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#21 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Pieve a Nievole (PT), Granducato di Toscana
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Quel vizio che ti ucciderà non sarà fumare o bere, ma il qualcosa che ti porti dentro, cioè vivere - Twitter ![]() |
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#22 |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
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sì, ok, ma allora per fare i precisi secondo la religione cattolica tutti i battezzati sono sacerdoti, investiti del sacerdozio regale.
Bisogna intenderci sul concetto di sacerdote: nel contesto a cui faceva riferimento l'articolo da me postato era lampante l'esercizio ministeriale del sacerdozio, in netto contrasto con la sospensione a divinis. Se conosco bene il latino sospensione "a divinis" è da intendere infatti come sospensione "dai ministeri/pratiche divini". Ultima modifica di lowenz : 05-06-2005 alle 14:02. |
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#23 |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13526
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Per quanto poi riguarda il rapporto pensiero (filosofico) greco/religione consiglio di cercarsi un buon testo di storia delle filosofia: è un rapporto molto complesso.
Ho detto che era a-religioso (e non ir-religioso) nel senso che non fu mai connesso a nessun CULTO particolare - pitagorici a parte -, come invece fu la Scolastica con il Cristianesimo. http://www.homolaicus.com/teoria/fil...fia_greca1.htm Come abbiamo già avuto occasione di notare, nel popolo greco non si era formata un'unità politica, ma solo la coscienza di appartenere ad un unico gruppo etnico e linguistico. A differenza degli orientali, dei quali pure hanno subito l'influsso, i greci hanno un carattere particolarista che favorisce l'inventiva personale e non ama l'accentramento del potere nelle mani di pochi. Altro elemento unificante è la religione, di cui il mito costituisce il filo conduttore; bisogna inoltre notare che manca una casta sacerdotale che detiene il potere attraverso l'elaborazione di dogmi di fede, per cui l'autorità del mito viene affidata ai poeti. Per i greci il mito era religione, poesia e filosofia, ovvero un modo di pensare i problemi dell'esistenza attraverso immagini simboliche: è questo un elemento che va tenuto presente per capire la nascita della riflessione filosofica in questo contesto. A costituire una coscienza religiosa comune contribuì la partecipa-zione ai giochi sacri panellenici. Il tipo di religione diffuso fra gli aristocratici non soddisfava però le esigenze del popolo, per cui presto ci fu un'apertura agli influssi religiosi orientali: si diffusero così le pratiche misteriche che prospettavano la sopravvivenza dell'anima nell'aldilà e una sua redenzione (problema questo poco sentito dalla religione olimpica, protesa all'esaltazione del corpo e dei valori terreni e che quindi era lontana dai problemi dei poveri). Molto successo ebbe allora il culto di Dioniso, al quale si opponeva la versione spirituale dell'orfismo: è in quest'ultima che troviamo, per la prima volta in Grecia, il concetto di caduta e una serie di dogmi. Sarà l'orfismo a sopravvivere al crollo delle tirannidi, proprio perché più aperto alle esigenze di diverse classi sociali, dal momento che non distingueva fra ricchi e poveri. La religione in Grecia conosce diverse fasi di sviluppo, ma è difficile stabilire esattamente le sue radici storiche in quanto non si hanno molti elementi a disposizione: non è possibile, per esempio, sapere quanto abbiano influito culti di origine indoeuropea e quanto la cultura cretese-micenea. Solo a partire dal X sec. a.C. sino alla vittoria del cristianesimo (IV) sec. disponiamo di documenti esaurienti. Emergono nei primi secoli presenze di totemismo, culti attinenti alle arti e ai mestieri e forme di magia malefica e curativa. Vi erano poi rituali per soli uomini o per sole donne (forse ai giochi olimpici le donne non erano ammesse). Tranne una breve parentesi, la sepoltura dei morti (inumazione) è sempre stata praticata, anzi il destino delle anime dei morti era legato più alla corretta esecuzione della sepoltura che alla condotta in vita da parte del defunto (come testimoniano i poemi di Omero). Tutti questi elementi sono tipici della fase tribale, mentre con la formazione e l'ascesa al potere delle famiglie aristocratiche, si diffuse il culto degli eroi (evoluzione della più antica forma della venerazione degli antenati, per cui ora anzichè adorare ciascuno il proprio eroe, alcuni eroi popolari, spesso guerrieri, vengono imposti alla massa). Oltre a questi continuavano a essere diffusi culti locali agrari, specialmente tra le masse popolari. La fase successiva vede la diffusione del culto degli dei protettori della polis ; si tratta di un culto ufficiale statale e obbligatorio per tutti i cittadini, i quali sotto questo aspetto erano quindi privati di ogni libertà, basti pensare al caso di Socrate che fu condannato perchè si rifiutava di adorare questi dei (dei protettori che possiamo considerare a ragione gli antenati dei nostri santi protettori). Accanto agli dei locali vi erano anche quelli panellenici, venerati in tutta la Grecia e facenti parte del pantheon (in genere si ricorreva alla protezione dei primi nelle guerre fra polis e ai secondi quando si combatteva contro altre nazioni). Il culto degli dei locali era il riflesso delle vecchie divisioni politiche all'interno della Grecia, mentre la tendenza all'unificazione fra gli dei appartenenti al pantheon e i culti locali rispecchia l'accentramento economico e culturale dell'epoca delle polis. E' interessante notare l'uso politico che venne fatto, in diverse circostanze, di questi culti: valga per tutti l'esempio dei tiranni che appoggiarono il culto agrario di Dioniso, caro alle masse popolari, nella lotta contro l'aristocrazia che tentava invece di imporre il culto degli eroi. Occorre accennare anche all'esistenza di alcuni dei che incarnavano singoli concetti astratti (Plutone = abbondanza). Per quanto riguarda poi la credenza nel destino non si tratta di una credenza popolare, ma di una speculazione filosofico-mitologica dell'aristocrazia nella fase di disgregazione delle antiche usanze dell'ordinamento tribale. Invito a leggere tutte le pagine a riguardo ![]() Socrate è nessuno vero? Bisognerebbe chiederlo a questo simpatico Tam ![]() Ultima modifica di lowenz : 05-06-2005 alle 14:37. |
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#24 |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13526
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Aggiungo pure questo, sempre dallo stesso sito:
Orfici e pitagorici Un discorso a parte meritano questi culti, apparsi nel VI sec. a.C., che influenzeranno molto la nascente filosofia. Di tipo settario, l'Orfismo risente di influssi filosofico-religiosi di tipo orientale e possiede propri libri sacri in cui si parla di un dio morto e risorto; inoltre offre anche, per la prima volta, un mito sull'origine dell'uomo (sarebbe nato dalla cenere dei titani, bruciati da Giove perchè avevano ucciso Zagreo-Dioniso il quale, tra l'altro, risorgerà). L'orfismo divenne la religione dei pitagorici, i quali non erano semplicemente una setta religiosa, ma anche il partito politico dell'aristocrazia e una scuola filosofica. Caratteristiche dell'orfismo furono la dottrina della trasmigrazione delle anime, la venerazione del sole e del fuoco, una visione magica dei numeri. Un elemento fondamentale, per il futuro sviluppo delle religioni salvifiche, è la diffusione dei misteri eleusini: questi, da culti agrari locali, si trasformarono ben presto in culti molto diffusi, grazie alla loro offerta di una speranza di felicità per la vita nell'aldilà che non si poteva trovare negli altri culti greci. E' probabile quindi che la loro diffusione (VI sec.a.C.), in un'epoca in cui il malessere dei ceti più poveri andava aumentando, sia dovuta al desiderio dell'aristocrazia di distrarre l'attenzione di quella classe sociale dai problemi terreni. Una cosa analoga era accaduta per Dioniso, culto agrario locale ripreso dagli orfici che lo identificarono con Zagreo e lo considerarono un salvatore. In Grecia non attecchirono il misticismo orientale e l'abitudine di divinizzare il re, tranne durante l'ellenismo, fase di generale crisi dei valori in cui elementi stranieri penetrarono con maggior facilità. L'influsso della religione sulla filosofia risulta evidente in Talete, dove l'idea di un'origine del mondo dall'acqua richiama il mito di Oceano, padre di tutto ciò che esiste; Socrate e Platone, per esporre meglio il loro pensiero, fecero ricorso spesso al mito; il neoplatonismo è chiaramente un sistema religioso-filosofico. -notare che però non si fa mai riferimento ad una religione fatta di dogmi ma di miti, almeno fino a Platone- Al tempo stesso in Grecia troviamo una concezione atea della vita che non ha eguali nel mondo di allora, basti pensare all'ironia di Omero sugli dei ( Platone, nel suo stato ideale, voleva proibirne la lettura per l'immoralità) e alle critiche e ai dubbi degli autori delle tragedie (Euripide, basandosi sull'esistenza dell'ingiustizia sulla terra, giunse a negarne l'esistenza). Ma soprattutto la filosofia si fece portatrice di un razionalismo anti-religioso che trovava nella "materia in movimento" la spiegazione di ogni cosa. Per il suo ateismo Anassagora fu cacciato da Atene e le sue opere bruciate. Ultima modifica di lowenz : 05-06-2005 alle 14:44. |
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#25 |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2002
Messaggi: 302
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La beatificazione di Benito Mussolini è un'idea assurda.
Per quanto io ammiri e rispetti la sua figura, ho una mente MIA per ragionare e capire che IL DUCE non HA SEMPRE RAGIONE. L'accordo con la Chiesa, seppur in parte tattico e strumentale, fu una benedizione per il popolo italiano intero. Il Cristianesimo, infatti, accompagnò per molto tempo la vita Italiana, anche dopo il Fascismo. E l'accompagna ancora oggi nello stato purtroppo laico. Detto questo, non si può prescindere dal fatto che furono varate (soprattutto dopo l'alleanza con l'ANTI-CATTOLICO per eccellenza, cioè hitler) delle leggi che poco hanno a che fare col cristianesimo (leggi razziali). E che, anche se non del tutto volontariamente, l' Italia fu complice di alcuni massacri tedeschi. Beatificare un uomo che, seppur per male minore, lasciò passare queste leggi, la ritengo una cosa assurda. Sul resto delle parole del sacerdote sono più che daccordo, SOPRATTUTTO la parte riguardante la massoneria, caro Lowenz. Nella mia città la massoneria locale ha legami ACCERTATI dalla magistratura con la mafia. Anzi, è più potente. |
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#26 | ||
Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
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Nel mio paese anni fa i prelati controllavano con la promessa del regno dei cieli (e con strumenti più concreti anche, come il capitale e le terre che detenevano) tanti poveri contadini, esattamente come lo farebbe un banchiere massone con i tassi d'usura. Questo grazie anche all'appoggio di Mussolini e del Concordato in periodo monarchico-fascista. Ultima modifica di lowenz : 05-06-2005 alle 15:26. |
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#27 | |
Senior Member
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ci si potrebbe costruire un intero quartiere... invece..e' terreno in disuso ed intoccabile... Ciaozzz
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#28 |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
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Le parole RAGIONATE di Luigi Bettazzi, vescovo emerito della diocesi di Ivrea, sulla Massoneria:
http://italy.peacelink.org/mosaico/a.../art_2556.html Ultima modifica di lowenz : 05-06-2005 alle 15:21. |
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