Torna indietro   Hardware Upgrade Forum > Off Topic > Discussioni Off Topic > Storia, politica e attualità (forum chiuso)

iPhone 17 Pro: più di uno smartphone. È uno studio di produzione in formato tascabile
iPhone 17 Pro: più di uno smartphone. È uno studio di produzione in formato tascabile
C'è tanta sostanza nel nuovo smartphone della Mela dedicato ai creator digitali. Nuovo telaio in alluminio, sistema di raffreddamento vapor chamber e tre fotocamere da 48 megapixel: non è un semplice smartphone, ma uno studio di produzione digitale on-the-go
Intel Panther Lake: i processori per i notebook del 2026
Intel Panther Lake: i processori per i notebook del 2026
Panther Lake è il nome in codice della prossima generazione di processori Intel Core Ultra, che vedremo al debutto da inizio 2026 nei notebook e nei sistemi desktop più compatti. Nuovi core, nuove GPU e soprattutto una struttura a tile che vede per la prima volta l'utilizzo della tecnologia produttiva Intel 18A: tanta potenza in più, ma senza perdere in efficienza
Intel Xeon 6+: è tempo di Clearwater Forest
Intel Xeon 6+: è tempo di Clearwater Forest
Intel ha annunciato la prossima generazione di processori Xeon dotati di E-Core, quelli per la massima efficienza energetica e densità di elaborazione. Grazie al processo produttivo Intel 18A, i core passano a un massimo di 288 per ogni socket, con aumento della potenza di calcolo e dell'efficienza complessiva.
Tutti gli articoli Tutte le news

Vai al Forum
Rispondi
 
Strumenti
Old 13-08-2009, 14:08   #41
Ja]{|e
Senior Member
 
L'Avatar di Ja]{|e
 
Iscritto dal: Nov 2001
Città: Trapani-Palermo
Messaggi: 1556
LINK

Ricostruzione Abruzzo, l'ennesima beffa del governo
Giovedì 13 Agosto 2009 14:24

di Alessandro Ambrosin

L'AQUILA -
Gli sfollati del terremoto abruzzese del 6 aprile scorso dovranno aspettare ancora prima di avere un tetto sopra la testa. Le promesse del governo avevano dato per certo le consegne prima ad agosto, poi a settembre, poi a novembre, invece a quanto pare bisognerà aspettare fino a fine anno. Il progetto CASE di Cese di Preturo, infatti, uno dei primi cantieri partiti per realizzare le abitazioni ai terremotati rimasti senza casa, consegnerà gli alloggi (circa 4.500 ndr), non prima del 31 dicembre del 2009.

E' scritto nero su bianco sui cartelli illustrativi a Cese di Preturo e a Bazzano affissi proprio all'esterno del cantiere. Ma c'è dell'altro. Due giorni fa sono stati resi noti i risultati del censimento partito lo scorso agosto per individuare il fabbisogno abitativo.

A conti fatti sarebbero almeno 13mila le famiglie che hanno fatto richiesta di un alloggio perchè le loro case rientrano nella cosiddetta zona rossa o hanno subito dei danni strutturali tali da non poter farvi più rientro.

Gli sfollati hanno potuto scegliere tre opzioni: un'abitazione del progetto CASE indicando una preferenza per le 19 aree dove verranno realizzate le palazzine antisismiche, un appartamento in affitto a spese dello stato, oppure una sistemazione autonoma. Insomma secondo la protezione civile la domanda complessiva dovrebbe coprire approssimativamente il fabbisogno di 40mila persone, mentre gli alloggi in costruzione prevedono di accoglierne al massimo 15mila. E poi ci sarà da attendere la consegna che considerando i tempi di consegna potrebbe slittare al 2010. Insomma, i tempi duri per gli sfollati non sono affatto finiti. Anzi, addirittura qualcuno, specie gli anziani esasperati dall'attesa e dalle condizioni nelle quali ormai sono costretti a vivere da mesi, azzardano l'ipotesi che le tante promesse rimarranno tali, e forse non faranno più in tempo a mettere il piede in una vera casa.

Ja]{|e è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-08-2009, 14:56   #42
Ferdy78
 
Messaggi: n/a
e intanto, in quell' dell'Aquila..

salta fuori che:

_____

Sfollato chiede alloggio a Villa Certosa
«Il premier l'aveva promesso»
Ha la casa inagibile e nella domanda per la sistemazione provvisoria ha indicato le residenze di Berlusconi

PESCARA - Tra le domande per la sistemazione in alloggi provvisori presentate dai terremotati aquilani, ve n'è una che indica come destinazione Villa Certosa o Palazzo Grazioli, residenze del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. La richiesta - inviata alla protezione civile e al Comune dell'Aquila - è di un cittadino la cui casa, nella zona rossa del centro storico dell'Aquila, è inagibile. Nel tipo di sistemazione preferita, alla voce «alloggi in affitto», a penna è stato aggiunto «se possibile, a villa Certosa oppure a Palazzo Grazioli».

«RICHIESTA LEGITTIMA» - «Non si tratta di una provocazione - ha detto all'Ansa il terremotato aquilano - ma di una richiesta legittima basata sulle dichiarazioni del presidente il quale aveva pubblicamente promesso che avrebbe ospitato nelle sue case alcuni terremotati. In questo modo avrei anche l'occasione di essergli utile con consigli basati sulla mia esperienza di terremotato prima in auto, poi in tenda e infine in due alberghi, e di profondo conoscitore della città». L'uomo, Antonio Bernardini, è segretario generale ed economo del Consorzio di ricerche applicate alla biotecnologia (Crab), ma fu licenziato illegittimamente sei anni fa ed è in attesa che sia dato seguito a due sentenze della magistratura che impongono al Consorzio il suo «reintegro immediato» nelle funzioni e il pagamento delle retribuzioni e dei contributi.

Fonte (addirittura) il CDS..online

___

E ora vediamo se avrà il coraggio di ritrattare per l'ennesima volta, facendo però stavolta, a mio avviso una stragrandissima figura del menga

adesso vediamo se lascia villa la certosa con le sue piscine, i suoi teatri, le su staute grche e le escort alla fruizione di chi ha perso tutto
  Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-08-2009, 16:08   #43
חוה
Senior Member
 
L'Avatar di חוה
 
Iscritto dal: Apr 2008
Città: Rovereto
Messaggi: 2735
Quote:
Originariamente inviato da Ja]{|e Guarda i messaggi
quindi?

ha detto che davano le case a tutti entro settembre? si sarà sbagliato (o ha detto una bugia così siamo tutti felici)
ma lo sanno anche i sassi , anche nel link che hai messo c'è scritto Entro il 15 di settembre daremo i primi appartamenti a tremila persone

quel cartello del cantiere che viene usato ancora a sproposito ha una spiegazione logica e tecnica, non è il segnale della presa per il culo ( per il cantiere di bazzano idem, hanno iniziato 20 edifici su 21 al 27/7)

spero che funga il link così si può leggere il report sull'avanzamento dei lavori
http://www.protezionecivile.it/cms/v...279&dir_pk=187
__________________
Godo, vedere come è ridotto il PCI non ha prezzo
5774_10_shevat
חוה è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-08-2009, 16:40   #44
Ja]{|e
Senior Member
 
L'Avatar di Ja]{|e
 
Iscritto dal: Nov 2001
Città: Trapani-Palermo
Messaggi: 1556
Quote:
Originariamente inviato da חוה Guarda i messaggi
quindi?

ha detto che davano le case a tutti entro settembre? si sarà sbagliato (o ha detto una bugia così siamo tutti felici)
ma lo sanno anche i sassi , anche nel link che hai messo c'è scritto Entro il 15 di settembre daremo i primi appartamenti a tremila persone

quel cartello del cantiere che viene usato ancora a sproposito ha una spiegazione logica e tecnica, non è il segnale della presa per il culo ( per il cantiere di bazzano idem, hanno iniziato 20 edifici su 21 al 27/7)

spero che funga il link così si può leggere il report sull'avanzamento dei lavori
http://www.protezionecivile.it/cms/v...279&dir_pk=187
"Entro il 15 di settembre daremo i primi appartamenti a tremila persone, entro il trenta di novembre consegneremo a quindicimila persone e avremo quindi tutti i cittadini dell'Aquila completamente sotto un tetto..."

http://tv.repubblica.it/rubriche/yes...ta/35677?video

Saranno sufficienti le case previste dal progetto C.A.S.E. ? Come verranno assegnate?
Dalle prime stime ci siamo resi conto che le persone senza casa a L'Aquila e provincia sono più di 13mila, e stiamo lavorando su diverse ipotesi per garantire una sistemazione a tutti. Tra le possibilità anche quella di aumentare le abitazioni del progetto C.A.S.E..
L'assegnazione di queste abitazioni sarà a cura del comune secondo criteri di necessità e urgenza e di piena ripresa della vita sociale nell'aquilano.
( http://www.protezionecivile.it/cms/v...5&cms_pk=15861 )

http://www.youtube.com/watch?v=r1DoczG0RiQ
Ja]{|e è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-08-2009, 17:11   #45
חוה
Senior Member
 
L'Avatar di חוה
 
Iscritto dal: Apr 2008
Città: Rovereto
Messaggi: 2735
wow, ha mentito di 30 gg

icmq oltre aalle c.a.s.e. ( che nel frattempo sono aumentate del 10% ) sono previste altre soluzioni per dare entro fine anno una sistemazione ai terremotati, ovvero i map (2300 entro settembre + quelli ricevuti in donazione) e il fitto pagato dallo stato
__________________
Godo, vedere come è ridotto il PCI non ha prezzo
5774_10_shevat
חוה è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-08-2009, 17:18   #46
Mordicchio83
Senior Member
 
Iscritto dal: Sep 2006
Città: provincia di Napoli
Messaggi: 356
Gli appartamenti non bastano per tutti. Lo si sapeva dall'inizio, ma mi aspettavo di meglio.
Probabilmente i più andranno ad abitare in appartamenti in affitto o continueranno a stare negli alberghi. L'importante, in ogni caso, è evitare le tende... immagino che questo periodo, come quello invernale, saranno una tortura
Mordicchio83 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-08-2009, 17:29   #47
Ja]{|e
Senior Member
 
L'Avatar di Ja]{|e
 
Iscritto dal: Nov 2001
Città: Trapani-Palermo
Messaggi: 1556
Quote:
Originariamente inviato da חוה Guarda i messaggi
wow, ha mentito di 30 gg

icmq oltre aalle c.a.s.e. ( che nel frattempo sono aumentate del 10% ) sono previste altre soluzioni per dare entro fine anno una sistemazione ai terremotati, ovvero i map (2300 entro settembre + quelli ricevuti in donazione) e il fitto pagato dallo stato
Il fatto è che sboroneggia alla grande senza che se lo possa permettere, come al solito. E a proposito di affitti pagati dallo stato (cioè, noi) ancora si aspetta che metta a disposizione le sue ville.

A sempre a proposito di soldi:

Quote:
http://www.gliscomunicati.com/conten...contentid=1288

I primi inganni del Maxi Decreto N° 39/2009 sulla ricostruzione in Abruzzo, si palesano. Prima di tutto agli Abruzzesi, ed i Media nazionali continuano ad occultare notizie ed informazioni preziose a tutti i cittadini italiani, relativamente al post sisma. Si deve infatti riflettere su un punto. Se da un lato in questo caso abbiamo i protagonisti passivi del fatto – i terremotati – è necessario pensare che, ogni terremotato abruzzese potevamo o potremmo un giorno essere noi. Con la conseguenza di ritrovarci nelle stesse identiche condizioni dei nostro connazionali che attualmente hanno un bel da fare per far si che vengano riconosciute loro, dignità ed accuratezza delle operazioni di ricostruzione.

Il punto in questione, è la nota dolente relativa agli stanziamenti per la ricostruzione. Ricordo ai lettori che, pur con promesse verbali di ben otto miliardi per la ricostruzione in Abruzzo, da parte del mondo politico, la realtà dei fatti palesa – all’interno del Decreto in questione – una somma di circa cinque miliardi, da trovare e da utilizzare da qui al 2032. C’è poco da scialare e da dormire sonni tranquilli.

Questi stanziamenti appunto, sembra che dovranno intanto esser messi dagli stessi terremotati. Per intero. Che potranno poi, richiedere allo Stato il risarcimento delle somme utilizzate per ricostruire il proprio immobile distrutto dal sisma e tramite presentazione di una serie di documenti.

Appare incredibile ma nella sua bizzarria, questa è la realtà dei fatti. Il denaro promesso come si dubitava, non c’è nelle casse dello Stato, che forse sperava davvero in un extra gettito fornito da ulteriori giochi di fortuna, come gratta e vinci e simili, così come si legge nel Decreto N°39.

Nel documento firmato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Guido Bertolaso, relativo alle norme per l’esecuzione degli interventi, si legge infatti che i cittadini dovranno presentare: “documenti di spesa costituiti da: computo metrico estimativo redatto sulla base del prezziario regionale; fatture di pagamento; documenti attestanti l’avvenuto pagamento delle fatture (unico valido è la copia del bonifico)” ed inoltre “rapporto fotografico dello stato post-operam e delle fasi lavorative, con relativa planimetria in cui sia indicato il punto di vista di ciascuna immagine fotografica”.

All’atto pratico, i terremotati dovranno prendersi cura a loro spese della ricostruzione dell’immobile disastrato, pagare quindi ogni fattura ed esibire poi la documentazione per intero, comprese fatture pagate e certificazione di agibilità da parte dell’Impresa edile costruttrice. Ed attendere poi, la restituzione degli importi pagati, ammesso che lo Stato sia poi in grado di aprire i cordoni della borsa al momento opportuno per risarcire tutti.

C’è da aggiungere peraltro, che molte persone che hanno subito gravi danni strutturali all’abitazione, stavano pagando – al momento del sisma – un mutuo proprio per pagare l’immobile acquistato. Con questa decisione quindi, non si fa altro che aggiungere danno al danno. In molti, hanno visto crollare in pratica, un debito da pagare. Oggi si ritrovano a pagarlo tre volte.

Questa nota dolente, va ad aggiungersi peraltro ad un’altra. Ad oggi, non è stato definito nulla di nuovo relativamente la decisione già presa relativamente al fatto che, i cittadini abruzzesi debbano riprendere a pagare regolarmente le tasse a partire da gennaio 2010. Appena otto mesi di tempo per respirare. In una regione in cui, moltissime attività commerciali, industriali e di servizi, sono ferme dal 6 Aprile, giorno del terribile sisma.

In altri casi, in altri terremoti, lo Stato ha garantito un lasso di tempo più ampio, proprio in virtù del fatto che, al disagio della distruzione non venisse fatto carico ai cittadini straziati dal sisma anche quello delle gabelle da tornare a pagare, prima ancora di riassestarsi economicamente attraverso la ripresa del lavoro.

Nel bailamme dei fatti e degli eventi che tengono incollati i cittadini italiani alla televisione ed alla lettura delle testate nazionali, grande è la confusione normativa e grande la non corresponsione di realtà alle garanzie date verbalmente.

Questo disastro naturale, sta svelando un disastro che promette di divenire ancor più grave. La totale mancanza di concretezza e sostegno da parte dello Stato nei confronti dei cittadini, che una volta in più, stanno vivendo una società aberrante che trascende le fondamentali necessità umane e da ampio respiro ad azioni nettamente contrarie in ordine di dignità e Democrazia.

Parlarne senza mai perdere il controllo della situazione, è un dovere che noi giornalisti non possiamo permetterci di dimenticare.
Quote:
http://www.dazebao.org/news/index.ph...rna&Itemid=154

Ricostruzione L'Aquila. I cittadini devono anticipare i soldi
Martedì 28 Luglio 2009 09:48

di Vincenzo Bisbiglia

L'AQUILA - La ricostruzione dell’Abruzzo dopo il terremoto? Ci pensa lo Stato, con i soldi dei terremotati. Il cittadino de L’Aquila che vorrà effettuare i lavori di ristrutturazione ed in molti casi di ricostruzione della propria abitazione, dovrà infatti anticipare tutta la somma e, intanto, fare richiesta di rimborso al Governo che, quando questo sarà effettuato, provvederà a restituire la somma al netto dell’Iva.

Questo è quanto si evince dagli indirizzi per l’esecuzione degli interventi firmata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, Guido Bertolaso.
Al punto 10 dell’ordinanza, infatti, alla voce “documentazione dei lavori eseguiti, si richiedono testualmente “documenti di spesa costituiti da: computo metrico estimativo redatto sulla base del prezziario regionale; fatture di pagamento; documenti attestanti l’avvenuto pagamento delle fatture (unico valido è la copia del bonifico, ndr)” ed inoltre “rapporto fotografico dello stato post-operam e delle fasi lavorative, con relativa planimetria in cui sia indicato il punto di vista di ciascuna immagine fotografica”. In definitiva, fai eseguire i lavori, paga l’architetto, gli operai, i permessi e quant’altro e, infine, fai “richiesta” per ottenere il “contributo” (al netto dell’iva, non dimentichiamolo).

Adesso proviamo a fare un po’ di conti e prendiamo il caso, uno dei tanti, di una palazzina de L’Aquila semidistrutta dal terremoto. Mettiamo il caso che i danni totali ammontino a circa 1 milione e mezzo di euro e che questa palazzina contenga sei appartamenti: ognuno dei proprietari dovrà anticipare allo stato la bellezza di 250mila euro, probabilmente di più del valore della casa se fosse andata sul mercato prima del sisma. Ciò vuol dire che i proprietari degli appartamenti, dopo essersi accollati un mutuo nel migliore dei casi ventennale per quello che è diventato un ammasso di macerie, dovranno contrarre altri debiti (semmai gli verranno concessi dalle banche) per ricostruirli.
Insomma, pian piano sta venendo a galla l’ennesima bugia del governo Berlusconi, l’ennesima azione populista di un presidente del Consiglio tuttofare che si spreca in allettanti parole dai salotti compiacenti della tv di Stato che imbroglia gli italiani e gli fa trovare queste “divertenti” sorpresine.
Ja]{|e è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-08-2009, 17:40   #48
חוה
Senior Member
 
L'Avatar di חוה
 
Iscritto dal: Apr 2008
Città: Rovereto
Messaggi: 2735
Riparazioni su edifici di tipo B e C: chiarimenti ai Comuni sull’erogazione dei contributi

Una lettera del Coordinatore della Di.Coma.C. Bernardo De Bernardinis chiarisce come verranno erogati i contributi per i lavori di riparazione sugli edifici di tipo B e C. Nella lettera si ribadisce anche che il cittadino non dovrà anticipare le spese per i lavori di riparazione.

La comunicazione inviata il 2 agosto ai Prefetti di L’Aquila, Chieti, Pescara e Teramo integra gli indirizzi operativi dell’ordinanza n.3779 pubblicati in G.U. il 27 luglio 2009, in particolare il punto 10 “Documentazione dei lavori eseguiti”.

L'erogazione del contributo. L’ordinanza n.3779 del 6 giugno prevede che il 75% del contributo, che deve essere suddiviso in tre rate del 25%, venga erogato durante l’esecuzione dei lavori, e il restante 25% a opere concluse.

Le prime tre rate. Per ricevere le prime tre rate sarà necessario presentare le fatture dei lavori eseguiti. Con la documentazione sullo stato di avanzamento dei lavori vanno presentate anche le fatture già pagate, a fronte di una erogazione da parte dello Stato.

Sarà comunque compito di ciascun Sindaco decidere, nello specifico, come erogare questa prima parte del contributo; ad esempio il Sindaco potrebbe garantire la prima erogazione del contributo all’apertura del cantiere e al primo approvvigionamento dei materiali da parte dell’impresa esecutrice.

La quarta rata. L’ultima rata dovrà quindi essere liquidata entro 30 giorni dalla presentazione dei documenti che dimostrano la conclusione dei lavori. In particolare bisogna consegnare:

- la domanda del contributo e relativa comunicazione di accoglimento da parte del Comune;
- la comunicazione di inizio dei lavori;
- la dichiarazione asseverata del professionista che certifichi la conclusione dei lavori;
- i documenti di spesa che comprendono il computo metrico estimativo, le fatture e i documenti che dimostrano il pagamento delle tre rate precedenti;
- il rapporto fotografico con le fasi di avanzamento dei lavori.

L’attestazione di pagamento dell’ultima fattura dovrà essere consegnata dall’interessato al Comune con la massima urgenza dopo l’effettivo versamento del contributo finale del 25% e, comunque, entro i termini previsti dal contratto sottoscritto con l’impresa, per consentire all’Amministrazione comunale di attivare il processo di rendicontazione secondo i criteri già emanati.
__________________
Godo, vedere come è ridotto il PCI non ha prezzo
5774_10_shevat
חוה è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-08-2009, 17:46   #49
Ja]{|e
Senior Member
 
L'Avatar di Ja]{|e
 
Iscritto dal: Nov 2001
Città: Trapani-Palermo
Messaggi: 1556
Ah, dimenticavo che doveva mandarli anche in crociera o al mare...

http://www.libero-news.it/pills/view/12108
Ja]{|e è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-08-2009, 14:33   #50
Ja]{|e
Senior Member
 
L'Avatar di Ja]{|e
 
Iscritto dal: Nov 2001
Città: Trapani-Palermo
Messaggi: 1556
http://www.youtube.com/watch?v=wxoF4dYCs7Q
Ja]{|e è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 15-08-2009, 19:14   #51
Ja]{|e
Senior Member
 
L'Avatar di Ja]{|e
 
Iscritto dal: Nov 2001
Città: Trapani-Palermo
Messaggi: 1556
LINK

Quote:
L'Aquila. Il grande bluff delle case a tutti
15.08.2009, di Marta Ragozzino


“Cresce il malcontento nelle tendopoli”. Ricordiamo Naomi Klein: “le grandi catastrofi sgretolano il tessuto sociale non solo le case”. Il manifesto, 15 agosto 2009

All'Aquila in questi giorni il clima sta cambiando, di notte la temperatura precipita e presto farà troppo freddo per vivere in tenda. La gente è preoccupata e comincia ad arrabbiarsi, ma tiene ancora la voce bassa: nei campi, luoghi di concentramento coatto dove le persone dipendono completamente dall'assistenza, non ci si può riunire, il regolamento lo vieta. E senza confronto è difficile far emergere il dissenso, soprattutto quando le necessità in gioco sono irrinunciabili. Specialmente quella delle case, che mancheranno a lungo, nonostante le promesse di alloggi subito per tutti. A quattro mesi dal sisma gli aquilani sfollati continuano a essere moltissimi: più di 60.000, di cui 45.000 assistiti tra alberghi, case affittate e, soprattutto, le tendopoli, dove vivono ammassate ancora almeno 20.000 persone.

Tra pochi giorni si conoscerà il numero delle case inagibili. I cittadini residenti in edifici dichiarati tali avevano infatti tempo fino al 10 agosto per presentare la domanda di assegnazione della casa. Ai richiedenti verranno attribuiti dei punti e, sulla base della graduatoria, si farà l'assegnazione. Ma non ci saranno case per tutti. Infatti, solo 13.000 potranno alloggiare nelle palazzine del progetto Case (Complessi antisismici sostenibili ed ecocompatibili) che stanno sorgendo come funghi nel territorio del comune dell'Aquila. La sorte degli altri, meno fortunati, non si conosce. Per ora non c'è traccia di un concreto piano di requisizione degli alloggi sfitti o invenduti, non danneggiati o ripristinabili, che sono molti e potrebbero ospitare gran parte dei senza tetto. Non solo, gli interventi di recupero degli edifici meno compromessi stentano a partire, da un lato per le contraddizioni tecniche delle diverse ordinanze, dall'altro per i contributi che non arrivano ancora e che, comunque, riguarderanno solo i proprietari di prime case.

Invece, l'unica soluzione abitativa che sta prendendo alacremente forma, per merito degli operai delle ditte subappaltatrici che lavorano fino a notte, è il progetto Case, la new town distribuita sul territorio, tanto sostenuta da Berlusconi e Bertolaso. L'affidamento dei lavori è stato fatto in fretta: in regime di ordinanza si saltano via tutte le prescrizioni legislative sulle aggiudicazioni. Il progetto non prevede una vera e propria nuova città, come si disse all'inizio, ma tanti insediamenti più piccoli e meno invasivi, sparsi però nel vastissimo e assai differenziato territorio del comune dell'Aquila. In teoria una scelta migliore, in pratica uno scempio ambientale che innescherà un processo di allontanamento della popolazione da quel che resta della città. Infatti, molti dei 19 siti individuati dalla protezione civile (di concerto col comune) per le nuove palazzine prefabbricate, poggiate come palafitte sui piloni delle piattaforme antisismiche, non sono vicini alla città, bensì dislocati nella campagna circostante o, addirittura, arrampicati sulle pendici del Gran Sasso. «Il problema è proprio quello del posizionamento. Una localizzazione più razionale e meno attenta agli interessi economici, fondata su un criterio di prossimità alla città e sulla difesa delle specificità ambientali, avrebbe garantito agli aquilani sradicati un minimo di continuità con la propria storia spezzata, il mantenimento dell'identità e, soprattutto della socialità», come ci spiega Antonello Ciccozzi, docente di antropologia culturale all'Università dell'Aquila. Invece, quando si è trattato di scegliere dove collocare i costosissimi insediamenti (circa 3000 euro a mq), «della qualità della vita e del rapporto indissociabile tra esistenza e luogo non si è ricordato nessuno».

Il territorio comunale aquilano non potrebbe essere più vario: non solo il bellissimo centro storico oggi zona rossa interdetta alla popolazione (dove vivevano però circa 6000 persone), l'ampia periferia frutto di un'urbanizzazione non pianificata (nei cui palazzi e condomini viveva invece la maggior parte degli sfollati), la zona industriale a est e ovest, ma anche larghe zone rurali e frazioni montane poco popolate, comprese nel Parco Nazionale. Una di queste è Camarda, sulla strada che sale sul Gran Sasso. Di fronte al paese di pietra arrampicato sul monte stanno cominciando i lavori di Case. Due immense gru dominano il paesaggio, finora protetto dai vincoli del Parco. Le ruspe hanno già sbancato il terreno: resiste solo una quercia secolare, difesa strenuamente dai pochi abitanti del paese. Davanti a Camarda presto sorgeranno 4 o 5 palazzine destinate ai senza tetto aquilani con meno punti, che saranno sradicati da un contesto cittadino e trasferiti all'interno di un vero e proprio non luogo, una tipica periferia suburbana delocalizzata all'interno di una comunità montana «con effetti di completo spaesamento», spiega Ciccozzi.

Se la scelta di Camarda appare del tutto irragionevole, l'insediamento previsto ad Assergi, pochi chilometri più in alto verso il traforo, crea non meno problemi. Anche se l'individuazione del sito tra i monti ha una specie di giustificazione: in quel posto vi erano ancora i resti fatiscenti delle baracche utilizzate, più di vent'anni fa, dagli operai che hanno scavato il traforo, abbandonati dall'ultima impresa impegnata nella grande opera, Impregilo, che non si era curata di bonificare la zona, forse nemmeno dall'amianto. Adesso il progetto Case ha permesso il recupero ambientale: al posto delle baracche sorgeranno i consueti piccoli condomini che, per ora, rovineranno soltanto il paesaggio ma, più avanti, quando tra qualche anno gli aquilani deportati rientreranno a casa, si trasformeranno in contesti degradati, ben più invasivi delle baracche. Il discorso della degenerazione vale per tutti gli insediamenti, anche i più vicini alla città, che si teme diventino, nel tempo, contenitori di ogni sorta di emarginazione.
Nessuno fiata davanti a questo progetto, anzi lo si guarda come una panacea. Il rischio è essere tacciati di disfattismo o, meglio ancora, accusati di esser tutti comunisti. «Qui ci stanno aiutando, mica si può sputare sul piatto in cui si mangia».

Ma dove vanno gli aiuti, ci si chiede seguendo Ciccozzi, che parla della catena distorta della solidarietà e dice che «chi aiuta, alla fine, in varia misura aiuta anche sé stesso». E, richiamando la teoria della Shock Economy di Naomi Klein, spiega che «le grandi catastrofi sgretolano il tessuto sociale non solo le case. Favoriscono il capitalismo di conquista, che subito programma investimenti. Invece bisognava mettere al centro la difesa della qualità della vita, porsi il problema di ricucire la socialità interrotta, tutelare l'identità dei luoghi e delle persone». A chi conveniva il costosissimo Progetto Case imposto dall'alto senza negoziazione? Perché non sono stati espropriati i terreni più vicini alla città, le cui quotazioni cresceranno subito e saranno preda di facili speculazioni? E, soprattutto, perché non si è perseguita la strada della requisizione degli alloggi vuoti, che avrebbe aiutato anche le piccole imprese locali? Ad Assergi, ad esempio, un grande edificio mai completato domina con la sua mole tutta la valle. Un ecomostro da abbattere che, intanto, poteva essere reso abitabile con poco sforzo e gran risparmio di denaro pubblico e beni comuni, in primo luogo il paesaggio.
Ja]{|e è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 15-08-2009, 23:04   #52
Jo3
Senior Member
 
L'Avatar di Jo3
 
Iscritto dal: Jun 2001
Messaggi: 1299
Quote:
Originariamente inviato da Onisem Guarda i messaggi
Se non si incazzano gli aquilani tanto da aggredirlo la prossima volta che va a fare il suo siparietto con quel sorriso da presa per il culo...
Ma dai .

Non si sono offesi i cittadini europei per questo

http://www.youtube.com//watch?v=x7l3B6uUZFo

Figurati se si offendono gli italiani.
__________________

Referenti in Compravendite Ognuno sceglie le cause per cui combattere in base alla propria statura.
Jo3 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 19-08-2009, 10:37   #53
Ja]{|e
Senior Member
 
L'Avatar di Ja]{|e
 
Iscritto dal: Nov 2001
Città: Trapani-Palermo
Messaggi: 1556
Buone nuove per gli abruzzesi

18-08-09
TERREMOTO: ORDINANZA BERLUSCONI, RISORSE PER ALLOGGI E 20MLN A MONUMENTI


(ASCA) - Roma, 18 ago - Risorse per gli interventi di messa in sicurezza dei monumenti colpiti dal sisma ma anche per la riparazione degli immobili di edilizia residenziale pubblica e per quelli concessi in affitto, nonche' facilitazioni per l'accesso ai contributi per gli edifici classificati in categoria B e C. Sono alcune delle principali misure contenute in una nuova ordinanza di protezione civile firmata lo scorso 15 agosto dal Presidente del Consiglio dei Ministri e in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

L'ordinanza - fa sapere la Protezione Civile in una nota - prevede che i proprietari di immobili regolarmente affittati al 6 aprile di tipo A, B, C accedano al contributo per la riparazione anche in aggiunta ad altri contributi richiesti per la loro abitazione principale. La condizione, spiega il Dipartimento della Protezione Civile, e' che gli affitti siano rinnovati agli inquilini per altri 4 anni.

Cambia, inoltre, la procedura per l'avvio dei lavori nelle case di tipo B e C, con la concessione del contributo provvisorio entro 30 giorni dalla presentazione della domanda e del definitivo entro altri 30 giorni. Altre novita' per chi e' socio di Cooperative edilizie a proprieta' indivise, per gli inquilini ATER, per le domande di riparazione delle parti comuni di tipo A.

In particolare, per la ricostruzione o di riparazione degli immobili dell'ATER, Azienda Territoriale Edilizia Residenziale pubblica Regionale, sono previsti 150 milioni di euro, nell'ambito dei finanziamenti previsti dall'articolo 14, comma 1, del decreto-legge n. 39 del 28 aprile 2009, convertito nella legge n. 77 del 24 giugno.

L'ordinanza mette infine a disposizione della struttura di supporto del Vice-Commissario per il recupero del patrimonio culturale 20 milioni di euro, nonche' la possibilita' di avvalersi di contributi da parte di sponsor, per completare le attivita' di messa in sicurezza e recupero dei beni di interesse artistico e culturale danneggiato dal sisma.

fonte: http://www.asca.it/news-TERREMOTO__O...3140-ATT-.html
Ja]{|e è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-08-2009, 03:27   #54
Ja]{|e
Senior Member
 
L'Avatar di Ja]{|e
 
Iscritto dal: Nov 2001
Città: Trapani-Palermo
Messaggi: 1556
Il pessimismo della ragione
di Anna Pacifica Colasacco


Parliamo di autonomi, siano essi commercianti, imprenditori,artigiani, professionisti. E parliamo di loro a L'Aquila. Immaginate chi, come mio marito e me, quindi parlo di cose che mi constano personalmente,ha perso casa e lavoro. E facciamo il mio caso particolare. Noi avevamo un'attività in pieno centro storico, attività di vecchia data. Diciamo trentennale. Un laboratorio di restauro, un negozio di antiquariato ed una consulenza di arredamento di interni. Occupavamo un minimo di due persone, ma,nei momenti di maggiore lavoro, il numero cresceva. Avevamo avviato da tempo il laboratorio scuola, in concerto con la Provincia de L'Aquila. Formavamo giovani all'arte del restauro. Il 6 aprile tutto questo è finito. Appena ci siamo ripresi dallo chock iniziale, abbiamo realizzato che volevamo restare nella nostra terra ed apportare il nostro contributo alla rinascita. Volevamo attivarci subito, nonostante i mille problemi. Abbiamo quindi cercato un terreno in affitto, per poter reimpiantare, in una struttura in legno, la nostra attività. Tutto era fermo, nessuno fittava. Si aspettava che maturassero i tempi per poter capire quanto, dopo il sisma, i terreni che nessuno voleva in tempi sereni, potessero valere nell'emergenza. Allora abbiamo pensato di comprarlo, il terreno. Abbiamo subito realizzato che ciò che prima costava quattro euro al metroquadro, era di colpo schizzato a venti euro. Ed erano terreni agricoli, sui quali la legge per l'emergenza ci avrebbe consentito di costruire un manufatto mobile, rimovibile dopo trentasei mesi. Abbiamo allora pensato di cercare un terreno in un' area industriale, dove i prezzi avrebbero dovuto essere calmierati dai comuni. Così non era: ciò che prima costava dodici euro al metroquadro, era passato di colpo a quarantacinque euro. Abbiamo allora pensato che sarebbe stato il caso di rivolgerci direttamente ai Comuni. Così abbiamo fatto. La maggior parte dei sindaci ci ha detto che non era il momento: avevano cose ben più urgenti di cui occuparsi. Due, invece, ci hanno ascoltati e ci hanno invitato a far domanda per l'assegnazione di un terreno. Domande e progetti presentati, file ed ore di attesa, a tutt'oggi le nostre istanze giacciono inesplorate. Carta su carta. Ma noi dobbiamo lavorare, dopo quasi cinque mesi durante i quali non abbiamo incassato nulla. La pubblicità di governo strombazza di aver concesso aiuti. Gli aiuti consistono in duemilaquattrocento euro elargiti una tantum dall' Inps. Ci sono poi gli aiuti per la ricostruzione dell'attività. In cosa consistono: si prende la dichiarazione dei redditi del 2008, anno di piena crisi economica, si divide per trecentosessantacinque e si moltiplica per centoventi, pari a quattro mesi di lavoro. Mediamente il compenso si aggira intorno agli ottomila euro. Immaginate di ricostruire un'attività con questa cifra. E, bene inteso, tale danaro non arriverà subito, ma con i tempi biblici della nostra macchina burocratica, resa ancor più farraginosa dalla protezione civile. Ancora non si sa quando e come inoltrare le domande. Nel frattempo, delusi dalle promesse, ci siamo messi alla ricerca di un locale in affitto. Per cento metriquadri i prezzi variano dai milleduecento euro in zone neglette, ai tremila e più in siti più frequentati. Ovvio che bisogna conferire le solite tre mensilità anticipate, quindi provvedere all'adeguamento degli impianti a norma per i laboratori artigianali. Tutto questo senza avere sicurezza alcuna, almeno nel nostro campo, circa l'esito dell'impresa. Si stima, nella migliore delle ipotesi, almeno un anno di attesa, prima che si possa formulare un bilancio. Ora capirete bene che abbiamo le mani legate. Ma non volevamo desistere. Abbiamo quindi pensato, avendo bisogno anche di un tetto sulla testa prima dell'inverno, di cercare una casa in affitto, una casa grande che ci permettesse di ospitare anche l'attività lavorativa. Quello che nei paesini costava duecento euro al mese oggi costa non meno di mille. E sono sistemazioni di fortuna. Se poi il proprietario è privo di scrupoli e si accorge che sei con l'acqua alla gola e alza la posta, lì sei finito. E' quello che è accaduto a noi. Per cui, riassumendo, oggi siamo in queste condizioni: per tentare di tornare a lavorare dovremmo farci carico di un fitto di almeno milleduecento euro mensili, in una zona poco frequentata, e ci occorrono almeno diecimila euro nell'immediato fra anticipo, lavori di adeguamento e trasloco. A questo aggiungiamo almeno seicento euro per il famoso tetto sulla testa, e, ad occhio e croce, arriviamo alla cifra di oltre trentatremila euro per il primo anno del dopo terremoto. Con pochissime prospettive di lavoro e con un aiuto da parte del governo che rappresenta meno di un terzo della spesa e che non si sa quando arriverà. Forse mai. A questo punto, mio marito ed io, come molti altri lavoratori autonomi, ci stiamo chiedendo per quale ragione dovremmo restare qui. E loro, intanto, continuano imperterriti con i cantieri delle C.A.S.E. : tetti sulla testa per pochi e pance vuote per tutti. Noi, al momento, non abbiamo nessuna prospettiva per l'inverno, né abitativa, né lavorativa. Però lui dice che bisogna essere ottimisti, vero?

fonte: http://miskappa.blogspot.com/2009/08...a-ragione.html
Ja]{|e è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-08-2009, 03:32   #55
ConteZero
Senior Member
 
L'Avatar di ConteZero
 
Iscritto dal: Dec 2006
Città: Trapani (TP)
Messaggi: 3098
Non gli resta che andare altrove e tornare in seguito.
__________________
A casa ho almeno sette PC, in firma non ci stanno
ConteZero è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-08-2009, 19:42   #56
Ja]{|e
Senior Member
 
L'Avatar di Ja]{|e
 
Iscritto dal: Nov 2001
Città: Trapani-Palermo
Messaggi: 1556
Terremoto a L'Aquila, una madre contro i media: il bavaglio tra anziani morti e mutui da pagare

In principio fu MissKappa poi, già in periodo di ricostruzione, arrivò la lettera di Andrea Gattinoni a cui seguirono l'intervento del giornalista televisivo sul campo dal primo giorno del sisma e l'intervista a Mattia Lolli del Comitato 3e32 (lo stesso che creò lo slogan Yes we camp durante il G8). Oggi Loretta Gallorini, collaboratrice dell'Associazione nazionale delle Famiglie Numerose, ci ha segnalato la testimonianza di una mamma raccolta a Fiuggi il 29 luglio scorso. Un pugno allo stomaco che parla degli anziani che si lasciano morire per non essere di peso a nessuno, dei contributi mensili, degli espropri, dei mutui da pagare anche se la casa non esiste più. E ancora di gruppi di 5 persone considerati assembramenti da smantellare, della militarizzazione dei campi e del controllo della Protezione Civile. Ecco la lettera:

"Tutto quello che viene trasmesso in televisione o è scritto sui giornali non corrisponde alla realtà. La stampa d'Italia ci appare imbavagliata". Pia é un fiume in piena e snocciola davanti alle famiglie allibite dati e situazioni paradossali: "Il contributo mensile per i single é di 200€, per una famiglia di 4 persone arriva a un massimo di 400€, le famiglie numerose non sono contemplate.

Dal 1 gennaio ricominceremo a pagare le tasse e dovremo restituire il 100% di quanto non abbiamo pagato durante la sospensione. E per i mutui, possiamo rinegoziarli ma dobbiamo continuare a pagarli, anche se non abbiamo più la casa. A noi va ancora bene, avevamo solo due anni, ma ci sono famiglie che devono pagare dieci, quindici anni di mutuo per una casa che non hanno più".

E poi ci sono gli espropri: per costruire le "piattaforme" (che Pia definisce "loculi", per le loro dimensioni-52m2- inadatte a una famiglia normale, peggio che mai per una numerosa) lo Stato può espropriare a suo piacimento. "Noi rischiamo di vederci espropriare un campo coltivabile che con la mancanza di lavoro che c'è è l'unica speranza di reddito".

Servirebbero 13.000 piattaforme, dice Pia, ma ne verranno pronte 508, a novembre. "Non smaltelleranno i campi, ne resteranno 56. Dovremo passare l'inverno nelle tende. E qui la temperatura di notte scende sotto lo 0 già a partire da ferragosto."

I campi sono recintati, per sicurezza, certo ma nelle grandi tende, da 6 18 posti letto, la situazione sta diventando invivibile. Nei campi tenda anche incontrarsi in 4, 5 amici diventa "un assembramento", che subito qualcuno viene a sciogliere: "siamo un paese militarizzato. Molti sono stati arrestati per sciacallaggio, mentre semplicemente cercavano di recuparare le loro cose. Non sapevano che dovessero sempre farsi accompagnare."

Chi entrerà nelle piattaforme non ne diventerà proprietario, ma dovrà, in un secondo tempo, pagare un "affitto sociale". E a proposito di soldi Pia rivela: "In mano alla popolazione non ne sono arrivati: tutte le iniziative, dagli SMS al 48548, le raccolte fondi, concerti, partite di calcio... tutto viene incamerato dall'organo governativo della Protezione Civile. Il terremoto costa allo Stato 100€ al giorno per persona nelle tende. In albergo ne costa 48€. Una tenda della Protezione Civile costa 8.000€: quando saranno chiusi i campi verranno bruciate. Non è vero che ci sono il 72% di case agibili: hanno dato agibile di tipi1 ad uso abitativo la nostra legnaia... ma in questo modo non avremo diritto ai "loculi". E così hanno risolto il problema di dare una casa per l'inverno a tante famiglie".

C'è un' altra tragedia di cui non si parla: la catena di suicidi tra chi vive nelle tende, dove gli uomini si lasciano andare, travolti dall'angoscia di non avere un lavoro, una casa, non sapere quale futuro offrire alle loro famiglie. E gli anziani, che si lasciano morire per non essere di peso: "in un paese con meno di 3000 abitanti ne sono morti 38....".

Non è bastato accendere i riflettori del mondo su L'Aquila con il G8 per dare una speranza di futuro alla gente aquilana, anzi: "Per il G8 sono stati spesi quasi 2 miliardi" dice Pia "e i lavori di sgombero e di ricostruzione sono stati sospesi per due mesi, non è stato permesso nemmeno a noi di fare lavori alle nostre case".
Paradossi, assurdità, promesse,con la gente privata del lavoro, della casa ma anche della libertà e della dignità personale.

"Alle prime scosse, il 6 aprile, con una magnitudo intorno al 4.6 siamo scesi tutti per strada. La gente del nostro vicolo era, molto spaventata, si rivolgeva a noi per sapere come comportarsi. Li abbiamo esortati con tutte le nostre forze a rimanere fuori, in spazi aperti, abbiamo suggerito di prendere e portare con sé coperte, cuscini, medicinali, documenti, vestiti.Noi , come tanti altri, eravamo al corrente di cosa stava succedendo, ormai dal 13 dicembre, in territorio aquilano.
Questa è quanto è successo. Il futuro? Non esiste, non esiste nel senso che siamo stati abbandonati. La nostra vita, i nostri affetti non ci sono più. Più volte al giorno amici, conoscenti o sconosciuti che hanno recuperato il mio numero di telefono mi inviano questo messaggio.sono disperata, rivoglio la mia vita.

Non rispondo più, non so cosa rispondere. "

Fonte: http://politicaesocieta.blogosfere.i...tui-da-pa.html
Ja]{|e è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-08-2009, 20:35   #57
Titanium555
Bannato
 
Iscritto dal: Jan 2004
Città: LE
Messaggi: 2125
no per fare la paternale io ve lo avevo detto che era impossibile 1.per la persona che lo dice 2.per le possibilità che ci stanno 3.gli hanno fregati alla grande perchè le case che faranno non finiranno in mano dei bisognosi vedi dopo quello che succederà.....

Poi, in più forse oggi o ieri in parlamento destra e sinistra stanno per approvare una sanatoria in cui ci dovrebbe essere anche una bella batosta per i terremotati......grande italia....il bel paese di m.... e delle illusioni........non so chi sta peggio, chi ci crede o chi fà finta di niente......lo capirò strada facendo......
Titanium555 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-08-2009, 23:34   #58
Bull's eye
Registered User
 
L'Avatar di Bull's eye
 
Iscritto dal: Jun 2005
Messaggi: 504
RIDICOLI...
Dal terremoto dell'irpinia del 1980 ci sono famiglie in campania che vivono ancora nei container... e non sono poche...
Bull's eye è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 21-08-2009, 03:44   #59
Ja]{|e
Senior Member
 
L'Avatar di Ja]{|e
 
Iscritto dal: Nov 2001
Città: Trapani-Palermo
Messaggi: 1556
Quote:
Originariamente inviato da Bull's eye Guarda i messaggi
RIDICOLI...
Dal terremoto dell'irpinia del 1980 ci sono famiglie in campania che vivono ancora nei container... e non sono poche...
Pensa a quelli di Messina che è da cent'anni che stanno nelle baracche....

http://www.youtube.com/watch?v=-0DI7ZsVtO8
Ja]{|e è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 21-08-2009, 05:39   #60
factanonverba
Bannato
 
Iscritto dal: Jun 2009
Messaggi: 90
Quote:
Originariamente inviato da Bull's eye Guarda i messaggi
RIDICOLI...
Dal terremoto dell'irpinia del 1980 ci sono famiglie in campania che vivono ancora nei container... e non sono poche...
Quote:
Originariamente inviato da Ja]{|e Guarda i messaggi
Pensa a quelli di Messina che è da cent'anni che stanno nelle baracche....

http://www.youtube.com/watch?v=-0DI7ZsVtO8
Questo dimostra perfettamente la mentalità. Aspettare sempre che gli altri facciano, senza fare nulla e solamente lamentarsi. In 100 anni non sono riusciti a costruirsi una casa?
factanonverba è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
 Rispondi


iPhone 17 Pro: più di uno smartphone. È uno studio di produzione in formato tascabile iPhone 17 Pro: più di uno smartphone. &Eg...
Intel Panther Lake: i processori per i notebook del 2026 Intel Panther Lake: i processori per i notebook ...
Intel Xeon 6+: è tempo di Clearwater Forest Intel Xeon 6+: è tempo di Clearwater Fore...
4K a 160Hz o Full HD a 320Hz? Titan Army P2712V, a un prezzo molto basso 4K a 160Hz o Full HD a 320Hz? Titan Army P2712V,...
Recensione Google Pixel Watch 4: basta sollevarlo e si ha Gemini sempre al polso Recensione Google Pixel Watch 4: basta sollevarl...
Le sonde spaziali ESA ExoMars e Mars Exp...
Roscosmos: static fire per i propulsori ...
Alcune partite NBA saranno trasmesse in ...
Intel Core 13000 e 14000 aumentano uffic...
Gemini sta per arrivare in Google Maps: ...
2 minuti per vedere le 27 offerte imperd...
Ray-Ban Meta Display: tecnologia sorpren...
Un mini PC a prezzo stracciato, non cerc...
Al via i coupon nascosti di ottobre: qua...
Ferrari Elettrica si aggiorna solo in of...
Doppio sconto sugli smartphone top Xiaom...
Samsung è sempre più prota...
ChatGPT ha pregiudizi politici? Ecco cos...
Un solo iPhone rubato ha portato alla sc...
Xiaomi 17 Ultra sta arrivando: ecco come...
Chromium
GPU-Z
OCCT
LibreOffice Portable
Opera One Portable
Opera One 106
CCleaner Portable
CCleaner Standard
Cpu-Z
Driver NVIDIA GeForce 546.65 WHQL
SmartFTP
Trillian
Google Chrome Portable
Google Chrome 120
VirtualBox
Tutti gli articoli Tutte le news Tutti i download

Strumenti

Regole
Non Puoi aprire nuove discussioni
Non Puoi rispondere ai messaggi
Non Puoi allegare file
Non Puoi modificare i tuoi messaggi

Il codice vB è On
Le Faccine sono On
Il codice [IMG] è On
Il codice HTML è Off
Vai al Forum


Tutti gli orari sono GMT +1. Ora sono le: 21:51.


Powered by vBulletin® Version 3.6.4
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Served by www3v