell'intelligenza logico-matematica).
Quando si può dire d'aver capito un libro? Certo, per capirlo superficialmente ci vuole poco. Ma comprenderlo non è cosí banale.
La letteratura sembra semplice perché perlopiú ci si accontenta di capire il testo, e non si cerca di comprenderli. Perché? La comprensione è un processo che non giunge mai a un termine (circolo ermeneutico).

Ci sono brillanti matematici che evidentemente hanno una sviluppata intelligenza logico-matematica, ma che in altri ambiti non capiscono granché.
Il fatto è il paradigma operazionista frutto dell'evoluzione tecnico-industriale della società moderna (direbbe Marcuse ) è incapace di considerare ciò che va fuori dai suoi schemi. L'intelligenza logico-matematica si può misurare matematicamente, altre forme d'intelligenza no, ma questo dimostrerebbe che non esistono?

Per comporre la nona sinfonia di Beethoven non ci vuole forse una qualche forma d'intelligenza?
Eppure tale forma d'intelligenza non è misurabile in modo cosí rigoroso, e non è dimostrabile che la nona sinfonia di Beethoven è piú bella delle canzoni dei Gazosa. Però nonostante ciò intuiamo che è vero, anche se non siamo riusciti ancora a formalizzarne i motivi.

Io credo che di per sé sia possibile una formalizzazione, ma che sia molto complessa.
Le scienze come la fisica hanno una formalizzazione molto rigorosa, ma hanno un approccio decisamente riduzionistico: si prendono in considerazione alcuni parametri e s'ignorano gli altri.
Quanti piú sono i parametri da prendere in considerazione tanto piú è difficile una formalizzazione in senso matematico.
Lungamente la scarsa formalizzazione è stata considerata una forma di difetto delle scienze, come la biologia, e tuttora alcune correnti all'interno del dibattito darwinista (gli ultradarwinisti) la pensano (implicitamente) cosí: affette da una sorta di “invida per la fisica” (Eldredge) puntano soprattutto ad un approccio riduzionistico, ritenendolo l'unico “veramente scientifico”.
Tuttavia è solo una deformazione culturale (determinate dal forte impatto che l'evoluzione della fisica ha avuto nella società, o marxianamente sulla struttura economica di cui la cultura non è che il riflesso ideologico), quella di credere che l'unica conoscenza davvero valida sia quella formalizzata matematicamente.
Ogni formalizzazione è un filtro sulla realtà fenomenica, e per quanto precisa lascerà sempre fuori un qualcosa.
Le discipline ermeneutich puntano ad un approccio intuitivo della realtà, puntando a trasmettere l'“intero”.

Io credo che entrambi gli approcci siano validi, conformemente agli obiettivi che ci si prefigge.

Se faccio un'analisi fisica del suono di una registrazione della nona sinfonia di Beethoven sono assolutamente rigoroso. Ma se devo comprare il disco mi affiderò ad una piú “tradizionale” recensione.

Tra l'altro sull'argomento dovrebbe essere interessante il testo di Gadamer “Verità e metodo”, ma è abbastanza lungo ed al momento ho altre priorità. Mi scuso se ho scritto in modo un po' confuso, ma devo assolutamente andare a leggere Hume e non ho tempo per una “revisione formale”.
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Old 13-12-2009, 19:52   #53
blamecanada
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Ah, ma sulla difficoltà delle facoltà sono d'accordo. Sono il primo a ritenere che le facoltà di matematica e fisica siano le piú difficili.

Ho un amico che fa lettere, ed è messo in difficoltà piú dalla stupidità degli esami che non dalla loro difficoltà. Gli esami che gli rovinano la media sono cose come bibliografia, biblioteconomia, linguistica ladina (!!!), glottologia, (che c'entrerebbe già di piú, se non fosse per come era svolto). Cito diversi esami perché fino a quest'anno per laurearsi in triennale bisognava affrontare 53 esami (cosa abbastanza snervante).

Io reputo il mio corso di studio (in filosofia) abbastanza facile. Ma non ritengo sia la disciplina ad essere facile, quanto le richieste ad essere abbastanza basse (a mio parere).

Per quanto riguarda lettere, Thomas Mann già all'inizio del Novecento si lamentava di come le facoltà umanistiche stessero decadendo.
Penso anch'io si dovrebbe essere assai piú esigenti, anche perché dopo i laureati in lettere vanno sovente a insegnare, e da insegnanti ignoranti nascono studenti ancora piú ignoranti.
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Old 13-12-2009, 20:11   #54
Lucrezio
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i miei due cent...
Alla Normale di Pisa fra classe di lettere e di scienze non si fanno paragoni: tolti i classicisti, che si fanno un gran mazzo, e quelli che decidono di farsi il mazzo di propria volontà, gli studenti della classe di lettere hanno un carico di lavoro che sarà un decimo di quello medio a scienze.
Una cosa che vi stupirà è che all'interno di scienze quelli con più tempo libero sono decisamente i matematici!
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Old 14-12-2009, 09:00   #55
Ziosilvio
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Alla Normale di Pisa fra classe di lettere e di scienze non si fanno paragoni: tolti i classicisti, che si fanno un gran mazzo, e quelli che decidono di farsi il mazzo di propria volontà, gli studenti della classe di lettere hanno un carico di lavoro che sarà un decimo di quello medio a scienze.
Una cosa che vi stupirà è che all'interno di scienze quelli con più tempo libero sono decisamente i matematici!
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Non è che i matematici "hanno più tempo libero"... è che non hanno bisogno di un laboratorio, ma possono lavorare anche in caffetteria
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Old 14-12-2009, 09:23   #56
MesserWolf
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Cmq in italia si era sposato un modello per cui non erano gli studenti che andavano a cercare le università , ma tutto l'opposto con le università con 1000 mila sedi e università in ogni città.

Questo da un lato pare un buon modo di fare servizio , ma in realtà porta al fatto che gli studenti se hanno una università nella propria città difficilmente se ne vanno in un'altra per un livello di qualità superiore (il principio quindi non è che gli alunni vanno nelle università migliori , ma in quelle in vicine a casa) . Anche perchè è chiaramente molto difficile rendere efficienti centri universitari molto piccoli , con pochi studenti... E se non sei efficiente poi ne risente la qualità (strutture, professori etc).

Anche perchè i professori bravi direi che sono una risorsa scarsa

Quindi io sono favorevole a bloccare la proliferazione di mini sedi (è anche formativo andarsene di casa ), certo è però imperativo che si formino le strutture di supporto per gli studenti fuori sede allora. Oggi tali strutture sono talmente scarse da essere ridicole. Senza avere creato i servizi adeguati non puoi cambiare modello di fatto, si avrebbero delle conseguenze disastrose (affitti studenteschi ancora più alle stelle e gente che non può per questioni € andare all'uni).



P.S.
Io non sono così diplomatico come voi e ritengo le materie scientifiche e ingegneristiche nettamente più complesse e ostiche da studiare che quelle umanistiche (generalizzo).Insomma parliamoci chiaro ... ingegneria è ingegneria . Andate al polimi e guardateci in faccia per vedere come siamo ridotti
MAi vista costì tanta gente sui ventanni calva come ad ingegneria
__________________
"It's so much easier to suggest solutions when you don't know too much about the problem." - Malcolm Forbes

Ultima modifica di MesserWolf : 14-12-2009 alle 10:01.
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Old 14-12-2009, 09:29   #57
MesserWolf
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Sul resto concordo, su questo meno. Dipende cosa si intende con "difficoltà". Io considero la somma di: capacità, impegno, tempo da dedicare. Alcuni concetti delle discipline scientifiche come quello da te citato sono talmente complessi da risultare sostanzialmente incomprensibili di fatto per molte persone, anche se ci dedicassero molto molto tempo. L'alternativa è altrettanto impraticabile, ovvero studiare a memoria dimostrazioni anche di 20 pagine senza capirle, dato che sarebbe necessaria una capacità di memorizzazione superlativa (e cmq non ci sarebbe la vera comprensione). Non vedo casi analoghi per le discipline umanistiche (a parte l'eccezione di filosofia, che considero a parte).
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E' giusto chiuderle, in molti paesi esteri ci sono 3-4 poli universitari per stato...da noi ce ne sono 3-4 per regione, più le sedi decentrate...



*



Non è questione di superiorità, ma di analisi dei carichi medi di lavoro. Di corsi di laurea in fisica in cui non si fa nulla o quasi se ne sentono pochissimi, rispetto ai molti in giro per l'Italia di scienze politiche con tali caratteristiche.



Beh generalmente non mi pare una leggenda
Considera che filosofia è a parte e non la considero insieme alle altre "umanistiche".




Quello è un problema a monte: il POLITO dovrebbe essere interamente a Torino ed in un'unica cittadella universitaria, così come gli altri atenei, con tanti posti letto ad un buon prezzo e le borse di studio per chi non se li può permettere (quelle esistono già, almeno per UNITO). Così facendo si ridurrebbe anche il bamboccionismo diffuso facendo spostare dal paesello di origine gli studenti a 19 anni, come accade all'estero.



Anche io ho seguito corsi del genere, a volte ero a lezione da solo çPer evitare tale scempio, prima di questa riforma, era stato risolto il problema accorpando questi corsi con gli equivalenti per il dottorato (che quasi tutti i dottorandi seguono dato che non l'hanno seguito durante al magistrale). PER me è un'ottima soluzione.
azz se leggevo prima sto messaggio potevo risparmiarmi di scrivere il messaggio sopra ... vabbè quoto
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Ultima modifica di MesserWolf : 14-12-2009 alle 09:33.
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Old 14-12-2009, 11:02   #58
girodiwino
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E se tagliassero le facoltà tagliassero le cattedre? Quando sono entrato all'uni c'era ancora il ciclo unico, sono passato al 3+2 e gli esami si sono moltiplicati; il 3+2 è fallito e sono passato all' 1+4 con altro incremento degli esami.

Il fatto è che quei figli di madre ignota non hanno "scisso" i programmi, li hanno semplicemente fatti duplicare con una sorta di mitosi. Ora ci troviamo con una galassia in cui molti esami pesantissimi vanno sostenuti due volte e sono identici, altre volte con esami-fuffa resi obbligatori per far piacere ai professoroni (cfr., almeno a PD, diritto canonico: una volta 150 pagine e passava la paura, ora sono più di 600 e un buon terzo è in latino).

Se si evitasse di fare tutti quegli insegnamenti per creare ordinari che poi votano i vertici in base a chi li ha creati tali forse ci sarebbe più personale (maggiormente qualificato, tra l'altro) da mandare nelle sedi distaccate.




Quote:
Originariamente inviato da MesserWolf Guarda i messaggi
P.S.
Io non sono così diplomatico come voi e ritengo le materie scientifiche e ingegneristiche nettamente più complesse e ostiche da studiare che quelle umanistiche (generalizzo).Insomma parliamoci chiaro ... ingegneria è ingegneria . Andate al polimi e guardateci in faccia per vedere come siamo ridotti
MAi vista costì tanta gente sui ventanni calva come ad ingegneria

Uno studioso di materie umanistiche avrebbe preso in prestito la teoria dei fiori e delle farfalle per spiegare il fenomeno...
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